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Autore: alida    09/02/2009    2 recensioni
Come sempre -rispose Piton -Come sempre tradirò chi si fida di me, come sempre sarò giudicato, secondo il risultato, da una parte o dall'altra e come sempre ritornerò.Cominciò a tremare sotto il mantello nero, l’Oscuro si avvicinò e puntando la bacchetta contro Piton disse: -Parzialis Oblivion-. I personaggi appartengono a J.K.Rowling, la ff non ha scopo di lucro.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Remus Lupin, Severus Piton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Lucius Malfoy. Era bastato questo nome per distruggere quel rapporto cordiale e quasi amichevole che si era instaurato tra Severus e Remus. Un nome del passato che non riportava alla mente niente. Severus voleva saperne di più, era deciso a parlare con Silente. Quanta energia occorreva per tuffarsi in un pensatoio, per Merlino! Avrebbe mangiato fino a scoppiare, se necessario, avrebbe camminato fino a svenire, ma doveva assolutamente rovistare tra i suoi ricordi.

Silente si presentò dopo il pranzo. Madama Chips non era soddisfatta. –Signor preside, Severus ha camminato un bel po’ questa mattina, ha mangiato tutto, senza lamentarsi. E poi ha rimesso tutto il pranzo dopo appena cinque minuti. Questo ragazzo non ha fame di cibo, ha fame di se stesso. Se non sta bene il corpo, ci si sente stanchi, ma se non sta bene la mente, anche il corpo ne risente-.

-Hai ragione Poppy. Oggi faremmo un passo molto importante. Mi dispiace che Remus se ne sia andato, ma ognuno di noi non può fare a meno di essere se stesso-.  Severus si stava sistemando la lunga vestaglia nera e sbuffava rivolto verso i suoi abiti.

-Qualcosa non va? Non ti piacciono i tuoi vestiti?- chiese Silente per rompere il ghiaccio.

-E’ possibile? Il pigiama è nero, le calze sono nere, le pantofole nere e anche la vestaglia è nera!- rispose il professore.

-Il nero è il tuo colore preferito, Severus-.

-Forse lo era, ma adesso non ne posso più!- si lagnò.

-Se vuoi ti posso far avere qualcosa di più colorato?-

-Magari Silente, te ne sarei grato. E’ troppo deprimente il nero-.

-Ti porto qualcosa di rosso e giallo?- propose il preside.

Severus si fermò come se un cubetto di ghiaccio si stesse sciogliendo lungo la sua schiena e rispose: -No, preferisco il verde e l’oro-. Silente non poté fare a meno di sorridere, naturalmente lo avrebbe accontentato.

-Senti, vorrei parlarti. Io mi sento pronto a tuffarmi nel mio pensatoio!- disse parlando velocemente Piton, e inaspettatamente Silente disse che era un’ottima idea. I due uscirono dall’infermeria e percorrendo i corridoi raggiunsero i sotterranei ed entrarono nelle stanze del professore.

Severus si guardò attorno, non sembrava riconoscere il luogo. Notò che tutto era verde e oro, tutto era in ordine ma tutto sembrava anonimo, come se chi vivesse lì non volesse trasmettere niente di se stesso. Una persona che respirava, ma non aveva intenzione di vivere la sua vita. Gli dispiacque per se stesso.

In un angolo, vide il pensatoio. Silente teneva la boccetta di pozione che gli aveva dato Lucius sotto la sua giacca, la tolse fuori e disse: -Ieri è venuto a trovarmi Lucius Malfoy. E’ una persona che conoscevi bene. Eravate amici fin da ragazzi, e anche lui divenne un mangiamorte. Ma a differenza di te, non si pentì mai delle sue scelte-.

Severus ascoltava attentamente. –Mi ha detto che eri riuscito a salvare dei ricordi nel tuo pensatoio, ricordi che possiedono un grande potere. Per accedere a essi dovrai bere questa pozione e pronunciare un incantesimo che solo tu conosci. Che sicuramente non avresti mai dimenticato-.

-Io non mi ricordo di Malfoy, e non mi ricordo nessun incantesimo- si affrettò a dire Severus.

-Lui era sicuro. Nel pensatoio ci sono i tuoi ricordi ma solo con questa pozione potrai accedere a ciò che non volevi assolutamente dimenticare- gli disse il preside passandogli la boccetta.

Piton la prese tra le mani, si avvicinò al pensatoio, e subito dopo aver bevuto la pozione, disse le uniche parole del suo passato che si ricordava: -NON MI TRADIRE-!

Immediatamente fu risucchiato dal liquido argento. Si trovò in un parco, dove un Severus bambino giocava con una bambina, Lily. Poi si voltò e si ritrovò al lago, questo ricordo lo conosceva: 4 ragazzi lo avevano attaccato, ma vide anche il continuo. SPORCA MEZZOSANGUE, e Lily che correva lontano. Si voltò e Lily era morta nella sua camera mentre un bambino piangeva nella culla.

I ricordi erano sparsi all’interno del pensatoio come tante stanze dentro un castello e ogni stanza era un ricordo, il Marchio nero impresso a fuoco nel suo braccio, l’accordo con Silente, l’ordine della fenice, il primo giorno di scuola di Harry.

Per ultima, c’era una stanza vuota. Severus entrò e allora la stanza si riempì d’immagini che esplosero e uscirono dal pensatoio per risucchiare dentro anche Silente.

Contemporaneamente nella stanza di Harry e nella villa di Malfoy dei raggi argentati avvolsero i due maghi che si smaterializzarono, travolti dalla forza dei ricordi di Piton, per ri-materializzarsi nel pensatoio del professore di pozioni accanto a Silente e Severus.

I nuovi ospiti del pensatoio non potevano parlare, erano immobili, potevano solo guardare e sentire.

Un giovane Severus ricoperto di sangue era aiutato da un altrettanto giovane Lucius. –Lucius prometti che non mi tradirai mai, anche se sono un mezzosangue-, -Lo prometto Severus, non ti tradirò-. 

Malfoy teneva in braccio un bambino piccolo e lo mostrava a Piton, -Incredibile vero? E’ mio figlio. Severus, prometti che non mi tradirai mai, anche se sarò per sempre un mangiamorte-, -Prometto, Lucius, non ti tradirò-.

Narcissa e Severus stringevano il voto infrangibile e Lucius suggellava il patto stringendo col fuoco le loro mani. –Proteggerò Draco, e tu il figlio della donna che amai-. Un foglio piegato comparve davanti a loro e  poi si librò in aria e aprendosi si potè leggere: HARRY POTTER.

-Qualsiasi cosa succeda non dovrà cadere la nostra copertura. Colui-che-non-deve-essere-nominato ci ucciderebbe entrambi se conoscesse il nostro accordo. Lucius, se dovessi essere scoperto, comportati come il signore oscuro si aspetta da te. Non mi tradire, amico mio-.

-Mi chiedi troppo, Severus-.

-A chi se non a te-. I due maghi si abbracciarono.

 

Altra serie di ricordi. Silente si accordava con Severus, Lily era morta ma lui per redimersi dai suoi errori poteva proteggere Harry. Silente curava Severus dal rientro di una riunione di mangiamorte. Silente che si fidava sempre di Severus. Silente che aveva saputo perdonarlo e accettarlo nonostante tutto.–Riusciremmo a proteggere Harry, sempre-.

-Ma ti rendi conto che se l’Ordine dovesse fallire, Harry sarebbe perso! Severus ci occorrono più informazioni, più informazioni!-.

-Cercherò di fare il possibile, ma non ti devi preoccupare per Harry, anche se l’ordine fallisse, avrebbe ancora una speranza. Fidati di me!-.

-Quanti mangiamorte ci saranno? Sarà uno scontro duro!- diceva il preside.

-Non ucciderò nessun mangiamorte, Albus. Schiatterò ma non ucciderò, né in nome di Voldemort, né in nome del ministero-.

 

Altra serie di ricordi. Harry si trovava su una scopa incantata e Piton dagli spalti del campo di Quidditch cercava di salvarlo. Harry non riusciva a chiudere la mente a Severus che facilmente poteva frugare tra i suoi ricordi. –Concentrati Potter. Concentrati o il signore oscuro riuscirà a vedere tutto!-.

Ultimo ricordo: Severus posava dei fiori su una bara la notte di Natale mentre diceva –Scusami se non riesco a dirglielo, ma ti assomiglia tanto-.

L’effetto della pozione svanì e tutte quattro i maghi si trovarono nella stanza di Piton.

Harry era sconvolto per quello che aveva visto e scappò via. Lo lasciarono andare, ci sarebbe stato tempo per chiarirsi. Silente osservò Lucius e Severus e educatamente uscì anche lui.

Severus vide gli occhi di Lucius, erano gli stessi che poche notti prima gli avevano urlato la loro rabbia mentre lo torturavano. Fu più forte di lui, si portò le mani sul viso e facendo alcuni passi indietro disse: -Basta, per favore. Basta-.

Lucius rimase spiazzato. Perdere la memoria significava  ricominciare da capo, ma non aveva pensato che l’Oblivion imposto da Voldemort era stato precedente alle torture. Severus aveva dei ricordi di lui, erano i ricordi delle torture.

Lucius rimase fermo e allungando le mani verso l’amico disse: -Sono io,  Lucius. Mi dispiace averti fatto del male, ma ho dovuto. Non poteva cadere la copertura di entrambi. Sarebbe andato tutto perso. Ti ho fatto soffrire, ma non ti ho tradito. Ho fatto ciò che mi hai chiesto, Severus. Mi è costato tanto. L’ho fatto per non perdere la tua amicizia-.

I pensieri correvano nella mente di Piton, le voci erano velocissime: Non mi tradire, non ti tradirò, ti piace traditore!- . I ricordi che avevano appena visto erano confusi. Che cosa aveva voluto salvare del suo passato. Che cosa aveva voluto preservare? Che cosa c’era al mondo per cui Severus Piton voleva andare avanti. Albus Silente, Harry Potter e Lucius Malfoy.

Severus abbassò le sue mani e un po’ tremante fece alcuni passi verso l’amico. Doveva fidarsi, quell’uomo era lo stesso ragazzo biondo che lo aveva aiutato, lo stesso mangiamorte che aveva lottato contro se stesso per mantenere fede a una promessa.

Lucius si avvicinò ancora di più e con le mani raggiunse il volto di Severus, il quale si abbandonò singhiozzando nel petto dell’amico ritrovato.

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E finalmente al capitolo 11 mi sono ricordata di scriverlo: questa ff è ambientata all'inizio del sesto libro dopo il voto infrangibile stretto tra Narcissa e Severus. 

Ringrazio tutti coloro che stanno recensendo, facendomi complimenti, chiedendo spiegazioni, ed esponendo il loro pensiero sui personaggi. Ringrazio chi legge e chi inserisce la ff tra i preferiti. 

Vi abbraccio tutti. Alida

 

 

  
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