*Fanfiction partecipante al primo Five Day For ZoSan indetto dal Forum PieceFairy-fanfiction&images*
ANGOLO
DELLA DEMENZA
Buongiorno prodi e audaci
cavalieri (?). Ecco a voi, per la vostra (non) felicità, il
terzo capitolo.
Lo ammetto, questo è stato forse il primo che ho scritto, e
mi piace. So che il tema è trito e ritrito, ma a me faceva
ridere davvero. Non posso non immaginarmi Sanji - massaia, che, con un
grembiule bianco sporco di cibo, brandisce un mestolo con fare
minaccioso perché suo marito è un idiota. Per me
sarebbero davvero così, non ci posso fare niente; non riesco
a vederli in una maniera diversa. E poi mi fanno ridere, tanto ridere.
Ringrazio immensamente Monkey
D Akiko, killer_joe,
e Mariaace per
aver
lasciato un commento al capitolo precedente. Grazie <3
Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite, e
anche chi ha semplicemente letto.
A domani!
Parola:
Palestra
La gelosia tinge di verde -o di giallo-, proprio come la testa di qualcuno
Zoro
era appena rincasato dalla palestra, stremato da uno di quei suoi
allenamenti che duravano quasi tutto il pomeriggio. Era stato accolto
da un profumino delizioso che decretò dovesse essere la
cena, e
dalle immancabili urla di Sanji su quanto fosse sempre in tremendo
ritardo.
“Marimo,
ti sei perso di nuovo per caso? Eppure dovresti conoscerla la strada
di casa ormai!” lo aveva schernito con aria stizzita.
“Sta
zitto idiota” era stata la sua risposta. Era ormai abituato a
quelle frecciatine; se una volta lo facevano imbestialire, adesso non
lo scalfivano nemmeno più. Aveva finalmente imparato a non
darci
troppo peso.
Sanji
dal canto suo sventolò furiosamente il mestolo che aveva in
mano,
facendo ondeggiare il suo immancabile grembiule che aveva sempre
addosso quando era ai fornelli.
“No,
no sto zitto!” aveva pronunciato, forse con un tono un po'
troppo
alto.
“Devi
capire che questa casa non è un albergo, non puoi tornare
all'ora
che ti pare!”
Il
verde rimase un attimo interdetto. Mica era in ritardo, quella sera.
Che cosa diavolo stava farneticando?
“Stai
delirando?”
Una
vena pulsante fece capolino sulla fronte di Sanji, quasi sull'orlo di
scoppiare. Non ne poteva più di quelle risposte odiose che
lo
facevano uscire dai gangheri.
“Io
non sono al servizio di nessuno!” sbraitò,
brandendo più
minacciosamente il mestolo e fermandolo a mezz'aria; Zoro lo guardava
un poco stranito. Ma che cosa gli era preso quella sera? Era abituato
alle sue scenate, ma quella proprio pareva non avere un senso.
“Passi
più tempo in palestra che a casa, brutto idiota!”
Ed
era vero; a casa non c'era quasi mai, e non si curava minimamente che
lui potesse soffrire a passare così tanto tempo da solo.
Aveva
iniziato a detestare quella palestra, che sembrava amare più
di
quanto non amasse lui.
La
voce del cuoco giunse alle orecchie dell'altro ragazzo con una punta
di stizza infinita; lo guardò in viso, accorgendosi che le
sue
guance si erano imporporate.
In
un attimo capì tutto quello che c'era da capire, ed un
sorriso
beffardo ed impertinente si fece largo tra le sue labbra.
“E
adesso che cazzo hai da ridere?” l'ennesima parolaccia, lo
fece
sogghignare ancora di più.
Si
mosse con una lentezza estenuante, prima abbassando lo sguardo e poi
riagganciandolo a quello del biondo, furioso davanti a lui.
“Cos'è
cuocastro, sei geloso?”