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Autore: Glory_95    16/09/2015    1 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima FanFiction e spero tanto che vi piaccia leggerla quanto a me piace scriverla. Questa storia parla dei personaggi di The walking dead, ma i protagonisti principali saranno Rick, Daryl, Shane, Carl, Hersel e...un personaggio che scoprirete leggendo la storia. La storia si concentrerà tra la relazione che Daryl avrà per questo misterioso personaggio e sull'effetto che questa persona avrà nel gruppo di Rick e tra tutti i suoi componenti. Non voglio dirvi troppo, spero solo che vi piaccia e...buona lettura :)
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Shane Walsh, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Emily urlò << Zitto! Tu non sai niente e non hai il diritto di dire niente! >>.
Si vedeva che era spaventata a morte e nessuno riusciva a capire come quel semplice ricordo riuscisse a terrorizzarla a quel punto.
Emily non voleva ricordare quella storia, voleva solo dimenticare quel giorno orribile. Ma, la cosa più importante era che non voleva assolutamente che gli altri sapessero niente di quel giorno.
Emily era sicura che l'avrebbero vista con occhi diversi, o peggio l'avrebbero mandata via. Cacciata e non voluta più. Come tutte le famiglie con cui aveva avuto a che fare dopo quel giorno. Sapeva che sarebbero stati delusi, o peggio in collera con lei.
Soprattutto Daryl.
Non sopportava l'idea che la guardasse con occhi diversi. O peggio.
Che smettesse di amarla.
Shane la spinse a terra e le puntò la pistola alla testa << No! Piccola schifosa puttana! Adesso la racconto e tutti la ascolteranno o ti spappolo la testa! >>, Emily era sdraiata, spaventata e tremante. Il suo mondo stava candendo a pezzi davanti a lei e non poteva fare niente per impedirlo. Le lacrime ormai uscivano senza che lei riuscisse a fermarle e le stavano rigando il viso.
Daryl non poteva continuare a vederla così, e urlò verso Shane << Lasciala subito o ti giuro che..>>, Shane tolse la sicura alla pistola e la puntò verso Emily e disse << O giuri che...? Su continua testa di cazzo!>>. Daryl guardò prima Shane poi Emily. Sapeva che Shane avrebbe potuto spararle e non poteva rischiare di perderla per colpa di quel pazzo schizoide.
Così, anche se contrario, si rimise seduto, con i pugni chiusi e aspettando il momento giusto per spaccargli la testa in due.
Shane continuò << Adesso vi racconterò una bella storia..che ho letto mentre ero in ricognizione proprio nella stazione di polizia...si piccola è sempre stata li >>. Emily sentì il suo cuore andare in pezzi. Non voleva rivivere quel momento.
Ma il potere era nelle mani di Shane, che continuò <<...c'era una volta, tanto tempo fa, una piccola e dolce bambina di nome Emily. Viveva coi suoi genitori qui ad Atlanta, in una bellissima casa in periferia. La sua vita era tutta coccole e caramelle. Un brutto giorno, però, i suoi genitori, una puttana e un alcolista, morirono per motivi stupidi e noiosi che non ci interessano minimamente...>> , << Erano un fotografo di talento e un avvocato di tribunale maledetto figlio di puttana...e morirono per colpa di schifosi bastardi come te >> disse Emily tra le lacrime interrompendo la storia.
Shane, tremendamente seccato dall'interruzione, le diede un pugno forte allo stomaco.
Emily si rannicchiò, si mise le mani sullo stomaco e fece qualche colpo di tosse per via del pugno.
<< Emily! >> urlò Daryl, << Sei completamente pazzo! Lasciala stare! >> urlò Rick. Shane puntò di nuovo la pistola verso Emily e urlò << Zitti maledizione! O le sparo! Sapete che lo farò! E non mi sfiderei se fossi in voi...quindi zitti porca puttana! >>.
Tutti, anche se volevano spaccargli la faccia a pugni, ubbidirono. Non potevano rischiare la vita di Emily.
Shane era emotivamente instabile e non sapevano cosa avrebbe potuto fare.
Shane, vedendo che tutti ubbidivano, si calmò un po, e continuò << Adesso che non avrò più interruzioni posso continuare...dunque...dove ero rimasto?...ah si! Ora ricordo...questa irritante e stupida bambina, tutte coccole e moine, venne mandata in questo orfanotrofio gestito dalle suore. Aveva cinque anni quando venne messa nella Children’s House. L'orfanotrofio era un ex-convento ristrutturato, con un grande giardino sul retro, in cui avevano messo alcuni giochi per i bambini. La struttura era molto grande, talmente grande che i bambini rischiavano di perdersi. Però quello spazio era anche positivo, c'era molto spazio dove i bambini potevano giocare; aule dove potevano leggere libri e studiare tante cose e avevano cibo caldo e delizioso. Un paradiso per quei dolci e tristi bambini senza nessuno al mondo. Le suore si mostravano molto dolci e comprensive con gli ospiti, ma in realtà erano severe ed erano famose per il fatto che trattavano i bambini col pugno di ferro. Esigevano silenzio, educazione e rispetto, e sapevano come ottenerlo. A volte con terribili punizioni. Tornando alla piccola Emily, era una bambina molto carina. Bionda, con i codini, e gli occhi azzurri...era semplicemente adorabile con quel grembiulino bianco, col fiocco rosso sul colletto che era obbligata a portare. Tutti pensavano che non sarebbe durata lì, così carina e adorabile quale famiglia non l'avrebbe voluta? La piccola Emily, in poco tempo, si fece molti amici. Le suore, nel fascicolo della bambina scrivevano che era una bambina sana e in salute, educata e molto socievole sia con i bambini che con gli adulti...era dolce, gentile, condivideva i giocattoli con gli altri bambini e non si lamentava mai. Praticamente la bambina perfetta! Ma la bella favoletta finì quando Emily compì sei anni. Tutti erano sicuri che Emily fosse così splendida...ma non avevano conosciuto la vera Emily. Il giorno del suo sesto compleanno, nella mensa dell'orfanotrofio, scoppiò un terribile incendio. Venne distrutto tutto. Tutti i bambini, quei poveri bambini e le suore morirono tragicamente...l'unica a sopravvivere, stranamente fu proprio la piccola Emily. La ritrovarono sul pavimento della mensa con i polmoni pieni di fumo, la pelle calda con qualche scottatura e tutta sporca di fuliggine dovuta alle fiamme ma miracolosamente viva!...Strano eh?! Proprio da dove è partito l'incendio hanno trovato una sopravvissuta...la piccola miracolata! Ma sapete dirmi il perché?! Eh?! Vi dico io il perché! Stranamente nel rapporto della polizia c'era scritto che l'incendio sembrava partito da un corto circuito in cucina...ma, stando al rapporto della scientifica...l'incendio fu doloso! Cioè provocato da qualcuno! So che starete pensando...come può una bambina di cinque anni provocare un incendio simile?! Si da il caso che, l'incendio partì da sotto i fornelli. Mani adulte non ci sarebbero mai arrivate, e sulle mani di Emily vennero trovati dei residui abbondanti di solfuro di antimonio e di clorato di potassio...le stesse sostanze che permettono ai fiammiferi di prendere fuoco, che si da il caso, lei avesse proprio un pacchetto di fiammiferi nella tasca del suo grembiulino...i poliziotti fecero alcuni rilievi ma, non potevano condannare una bambina di sei anni decisero di insabbiare tutto...Schifosi corrotti! Erano solo un branco di deboli smidollati...proprio come te puttanella! Meritavi di andare in carcere puttana...o meglio ancora di morire! >> finì la storia Shane.
Tutti erano pietrificati da quella storia.
Non riuscivano a credere a quella storia.
Si guardavano senza dire una parola, questo stava rendendo ancora più ansiosa Emily.
Emily aveva davvero potuto dare fuoco ad un orfanotrofio?
Emily restava in silenzio, spaventata e tremante. Non poteva fare niente per fermare Shane, non poteva rispondere o ribellarsi, o Shane le avrebbe sparato.
Era totalmente incapace di fare qualcosa.
Come quella sera.
Quella sera che stava rovinando la sua vita. Quella sera che le aveva impedito di avere una famiglia normale, una vita. Più guardava i suoi compagni più, dentro di lei, cresceva la paura. Aveva paura di quello che stavano pensando. Voleva saperlo a tutti i costi, ma allo stesso tempo non voleva sapere. Sapere quello che pensavano di lei, adesso che, conoscevano il suo orribile e terrificante segreto. L'avrebbero abbandonata come tutti gli altri e lei non avrebbe potuto fare niente per impedirlo.
No.
Nella sua testa si fece spazio una parola. Una parola che poteva mettere fine a tutto.
No.
Non poteva permettere a Shane di rovinare tutto.
Di rovinare quello che era riuscita a costruire con Rick, Carl, Maggie, Lori, Hershel, T-Dog, Carol, Andrea, Glenn e...Daryl.
L'amore che era nato tra di loro e che stava sbocciando in una storia meravigliosa. Non poteva permettere a Shane di portarle via tutto.
Così, prese tutto il coraggio che aveva nel corpo e tra le lacrime disse << No...non ho dato fuoco a niente brutto pazzoide...tu non sai come è andata...non sono stata io...c'era un uomo nell'orfanotrofio quella sera... lo stesso uomo che era venuto da noi quella mattina...quella mattina era venuto un uomo ad adottare una bambina. Era alto, con un cappotto nero e una barba folta. Le suore non volevano che si avvicinasse a noi, poi lo vidi che piangeva su una panchina, così mi avvicinai per chiedergli se stava bene...si chiamava Robert e sembrava molto simpatico...appena mi videro, le suore mi portarono via e lo cacciarono, minacciandolo di non tornare o avrebbero chiamato la polizia...non ho mai capito il perché...prima di andare via lui mi urlò che ci saremmo rivisti presto...non lo vidi per tutto il giorno, poi la sera dopo cena ero andata in biblioteca a cercare il libro per la mia lettura prima di andare a dormire...non c'erano le luci quindi dovevamo usare delle lanterne ad olio, che accendevamo coi fiammiferi...ogni bambino ne aveva un pacchetto in tasca...poi uscì dalla biblioteca, vidi del fumo uscire dalla mensa e sentì delle urla provenire sempre dalla mensa. Corsi subito per vedere che stava succedendo. Era tutto invaso dalle fiamme, c'erano i bambini che urlavano, piangevano e correvano disperati...cercavo di trovare i miei amici, ma nella confusione caddi sul pavimento rovente...il fumo mi stava annebbiando la vista e non riuscivo quasi a respirare...vidi una suora che urlava contro un uomo...la sentì dire che non avrebbe mai permesso che portasse via un bambino...poi sentii un colpo di pistola e vidi la suora cadere a terra come un sacco...avevo le lacrime a gli occhi e continuavo a chiamarla...poi l'uomo si mise davanti a me e mi guardò negli occhi...era Robert...mi disse, con un tono che mi fece gelare il sangue, che non mi avrebbe ucciso perché gli ricordavo sua figlia che era morta investita qualche mese fa...poi se ne andò...io rimasi lì. Sola e disperata. Non riuscivo ad alzarmi in piedi. Il fumo era diventato troppo, le urla non smettevano e il calore stava diventando insopportabile...poi svenni. Mi risvegliai in ospedale con tutti i poliziotti che mi facevano domande su domande...>> concluse Emily tra le lacrime.

   
 
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