*Fanfiction partecipante al primo Five Day For ZoSan indetto dal Forum PieceFairy-fanfiction&images*
ANGOLO
DELLA DEMENZA
Buongiorno carissimi! Ecco a voi il
penultimo capitolo di tutta questa raccolta. Lo ammetto di nuovo,
rileggendolo sghignazzavo come una cretina.
E, altra ammissione, non posso proprio vedere quei due fare pace se non
in un modo. Sempre lo stesso, ormai sono diventata troppo prevedibile,
lo so. Ma mi ispirano; alle volte anche qualcosa di estremamente
violento, con tanto di calci, pugni e sputi. Ma comunque sempre con
tanto ammmmore. **
Ringrazio infinitamente chi ha inserito la storia tra le seguite e
preferite, chi ha recensito l'ultimo capitolo, killer_joe, Mariaace e i love ace 30 (tanto
ammmmore anche per voi <3), e a chi legge solamente;
perché io so che ci siete! *osserva*
A domani con l'ultimo capitolo!
Peace & Love!
Parola: Saké
Nascondiglio perfetto
Non
ci poteva credere; anche quella volta era successo. Aveva perso il
conto, quante volte era riuscito a fargliela?
Solo
al momento di pagare , dopo aver fatto passare tutti i prodotti sul
nastro trasportatore del supermercato, Sanji si era accorto del
misfatto. Ed era decisamente troppo tardi, e troppo imbarazzante
chiedere alla cassiera di togliere una così cospicua
quantità di
bottiglie; insomma, avrebbe di certo rischiato il fallimento.
“Marimo,
stavolta mi hai fatto davvero incazzare!” sbraitava, facendo
ondeggiare le buste bianche stracolme, che minacciavano di strapparsi
da un momento all'altro.
Dall'altro
capo, nessuno rispondeva; faceva bellamente finta di non sentire
quello che gli era appena stato rivolto.
“Potresti
almeno aiutarmi, idiota!” urlò ancora
più forte il biondo, tanto
da far voltare una signora che passava lì accanto, che
buttò lì un
maleducato! con un tono molto sull'indignato.
Zoro
sbuffò.
“È
mai possibile che tu debba sempre rompere i coglioni?”
chiese,
piegando la testa di lato e all'indietro per poter vedere l'uomo poco
più dietro di lui.
“Ah
già, sei tu la donna!”
Inutile
dire che Sanji perse il lume della ragione; Zoro lo vedeva dai suoi
occhi. Ma non poteva piantare una scenata da pazzoide in piena regola
in mezzo ai corridoi di un centro commerciale, e questo il verde lo
sapeva bene.
Approfittò
spudoratamente del fatto che il cuoco fosse fuori dalla grazia di Dio
per trafugare una bottiglia delle tante che aveva gettato nel
carrello, nascondendola nel mucchio di roba da mangiare, solo per
riuscire ad arrivare alla cassa.
E
ce l'aveva fatta, di nuovo.
Aveva
battuto il suo record personale questa volta: ventitré.
Come
Sanji non se ne accorgesse, per lui era ancora un mistero; ma
sospettava che molte volte glielo lasciasse semplicemente fare.
Aprì
il tappo del saké, facendolo saltare via, intenzionato a
finirsela
tutta; ovviamente Sanji imprecava a bassa voce, tra i denti. Ogni
tanto si sentiva qualcosa del tipo meno male che guido io,
sennò
qui eravamo già tutti morti.
Zoro
ignorava e beveva; Sanji camminava e insultava pesantemente.
Arrivati
al parcheggio, la bottiglia capitombolò nel cestino,
irritando
ancora di più un già adirato biondo.
“Non
solo hai finito quella merda in meno di un quarto d'ora, ma l'hai
buttata persino nel cestino sbagliato!!”
“Cuoco,
sta zitto” proruppe Zoro, ma per niente minaccioso,
avvicinandosi
al compagno. Anzi, nel suo sguardo si era acceso qualcosa che non
comprendeva affatto la minaccia. Almeno per ora.
“Cosa
diavolo vuoi adesso?” chiese il biondo piccato.
“Non
ti pare chiaro?” chiese con ovvietà la testa
verde, alludendo a
qualcosa di ben preciso.
“NO!”
Sanji era abbastanza sicuro che sarebbe esploso da un momento
all'altro, picchiandolo selvaggiamente; ma i piani di Zoro erano
leggermente diversi.
Infatti
sghignazzò.
“Voglio
te, deficiente” e malizioso, iniziò a far
indietreggiare il
compagno, che poco dopo si ritrovò schiacciato al muro. Si
stava
leccando le labbra.
Sanji
provò a protestare, le provò tutte. Ma lo
stanzino dell'inserviente
di sicuro non riuscì ad aiutarlo.