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Autore: strayheart00    21/09/2015    2 recensioni
Quando, in una normale giornata di luglio, Logan Stuart si era svegliato non credeva che di lì a poche ore sarebbe diventato amico di Sam Ferrari. Non si aspettava nemmeno che nel corso dei mesi avrebbe perso la testa per lei fino a consegnarle il suo cuore. E di certo non poteva mai sospettare che quella ragazza gli avrebbe cambiato totalmente la vita, facendo crollare ogni sua certezza. Peccato che nella vita niente va come ci si aspetta e il destino ha sempre in serbo qualcosa. Così Logan si ritroverà coinvolta in una storia che lo porterà a toccare il cielo con un dito per poi fallo sprofondare nel gelo dell'inferno.
*Tratto da uno dei capitoli:*
«Vieni qui e guardiamo il sole sorgere brontolo. La nostra notte folle è finita» detto questo venne di nuovo a sedersi accanto a me e insieme guardammo il sole svegliare la città che non dorme mai. E insieme al sole si svegliò anche qualcosa dentro me.
Che fosse il mio cuore?
Sam Ferrari mi era entrata dentro più di quanto mi piaceva ammettere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Badboy vs Goodgirl '
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Dicembre era iniziato e per la gioia di tutte le ragazze, mancava solo una settimana al ballo. E mentre correvo per entrare a scuola mi persi nei miei soliti pensieri. Sam non aveva più provato a saltarmi addosso e non sapevo se esserne felice o meno. Quando i nostri amici cercavano di sapere quello che avevamo fatto una volta andati via dalla festa, noi cambiavamo abilmente discorso, ciò che era successo su quel tetto restava su quel tetto. Tutto sommato le cose mi andava di nuovo alla grande sotto certi punti di vista. Una volta entrato al caldo, al mio armadietto trovai Sam ad aspettarmi come faceva sempre, ormai «Buongiorno splendore!» il mio tono poteva risultare un po’ sarcastico dato che la Ferrari aveva occhiaie degne di questo nome e i capelli legati come un groviglio sulla testa «Che fai prendi per il culo?» mi lanciò un occhiata da far raggelare il sangue «Che succede brontolo?» aprì l'armadietto e inizia a prendere i libri per la prima lezione «Mi sto uccidendo per preparare la festa di compleanno di Casey. Passo notti in bianco per scegliere i colori degli addobbi» mi veniva da ridere perché si stava dando da fare così tanto per una stronzata «Ti stai imbottendo di sonniferi?» un'altra presa per il culo e Sam mi avrebbe tagliato le palle «Non fare lo spiritoso. Piuttosto ti ricordi dei piani che abbiamo per il pomeriggio?» ovviamente non me lo ricordavo, ma perché dalle quella soddisfazione? «Certo!» mentii quindi spudoratamente «Fai schifo come bugiardo» la guardai scocciato «Non è giusto! Non distruggermi così i miei sogni di futuro mentitore!» Sam si passò una mano sul viso come se fosse in preda ad una crisi di nervi «Farò finta di non aver sentito, ne va della mia sanità mentale. Per quanto riguarda oggi invece, tu devi passare a prendermi alle 16:00, poi andiamo al centro commerciale per comprare le ultime decorazioni e infine andiamo a casa tua a poggiare la roba» dovevo dormire intensamente durante le ore di lezione per poter reggere quel pomeriggio «perché le devi lasciare a casa mia?» Sam mi guardò come se mi volesse morto, cosa altamente probabile in quel momento «Perché da me Casey le potrebbe vedere, da Charlotte è pieno di tovaglie e schemi per la sistemazione dei tavoli e da Tom ci sono già i pacchetti regalo» Casey Weston stava per avere la festa più bella di sempre «Devi organizzare un compleanno o un matrimonio?» mi vantano sempre di avere dei riflessi prontissimo e quella volta questa mia fortuna mi salvò la vita, facendomi schivare il pugno che Sam mi stava per dare «Hai voglia di fare lo spiritoso oggi eh? Ma aspetta e vedrai. Ride bene chi ride ultimo! E tu oggi pomeriggio sarai chiuso in un centro commerciale con una ragazza!» perché questa cosa mi sapeva tanto di sentenza di morte? «E non pensare di dormire durante l'ora di matematica, abbiamo il compito e mi servi tu per copiare» detto questo l'angelo del male si avviò verso l'aula lasciandomi appoggiato all'armadietto mentre cercavo di riprendermi dalla sua velata minaccia. Quando la campanella suonò corsi per non arrivare in ritardo e mi ritrovai LA stronza già seduta al banco che condividevamo. «Come cavolo…» una volta seduto non riuscì nemmeno a finire la frase che subito lei mi anticipò «Facevo a sapere che avevi intenzione di dormire per recuperare le energie? Ti conosco Logan. Ora inizia a fare i nostri compiti badboy, voglio una A+» detto questo cacciò lo specchio dallo zaino e iniziò ad aggiustarsi il trucco. Quella ragazza sarebbe stata la causa della mia morte prematura.
****
Quel pomeriggio al centro commerciale fu tra i peggiori della mia vita. Sam mi trascinava tra negozi e corsie come se avesse avuto il diavolo in corpo. Il tutto era terminato solo quando lei aveva deciso che avevamo tutto l'occorrente per la festa. Il tragitto verso casa fu ancora più lungo, dato che, LA stronza non smetteva di parlare, neanche per un secondo, del suo abito per domani sera. «Log domani non andiamo a scuola» quelle parole sarebbero state musica per le mie orecchie se non avessi saputo cosa mi sarebbe toccato fare «Come mai?» speravo che, facendo l'ignaro, lei mi avrebbe lasciato libero «Mi devi aiutare ad organizzare i lavori! La festa è sabato sera e deve essere perfetta!» potevo dire di aver un sesto senso unico e incredibile per le disgrazie «Ma perché devi già preparare tutto se domani è solo venerdì?» mi resi conto di aver detto una cazzata ancor prima di terminare la frase «PERCHÉ IL COMPLEANNO DI CASEY È SABATO!» il suo urlò mi ruppe entrambi i timpani «Quali sono i piani per sabato?» era meglio cambiare discorso, ne andava della mia vita «Sabato vado da Casey e passiamo insieme tutta la giornata. Il pomeriggio la porto a fare shopping e dal parrucchiere, poi prendiamo e un taxi e andiamo al locale della festa. Tu devi assicurarti che sia tutto perfetto» lo sapevo che il compito più difficile toccava a me «Tutto quello che vuoi brontolo» e l'avrei fatto davvero, avrei scalato l'Everest e corso su per la muraglia cinese se me lo avesse chiesto. Quando arrivammo sotto casa mia, parcheggiai l'auto di Sam e mi caricai le buste. La signorina si fermò a parlare a telefono e così io aprì il porto. Mentre aspettavo l'ascensore, la signora Blair arrivò insieme al piccolo Simon «Buonasera Logan! Spese in grande oggi eh?» ridacchiai pensando a quanto dovevo sembrare ridicolo in quel momento «Mi sono dato allo shopping matto e disperato» feci ridere sia lei che il piccolo Simon, alias il bimbetto innamorato di Rachel. «Logan non osare poggiare le buste per terra!» urlò la moretta facendo la sua entrata in scena, non avevo la minima intenzione di fare toccare il pavimento a tutti quei soldi, sapevo di rischiare «Come vuoi Sam» Blair guardò prima me e poi la nanetta isterica e, giuro su dio, vidi il suo sguardo da dolce farsi sadico «Tu devi essere la famosa Sam! Ho sentito così tanto parlare di te» Sam presa in contro piede non sapeva cosa rispondere, ma per fortuna la strana conversazione fu interrotta dall'arrivo dell'ascensore. Salimmo tutti, Io schiacciato contro la parete e Sam accanto a una Blair tutta sorridente «Da quando state insieme?» per poco la mia vicina non mi fece venire un attacco di cuore con quella domanda «Noi non stiamo insieme» specificai subito «Stare con Logan è impossibile, lui le ragazze se le scopa solo» Sam se ne uscì con quella frase che fece calare un silenzio di tomba nell'ascensore, che venne interrotto solo dall'aprirsi delle porte. Uscì subito trascinandomi dietro Sam e le cinquemila buste. Nel frattempo anche Blair e Simon si dirigevano verso il loro appartamento. Senti Simon che chiedeva alla madre «Che vuol dire scopare?» facendo scoppiare a ridere me e Sam e balbettare Blair. Entrammo nell'appartamento e vidi Rachel e mamma che giocavano insieme sul tappeto. «Sam! Che bello rivederti!» mia madre si alzò e subito andò ad abbracciare Sam, seguita da Rachel che tutta contenta la prendeva per mano e la trascinava verso il divano «Logan mi ha regalato la nuova barbie principessa, la vuoi vedere? È bellissima!» Sam si sedette sul tappeto accanto a Rachel «Certo che voglio vederla! Io amo le barbie, da piccola le facevo sempre sposare con Ken» mi avvicinai a loro due mentre mamma andava in cucina «Allora è questo il motivo per cui stavi con BabyKen? Ti credevi barbie che sposava il principe» Sam mi lanciò uno sguardo di fuoco «Lui mi trattava da principessa» quel coglione non la meritava «Lo sai che sono meglio io» lei non mi rispose, ma bensì iniziò a parlare con Rachel. Andai in cucina da mia madre che si era già messa ai fornelli «Sam resta a cena vero?» mia madre adorava brontolo, stravedeva per lei «Aspetta che glielo chiedo. SAM RESTI A CENA VERO?» mamma mi tirò lo strofinaccio addosso mentre Sam urlava a sua volta «SI, SE NON DISTURBO» mamma a quel punto iniziò a ridere mentre urlavo di nuovo «NO, NON DISTURBI MAI BRONTOLO» scoppiai a ridere anch'io insieme a mia madre. Lei si mise subito a cucinare, e io me ne andai nel salotto, dove Sam giocava ancora con Rachel. «Perché non vieni più spesso? È più bello giocare con te che con Logan. Lui fa sempre morire le mie bambole» Rachel se ne uscì con quella verità tranquillamente, e brontolo mi lanciò un occhiata omicida «Tu uccidi le bambole di tua sorella?» cosa dovevo dire? La verità forse? No. No e no. «Non essere ridicola Rachel! Non ti uccido i giochi» la bimbetta continuò «si invece, l'altro giorno hai fatto cadere una barbie dal divano dicendomi che quello si chiamava suicidio» a quel punto Sam mi guardò così male da farmi davvero paura «Posso spiegare...» iniziai con poca condizione, ma Sam mi bloccò dicendo «Esci di qui o ti uccido Stuart» e così feci, me ne tornai in cucina dove mia madre aveva le lacrime agli occhi per le risate. Era così ogni volta che c'era Sam. Tutti i problemi scomparivano e io mi sentivo più leggero, senza un pensiero per la testa. E quando lei si fermava a casa mia, sia mamma che Rachel la accoglievano a braccia aperte. L'adoravano, io invece l'amavo, ma fu proprio questo il mio errore.
****
«E a quel punto la maestra ha sgridato Michelle perché non aveva studiato le tabelline, poi le ha chieste a me e io le sapevo tutte!» Rachel stava parlando ininterrottamente dall’inizio della cena, e per quanto io l’adorassi, stavo seriamente per tapparle la bocca con un calzino «Ma è fantastico tesoro! A voi due com’è andata oggi invece?» mia madre, donna saggia, cercò di metterla a tacere almeno per cinque minuti «Bene» risposi io prima di Sam, lei era senza peli sulla lingua con mia madre «Tu Sam vuoi dirmi qualcosa?» maledetta donna! Era meglio per Sam che se ne stesse zitta «A scuola tutto bene, nel pomeriggio siamo andati a fare shopping per il compleanno di Casey. Le sto organizzando una super mega festa a sorpresa!» le avrei fatto una statua, quella ragazza era fantastica «Sei una brava amica» o già detto che mia madre la adorava? «Grazie mille Margaret» mia madre le sorrise felice, era stupendo vederla così «Con Cam tutto bene?» ero sicura che quella domanda l’aveva fatto apposta, lei credeva che Sam fosse innamorata di me, che cazzata assurda «In realtà ci siamo lasciati qualche settimana fa» quelle parole per la donna che mi aveva messo al mondo erano come musica per le sue orecchie «Cosi vi mettete insieme! E poi fai conoscere Sam anche a papà» quelle parole pronunciate da Rachel mi fecero gelare il sangue «Che hai detto?» lo dissi con voce rotta dalla rabbia «Mamma ha detto che papà sta per tornare e viene a vivere da noi. Cosi puoi fargli conoscere Sam» guardai mia madre, aveva abbassato lo sguardo e fissava il pavimento. Stavo per fare una scenata degna di un film, quando Sam mi tocco il braccio «Logan devo andare a casa, mi accompagni?» lo stava facendo per me, mi voleva fuori di lì come io volevo andarmene «Va bene» alle mie parole si rilassò visibilmente, poi ci alzammo entrambi dal tavolo, ma mentre Sam salutava mia madre e Rachel, io schizzai fuori dall’appartamento. La aspettai in strada, ero appoggiato al muro del condominio e stavo fumando, cercando inutilmente di rilassarmi. Lei arrivò e venne ad abbracciarmi e io la strinsi più forte, buttando la sigaretta a terra e perdendomi nel suo profumo. «Andiamo dai» mi disse dopo un po’, io annuì e insieme ci dirigemmo alla moto. Mentre correvo per le strade, la grande mela mi sembrò più piccola e insulsa che mai, avevo solo voglia di scappare il più lontano possibile da lì.
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Quando parcheggiai davanti casa di Sam non avevo nessuna voglia di salutarla. «Dove andrai stasera?» mi chiese, ed ero sicuro che se avessi detto non lo so, lei mi avrebbe aperto le porte di casa sua «Da Charlotte» ma dovevo andare dalla mia migliore amica a sbronzarmi. Si avvicinò di nuovo per abbracciarmi, e giuro, non volevo più lasciarla andare. Si voltò per baciarmi sulla guancia nello stesso momento in cui mi voltavo io per salutarla e, inevitabilmente, le nostre labbra si sfiorarono. Fu un solo momento, ma i brividi lungo la mia schiena restarono, anche quando Sam se ne scappò in casa senza salutarmi e io mi rimisi in sella alla moto. La voglia di andare di nuovo da lei e baciarla sul serio mi fece compagnia fin quando, arrivato a casa di Charlotte, la mia amica vedendo la mia faccia, mi fece entrare da lei dove buttai giù un bicchiere dopo l’altro fino a vomitare anche l’anima.  













































Angolo autrice
Mi dispiace tantissimo per il ritardo! Ma con la fine dell'estate e l'inizio della scuola ho dovuto studiare. Prometto di pubblicare il più presto possibile! Grazie a tutti quelli che leggono la mia storia e la aggiungono tra le seguite, preferite o da ricordare! Vi amo tutti
   
 
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