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Autore: martinapedrazzini8    21/09/2015    1 recensioni
Storia camren, crossover grey's anatomy da come si può intuire dal titolo. Si tratta della mia prima ff. Beh, buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pov. Camila

Devo essere rimasta una buona mezz’ora a fissare la porta della stanza.
Da quando Lauren mi ha baciata non mi sono mossa di un passo. Sono rimasta immobile per paura che si fosse trattato solamente di un sogno, un fantastico sogno, ma pur sempre un sogno.

È il suono del mio cercapersone a riportarmi alla realtà.
Guardo la scritta sopra l’aggeggio e mi accorgo che i risultati degli esami del sangue sono finalmente pronti. 
Senza rendermene conto inizio a tremare all’idea che gli esiti siano positivi. 

Okay Camila, calmati, vedrai che andrà bene.
Ripetendomi questa frase come un mantra, esco dalla stanza e mi dirigo in laboratorio.

Appena ritirati gli esami; come se avessero vita propria, le mie gambe mi portano davanti ad un ufficio. Appena alzo la testa mi rendo conto che si tratta di quello del mio chirurgo ortopedico preferito.
Mi ritrovo a bussare leggermente, forse per paura di disturbare o più semplicemente sperando che lei non mi abbia sentito.
E così sembra visto che nessuno risponde.

Sto per andarmene, quando girandomi, mi ritrovo davanti la ragazza che possiede gli occhi più belli che io abbia mai visto.

-Ehi Camila, come mai qua?- mi chiede dolcemente.
-Io, ti stavo cerando.- le rispondo indicando la targhetta col suo nome affissa sulla porta del suo ufficio.
-Oh, scusami, ero a controllare un paio di pazienti.- mi dice sorridendomi dolcemente.
Non posso far altro che sorridere a mia volta.
-Dai entriamo così possiamo parlare.- dice senza smettere di sorridere, superandomi ed entrando nella stanza.
Io mi limito a seguirla all’interno e chiudendo la porta subito dopo di me.
-Allora cosa volevi dirmi?- mi chiede appoggiandosi alla sua scrivania.
-Ho i risultati degli esami del sangue.- dico sollevando la busta che si trova nella mia mano destra.
-E cosa dicono? Sono negativi vero? Oh mio dio dimmi che non sono positivi non potrei sopportarlo. Avanti Camila di qualcosa, sto per impazzire.- sta iniziando a camminare avanti ed indietro per l’ufficio senza smettere di fissarmi.
-Non lo so, non le ho ancora guadate, avevo paura farlo da sola. Quindi, non so, sono venuta da te, ma ti prego smettila di camminare, mi agiti così.- le rispondo sedendomi sul divanetto vicino alla scrivania.
-Vuoi che controlli io?- mi chiede teneramente sedendosi di fianco a me.
-Si, ti prego, lo faresti?- le domando.
-Ma certo, tutto quello che vuoi.- risponde prendendomi la busta dalle mani.
-Pronta?- mi domanda mentre sta per aprirla.
Io mi limito ad annuire e ad osservare ogni suo semplice movimento.
-Okay è l’ora della verità.- mormora a bassa voce mentre estrae gli esami.
-Bene, ho due notizie. Una buona e una cattiva. Quale vuoi sapere per prima?- mi dice alzando finalmente lo sguardo dai fogli.
Osservo attentamente il suo volto, ma non riesco a notare nemmeno un’emozione, ne sollievo, ne paura, ne ansia, niente.
-Beh, prima la buona.- rispondo nervosamente.
-Come vuoi. Allora i risultati sono tutti negativi.- appena sento quella frase uscire dalla sua bocca lascio un sospiro di sollievo.
-Ottimo, ma scusa allora qual è la brutta notizia?- le chiedo preoccupandomi di nuovo.
-Ecco, il tuo paziente ha il ferro molto basso. Penso proprio che sia anemico.- mi dice lei scoppiando a ridere.
-Ma che problemi hai? Mi hai fatta spaventare a morte. Te sei fuori. Non ci riprovare mai più, siamo intese?- le urlo in risposta guardandola male.
-Okay, okay, scusami, ma è stato troppo divertente avresti dovuto vedere la tua faccia.- dice continuando a ridere.
Cerco di rimanere seria, ma il fatto che i risultati siano negativi e la vicinanza di quella ragazza non mi permettono di contenere la mia felicità e mi ritrovo a ridere insieme a lei.
-Grazie.- le dico tutto ad un tratto tornando seria.
-Di cosa?- mi domanda lei.
-Di esserci stata, per me.-
-Figurati, è stato un piacere. Quando vuoi io sono qui.- risponde lei guardandomi intensamente ed avvicinandosi sempre di più a me.
Pochissima distanza divide i nostri volti.
Ci stiamo praticamente baciando quando sento un suono provenire dall’interno della tasca del suo camice.
Il suo cercapersone ci fa allontanare velocemente.
-Si tratta di un consulto, devo andare.- mi dice sospirando tristemente.
La guardo mentre si alza dal divano.
-Ehi che ne dici di assistermi?- mi chiede sorridendomi.
-Davvero?- le domando sorridendole e alzandomi a mia volta dal divano.
-Certo, allora vieni?-
-Assolutamente si. Grazie mille.- rispondo uscendo insieme a lei dall’ufficio.
-Quando vuoi, ricorda sono qui per te.- dice sorridendomi.
So che si riferisce ad altro con quell’affermazione così le sorrido anche io mentre ci rechiamo in pronto soccorso.


Lei è qui per me.
   
 
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