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Autore: Herm_Granger    22/09/2015    2 recensioni
Dopo la fine della guerra, gli studenti di Hogwarts devono ripetere l'anno, ma mentre il mondo magico si lecca le ferite, qualcosa per Hermione è cambiato...
Dal capitolo 7:
Osservò il Marchio Nero, ora visibile sul braccio nudo del ragazzo.
“Non se ne va via?”
“No, non c’è modo di toglierlo.”
“Perché allora non lo copri con una fasciatura, o qualcosa di simile?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non nascondi la tua cicatrice. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma non voglio e non posso nasconderlo. Io sono andato in guerra e non combattendo mi sono procurato questo marchio.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 15

 
Castello di Hogwarts, Sala Grande, ora di colazione.
Dalla finestra della Sala Grande entrò uno stormo di gufi e civette, pronti per consegnare la posta. L’edizione del mattino della Gazzetta del Profeta atterrò davanti ad Hermione, esibendo in prima pagina la notizia shockante:
 
“LUCIUS MALFOY EVASO DA AZKABAN, GLI AUROR BRANCOLANO NEL BUIO
Iniziata la caccia all’uomo per il Mangiamorte evaso nel corso della notte, Lucius Abraxas Malfoy, sebbene con scarsi risultati. Si dice che l’individuo sia mentalmente instabile...”                              
 
Hermione smise di leggere e puntò lo sguardo dall’altra parte della Sala, verso il tavolo Serpeverde. Draco stava leggendo l’articolo, la mascella serrata e gli occhi inespressivi, esercitando su di sé un autocontrollo spaventoso. Poi si alzò e uscì dalla Sala a passo svelto, mantenendo comunque il suo aplomb.
Non le aveva rivolto neanche uno sguardo...
 

Castello di Hogwarts, terzo piano, mezza notte.
Malfoy era nel corridoio del terzo piano, davanti ad un’aula in disuso. Avrebbe dovuto fare la ronda, ma aveva ricevuto un gufo da Hermione che gli chiedeva di vedersi lì quella sera, diceva che era urgente. Nel pomeriggio aveva continuamente cercato di evitarla, e ora sicuramente voleva parlargli di suo padre. Dopo averci rimuginato a lungo, aveva deciso di andare: in fondo, ora che Hermione era la sua ragazza, doveva pur abituarsi a condividere con lei i propri pensieri. Anche se in realtà non sapeva ancora come fare.
Il corridoio era silenzioso e deserto, così tanto che sembrava fosse rimasto l’unico abitante della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Tutto fu velocissimo. Il tonfo della porta spalancata dietro di lui, le mani che lo afferravano e lo trascinavano dentro, altre mani che gli impedivano di urlare. Cercò disperatamente di afferrare la bacchetta, ma era troppo tardi.
“Stupeficium!”
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Innerva!” Una voce ovattata lo fece rinvenire. Vedeva tutto sfocato e gli girava la testa. Cercò di strofinarsi gli occhi, ma si accorse che non poteva: era legato ad una sedia, probabilmente con corde magiche. Era completamente immobilizzato, e aveva uno strano sapore in bocca... Gli avevano fatto bere qualcosa.
“Ehi, Harry, è rinvenuto.”
Harry? Finalmente alzò gli occhi. La vista si era fatta più chiara e non poté non riconoscere Harry Potter e Ronald Weasley.
“Che cosa significa tutto questo, Potter!” Gridò infuriato.
“Non ti scaldare, Malfoy. Vogliamo solo farti qualche domanda.”
“E avete bisogno del Veritaserum per farlo?”
I due si scambiarono un’occhiata stupita.
“Come fai a saperlo?”
“Ho riconosciuto il sapore, stupido Potter. Non sono incapace in Pozioni come te.”
“Silenzio!” Ron puntò la luce della bacchetta contro Malfoy. “Perché passi tutto quel tempo con Hermione?”
“Abbassa quella dannata bacchetta!”
Draco aveva chiuso gli occhi, tentando di sfuggire alla luce accecante.
“Ron, che stai...”
“Zitto, Harry. L’ho visto fare in un telefilm babbano, nel telefisore di papà. C’è sempre un poliziotto cattivo.”
“E io sarei quello buono?”
“Tu non sei tagliato per fare il cattivo.”
“Per Merlino, ditemi cosa volete e fatela finita!” Malfoy stava perdendo la pazienza.
“Semplice, Malferret.” Ron gli stava di nuovo puntando addosso la bacchetta. “Vogliamo sapere che intenzioni hai con Hermione.”
Ci fu un attimo di silenzio incredulo.
“Quindi mi stai dicendo che mi avete attirato qui con un messaggio falso, mi avete schiantato, legato e fatto bere una pozione (che ancora devo capire come avete fatto preparare senza un insegnante di sostegno) solo per sapere che intenzioni ho con Hermione? Non so se congratularmi con voi per aver fatto funzionare il neurone che avete in comune o per il livello di demenza raggiunto...”
“Bando alle ciance e rispondi.”
“Noi due stiamo insieme, ora. Che intenzioni dovrei avere?”
Detestava l’idea di doversi confidare con quei due, soprattutto in quel modo. Quando ancora faceva parte dei Mangiamorte, gli avevano installato in un dente una capsula con dell’antidoto per il Veritaserum, in caso venisse catturato.
Avrebbe potuto usarla, la tentazione era grandissima, ma poi Potter e Lenticchia non si sarebbero più fidati di lui. Per il bene di Hermione, scelse di non usarla.
“Sappiamo che hai un piano e se pensi di prenderci in giro...”
“Oh, non ce n’è bisogno. Siete già una barzelletta per conto vostro.” Ghignò. Le orecchie di Ron stavano diventando di un vivido color rosso ciliegia.
“Ora basta!” Stava per scagliargli contro un maleficio, ma Harry gli si parò davanti. Decisamente non era tagliato per fare il cattivo.
“Smettila di girarci intorno, Malfoy. Perché stai con Hermione?”
Non voleva dirlo. Odiava l’idea che i suoi vecchi nemici dovessero costringerlo a dire una cosa così personale, una cosa che ancora non aveva neanche mai detto ad Hermione... ma l’effetto del Veritaserum si faceva sentire.
“Già, perché?”
Rincalzò Ron. Non poté più trattenersi.
“Perché sono innamorato di lei.”
Quasi lo urlò. Esasperato, sembrava che le parole fossero state estratte a forza dalle sue corde vocali. Harry e Ron stentavano a crederci.
“Si, sono innamorato di lei, io la amo, che ci crediate o no. E adesso levatemi queste dannate corde di dosso!”
Era arrabbiato. Odiava ciò che aveva appena fatto, sebbene fosse necessario. Ancora sotto shock, Harry e Ron sciolsero le corde con un tocco della bacchetta, senza dire una parola. Draco si alzò e masticò la capsula che aveva tra i denti, mentre si strofinava il punto in cui le corde lo avevano stretto. Finalmente se ne era liberato.
“Ma che cosa...”
“Antidoto al Veritaserum. Un regalino dei Mangiamorte.”
Si spazzolò la divisa con noncuranza. Aveva ripreso la sua maschera da superiore.
“Ma quindi tu potevi...”
“Usarlo fin dall’inizio? Ovviamente, ma poi non mi avreste più creduto. D’altronde, vi avrei detto tutto anche senza pozione. La mia bacchetta, Weasley.” Disse allungando una mano. Ron gli consegnò la bacchetta di biancospino, Draco girò sui tacchi e tornò al dormitorio come se niente fosse accaduto.
 


ECCOMI QUA CON UN NUOVO CAPITOLO! Finalmente sono riuscita a postarlo  :D
Chiedo scusa in anticipo se da ora in poi posterò raramente, ma è appena iniziata la scuola e ho millemila impegni... Spero comunque che l'attesa non vi stanchi e che continuiate a seguirmi, io farò del mio meglio! Un' ultima cosa... RECENSITE, RECENSITE, RECENSITEEEE!!
Herm_

 
  
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