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Autore: ciabysan    12/02/2009    1 recensioni
Omicidi imperversano a Tokyo: le vittime sono ritrovate prive di testa. Dopo la morte dell'amica, la liceale Chiharu inizia ad indagare, scoprendo che la risoluzione del misterio riguarda in qualche modo anche il suo passato celato...
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nel frattempo, Takashi non sembrava affatto sconvolto della morte di Yoko Yamazaki, eppure ne aveva visto la notizia alla televisione e la conosceva

Nel frattempo, Takashi non sembrava affatto sconvolto della morte di Yoko Yamazaki, eppure ne aveva visto la notizia alla televisione e la conosceva. Forse si era dimenticato di lei, per il fatto che si fossero semplicemente scambiati un tenero bacio di fronte al tramonto un paio d'anni prima. L'aveva cancellata dalla memoria perché tra loro non c'era mai stata una relazione seria ed importante. Spense la tv, annoiato dalle notizie troppo uggiose per i suoi gusti e si recò nella sua stanza con l'intenzione di vedersi un porno. Accese stereo e portatile. Associava musica ad immagini. Lo stereo si spense.

"Ma che cazzo?" esclamò il ragazzo, ma mentre stava per accenderlo il telefono iniziò a squillare.

"Pronto?" chiese con assoluta tranquillità, come se non sospettasse nessun nefando orrore

Silenzio

"Pronto?"

Silenzio

"Chi cazzo parla?"
rumori strani, scricchiolii provenienti dall'oltretomba attraversavano l'apparecchio telefonico

"Che cazzo è? Uno scherzo?" Non era spaventato, ma Takashi non riusciva a trattenere le sue parole sboccate.

"Fanculo!" urlò. Riattaccando.

"Questi idioti" sospirò "Non hanno nulla da fare se non gli scherzi telefonici!"
Idiota ipocrita! Ma se tu eri il primo a fare questo tipo di idiozie?

Il telefono risquillò e questa volta il cuore del ragazzo cominciò a battere come una pompa.

"Chi cazzo rompe ancora?" l'aggressività della sua voce era flebile e fragile. Aveva paura.

I medesimi scricchiolii entrarono nei timpani del ragazzo come pugni in un occhio. Erano sinistri, sepolcrali ed aumentavano in un crescendo inquietante.

Takashi riattaccò e venne preseo dal panico. Chiuse velocemente porte e finestre e staccò il telefono e la corrente.

Restò all'oscurità, rannicchiando in un angolo, quando il telefono riprese a squillare.

Ma...com'era possibile? Non lo aveva forse staccato?"

Si alzò lentamente e riaccese le luci. Nulla di strano.

Per un attimo era quasi morto di paura. Ci rise su e tirò un sospiro di sollievo, ma quando si voltò vide con orrore la testa mozzata di una ragazza guardarlo in modo inquietante.
terrorizzato corse urlando sino alla porta di ingresso, ma la trovò chiusa.

Urlò. "Apriti! Apriti!"

Provò anche a sfondarla, ma improvvisamente la sua testa abbandonò il corpo e cadde a terra. Il telefono smise di colpo di squillare.

 

  
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