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Autore: MargaretMadison    25/09/2015    4 recensioni
Avere un figlio non è facile, soprattutto quando si è un padre single.
Non è più il ragazzo dai capelli sempre colorati, gli orecchini, magliette di rock band e i tatuaggi in bella vista.
I capelli sono tornati al suo biondo cenere naturale, gli orecchini sono stati tolti e le magliette sostituite da camice bianche a maniche lunghe così da coprire i suoi tatuaggi.
È un uomo, adesso. Un uomo che, però, non ha la vita che aveva sognato.
Trailer (fatto dalla mia Letizia25): https://www.youtube.com/watch?v=06ZB6tN9K_g&feature=youtu.be
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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What about us? - Prologo
 

 A Sara, Alessandra e Letizia. Ragazze conosciute su EFP che sono diventate amiche fidate.
Grazie di tutti, siete i miei cuori!

 




 
Avere un figlio non è facile, soprattutto quando si è un padre single.
Michael ha le occhiaie che toccano terra da quanto è stanco. Si sveglia presto e dorme poco perché Elizabeth la sera fa sempre i capricci e va a letto dopo aver giocato con il suo papà e aver sentito la storia della buona notte.
La mattina, poi, prima di andare in ufficio deve portare la piccola dai nonni che la tengono fino all'ora di cena.
Ma adesso Karen, la madre di Michael, deve ricominciare a lavorare e allora bisogna trovare al più presto una soluzione.
Avevano provato a portare Elizabeth all'asilo nido ma non le piaceva l'ambiente e il costo era assai salato. Chiamarono le migliori babysitter ma nessuna di loro aveva fatto una buona impressione alla
piccola.
Michael spegne il computer con un sospiro. Lavora come pubblicitario in un'azienda di prodotti farmaceutici e questa non era mai stata la sua ispirazione.
Guadagna bene e l'ambiente di lavoro è ottimo solo che, se potesse tornare indietro, vorrebbe fare l'insegnante di musica.
Tira un sospiro di sollievo e si lascia abbandonare sullo schienale della sedia girevole. Sono le 6.07pm, il sole a Sidney è ancora alto e la temperatura segna 27 gradi, fuori.
Raccoglie chiavi, telefono e portafoglio riponendoli nelle tasche della sua giacca e passa la mano sulle pieghe del pantalone.
Quando chiude la porta dell'ufficio tira un altro sospiro di sollievo e s'avvia verso l'ascensore.
Passa davanti la postazione di alcuni colleghi e li saluta con un cenno della mano.
«Ciao, Michael» lo saluta Gemma, sporgendo il viso dalla sua postazione «torni dalla tua Beth?»
Michael chiama l'ascensore e poi si volta a guardare la collega.
Gemma è una bella donna vicino alla trentina, capelli corvini e occhi scuri come la pece. Non ha dei lineamenti delicati come piacciono a lui, ma la trova lo stesso attraente con delle gambe più lunghe di un'autostrada.
Oramai non ci fa più caso al suo sguardo pieno di malizia e al tono melenso che usa con lui, alle sue gonne sempre più corte e camice dalla profonda scollatura.
In un'altra situazione avrebbe ricambiato le attenzioni, ma quando hai una bambina piccola a cui badare non ti permetti tante distrazioni.
«Si, prima mi fermo al bar a bere qualcosa con amici e poi torno da lei.»
Gemma annuisce «Salutamela.»
In quel momento l'ascensore raggiunge il piano e le porte si aprono davanti a Michael che risponde un frettoloso «Sarà fatto» per poi entrare in ascensore, fortunatamente vuoto.
Preme il tasto -1 e si slaccia la cravatta osservando il suo riflesso allo specchio.
Non è più il ragazzo dai capelli sempre colorati, gli orecchini, magliette di rock band e i tatuaggi in bella vista.
I capelli sono tornati al suo biondo cenere naturale, gli orecchini sono stati tolti e le magliette sostituite da camice bianche a maniche lunghe così da coprire i suoi tatuaggi.
È un uomo, adesso. Un uomo che, però, non ha la vita che aveva sognato.
 
 

***





Arriva all'appuntamento in ritardo perché sperare di trovare un parcheggio a Sidney dopo le 6pm è solo un'utopia.
Quando entra nel bar viene subito accolto da un forte odore di tabacco e birra. Nota immediatamente la testa bionda di Luke al bancone e sia avvia a grandi passi verso l'amico.
Il "Blue" a quell'ora è sempre pieno di gente appena uscita dal lavoro e Calum storce il naso perché «Questo è un locale per gente come noi, non impiegati vestiti di tutto punto.»
E Michael ride sempre a quell'affermazione, ricordandogli che il liceo è finito e non sono più tre scapestrati che passavano i pomeriggi a suonare o bere birra.
Saluta Luke con una pacca sulla spalla e «Calum?»
«Adesso arriva, è andato a prendere qualcosa in magazzino.»
Michael annuisce e resta in silenzio ad osservare la gente nel locale.
Luke e Calum, alla fine, non sono cambiati molto col passare degli anni. Luke ha sempre lo stesso sorriso sghembo - ma senza piercing - e i capelli tirati su col gel. Lavora come architetto nello studio del padre, convive e vorrebbe tanto mettere su famiglia.
Calum, invece, non e mai riuscito a togliersi l'etichetta da "sciupa femmine". Ha i lineamenti duri, le braccia muscolose piene di tatuaggi e uno sguardo magnetico. Con la sorella s'occupa del locale e non ha nessuna voglia di mettere la testa a posto e cercare una donna per più di una settimana.
«Senti Michael, io so che a te non piace parlare di quest'argomento ma, ecco, tu come hai chiesto a Georgia di sposarti?»
Michael si gira di scatto «Cosa? Stai seriamente pensando di sposarti?»
«Non è seria come cosa, ma, insomma, sto con Dianna da quasi cinque anni. Ora abbiamo entrambi un lavoro, una casa e abbiamo raggiunto i trent'anni. Se non lo faccio ora, quando lo faccio?»
Michael si morde l'interno della guancia per non fare il suo solito discorso su quanto sia contrario ai matrimoni quando Calum li raggiunge, accogliendo l'ultimo arrivato con un sorriso stanco.
«L'ha detto anche a te?» Chiede Calum allungando a Michael una birra.
Luke sbuffa, borbottando qualcosa di incomprensibile rivolto agli amici.
Passano un'oretta in compagnia, fino a quando Luke non deve andare a ritirare un vestito di Dianna in tintoria e Michael tornare da sua madre a prendere Beth.
Quando rientra in macchina, ha lo sguardo spento di chi è pienamente insoddisfatto della sua vita.





















MY LITTLE TALK
hey there! come state? io sono distrutta da questa scuola e dopo aver visto l'orario definitivo ho voglia di piangere e ritirarmi ahahah.

so che ho in corso anche un'altra Fan Fiction, Teach Me (per chi non la conoscesse: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3230373) ma non ho potuto resistere altro tempo e paaam, pubblicata :)
che ne dite? Michael che fa il padre single mi fa piangere il cuoricino perché lo sapete quanto sia innamorata di questo ragazzo!
Spero che vi sia piaciuta almeno un pochino perché scrivere questa fan fiction è stata un parto podalico, apprezzate i miei sforzi!
bacissimi e alla prossima settimana!
megghy

P.S. date un'occhiata dalla mia amica: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3204930&i=1

 

  
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