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Autore: eleCorti    26/09/2015    2 recensioni
E se ChiChi, dopo la morte di Goku, si fosse risposata? Goku come prenderà la notizia? Cosa accadrebbe una volta che il sayan è ritornato in vita? Troverà ChiChi, che una volta mollato il suo nuovo marito, lo riaccoglierà a braccia aperte, oppure dovra conquistarla di nuovo? Oppure sarà costretto a farsi pure lui una nuova vita?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Goku la verità è che non ho mai smesso di amarti” disse ChiChi.
Poi si spogliò, lasciando cadere a terra l’accappatoio di seta che indossava, restando nuda.
Goku deglutì e squadrò dalla testa i piedi, la sua ex moglie, non era cambiata in questi anni, era come se la ricordava, incredibilmente sexy e perfetta.
Neanche il tempo di rendersi conto ciò che aveva davanti, che si ritrovò nudo sul letto, con la mora sotto di lui che gemeva dal piacere.
Iniziò a spingere, sempre più velocemente, ChiChi che lo intimava a non fermarsi, poi si sentì chiamare.
“Goku, Goku!” disse una voce.
Un momento! Si disse, questa era la voce di Bulma, che cosa ci faceva lei lì? Si domandò.
“Goku, Goku, svegliati!” gridò la donna, scuotendo il suo amico.
Il sayan si svegliò di soprassalto e sudato, era solo un sogno, si disse sconsolato, quanto avrebbe voluto che fosse tutto vero! Ma, ahimè, non sarebbe mai accaduto, sarebbe rimasta solo una sua fantasia.
“Bulma” sussurrò.
“Buongiorno dormiglione!” lo prese in giro lei.
“Che ore sono?” domandò, con un tono ancora molto assonnato.
“Sono le 7:30” rispose la sua amica.
“Le 7:30? È prestissimo! Perché mi hai svegliato così presto?” chiese, lamentandosi, voleva dormire e rivivere quel magnifico sogno.
“Hai ragione, ma vedi io devo accompagnare Trunks a scuola, e volevo sapere se ti andasse di venire con noi, così puoi vedere Goten, e LEI” spiegò la donna, enfatizzando l’ultima parola.
“Chi ti dice che io voglia vederla!” si difese, incrociando le braccia.
“Ehm… forse il fatto che fino a qualche minuto fa, stavi gridando il suo nome nel sonno!” si prese gioco ancora una volta di lui.
Il moro arrossì, mai si era sentito così in imbarazzo.
“Hai sentito tutto?” domandò ancora rosso in volto.
La donna annuì, segno che aveva capito tutto.
“Allora vieni o non vieni?” domandò Bulma.
Pensò, se sarebbe venuto, avrebbe visto suo figlio e lo avrebbe reso felice, e in questo momento i suoi figli erano il suo punto di forza, però, dall’altro lato, avrebbe incontrato lei, e non sapeva come comportarsi e soprattutto cosa dire.
“Allora?” lo incitò a rispondere la donna dai capelli azzurri.
“Ok, dammi qualche minuto che mi preparo” rispose.
Poi si alzò e si chiuse in bagno, intanto Bulma scese al piano di sotto a fare colazione, poco dopo la raggiunse l’amico, che divorò tutto alla velocità della luce, non permettendo alla donna di non toccare cibo, riusciva a sopportare il marito e il figlio, ma vedere tre sayan che si abbuffavano come maiali, le faceva passare completamente l’appetito.
Dopo aver finito di strafogarsi, tutti eccetto Bulma, si diressero a scuola; Goku si guardava incontro, voleva evitare d’incrociare la sua ex, ancora non sapeva cosa dirle, se si fossero visti.
Poi si sentì toccare le gambe da dietro, si girò e vide il suo secondogenito che gli sorrideva calorosamente. Ricambio il sorriso e lo prese in braccio.
“Papà, sono contento di vederti!” esclamò, felice.
“Anch’io piccolo, volevo farti una sorpresa” rispose.
“Goten dove sei?” sentì la voce della sua amata che cercava il loro figlioletto.
La vide che si girava a destra e a sinistra, per vedere se riusciva a scorgere il piccolo, sorrise, non era per niente cambiata in questi anni.
“Mamma sono qui con papà!” urlò il piccolo sayan.
La genitrice si girò verso i due e sorrise, grata, si avvicinò e prese Goten in braccio, levandolo dalle braccia del padre.
“Goten, mi hai fatto prendere uno spavento!” lo rimproverò la mora.
“E dai non rimproverarlo, era con me dopotutto” lo difese il padre.
“Hai ragione, però poteva avvisarmi!” ribatté.
“Scusa, mamma non lo faccio più” si scusò il bimbo, tremendamente dispiaciuto.
“Non ti preoccupare caro, su ora vai, sennò arrivi tardi” disse la donna, posando giù il suo pargoletto.
“Papà, ci vediamo dopo la scuola?” si rivolse al genitore, speranzoso di una risposa affermativa.
“Certo, ti vengo a prendere io” rispose, accarezzandogli la folta chioma, che aveva ereditato da lui.
Il piccolo gli sorrise grato e poi corse verso l’entrata della scuola, raggiungendo il suo migliore amico, che era rimasto fermo ad aspettarlo.
“Allora…ciao” disse la donna, imbarazzata, ora che il loro figlio se ne era andato, non sapeva che dire.
“Sì, ciao” rispose lui, raggiungendo Bulma, lasciandola là da sola.
Però non poteva sapere che la sua ex moglie si era fermato ad osservarlo…
Sospirò, lei si era risposata, era di Kenji che era innamorata e non di Goku, lui sapeva renderla felice in un modo che il suo ex mai aveva saputo fare, però, ora che era tornato a nuova vita, tutto era più difficile.
Si girò e decise di andare a casa, dove avrebbe atteso il suo nuovo amato, che la rendeva felice, sì perché lei era felice!
Quella mattina Goku la passò insieme al suo amico/rivale Vegeta nella Gravity Room ad allenarsi, era proprio quello che ci voleva per distrarsi, e lui aveva proprio bisogno di tante distrazioni.
Però, sebbene ce la mettesse tutta, non riusciva a concentrarsi, il suo pensiero era sempre rivolto a lei, che si era insinuata nella sua mente e non voleva uscirne, e ciò non gli permetteva di eccellere nell’unica cosa che gli veniva bene: combattere.
E ciò non sfuggì al principe, lui sapeva che, sebbene lui si allenasse in continuazione, il suo suddito era un talento naturale, per cui era sempre una spanna più in alto del suo sovrano, quindi capì che c’era qualcosa che non andava.
Riportò la gravità in modalità normale, e sciolse la trasformazione, Goku lo seguì ritornando ad essere normale.
“Che ti prende Kakaroth?” domandò.
Si sedette per terra e posò la mano sulla sua folta chioma, scompigliandola.
“Vorrei saperlo pure io!” rispose.
“E per quella donna, vero?” chiese, sapendo che aveva fatto centro.
“Sì chiama ChiChi!” replicò.
“Ma perché ti fai tanti problemi! C’è una sola soluzione!” esclamò il principe.
“E sarebbe?” lo intimò a continuare.
“La prendi con la forza e te la fai!” disse.
Goku sgranò gli occhi, ma era impazzito? Si domandò.
“Ma che dici Vegeta! Così non la conquisterò mai, piuttosto l’allontanerò!” tuonò, alzandosi in piedi.
“Scherzavo stupido! Senti se vogliamo dirla tutta, non è nemmeno carina, perché non ti cerchi un’altra?” propose.
Il viso del sayan s’illuminò.
“Sei un genio, così la faccio ingelosire!” esclamò.
“No, io intendevo cercarti un’altra e costruirti una nuova vita con lei” spiegò il moro.
“Non essere ridicolo Vegeta, mai potrò dimenticare la mia ChiChi!” affermò sicuro di sé.
Il sayan rise, che ingenuo che era, mai dire mai nella vita!
“Se lo dici tu” disse soltanto.
Poi ripresero ad allenarsi e questa volta Goku sembrava concentrarsi di più, e di questo se ne rallegrarono entrambi.
Dopo gli allenamenti, il sayan si fece una doccia, si vestì e, come promesso, si diresse a scuola a prendere il suo secondogenito, una volta giunto sul luogo, si mise davanti all’entrata e aspettò.
“Papà, che ci fai qui?” domandò Gohan, pure lui venuto a prendere il fratellino.
“Ho promesso a tuo fratello che sarei venuto a prenderlo” rispose Goku.
“Papà, Gohan” urlò il piccolo sayan, non appena vide i due.
Poi gli corse incontro e abbracciò prima il suo papà e poi il fratellone.
Decisero di pranzare fuori, in un ristorantino, ovviamente mangiarono a più non posso, come da veri sayan.
“Come questo Kenji?” domandò Goku, sorprendendo il figlio più grande.
“è simpatico” rispose il moro, cercando di essere il più discreto possibile.
“Vero, mi porta sempre a giocare al parco e ci alleniamo insieme qualche volta!” esclamò entusiasta il piccolo Goten.
Goku abbassò la testa triste, Gohan capì e guardò storto il fratellino, che, colpevole, abbassò la testa.
“Papà non potrà mai prendere il tuo posto” lo rincuorò il sayan.
Il padre alzò il capo felice, questa notizia lo rincuorava davvero, sapere che per i suoi figli lui era insostituibile.
“Questo mi rende felice figliolo” disse.
“è vero papà, tu sei insostituibile!” esclamò la sua copia in miniatura.
Goku sorrise, per la prima volta si sentiva davvero felice.
E così passò l’intero pomeriggio con i suoi figli, la sua unica fonte di felicità.
E le sue giornate erano sempre così, la mattina la passava ad allenarsi con Vegeta, non riprendendo l’argomento “ChiChi”, il pomeriggio con i suoi figli, allenandosi anche con loro, e la sera rimaneva a casa a pensare, alle parole del suo migliore amico, forse aveva ragione, l’unica soluzione era ricrearsi una nuova vita, ma come poteva fare se ancora non aveva trovato un’altra?
Non sapeva che presto avrebbe fatto un’interessante conoscenza.  
 
 
   
 
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