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Autore: _ Arya _    27/09/2015    8 recensioni
Killian Jones è un famoso scrittore di gialli in crisi, e dopo l'insuccesso dei suoi ultimi romanzi decide di trasferirsi a New York, in un appartamento dell'Upper East Side di Manatthan, per trarre nuova ispirazione.
La sua vicina di casa è Emma Swan, giovane investigatrice privata molto in gamba, e potrebbe proprio fare a caso suo.
Riuscirà a convincere la ragazza ad essere la sua nuova fonte d'ispirazione?
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[Dal Prologo]
-Oh non ti preoccupare, tesoro. E poi, questo piccolo incidente è davvero valso la pena... la visuale non è affatto male- continuò a sorridere, stavolta malizioso, accennando al mio fondoschiena.
Sentii le guance andarmi a fuoco, ed ebbi l'irrefrenabile impulso di lanciargli in testa tutto il contenuto del secchio! Come si permetteva di fare un'affermazione del genere come se niente fosse?!
-Sei un maniaco! Ritiro le scuse, la pennellata è stata pure troppo poco!
-Oh scusa, non pensavo fossi una persona timida...- fece poggiandosi contro la porta della sua nuova casa, e incrociò le braccia per continuare a guardarmi con fare provocatorio.
-Non sono timida! Tu però sei un pervertito! Sei appena arrivato e già mi stai antipatico! Complimenti, hai segnato un record!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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E' il capitolo che ho postato ieri, ma non so che problema ci sia coi codici ed ho trovatu tutto sfasato... quindi ho sistemato il codice e pubblicato. Era illeggibile, eppure stamattina era a posto xD Vabbé.




 

You're in.










 

EMMA POV

Nonostante le insistenze di Ruby sul fatto di mangiare a tavola in cucina per fare buona impressione, alla fine sistemammo le scatole di cibo cinese con piatti e posate sul tavolino in salotto, davanti al divano e con la tv di fronte.
Non me ne importava proprio niente di fare bella impressione su quel pervertito egocentrico: anzi, magari se non fosse stato bene non avrebbe più accettato inviti a mangiare a casa nostra. L'idea di dover dividere con lui il mio cibo mi irritava incredibilmente, e proprio per questo avevo costretto Ruby a ordinare porzioni più grandi: pagava lei, ma in fondo l'idea di invitarlo era stata sua e io per lui non avrei dato neanche un centesimo.
Ora mi sentivo davvero stupida per quei primi istanti in cui ero stata a fissarlo incantata come una ragazzina, ammaliata dalla sua bellezza. Aveva dei belli occhi, certo, ma a parte quello, pensandoci bene non era nulla di che. Un uomo carino come tanti.
-Emma, non potresti almeno andare a pettinarti?!- esclamò Ruby quando tornò a sistemare i tovaglioli; con una camicetta nera e un paio di pantaloncini di jeans era molto carina, al contrario di me che ero rimasta in tuta e avevo raccolto i capelli con un mollettone senza degnarmi di controllare che fossero in ordine.
-No, non posso. Ma tu corteggialo pure... sarà facile, per come sei vestita non farà altro che guardarti il culo.
-Avanti! Potresti smetterla di essere così infantile?
-Tu sei infantile. Hai voluto invitarlo solo perché ho detto che è carino! Se fosse stato un vecchio sordo non ti saresti presa la briga.
Lei scrollò le spalle con un sorriso e non ribatté, sapeva benissimo che avevo ragione io. Se si fossero piaciuti almeno avrebbe smesso di fare il maniaco con me, forse. Anche se a giudicare dall'apparenza sembrava il tipico playboy, uno che difficilmente avrebbe voluto intrattenere relazioni serie. L'avrebbe sedotta e poi tradita, per lasciarla in una valle di lacrime proprio come aveva fatto Peter, l'unico ragazzo che aveva avuto che mi fosse mai piaciuto; certo, un po' se l'era cercata perché lui aveva voluto qualcosa di serio e stabile e lei non si era sentita pronta, ma tradirla non gli aveva di certo fatto onore. Ovviamente avrei potuto cercare di proteggerla dal nuovo Don Giovanni, ma sapevo bene che se avesse perso la testa per lui avrebbe dovuto sbatterla da sola per poter tornare in sé. Già aveva tentato di estorcermi descrizioni sul suo aspetto fisico, avendo commesso l'errore di raccontarle di averlo trovato mezzo nudo.
-Ah, non ti ho detto che ha una mano sola. L'altra l'avrà persa a forza di dedicarsi al... fai da te.- borbottai, e quella non fece nessuna esclamazione di sdegno solamente perché il campanello suonò e si alzò per correre ad aprire al nostro ospite.
Alzai gli occhi al cielo nonostante non mi vedesse, continuavo proprio a non concepire tanto entusiasmo per un semplice vicino di casa.
Quando dopo un minuto rientrò in sala con lui, non pensai minimamente di alzarmi dal divano e mi limitai ad alzare lo sguardo e fare un cenno del capo – pur riluttante anche a quello.
-Carino l'appartamento...
-Ma va, lo so che il tuo è due volte più grande e lussuoso.
-Ma è sempre così scorbutica?- commentò rivolto a Ruby, la quale vidi limitarsi a sorridere sapendo che se avesse detto qualcosa di sbagliato avrebbe attirato su di sé la mia ira. E in più non ero scorbutica, ero solo realista: quando avevano messo in vendita l'appartamento a quel prezzo alto l'avevo visitato per curiosità, chiedendomi cosa avesse in più del nostro essendo praticamente di fronte. Invece era risultato davvero enorme e sfarzoso, troppo grande per una persona sola, segno che il tipo aveva soldi da buttare.
-Killian Jones comunque, non ci siamo ancora presentati...- sorrise intanto alla ragazza e le prese la mano: la vidi sbiancare, e mi alzai preoccupata non riuscendone a capire il motivo.
-Quel Killian Jones?! Lo scrittore?! Oh mio Dio, avevo l'impressione di averti visto da qualche parte ma non ero sicura... Emma! Perché non mi hai detto come si chiama?
-E che ne so! Mi ero già dimenticata il suo nome. E poi tu da quand'è che leggi?- sbuffai, sempre più infastidita da quella situazione. Non solo era bello, ricco e arrogante, doveva pure essere uno stramaledettissimo vip! Proprio la combinazione peggiore per una persona, anche se almeno spiegava il suo essere playboy.
-I suoi gialli sono la fine del mondo, non hai idea Emma! Anche se...- fece per aggiungere qualcosa, poi però cambiò idea e abbassò lo sguardo.
-Anche se gli ultimi hanno fatto schifo... vero?- continuò lui per lei, prendendo posto sulla poltrona alla mia destra: per fortuna Ruby, nonostante il momento di perdita della testa non aveva avuto la brillante idea di farlo sedere accanto a me sul mio divano.
Lei arrossì, e io mi sorpresi nel non vederlo per nulla offeso: semmai divertito, e leggermente rassegnato. Ma poteva benissimo essere una maschera, almeno a me era chiaro come il sole che fosse pieno di sé.
-Lo so, lo so... non devi vergognarti ad ammetterlo, dopo certe critiche che ho letto non riusciresti a offendermi. E so che quei libri sono piuttosto noiosi...
-Non fanno schifo, non volevo dire questo- borbottò una volta riacquistata la capacità di parlare -E' solo che... paragonati agli altri che sono fantastici...
L'uomo scoppiò a ridere e con un cenno le ricordò che non c'era bisogno rimanesse in piedi: lei eseguì ancora leggermente rossa in viso, e prese posto sull'altra poltrona.
Mio malgrado capii come mai avessi avuto l'impressione di averlo già visto: probabilmente sempre sulla copertina di una rivista, ma non come modello. Magari sull'American Literature Review, dato che da un paio d'anni avevo l'abbonamento e ne ricevevo una copia ogni mese. Chissà come mai non avevo letto nulla di suo, ma forse i suoi ultimi libri avevano fatto così schifo che la loro trama non mi aveva mai attratta – fatto molto plausibile. Col mio lavoro di gialli ne leggevo moltissimi, ma ero molto selettiva a riguardo: non acquistavo mai libri mediocri, e prima di decidermi andavo sempre a leggermi decine di commenti e valutazioni.
-Ho perso l'ispirazione ormai. È per questo che sono venuto a New York... e certo, a sapere che mi sarebbero capitate due vicine di casa così carine, forse l'avrei fatto prima...- sorrise facendole l'occhiolino, poi lanciò uno sguardo divertito a me, che gli risposi con un'occhiataccia. I complimenti con le sue adorate fan potevano anche funzionare, ma non come me: non mi importava assolutamente che mi trovasse carina.
-Beh, poteva capitarti un vecchio brontolone, come quello che abbiamo al piano di sopra- feci comunque, gioendo già del fatto che probabilmente se il tipo si fosse rivelato un vip coi fiocchi avrebbe dato delle feste, e sarebbe diventato il nuovo bersaglio del vecchio, al posto mio.
-Scusa se te lo chiedo... ma c'è qualcuno che ti sta simpatico, Swan?
-Moltissime persone, ma tu non ne farai mai parte. Mangia ora, prima che si raffreddi tutto.
-Buon appetito ragazze!- si limito a dire, e Ruby ricambiò. Io invece afferrai un piatto e lo riempii con involtini primavera, riso ai gamberi e pollo in agrodolce.
-Mi dispiace Killian, a sapere che fossi tu magari avrei ordinato in qualche ristorante più... non so...
-Tranquilla Ruby, adoro il cinese. Grazie davvero dell'invito, è bello avere compagnia già al primo pranzo!
Lei sorrise di nuovo, e io ci misi tutte le mie forze per non fingere un attacco di vomito; proprio non riuscivo a capire come potesse starle simpatico quello. Forse un giorno avrei letto per curiosità uno dei suoi libri, ma ero piuttosto certa che le sue lettrici fossero ragazzine attratte più da lui che dalla trama in sé: aveva quel fare misterioso da cattivo ragazzo ma anche tenero allo stesso tempo, caratteristica che aveva sempre fatto impazzire la maggior parte delle adolescenti. E poi era in pantaloni di pelle in piena estate... sbruffone.
Mentre i due chiacchieravano tra un boccone e l'altro, io mi limitai a mangiare cercando di fare mente locale degli appuntamenti del giorno dopo.
La signorina Collins sarebbe passata a mezzogiorno, mentre quella che mi aveva lasciato solo il nome di battesimo, Regina, si sarebbe presentata alle 14: potevo alzarmi con calma, e perfino andare a pranzo tra un appuntamento e l'altro! Sarebbe stata una giornata leggera, anche perché ero sicura al 99,9% che in entrambi i casi si sarebbe trattato di fidanzati o mariti traditori.
-Wow Emma, sul serio?!
-Cosa?- mi accigliai alzando gli occhi dal mio piatto, per guardare confusa lo scrittore da strapazzo che si era rivolto a me.
-Ruby mi stava dicendo che sei un'investigatrice privata, ed anche piuttosto brava...
-Già. Non tutti possiamo limitarci a sederci davanti a una scrivania e prendere carta e penna per guadagnarci da vivere.
-Quanti anni hai, se non sono indiscreto? Non è un lavoro facile, e tu sembri piuttosto giovane...
-Sei indiscreto. Comunque sarò anche giovane ma ho già vari anni di esperienza alle spalle. Perché scusa, tu quanti anni avresti?- gli domandai alzando un sopracciglio; trovavo la sua affermazione piuttosto insolente dato che non sembrava essere molto più grande di me.
-Beh, se non rispondi tu perché dovrei farlo io?
-Perché mi basterebbe prendere il cellulare e cercare il tuo nome su google per scoprirlo. Allora?
-Quanti me ne dai?
-Rispondi e basta, non mi interessano questi giochetti.
-34 ad Agosto.
-Oh...- mi feci sfuggire, squadrandolo meglio: a malincuore dovetti ammettere che se li portava piuttosto bene, io gliene avrei dati 28, 30 al massimo. Ma in fondo con tutti i soldi che doveva avere, non era escluso che si fosse fatto qualche ritocco.
-Quindi un'investigatrice e un'aspirante stilista... bella accoppiata. Dove vi siete conosciute, a scuola?
-In orfanotrofio.- tagliai corto guardandolo negli occhi per cogliere la sua espressione: come avevo immaginato i suoi occhi si spalancarono, ed anche la sua bocca – per fortuna non piena.
Era quasi sempre così quando qualcuno mi chiedeva di me, tutti si stupivano e cercavano di riparare coi loro stupidi “Mi dispiace” o altri sinonimi. Non capivano che non c'era nulla da dispiacersi, non ero più la ragazzina sperduta che nessuno aveva mai voluto e che continuava a chiedersi chi fossero i suoi genitori e perché l'avessero data via. A volte me lo chiedevo ancora, certo, ma ormai non m'importava molto: mi ero costruita una vita, una carriera e delle solide amicizie, ed era quello ciò che contava per me. Non il passato.
-Adesso che lo sai, Killian, puoi continuare a mangiare. Non serve che ci compatisca, stiamo benissimo così!
-Emma, sono solo sorpreso... non vi compatisco. Ognuno ha la sua storia, e non sta a me giudicare le persone... soprattutto non senza averle conosciute. Gli scrittori osservano, e poi mettono su carta... anche se devo dire che per me sei un mistero. Non sono neanche riuscito a iniziare a capirti. In un primo momento ti sei posta in maniera allegra e simpatica, poi hai iniziato a fare la dura, anche se a tratti sembri in un certo senso tenera...
-Sei pure uno psicologo adesso?
-Ti sto solo dicendo le mie impressioni...
-Sei uno scrittore... magari prima o poi ci arriverai. Ti do' un indizio... non amo i pervertiti che mi guardano il culo.
-Emma!- mi rimproverò Ruby, ma lui non sembrava turbato, solo divertito. Non l'avrei mai ammesso, ma per me era un mistero quanto io lo ero per lui. A parte l'antipatia, non riuscivo a capire che tipo di persona fosse, mentre di solito ero bravissima ad inquadrare la gente. E allo stesso modo, mi bastava guardare una persona negli occhi per capire se fosse sincera oppure no. Per questo avevo fatto amicizia con Ruby: era sempre stata una ragazzina molto schietta, oltre che dal carattere forte ed indipendente come il mio. Ci eravamo trovato subito bene, nonostante avesse tre anni più di me.
-Tranquilla, a modo suo è simpatica... sono io a non esserle molto simpatico evidentemente!- commentò quello con un sorriso -Se davvero te la sei presa per prima mi dispiace, stavo solo...
-Ammirando il mio fondoschiena. Mi dispiace, ormai l'etichetta di pervertito non te la toglie nessuno!
-Lo vedremo... ma la prendo come una sfida, voglio esserti simpatico.
-Perché?
Perché ci teneva così tanto a piacermi? Di certo avrebbe potuto avere qualunque donna, come sua ragazza o come amica, perché insistere tanto con me? Un rapporto civile tra vicini di casa mi sarebbe andato benissimo, ma non mi importava di diventare sua amica.
-Perché... dev'esserci per forza un motivo?
Scrollai le spalle e decisi di lasciar cadere il discorso. Per me poteva fare come voleva, e forse il suo volersi sforzare era un pochino apprezzabile: almeno non faceva lo snob, rinfacciandomi di poter avere tutte le bionde che voleva.
Tornammo tutti al cibo ed io accesi la tv su un canale musicale, in modo da poter smettere di nuovo di ascoltare le chiacchiere dei due. Ogni tanto osservavo Ruby, ma nonostante fosse ovvio che il tipo le piacesse, non sembrava flirtare o comunque provarci con lui in alcun modo. O forse aveva capito che non era neanche il suo tipo, a parte come idolo o amico, o in qualunque modo l'avrebbe definito.
Lui riuscii ad ignorarlo per la successiva mezz'ora, quando sfortunatamente afferrò nel mio stesso istante la scatola che conteneva il nostro dessert, i tartufi di riso.
Alzai un istante lo sguardo, lui sorrise mollando la presa e lasciò che potessi prendere il mio pezzo per prima: dovetti ammettere che il primo passo per diventare simpatico non era stato poi così male, mi aveva lasciato il mio cibo ed era una gran cosa.
Dopo aver messo un tartufo nel mio piattino da dessert, lo servii anche a lui, che mi ringraziò con un altro sorriso. Perché diavolo doveva continuare a sorridere? Era piuttosto attraente quando lo faceva, coi suoi denti bianchissimi e gli occhi che si illuminavano e formavano delle piccole rughette sui lati.
E solo in quel momento mi resi conto di non aver più fatto caso alla sua mano mancante; si destreggiava molto bene, i suoi movimenti erano fluidi e sicuri. Dovevano essere passati molti anni da quando l'aveva persa, e mi venne un'improvvisa curiosità di sapere come fosse successo. Insomma, nessuno si sarebbe stupito se fosse accaduto a me, col mio lavoro, ma lui? Era uno scrittore, non un tipo che andava a correre rischi. A meno che la mano non gli fosse andata in cancrena per la troppa scrittura, ma ne dubitavo altamente.
-Senti...- sospirai, decidendo di mettere da parte il muro che avevo messo tra noi, almeno per quel momento -Posso chiederti com'è che hai perso la mano?
Lui alzò un sopracciglio sorpreso, ed io feci una gran fatica a non abbassare lo sguardo.
-Quindi vorresti saperne di più su di me, eh?- ammiccò facendomi l'occhiolino, ed io sbuffai: mi ero già pentita di avergli posto questa domanda, probabilmente anche per quello avrei trovato risposte su internet.
-Lascia perdere.
-Permettimi di seguirti in un tuo caso, e poi ti racconterò la storia davanti ad una bottiglia di birra, o di whisky se preferisci.
-Cosa?!- esclamai sorpresa e sconvolta per quella richiesta tanto insolente -Puoi scordarti che io ti permetta di seguirmi mentre lavoro! Non mi importa così tanto di sapere cosa ti è successo.
-Avanti Emma... sono venuto in cerca d'ispirazione, e sai... seguire un'investigatrice potrebbe dare i suoi frutti.
-No. Te lo puoi scordare.
-Perché no? Non ti starò tra i piedi e non darò fastidio...
-Perché no! Io lavoro da sola. In più o ti annoieresti, o in altri casi rischieresti la pelle. Non posso badare ad altre persone.- dissi fermamente. Non avrebbe tratto alcuna ispirazione nel guardarmi seguire qualche marito che andava a tradire sua moglie, ma soprattutto non potevo lasciarlo morire durante il mio lavoro. A volte mi trovavo in circostanze molto pericolose, in cui sarebbe bastato un solo passo falso per rovinare tutto e finire con una pallottola nel petto, e lui senza neanche un minimo di esperienza non sarebbe mai stato in grado di seguirmi in sicurezza. Non mi piaceva, ma non ero così senza cuore da volerlo morto; in più le sue fan non me l'avrebbero mai perdonato, e mi avrebbero complicato la vita per sempre.
-Sono maggiorenne se non l'hai capito, so badare a me stesso.
-No Jones, sono seria. Credi che il mio lavoro sia una barzelletta? Non lo è! Una volta mi sono beccata una pallottola nella spalla, ed è solo per un colpo di fortuna che non ho subito danni! E io sono molto brava in quel che faccio, sono una professionista! Se capitasse un caso serio, non dureresti neanche 24 ore!- esclamai spazientita, lasciando sia lui che Ruby senza parole.
Non era stata mia intenzione fare una scenata, ma il fatto che credesse di potermi assistere come se fosse un gioco mi dava fastidio. Potevano pure piacergli i gialli, scriverli e leggerli, ma ero certa che non avesse la minima idea di come fosse viverli per davvero: in questo la sua bella faccia non sarebbe bastata. Mi ero impegnata molto per arrivare dov'ero, per essere addirittura notata dalla polizia e diventare loro collaboratrice; farmi rovinare la carriera da uno scrittore, solo per dargli spunti per un romanzo di successo, era assolutamente fuori discussione.
-Mi dispiace, io non... non stavo cercando di sminuirti. È solo che...
-“Solo che” niente. La mia risposta è no, e che tu ci creda o no è anche per il tuo bene.
-Allora un po' ti interesso...
Strinsi i pugni per non sbatterne uno sul tavolo e far saltare tutto, ma la sua insolenza iniziava a darmi sempre più fastidio. Perché non poteva limitarsi a farsi gli affari suoi e mangiare?!
-Ho una pistola Jones. È in questa casa, è carica e so usarla molto bene.- lo minacciai, e anche se sorrise nuovamente, stavolta decise di rimanere in silenzio e dedicarsi al suo dessert.
Io nel frattempo mandai giù un bicchiere d'acqua per cercare di placare un po' i nervi, poi mi poggiai contro lo schienale del divano e mi concentrai sulla TV, che stava mandando un videoclip di Michael Bublé.
Avevo esagerato, ne ero consapevole, ma lui non aveva idea di cosa significasse perdere una persona sotto i propri occhi. Amico o no, non avrei più permesso che succedesse.
-Scusatemi, io vorrei andare a dormire un po'... sono stanca, mi sono alzata presto.- sentenziai pensando che quella fosse la cosa migliore al momento: tanto se anche fossi rimasta, non sarei stata di compagnia.
-Tolgo il disturbo allora...
-No Killian, non serve. Credo che a Ruby non dispiaccia...
-Sì, se vuoi rimanere ancora un po' a me fa piacere.- aggiunse la ragazza, lieta del fatto che non mi desse fastidio. Mi guardò con apprensione ma io annuii e sorrisi, facendole capire che non sarebbe stato assolutamente un problema se avesse voluto ancora un po' di compagnia: in fondo era una Domenica pomeriggio piovosa, e con me si sarebbe annoiata dato che avevo davvero bisogno di un paio d'ore di sonno.

 

KILLIAN POV

Ed ecco che la misteriosa ragazza aveva nuovamente cambiato atteggiamento, ed in un certo senso ora esternava una certa dolcezza.
Si era arrabbiata, ed in parte era colpa mia che forse avevo leggermente esagerato, ma ero certo che ci fosse dell'altro in quello scatto di rabbia.
-Va bene, se non disturbo... buonanotte Emma. O buon pomeriggio... buon sonno insomma.
Lei alzò gli occhi al cielo, ma fui certo di intravedere un barlume di divertimento nel suo sguardo, anche se per un solo breve istante. Faceva tanto la dura, ma in fondo non lo era.
-Notte. E Notte Ruby... ti prego, lava i piatti dopo, non lasciare tutto così...
-Non ti preoccupare, ci penso io. Va' e riposati, è colpa mia se ti sei alzata presto...
Lei annuì e dopo essersi alzata ci salutò con un gesto della mano, e la guardai sparire dietro una delle porte – probabilmente in camera sua.
Rimasi qualche attimo a guardare il posto vuoto sul divano, e chiedermi se mai mi avrebbe permesso di avvicinarmi a lei e capirla: non sapevo dire il perché, ma qualcosa di lei mi attraeva. Non per il fatto che fosse una bella donna, ma per la persona che era... una persona con cui quasi sicuramente mi sarebbe piaciuto essere amico.
-Mi dispiace. Non è sempre così, ma ha perso una persona sul lavoro. Aveva soltanto 21 anni, aveva da poco iniziato a fare l'investigatrice privata... insieme a questo ragazzo, Neal, che aveva conosciuto al corso. Pensavano di seguire un caso semplice, invece si è trattato di giri di droga... lei è stata colpita alla spalla, e lui è morto tra le sue braccia. Non stavano insieme, non ancora, ma teneva molto a lui... da allora lavora da sola.
Annuii cupo, capendo finalmente come mai avesse avuto una reazione tanto estrema, e a dire il vero avevo immaginato qualcosa del genere... ma non a 21 anni.
Dio, era poco più che una ragazzina quando era successo, e potevo capire benissimo quanto potesse essere dura perdere una persona amata. In più era anche orfana, e la perdita doveva essere stata ancora più dolorosa... per fortuna aveva avuto Ruby, che a quanto avevo capito viveva con lei da sempre.
-Se l'avessi saputo non avrei osato...- mormorai dispiaciuto, e la mora mi rispose con un sorriso tirato.
-Non potevi saperlo. Emma è una ragazza molto solare e dolce quando vuole... ma ha anche un carattere piuttosto forte avrai notato, quindi sono sicura che non ce l'ha con te, le passerà.
-A parte per il fatto che ho fatto quell'apprezzamento sul pianerottolo...
-Beh quello sì... il titolo di maniaco dell'anno è tuo!- rise, e io la seguii a ruota. Ma la verità era che Emma quando mi minacciava era davvero carina, ed era per questo che l'avevo un po' provocata anche a tavola.
-Quanti anni ha? Sono curioso... non le dirò che me l'hai detto.
-Te lo dirà lei, io non parlo!- dichiarò, alzando le mani -Te lo dirà domani, quando andrai nel suo ufficio e la convincerai a farti collaborare, almeno per una volta...
-Cosa?- la guardai sorpreso, incerto se stesse scherzando o meno. Anche lei aveva visto la sua reazione alla mia proposta, ed in più ne capivo anche il motivo ora. Se mi fossi presentato al lavoro da lei, era probabile che si sarebbe arrabbiata molto e avrebbe usato una pallottola della sua pistola che a quanto pare teneva carica.
-Sono certa che troverai un modo. Lo so che respinge tutti, a parte chi le affianca la polizia, ma secondo me ha bisogno di avere qualcuno vicino... e sarei anche più tranquilla io. Ogni volta ho paura che possa capitarle qualcosa, anche se nelle ultime settimane ha solo casi tranquilli...- mi spiegò. Non potei non rendermi conto di quanto fosse profonda la loro amicizia, e quanto Ruby tenesse alla sua amica, come anche il contrario sicuramente.
Oltre che belle, le mie nuove vicine di casa erano due brave ragazze, ed ero contento di averle conosciute... beh, almeno una di loro. Con l'altra però non mi sarei arreso, ero un osso duro in fondo, ed ero certo che avrei trovato il modo per esserle simpatico.
-Va bene. Però dovrai darmi un giubbotto antiproiettile, non si sa mai...- scherzai, facendola di nuovo ridere e ci concedemmo due lattine di birra per chiacchierare ancora un po'.
Mi raccontò di lavorare al bar-tavola calda sotto casa, e che lo stesse facendo per mettere dei soldi da parte e aprire una sua boutique di abbigliamento: mi promise di mostrarmi i suoi disegni di vestiti un giorno di questi, ed ero sinceramente curioso. Anche la sua era una forma d'arte, ed ero fermamente convinto che coltivare il proprio talento e le proprie passioni fosse importante, e lei ce l'avrebbe fatta, sembrava molto determinata.
-Beh, e io spero che tu possa tornare a scrivere un libro come una volta...- mi augurò infine, con un sorriso sincero.
-Grazie, lo spero anch'io.
Lo speravo davvero, ed ero sicuro che se avessi convinto Emma a farmi collaborare, pur tenendomi lontano dai guai se avesse preferito, l'ispirazione sarebbe arrivata

 

 

***

 

 

Bussai alla porta abbastanza nervoso, ma speravo di attutire l'ira di Emma Swan con il panino al formaggio grigliato, gli anelli di cipolla e la cioccolata ancora calda tra le mani.
Avevo chiesto consiglio a Ruby, e fortunatamente la sera prima aveva parlato con la sua amica e le aveva strappato informazioni sugli orari e gli impegni della giornata.
Ero arrivato in corridoio pochi minuti prima delle 12, ed avevo pazientemente atteso che la cliente, una bella donna sulla trentina, fosse uscita e l'avesse lasciata sola.
-Chi è?
Al sentire la sua voce mi chiesi se rispondere... se avesse saputo che fossi io avrebbe potuto non farmi entrare. Ma col suo lavoro, ed un silenzio di tomba, potevo aspettarmi una pallottola in testa se fossi entrato senza permesso.
-Swan, sono io!- decisi quindi, e sentii i suoi passi veloci avvicinarsi alla porta, fino a spalancarla per accogliermi con uno sguardo tra l'incredulo e l'arrabbiato.
Prima che potesse sferrarmi un pugno le mostrai la grande busta col suo pranzo, e sorrisi sperando che mi facesse almeno entrare,
-Sei una persecuzione. Credevo di essere stata chiara!
-Vengo in pace. Ti ho solo portato il tuo piatto preferito...- le spiegai, e interpretai il suo farsi da parte con un sospiro come un invito ad entrare.
Chiuse quindi la porta e mi prese la busta dalle mani, guardandovi dentro curiosa: quando spalancò gli occhi ne fui compiaciuto, era chiaro che fosse sorpresa che avessi davvero portato il suo piatto preferito.
-Colpa di Ruby immagino. Ma... grazie. E questo cos'è?- domandò estraendo il libro che avevo messo sul fondo, una volta posate le scatole di carta e il bicchiere sulla scrivania.
-Il mio primo libro. Sai, in caso ti andasse di provare a leggerlo.
La guardai sfogliarlo incerta, per soffermarsi sul retro e fare una smorfia nel vedere la mia foto sopra la biografia.
Poi alzò lo sguardo su di me, ed io rimasi in attesa che dicesse qualcosa.
-Va bene, Jones.
-Va bene cosa? Lo leggerai?
-Intendo va bene. Puoi rimanere oggi, e stasera ti porto con me per un caso... uno solo però, e poi non verrai più qui e mi lascerai in pace. Chiaro?
-Chiarissimo. Grazie Swan!
-E leggerò il libro. Aspetta che la serata sia finita prima di ringraziarmi però, dubito mi sarai ancora così grato dopo!
-Questo è da vedere, tesoro.





















 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Sono tornata, e in meno di 24 ore ho scritto quasi 7 pagine di capitolo... xD
Killian è andato a pranzo da Emma e Ruby, e il continuo scontro è stato inevitabile, anche se come si è scoperto alla fine, Emma aveva i suoi motivi per lo scatto d'ira finale... ha perso Neal lavorando insieme, e per questo non vuole più alcun genere di collaboratori. Killian però, anche grazie a Ruby, è riuscito a convincerla a lasciare che la segua almeno in un caso... anche lui ha un passato tutt'altro che facile, ma i tasselli si riveleranno man mano che i due impareranno a conoscersi e volersi bene o odiarsi :P
Beh, per il prossimo non so se pubblicherò prima questo o On adventure with the pirate 2 (di cui ho postato il prologo, in caso qualcuno che non l'ha fatto volesse leggere anche quello - domani risponderò alle recensioni che avete lasciato di cui vi ringrazio in anticipo!), dipende dall'ispirazione... ma tra due giorni finalmente torna OUAT, non sto più nella pelle! *_*
Un abbraccio, a presto! :*

P.s. credo di aver recensito tutte le ff che seguivo mentre ero via, ma se ho saltato qualcosa fatemelo sapere!
   
 
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