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Autore: Kicchan7    30/09/2015    4 recensioni
Sono passati tre anni dalla battaglia di Hogwarts, Hermione é nel mondo babbano,rifiutando il contatto con il mondo magico. Ma non sa che Ginny le sta preparando una sorpresa, e che presto avrà vicino il suo Fred.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano quasi le sette. La signora Angela, responsabile della biblioteca universitaria, continuava a lanciare occhiate all’orologio: mancavano solo quattro minuti alla chiusura e finalmente sarebbe potuta correre a casa a coccolare il suo micino grigio: quel giorno poi era il suo compleanno, e sua figlia l’avrebbe raggiunta per cena insieme alla nipotina. Si guardò allo specchio, sistemandosi i boccoli grigi che le ricadevano sulle spalle, e sospirò: amava andare a casa, ma le dispiaceva anche dover interrompere i ragazzi che ancora si trovavano in biblioteca a studiare. Lanciò un’altra occhiata all’orologio e poi si guardò intorno: erano rimasti solo tre ragazzi seduti ai tavoli di legno; due avevano un esame domani: lo intuiva dalle loro facce stravolte, i quattro bicchierini di caffè davanti ai libri e l’umore basso.
E poi c’era lei, la sua ragazza preferita: Hermione.

Si era innamorata di lei dal primo giorno in cui la ragazza aveva messo piede in biblioteca: aveva letto sul suo volto l’amore che provava per i libri, la curiosità le brillava negli occhi; spesso le aveva permesso di usufruire della biblioteca oltre i limiti concessi, prestandole volumi riservati ai docenti e lasciandola anche oltre l’orario di chiusura, e la ragazza per sdebitarsi le regalava cioccolatini e le faceva compagnia mentre sorseggiavano tè caldo.

La osservò mentre si ravviva i capelli, la signora Angela si alzò dalla sua sedia e si stava avvicinando al tavolo di Hermione quando un ragazzo alto dai capelli rossi e gli occhi azzurri la fermò sorridendole.

Il ragazzo le tese una rosa rossa che aveva in mano e gentilmente le chiese: “mi scusi signora, stava andando da quella ragazza riccia?”

“Chi, Hermione? Certo ragazzo, ma ti serve qualcosa? La biblioteca sta per chiudere, stavo giusto andando a dirlo anche a lei” disse, lanciandole un’occhiata.

 Il sorriso sul volto di Fred si allargò: “Perfetto, già che va da lei potrebbe consegnarle questa rosa rossa?”

“Ragazzo mio, puoi benissimo portargliela tu ora, non essere timido!” gli disse facendogli l’occhiolino. 

Ma Fred scosse leggermente la testa e passandosi una mano tra i capelli le sussurrò: “No signora, purtroppo non posso andare a consegnargliela io di persona…”

 La signora Angela lo fissò per qualche istante, scrollò le spalle e ed esclamò: “Dimmi almeno il tuo nome cosi glielo riferisco!” 

“Non serve, lei saprà chi sono.” rispose Fred, voltandole le spalle e allontanandosi silenziosamente dalla biblioteca cosi come era entrato.
La signora Angela guardò perplessa il ragazzo dai capelli rossi che si allontanava da lei, e poi con la rosa ancora stretta in mano si avvicinò al tavolo di Hermione. La ragazza era ancora china sui libri e non si accorse della bibliotecaria che si avvicinava alle sue spalle, fino a quando non le sfiorò delicatamente un braccio, facendola sobbalzare sulla sedia.

“Signora Angela! Che spavento non l’ho sentita arrivare! Non mi dica che è già ora di lasciare la biblioteca, ho ancora così tante cose da controllare e… oh, ma vedo che ha un ammiratore!” disse Hermione dopo che il suo sguardo si posò velocemente sulla rosa.

“Hermione cara, dovresti rilassarti un po’ di più, riesci a porre mille domande senza riprendere fiato neanche una volta!” la ammonì ridacchiando. “Comunque, mi spiace deluderti tesoro, ma l’ammiratore non è mio, bensì tuo!” aggiunse dandole la rosa.

Hermione rimase a bocca aperta mentre prendeva il fiore, la guardò con curiosità e le chiese con voce tremante: “Chi è che gliela ha data?”

“Non so cara, era un ragazzo alto dai capelli rossi… Gli ho chiesto come si chiamasse, ma mi ha detto che tu avresti capito di chi si trattasse… E guardandoti direi che aveva ragione!”
 
Hermione infatti era arrossita non appena la Signora Angela le aveva descritto il ragazzo: non c’erano dubbi, stava sicuramente parlando di Fred. Le tornarono in mente tutte le rose che le aveva regalato durante la scuola, quelle che le portava quando si incontravano ad Hogsmeade, e un sorriso le illuminò il viso, il primo sorriso spontaneo dalla fine della guerra.

Ringraziò la Signora Angela, ripose i libri e si diresse verso l’uscita della biblioteca. Rimase qualche minuto sotto il portico, osservando la pioggerellina che bagnava silenziosa le strade. Si ricordò in quel momento che il suo ombrello si era rotto, quindi si coprì la testa con la borsa e si diresse verso casa, cercando di non rovinare la rosa che teneva in mano, quando si sentì chiamare. Per un attimo il suo cuore iniziò a battere forte, e sperò che quella fosse la voce di Fred, ma quando si girò si trovò di fronte Marco, e si sentì per un attimo delusa.

Hermione sei impazzita? Perché mai avresti voluto che fosse Fred? E poi Marco è tuo amico, che senso ha sentirsi delusa vedendolo? Maledetto Weasley, è tornato nella mia vita da meno di ventiquattr’ore e sto già diventando stupida. Non glielo permetterò!

“Marco!” gli disse sorridendo più radiosa del solito, per farsi perdonare lo sguardo deluso che sicuramente il ragazzo aveva notato sul suo volto. “Credevo fossi andato via finite le lezioni!” continuò la ragazza, aspettando che la raggiungesse.
“No, in realtà mi sono fermato con alcuni amici, poi mi son ricordato che stamattina sei arrivata fradicia, e così ho pensato di aspettarti con un ombrello…” disse, sussurrando appena l’ultima frase. Hermione lo guardò per qualche secondo, l’espressione del viso indecifrabile, poi gli sorrise, lo ringraziò e si avviarono verso casa sua.

Hermione per evitare silenzi imbarazzanti iniziò a commentare ogni singola pagina studiata il pomeriggio, mentre Marco pareva l’ascoltasse in silenzio: in realtà aveva notato la rosa rossa che la ragazza teneva in mano al riparo dalla pioggia, e dopo qualche minuto di indecisione le chiese cercando di mantenere un tono indifferente: “Bella rosa! Dove l’hai trovata?”

Hermione si arrestò di colpo, lo guardò negli occhi e poi arrossendo appena gli rispose: “è un regalo di Matthew, ieri sera abbiamo litigato e per farsi perdonare me l’ha fatta recapitare oggi in biblioteca…”

 Marco annuì impercettibilmente e continuò a camminare al suo fianco in silenzio, mentre le sue parole gli rimbombavano in testa. Già perché poco importava se la trovasse bellissima, era già di un altro il suo sorriso. Arrivati davanti a casa di Hermione si salutarono: lei lo guardò preoccupata, lui si sporse verso di lei, le accarezzò delicatamente una guancia e con un gran sorriso se ne andò, augurandole una buona serata.

Hermione lo guardò allontanarsi, poi si voltò scrollando le spalle verso l’ingresso del condominio ma si fermò di botto: lì davanti al portone Harry, Ron, Ginny e uno dei gemelli la attendevano a braccia conserte e sguardo corrucciato.

“Ancora voi! Si può sapere cosa volete da me?”

“Scusaci Granger, non volevamo far scappare il tuo tenero e dolce accompagnatore che ti regala rose… anche se mi sembrava abbastanza deluso, almeno un bacino potevi darglielo.” disse George, con un ghigno maligno dipinto sul volto.

“George, smettila subito di fare l’idiota!” gli rispose alzando la voce Hermione.

I quattro ragazzi alla risposta della riccia, si guardarono un attimo negli occhi, Ginny stava per dire qualcosa ma ancora una volta George prese la parola:” Ragazzi, a-avete sentito? Mi ha chiamato George!” e girandosi verso di loro allargando le braccia in modo teatrale esclamò:” Miracolo! È un miracolo, le è tornata la memoria!” Harry e Ron ridacchiarono davanti alla scenetta di George, mentre Hermione incrociò le braccia al petto con cipiglio severo.

“Hai finito la recita, Weasley? Vorrei poter andare a casa se non ti dispiace!”

“Hermione, per una buona volta, scendi dal tuo piedistallo e smettila di criticare gli altri. Guardaci: abbiamo mollato tutto su in Inghilterra per correre al tuo fianco. E tu cosa fai? Fingi di non averci mai visto? Sei egoista Hermione, mi hai davvero deluso, ti credevo mia amica.” Sbottò Ginny, alzando la voce.

Hermione dopo un primo momento di smarrimento di fronte alle parole della rossa, si riscosse e le rispose alzando a sua volta la voce: “Beh sai cosa c’è Ginny? Nessuno vi ha chiesto di sradicare la vostra vita per me! Nessuno vi ha detto di venirmi a cercare, tantomeno io!”

“Maledizione Herm, possibile che non lo capisci? Siamo i tuoi migliori amici, è da quando lo siamo diventati che abbiamo giurato tacitamente che saremmo stati l’uno al fianco dell’altro sempre, e non c’è cosa peggiore che ricevere indietro un gufo vuoto dopo le mille lettere che ti abbiamo scritto sapendo che oltre ad aver calpestato i nostri sentimenti noi non siamo più niente per te!” disse Ginny, urlando con le lacrime agli occhi.

Hermione la guardò dritta negli occhi, sentì le lacrime salirle agli occhi e con voce strozzata abbracciò forte la rossa piangendo sulla sua spalla. “Sei una stupida Herm…”

“Lo so Ginny, perdonami davvero…. E scusatemi anche voi ragazzi, sono stata imperdonabile davvero…”

“Miseriaccia Hermione, mi hai spaventato! Credevo davvero che ti fossi dimenticata di noi!” le disse abbracciandola forte Ron.

Harry le posò una mano sulla spalla e le disse: “Vedi Hermione, dopo tutto quello che abbiamo passato non siamo solo migliori amici, ma siamo una famiglia. E il dolore lo possiamo superare solo stando tutti insieme, perché tu non sei rimasta da sola, hai tutti noi al tuo fianco!”
Hermione piangendo li guardò ad uno ad uno e sussurrò singhiozzando: “Sono stata davvero stupida: tutte quelle lettere, io che me ne stavo da sola e fingevo di non aver bisogno di voi… non so come farmi perdonare per quello che ho detto stamattina: non volevo che il mio passato venisse a galla davanti a tutti loro, per questo ho finto di non conoscervi… ma Gin tu sei la sorella che non ho mai avuto, voi due siete i miei migliori amici, e in realtà nonostante tutto sono stata anche felice di rivedere un idiota come George!”
“Tranquilla Granger, parla pure come se non fossi presente!” ribatté il gemello fingendosi offeso. Ma un attimo dopo il suo sguardo diventò serio e cupo: “Granger, noi ora ce ne andiamo, ma voglio che tu pensi a come hai spezzato il cuore di mio fratello. Io non ho mai capito cosa ci fosse tra di voi, se solo un’amicizia profonda o qualcosa di più, ma quando te ne sei andata mio fratello si è spento. Rendimi il mio degno gemello.” E detto questo si smaterializzò. Gli altri tre la guardarono e con un gran sorriso Ginny la salutò con un: “Ci vediamo domani a lezione allora!” e guardandoli smaterializzarsi tutti e tre insieme Hermione provò una sensazione che credeva perduta per sempre: non era sola, non lo era mai stata, e ora la sua famiglia era di nuovo al suo fianco.
Si sentiva felice come non mai, anche se un pensiero scuriva quel momento. Ripensava alla frase di George, sapeva di aver ferito Fred più di quanto avesse mai voluto, ma sapeva anche di provare per lui sentimenti mai sentiti per nessuno. Sapeva anche che la storia di pochi mesi che stava vivendo con quel babbano di nome Matthew non era una cosa seria, e da quella mattina capiva anche perché funzionasse male tra loro: perché lui non era Fred. Sperava di poter recuperare il suo rapporto con Fred, e forse quella rosa era un modo per dirle che per lui non era cambiato niente in quei tre anni, forse c’era ancora una speranza per loro.

Ma per scoprirlo prima doveva fare una cosa. E con questo pensiero in mente si chiuse in camera sua per chiamare Matthew.


Buongiorno!!!
É imbarazzante il mio ritardo, ma tra le vacanze e gli esami sono stata davvero presa! In più scrivere sta diventando una missione, avendo la tastiera del Tablet rotta >.<
Innanzitutto grazie per aver letto gli altri capitoli, grazie a chi ha recensito o messo la storia tra le preferite/seguite. Un ringraziamento particolare a Drachen per l'incoraggiamento e per aver revisionato con me il capitolo, e anche per lo splendido banner *-*

Questo capitolo è stato difficile per me da scrivere, ma i prossimi li ho già ben in mente e spero vi possano piacere!
A presto❤

  
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