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Autore: zajnlover    01/10/2015    0 recensioni
Noi scatenati non avevamo mai avuto problemi.
Eravamo una delle squadre autonome di pallone più rispettate di tutta la contea. Forse perché erano del tutto consapevoli di quanto forti eravamo.
I problemi sono iniziati quando un ragazzo, chiamato Miki, superò il luogo nel quale viveva, Le torri Graffiti.
Superò uno dei luoghi più temuti da tutti, la Rupe dell’Inferno.
E ci raggiunse, alla Bolgia Infernale.
Dal testo:
“Tu domani sarai ancora così.” Risposi, ancora.
“Così come?”
“Una femmina.”
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.

Le avevamo comprato un regalo.
Possiamo ammetterlo, eravamo dei grandissimi bastardi.
O forse lo ero io? Infondo, le scarpe fucsia col tacco le avevo trovate io.
Il pomeriggio prima, avevamo anche reclutato negli Scatenati un nuovo membro, un portiere di nome Markus.
Non avevamo mai avuto un portiere fisso, e questo ragazzo era conosciuto per essere ‘Markus l’imperforabile’, per cui alla sfida contro quella ragazza non avremmo certamente avuto problemi, ne ero praticamente più che certo.
 
Vanessa’s pov.
Mia nonna stava spargendo inutili petali di fiori praticamente dappertutto. Non so se aveva capito la situazione, il fatto che dall’altra parte del giardino ci fosse una rete pronta per vedermi vincere, o che sui tavoli ci fossero delle torte a forma di pallone da calcio.
“Nonna, smetti di buttare in giro questi cosi.”
“Vanessina, ai tuoi amici piaceranno.” Cinguettò lei, tutta felice.
Io scossi il capo, e dissi, quasi a voce alta:
“Nonna, loro non sono miei amici! Sono gli scatenati della tribù del Pallone!”
Lei mi squadrò per un secondo, poi scosse il capo e non disse nulla, continuando il suo delicato lavoretto.
I ragazzi arrivarono quasi inaspettatamente. Si presentarono scuri come la morte nel mio giardino, nelle loro facce si potevano leggere la voglia di vittoria, di spedirmi sulla Luna.
Ma no, non ci sarebbero riusciti.
Ero conosciuta, nella vecchia scuola e nella vecchia squadra nella quale giocavo, come Vanessa senza paura, non a caso.
Presi alcuni piatti sui quali mia nonna aveva gia messo la torta, e li porsi a Zayn, Fabi e Liam.
“Ciao ragazzi, come avete trovato il coraggio di venire?” dissi, ridendo poi sarcasticamente.
Alle persone dure, si risponde a muso duro.
“Mangiate la torta, niente resti nel piatto! Poi, vi sfiderete ai calci di rigore!” disse mia nonna, spiegando come si sarebbe svolta la situazione.
“Prima dobbiamo darti il tuo regalo.” Disse la voce profonda del capitano, Zayn, quell’odioso ragazzino.
 Mi porse un pacchetto incartato decisamente male, che dopo averlo scartato, scoprii che conteneva.. un paio di scarpe col tacco, decisamente inguardabili.
“Tieni, tanti auguri. Direi che sei abbastanza grande oramai da capire da che parte stare.” Disse il capo, con tono duro, tremendamente duro.
Non gli diedi minimamente corda, e dopo circa 15 minuti, eravamo già sul campo.
 
Zayn’s pov.
Aveva un giardino enorme, quella casa, considerando il fatto che si trovava praticamente un’area di rigore, in una zona.
Accanto alla porta era posizionata una lavagnetta sulla quale erano segnati tutti i nostri nomi.
“Vi sfiderete ai calci di rigore. Chi perde è automaticamente fuori. Si andrà avanti fino a quando non rimarrà uno soltanto.” Spiegò la nonna della ragazza.
Markus si posizionò in porta, e il primo giro di calci di rigore andò avanti senza alcun intoppo.
I problemi iniziarono quando la palla la prese in mano Fabi.
Da oggi ho capito che quel ragazzo non ha un minimo di contegno.
Guardava Vanessa come un dannatissimo idiota, ed ha spedito la palla in orbita, tant’è che siamo dovuti andare a recuperare il pallone dal vicino.
I tiri della ragazza, invece, erano perfetti dannazione. Aveva un piede magico.
Non magico quanto quello di Maxi. Il nostro rigorista per eccellenza.
.. Che quel giorno ci aveva tradito.
La traiettoria della palla era troppo presumibile, e così, Maxi si lasciò parare.
Alla fine, siamo rimasti in due. Solo io e lei.
Dentro di me, mi ripetevo ‘Puoi farcela Zayn, non possiamo avere una ragazza in squadra.’
Forse devo aver pensato più al non averla in squadra che al tiro di per sé, perché ho colpito direttamente l’incrocio dei pali.
“Dannazione, DANNAZIONE!” Dissi, colpendo con furia una zolla d’erba. Poi, andai contro Markus e lo spinsi via, dicendogli:
“Levati dai piedi! Forza, Vanessa. Il tuo avversario sono io. Vediamo che sai fare.”
Quasi le ringhiai contro. Ma lei non mosse un muscolo.
Si tolse le scarpette da calcio, delle meravigliose scarpette dell’Adidas, e indossò il nostro regalo.
Eravamo tutti, compreso me, a labbra schiuse a causa del suo gesto.
Quella ragazza era tremendamente sicura di sé, delle sue potenzialità con quel pallone tra i piedi.
Infatti non riuscii a pararla.
Nonostante le scarpe, lei mi spedii una cannonata all’incrocio del pali, dritta dritta in rete.
Balzò subito dopo in aria, ed esclamò:
“Ya-ha! Ce l’ho fatta!”
Noi tutti rimanemmo in silenzio, senza riuscire a dire assolutamente nulla.
Raccogliemmo tutti quanti le biciclette, e dissi, rimanendo di spalle mentre salivo in sella:
“Sei abbastanza scatenata per noi. Ci vediamo domani alle 4 al fiume per gli allenamenti.” 
Ciao! 
Volevo semplicemente ringraziare i pochi lettori di questa storia. 
Anche se non recensita, viene letta, e io la pubblicherò perchè ci tengo veramente tanto.
Vanessa finalmente ha ottenuto ciò che voleva, entrare negli scatenati! E Zayn, si è dovuto arrendere alla sua bravura...
xx, zajnlover.
  
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