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Autore: demon of the war    08/10/2015    1 recensioni
Hanuviél, elfo dei Thalmor ansiosa di vedere l'ascesa al potere del regno degli Aldmeri conoscerà inaspettatamente un khajiiti e un bosmer, la cui amicizia con questi la costringerà a difficili scelte
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hanuviél spostò il peso da un piede all'altro mentre era appoggiata con aria particolarmente scocciata a un pilastro di legno. Vide passare delle carrozze di prigionieri condannati a morte, ma il suo sguardo era lontano come se la cosa non la riguardasse. Difatti era così, avrebbe voluto tanto trovarsi nell'Accademia di Winterhold ed esercitarsi con gli incantesimi e le pozioni, ma Hanuviél faceva anche parte dell'ambasciata Thalmor e se in quel momento si trovava a Helgen un motivo doveva esserci. Di lì a poco gli elfi videro che su una carrozza di prigionieri si trovava Ulfric MantodellaTempesta che aveva ucciso il Re dei Re di Skyrim, se gli Imperiali sarebbero riusciti a ucciderlo i MantodellaTempesta avrebbero sicuramente dato vita a una guerra civile dato che stavano avendo molta influenza a Skyrim, sopratutto tra i Nord. Già, i Nord. Al solo pensiero Hanuviél digrignò e strinse le mani a pugno, ma vedendo che alcuni elfi la guardavano in modo strano decise di concentrarsi su quelli che erano stati catturati. Oltre a Ulfric e i suoi luogotenenti non c'era nessun altro d'interessante a parte uno che era fuggito. Era un khajiiti e faceva parte della Gilda dei Ladri. Ovviamente gli umani non lo sentivano, ma Hanuviél sapeva che era nascosto da qualche parte lì vicino. Le sarebbe bastato fare un incantesimo di localizzazione e l'avrebbe trovato.
Qualche prigioniero oppose resistenza, non tutti si volevano far uccidere così facilmente. Erano così idioti, pensava Hanuviél quando ormai non c'era più speranza che senso aveva scappare via? Comunque adesso poteva avere il suo divertimento dato che uno di loro stava scappando via con le mani legate. L'elfo sorrise e tirò fuori il suo arco. Non era brava a tirare quanto a lanciare gli incantesimi, ma non poteva certo lamentarsene. Un bersaglio in così buona vista anche se in movimento l'avrebbe colto di sicuro. Prese una freccia dalla faretra incoccandola nell'arco lentamente senza alcuna fretta e quando l'uomo le passò davanti lasciò la corda con la mano destra e la freccia volò via trapassando la gola del prigioniero che cadde a terra. Si levarono urla di paura e di rabbia da parte dei prigionieri - Maledetti Thalmor! Viscidi elfi! Brucerete all'inferno voi e i vostri leccapiedi Imperiali- stavolta Hanuviél incoccò la freccia all'arco con una rapidità fulminea e puntò contro i prigionieri, ma un elfo dell'ambasciata, Enender, la fermò - Sono già condannati a morire. Non lasciarti così prendere dalla rabbia. Sono solo degli umani- Hanuviél lo fulminò con lo sguardo, ma abbassò l'arco nonostante la tentazione di uccidere fosse molto forte.
I prigionieri furono portati davanti al boia e il primo di loro fu ucciso, ma quando toccò al secondo Hanuviél sentì un rumore strano. Il suo sguardo da prima  annoiato era passato a molto preoccupato. Anche gli altri elfi avevano sentito quel rumore, ma gli umani non si erano accorti ancora di nulla. Era il rumore d'ali, ali molto grandi e potenti come il resto del corpo di quell'essere e Hanuviél aveva il presentimento di sapere cosa fosse. Si udì un ruggito in lontananza e gli uomini si voltarono verso il cielo e quando stavano per continuare  con la procedura della decapitazione dei prigionieri un enorme drago nero con gli occhi rossi piombò su una torre di vedetta iniziando a sputare fuoco. Cominciò ad esserci panico nella piazza e i prigionieri riuscirono a fuggire. Stavolta Hanuviél e gli altri elfi dovettero lasciarli perdere perché anche loro dovevano salvarsi la pelle, intanto che alcuni Imperiali, stupidamente, cercavano di colpire il drago con delle frecce, le quali non gli facevano nessun effetto. La piazza si riempì di fumo e i pilastri delle case cominciarono a crollare. Hanuviél perse di vista i suoi compagni, in realtà non riusciva quasi a vedere niente intorno a sé, ma non poteva andare indietro a cercarli così continuò a camminare avanti alla cieca finché il fumo iniziò a disperdersi. Il drago era ancora lì da qualche parte dove il calore del fuoco era più intenso perciò l'elfo procedette a fianco al muro finché non vide una casa distrutta e ci passò dentro uscendone dall'altra parte qualche secondo prima che il drago vi atterrasse sopra distruggendola. Non era mai stata così spaventata in vita sua, inoltre mentre stava scappando aveva perso l'arco. Come aveva fatto a non accorgersene? Non si accorse nemmeno di essere andata a sbattere contro un khajiiti di pelo marrone         - Guarda dove vai!- gli disse e si rese conto che era quello scappato dalla cattura degli Imperiali - Stavo scappando! Non l'ho fatto apposta e poi non ti ho mica uccisa!- protestò quello poi abbassò le orecchie con i ciuffetti alle estremità sul cranio - Ma perché continui a guardarmi in quel modo? Mai visto un khajiiti?-     - Tu sei il prigioniero che è scappato?- - Seee....ne vuoi parlare ora? E poi come facevi a saperlo?- Hanuviél sorrise e il khajiiti vedendo le sue vesti Thalmor comprese e stette zitto, dopotutto non era quello il momento per discutere. I due fuggirono così insieme da Helgen mentre il drago passava sopra le loro teste. Dopo che se ne fu andato Hanuviél respirò a fondo l'aria fresca dei boschi del nord di Tamriel mentre il khajiiti la guardava un po' stupita. Hanuviél se ne accorse e improvvisamente gli puntò un coltello alla gola  - Tu sei contro noi Thalmor se eri prigioniero degli imperiali?! Veneri Talos?- il khajiiti fu colto alla sprovvista, non si aspettava che l'elfo reagisse in quel modo - I...io non ho niente a che fare con i Manto della Tempesta e....non sono contro i Thalmor. Faccio solo parte della Gilda dei Ladri, per questo mi avevano catturato- l'elfo soddisfatta ritrasse il coltello dalla sua gola e lo rimise nel fodero. Nel frattempo il khajiiti era quasi sotto shock, stava lì immobile a fissare l'elfo con gli occhi spalancati e il pelo della coda dritto - Era solo per essere sicura. Noi Thalmor siamo vendicativi su chi non è dalla nostra parte-    - C...capisco..- balbettò il khajiiti - Io mi chiamo Strider e tu?- l'elfo lo guardò incerta se rispondergli - Perché dovrei fidarmi di te? Fai parte della Gilda dei Ladri! Potresti derubarmi da un momento all'altro!- Strider inizialmente offeso fece un sorrisetto furbo - Forse potrei. E non solo un membro qualunque della Gilda dei Ladri. Sono il capo! Ma voi allora? Non mi pare che anche voi Thalmor siate a posto con la coscienza- - Ti stai immischiando in affari che non ti riguardano- ribatté Hanuviél irritata - Va bene, ma ti dispiacerebbe essere più gentile con me visto che dobbiamo andarcene via da qui insieme?- le domandò Strider - Perché dovrei essere più gentile con te? Io faccio il viaggio per conto mio- Strider era davvero innervosito dalla sua arroganza tanto che per sfogo graffiò un tronco che si trovava vicino a lui con gli artigli - Potremmo aiutarci a vicenda. Io sono un ottimo scassinatore e riesco a non farmi scoprire facilmente- poi aggiunse - A parte da te- Hanuviél voleva ancora rispondere male a quel khajiiti e levarselo di torno. Che cosa le fregava se era un bravo ladro? Ma per una volta cercò di non comportarsi come suo solito. Quel khajiiti poteva essere di buona compagnia e dopotutto era stato anche troppo paziente con lei, molto più di quanto meritasse - Va bene, viaggeremo insieme. Vedrò cosa sei capace di fare- Strider annuì contento e volse lo sguardo davanti a sé - In che direzione andiamo?- - Dirigiamoci verso i boschi sopra Riverwood e poi andremo verso nord- propose Hanuviél che poi disse - Il mio nome è Hanuviél- Strider batté le palpebre per affermare che aveva capito e iniziarono così il loro viaggio lontano da Helgen.
   
 
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