Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: bibersell    10/10/2015    5 recensioni
Una calda sera di Maggio Abigail Jensen, la figlia diciottenne di uno dei più importanti giudici di pace dell'intera Washington, viene rapita da Storm, il quale è pronto a correre qualsiasi rischio pur di assecondare il suo folle e sconsiderato piano. Sarà proprio questa stessa follia che porterà Abby e il suo carnefice su una strada piena di sorprese e colpi di scena.
Il giudice è pronto a tutto pur di riavere indietro la sua bambina, ma riuscirà a tradire la giustizia pur di salvarla?
Storm riuscirà a rinunciare a quella ragazza dal viso d'angelo che giorno dopo giorno si insinuerà maggiormente nella sua testa?
Ed Abby riuscirà mai a perdonare sia il padre che Storm?
Dal nono capitolo:
"Per la prima volta riuscii a vederlo. Vederlo veramente. Senza apparenze e inutili maschere.
Se ne stava lì con le spalle leggermente ricurve come se il peso morale che si portava sempre dietro lo avesse piegato definitivamente al proprio volere. Le labbra erano chiuse e totalmente inespressive, ma gli occhi brillavano di una luce nuova. Sembravano essersi accessi e persi in una valle di ricordi felici fatti di gioia e spensieratezza.
Era totalmente immobile, eppure si muoveva".
Storia in revisione.
Genere: Angst, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Banner fatto da me con photoshopCC, spero vi piaccia.


Consiglio l'ascolto di questa canzone che trovo stupenda nonchè inerente al capitolo





XXIX
Dire addio




Storm's point of view
 


Abbs,
ti scrivo per..onestamente non so di preciso perché lo sto facendo.
Il fatto che io sia talmente vigliacco da non svegliarti e parlare guardandoti negli occhi è ormai un dato di fatto. Il mio orgoglio, o almeno quel poco che conservo ancora, mi sta dilaniando a tal punto a confondermi. Pensiero e azione si stanno confondendo fino a rendermi incapace di fare qualcosa di sensato.
Non ho mai scritto una lettera in vita mia. Non ho mai scritto nulla, in realtà. Quei pochi temi scolastici che raramente facevo li portavo a termine svogliatamente e senza preoccuparmi di seguire un criterio logico tra mente e mano.
Tu, invece, hai tutta l'aria della prima della classe. Di quella che non saltava un compito nemmeno con la polmonite. Sono così tante le differenze tra di noi che non basterebbero i numeri per contarle.
Vedi?
Sto divagando senza una via da seguire. É questo quello che faccio io. Quello che sono. Io arranco tra una marea e l'altra alla disperata ricerca di una sponda senza mai riuscire a seguire una strada maestra. Nella vita ho sempre fatto scelte sbagliate che non solo hanno avuto conseguenze negative su di me, ma anche sugli altri. Forse l'unica cosa giusta che c'è in me è proprio il mio nome. Come una tempesta porto solo devastazione e dolore. Nato per distruggere.
Se ognuno di noi nasce con un compito e una missione da portare a termine allora questa è la mia.
Distruggere.
Tutto quello che tocco si rovina. La mia famiglia, Jack, Pen, Cheikh che ho coinvolto il questo casino. Te.
Ma se è vero che alla devastazione si può imporre un raggio d'azione voglio che tu non sia compresa. Sto provando ad aggiustare la vita di Jack sperando che lui abbia più fortuna di me insieme a sua figlia.
Se la nostra storia è già scritta allora la mia non prevede l'amore. Un'anima nera come la mia non merita un sentimento così puro.
Io non merito te.
Ti rovinerei e non lo posso permettere. Per una volta voglio fare la cosa giusta per una persona che non sono io. Chiamalo altruismo, chiamala gentilezza o col nome che più preferisci, le cose non cambieranno.
Quando ti sveglierai io sarò a chilometri di distanza da te, chilometri che diventeranno miglia e che renderanno la distanza tra me e te infinita.
Questa è la cosa giusta.
Forse se continuo a ripeterlo mi convincerò visto che al momento l'unica cosa che vorrei fare è riempirti di baci fino a farti svegliare e fare l'amore con te fino a perdere la cognizione del tempo e dello spazio.
Ma non posso.
Non posso perché tu mi hai reso una persona migliore, hai risvegliato in me il desiderio di fare del mio meglio e dare il meglio di me. C'è una parolina che meriti ti venga detta e vorresti che fosse la mia voce a pronunciarla, ma non posso.
Non posso perché altrimenti non potrei mai andarmene e tu non riusciresti a dimenticarlo.
Perciò..mi sanguina il cuore nel fare questo ma devo.
Addio.
Conserva solo il meglio di queste settimane e sappi che io farò lo stesso.
Forse ci rincontreremo in un'altra vita ma per adesso la nostra avventura termina qui.

Addio bambolina.



-Loran
 



Piegai il foglio con mani tremanti e lo poggiai sul lato vuoto del letto ancora caldo. Silenziosamente mi allontanai dal letto e mi infilai i jeans e allacciai gli stivali.
Sarei dovuto uscire dalla stanza senza voltarmi indietro ma non ce la facevo. Dovevo salutarla per l'ultima volta prima di lasciarla andare via per sempre. Lentamente mi avvicinai al suo lato del letto e mi accasciai sul suo corpo riempiendo i miei polmoni del suo delizioso profumo. Era così dolce e tenera che veniva voglia di mangiarsela.
Non resistetti alla tentazione di scostarle i capelli leggermente sudati del volto e baciarle le guance ancora arrossate dalla sera prima. Dovetti farmi forza e impedire alla mia mente di pensare alla notte che avevamo appena trascorso. Era troppo masochistico perfino per me.
Mi sollevai rimettendomi dritto e pronto a scappare quando una sua mano paffuta avvolse il mio polso rendendo la pelle bollente nel punto toccato.
«Storm..» biascicò con voce assonnata voltandosi dall'altro lato. Le presi il volto tra le mani e portai la mia fronte sulla sua.
«Dormi» le sussurrai dolcemente sperando che ricadesse tra le braccia di Morfeo.
Ad occhi chiusi si sporse verso di me poggiando le labbra sulle mie. «Non voglio dormire» sussurrò a occhi ancora chiusi e con voce impastata dal sonno.
«E invece devi. Sei stanca» la rabbonii cercando di farle cambiare idea. La baciai sperando di farla tacere. Poggiai le mie labbra sulle sue e la sentii mugugnare di piacere.
Arditamente schiusi le mie labbra e passai la lingua sulle sue tracciandone il contorno. La sua bocca si stese in un sorriso sulla mia e quel gesto così dolce mi fece perdere il controllo. Salii sul letto con le ginocchia divaricate ai lati del suo corpo ed Abby mi circondò il collo con le braccia attirandomi a sé. Il bacio divenne sempre più profondo. Lei mi attirò ancora più vicino mentre alzava il bacino venendomi incontro. Mi staccai dalla sua bocca per scendere a baciarle il mento per poi arrivare fino al collo. La mentre si stava offuscando sempre di più, l'istinto primordiale stava avendo la meglio e il corpo mi ordinava di soddisfare il mio desiderio che era lo stesso di Abby.
Lei indossava solo la maglietta e quando le mie mani la sollevarono vidi con sorpresa che non aveva nulla sotto. Persi il controllo dispensando e riservando carezze e attenzione soltanto a quella ragazza che in pochissimo tempo era diventato il centro di tutto.
I polmoni si riempirono del suo odore e del profumo della nostra passione bruciante. Le orecchie si deliziavano dei suoi gemiti. Gli occhi non riuscivano a smettere di ammirare tanta bellezza registrandone ogni fattezza. Il mio cuore si svuotava carezza dopo carezza mentre donava ad Abby quel poco di amore che era rimasto in me.
Nel momento in cui le stavo per sfilare la maglia i miei occhi si posarono sulla lettera e tutta la magia e l'ardente eccitazione si spense immediatamente. Mi bloccai respirando affannosamente sulla sua spalla per poi abbassare del tutto la maglia consunta.
«Che succede?» chiese ansante Abby sollevandosi sui gomiti.
Rotolai al suo fianco coprendo col mio corpo il pezzo di carta. «Devi dormire» risposi cercando di riprendere fiato. «E poi non è una buona idea farlo di nuovo. Fino a poche ore fa eri ancora vergine». Le spiegai sperando di non ferirla.
Lei annuì girandosi dall'altra parte. Poco dopo sentii il suo respiro regolarizzarsi fino a diventare del tutto normale. Solo quando fui del tutto sicuro che stesse dormendo mi alzai e uscii il più velocemente possibile dalla camera senza guardarmi indietro.

Era ancora notte fonda quando lasciai l'appartamento del mio migliore amico per i filarmi in macchina e raggiungere la mia casa dopo aver lasciato per sempre l'unica cosa giusta che mi era capitata nella vita.


**
Il piano era stato pensato in ogni minimo dettaglio. Eravamo pronti ad agire. Ogni cosa era stata organizzata alla perfezione e di questo dovevo rendere grazie a Cheick e Rute che mi erano stati a fianco.
Il sole era già alto in cielo e più di trenta macchine erano pronte all’azione e non vedevano l’ora di fare il culo alla polizia. Tutti avevano perso qualcuno o avevano conti in sospeso con la polizia. Ogni criminali che si rispetti non si sarebbe mai fatto scappare l’opportunità di mettersi contro i federali e di far saltare i loro piani, ma non mi aspettavo di certo che un numero così alto decidesse di schierarsi dalla nostra parte.
Quella mattina Rick mi aveva chiamato dicendo che lui e Cassy non avrebbero preso parte all’imboscata. Non potevo dargli torto. Nel profondo del mio cuore ero geloso della loro felicità e della stabilità che erano riusciti ad ottenere e, ad essere onesti, se fossi stato al loro posto, non ero del tutto convinto che mi sarei comportato in modo diverso. Li capivo e l’unica cosa che ero riusciti a dirgli era stato augurargli il meglio per il futuro e di tenersi il più lontano possibile del passato che portava solo guai.
Mi sentivo un vero ipocrita visto che solo pochi giorni prima ero stato proprio io a cercarli e chiedere loro aiuto consapevole di stare per tirarli a fondo con me.
In pochi giorni il mio modo di pensare era cambiato del tutto e questo era merito di Abby. Era solo grazie o per colpa sue se in quel momento a stento riuscivo a riconoscere i miei pensieri. Le mani mi prudevano e il corpo mi tradiva. Il desiderio di trovarmi altrove era talmente forte che nemmeno una sana corsa in auto, il brivido dell’adrenalina e l’odore di tabacco riuscivano a farmi smettere di pensare a la mia bambolina impertinente.
Lo squillo del cellulare mi ridestò dai pensieri.
Era Cheikh. Quello era il segnale. Era il momento di entrare in azione.




Narratore esterno

Una multitudine di macchine dai diversi colori sgargianti diedero gas in sincrono partendo all’inseguimento di un furgone blu scortato da sette volanti della polizia. Una decina di macchine superarano nettamente le altre e si posizionarono in prima fila superando la prima volante per poi farla uscire fuori strada in pochi secondi e con semplici mosse rese vincenti dell’effetto sorpresa.
In un attimo si scatenò il putiferio e dall’alto si vedevano solo un’accozzaglia di colori forti e metallizzati. Le macchine dei federali furono costrette a prendere le distanze del grosso Van blu per difendersi dagli attacchi feroci delle macchine imboscate.
Un Crossover bianco metallizzato col motore modificato e non del tutto a norma approfittò della situazione per accostarsi al Van e agganciarsi ad esso nella parte posteriore. Una testa scura spuntò dal lato del guidatore e lanciò, come se fosse un lazzo, una corda d’acciaio che terminava in un uncino.
Al terzo tentativo Storm riuscì ad agganciare la catena alla maniglia posteriore del furgone della polizia mentre l’altra estremità della catena era legata ben salda sotto il sedile del Crossover.
Il ragazzo frenò bruscamente arrestando completamente l’auto per poi inserire la retromarcia e partire a tutto gas. Gli pneumatici stridettero sull’asfalto consumandosi e formando un nuvolone di polveri bianche. Il furgone tentava di accelerare e proseguire in avanti mentre il piede di Storm schiacciava con maggior forza il pedale del freno mentre Cheikh, a bordo dell’altra macchina, si sgolava urlando all’amico di lasciare la presa sul furgone.
Storm aveva chiesto agli altri di occuparsi delle macchine della polizia mentre lui avrebbe pensato a liberare il fratello. Nessuno sapeva come avrebbe fatto, nemmeno il suo amico più fidato. La corda troppo corta ma abbastanza resistente da non cedere vibrava con troppa forza e il suo moto oscillatorio troppo veloce faceva pensare che non sarebbe durata a lungo ma la portiera del furgone cedette prima della catena e venne scardinata per poi ruzzolare a terra in direzione dell'auto di Storm.
Il crossover bianco balzò all’indietro cercando di allontanarsi il più velocemente possibile. L’auto modificata di Cheikh accostò sul retro del furgone mentre le altre macchine, delle quali piloti si erano già sbarazzati delle volanti a strisce bianche e blu, circondarono il Van impedendo al guidatore di proseguire oltre.
Il detenuto, che aveva visto ogni cosa, si abbandonò ad un salto degno dei migliori atleti e balzò a terra con le mani ancora ammanettate. Rapidamente salì nei posti anteriori della vecchia berlina mentre il ragazzo coi dread sorrideva al suo vecchio amico.
La somiglianza tra Jack e suo fretello era tanta che i due potevano facilmente passare per gemelli.

«Ben ritrovato, amico» sorrise bonariamente guardando il detenuto in tuta arancione dallo specchietto mentre un gran fragore di vetri rotti e pneumatici stridenti riempiva le loro orecchie.
Il furgone dal quale era appena saltato fuori Jack fu mandato fuori strada e una massa di macchine si dispersero in pochi secondi senza preoccuparsi di chi si lasciavano dietro.


Il pilota dell’elicottero delle forze armate rimase sbalordito dalla scena che gli si presentava sotto i suoi occhi. Le auto della polizia erano quasi tutte capovolte oltre il bordo della strada. Diversi agenti erano riversati a terra in un bagno di sangue. Due macchine civili stridevano in quello scenario poliziesco. Un Crossover bianco era capovolto su un fianco con la parte anteriore fumante mentre una vecchia berlina rossa correva verso quello che ormai era un cumulo di ferraglia bianca.


The end.


 


Note conclusive.
Salve mi care e appassionate lettrici, era un po’ che non ci sentivamo. Mi scuso per il ritardo ma come sapete la scuola è iniziata e porta via molto tempo. E ovviamente non dimentichiamoci della vita privata che ogni tanto va curata.
Quindi ciancio alle bande e bando alle ciance concentriamoci su questo capitolo che già vedo le vostre facce sconvolte.
Credo che per l’inizio del capitolo non servano spiegazioni. Nello scorso capitolo vi ho lasciato con a domanda: secondo voi Abby se ne va o no? E la giusta risposta era: è Storm che la lascia.
Spero che nella lettera abbiate trovato tutte le sue motivazione. Questa era nata come una storia d’amore impossibile e tale doveva rimanere. Come sempre per ogni chiarimento potete contattarmi o lasciarmi una recensione in cui spiegate tutte le vostre perplessità. La parte finale è un po’ più incasinate.
Non preoccupatevi ci sarà un epilogo in cui spiegherò per bene ogni personaggio che fine fa..o che morte fa.
Quindi la storia si conclude qua.
Non so se tra di voi c’è qualcuno che mi conosce come autrice e sa che non sono una tipa da happy ending soprattutto se poco razionale.
Ci tengo a ringraziare di cuore tutte e dico tutte, dalla prima all’ultima, ragazza o ragazzo (non so se ci siete anche voi!!) che ha seguito questa storia. Spero che l’abbiate apprezzata e soprattutto che vi abbia emozionato e trasmesso qualcosa. Non ho la pretesa di pensare che quest’ultima sia una lezione di vita, mi accontenterei anche di avervi fatto passere due minuti di spensieratezza.
Un bacio enorme a tutti e spero che continuerete a seguirmi e a leggere le mie storie.
In testa ne ho ben tre nuove e spero di riuscire a portarle tutte a termine come ho fatto che Oblio. È la prima storia a cui metto un punto conclusivo e non ho ancora ben capito come mi sento.
Consiglio l’ascolto della canzone sopra.
E non demordete, presto arriverà l’epilogo. Quindi non perdere le speranze.
Grazie di cuore

-Bibersell
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: bibersell