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Autore: strayheart00    11/10/2015    2 recensioni
Quando, in una normale giornata di luglio, Logan Stuart si era svegliato non credeva che di lì a poche ore sarebbe diventato amico di Sam Ferrari. Non si aspettava nemmeno che nel corso dei mesi avrebbe perso la testa per lei fino a consegnarle il suo cuore. E di certo non poteva mai sospettare che quella ragazza gli avrebbe cambiato totalmente la vita, facendo crollare ogni sua certezza. Peccato che nella vita niente va come ci si aspetta e il destino ha sempre in serbo qualcosa. Così Logan si ritroverà coinvolta in una storia che lo porterà a toccare il cielo con un dito per poi fallo sprofondare nel gelo dell'inferno.
*Tratto da uno dei capitoli:*
«Vieni qui e guardiamo il sole sorgere brontolo. La nostra notte folle è finita» detto questo venne di nuovo a sedersi accanto a me e insieme guardammo il sole svegliare la città che non dorme mai. E insieme al sole si svegliò anche qualcosa dentro me.
Che fosse il mio cuore?
Sam Ferrari mi era entrata dentro più di quanto mi piaceva ammettere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Badboy vs Goodgirl '
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Mi svegliai abbracciato alla tazza di un water rosa shocking. Capii immediatamente che mi trovavo da Charlotte. Provai ad alzarmi, ma delle fastidiose fitte alla testa mi impedivano anche il più semplice movimento. Addosso avevo una coperta di plaid verde, e un cuscino bianco era abbandonato ai piedi della vasca. Molto lentamente iniziai a mettermi seduto, cercando, per quel poco che mi permetteva il post-sbronza, di ricordare perché mi trovavo lì. Ero reduce da una notte in compagnia di jack daniels e vodka, quindi non potevo chiedere troppo alla mie facoltà mentali. Mi misi a sedere, avevo il culo addormentato e non mi sentivo le gambe, così feci l'unica cosa che potevo fare nelle mie condizioni «Charlotte! Ho bisogno di aiuto» ovviamente io pensavo di gridare ma il suono che uscì dalla mia bocca fu un miscuglio di varie lingue. Provai allora ad alzarmi per uscire dal bagno e, dopo vari tentativi e cadute, la più epica quella nella vasca, riuscì ad arrivare alla porta ed entrare in salotto. Lì Charlotte era seduta sul divano a guardare la tv, mentre mangiava cibo del mc donald. Ma che cazzo di ore erano?! «Char, che ore sono?» la voce mi uscì impastata e rauca «L'una passata. Vuoi?» mi fece vedere il contenuto del suo panino e io per poco non tornai a vomitare. Soprattutto perché ERA L'UNA! Sam mi avrebbe tagliato le palle. Con la velocità che mi era possibile corsi, meglio dire mi trascinai, verso il divano accanto a Charlotte. Le presi il telefono che aveva sulle gambe e composi a memoria il numero del mio brontolo. Sperai quasi che non rispondesse, ma al terzo squillo, per mia sventura, Sam parlò 
"Char? È successo qualcosa a Logan?! Il cretino non mi risponde da ieri sera. Dimmi che sta bene" 
"Baby dovresti sapere che sono immortale" 
"cretino! Mi ha fatto stare in pensiero. Ero davvero preoccupata" 
"Quindi non sei arrabbiata perché non mi sono svegliato all'alba per coordinare tutto?"
"Ti ha sostituito Brittany, in maniera eccellente devo dire. Mi ha mandato le foto della sala ed è semplicemente stupenda!""
"Quindi mi hai sostituito?"
"Certo. È facile sostituirti Log"
"Possiamo vederci?"
"Fra quanto?"
"un'ora da Strarbucks"
"Perfetto. A fra poco"
Chiusi la chiamata e mi voltai verso Char «Hai qualcosa di mio?» lei mi indicò con la testa la sua stanza «Cerca nell'armadio». Mi alzai dal divano e aprì la porta della stanza, il letto era disfatto, le coperte buttate sul pavimento e i vestiti che sommergevano ogni angolo della stanza. Aprì l'armadio e iniziai a cercare qualcosa da mettere. Trovai un mio jeans vecchio, tutto schiarito e strappato, trovai anche una maglia di Tom nera e una vecchia camicia di flanella rossa e nera. Presi i vestiti e andai in bagno. Sotto il getto caldo della doccia tutta la stanchezza e la rabbia sparirono, mi concentrai solo sulle labbra di Sam che sfioravano le mie. Mi giurai che se fosse capitata l'occasione l'avrei baciata sul serio.
****
Lo starbucks era poco affollato per essere un venerdì mattina. Presi un caffè macchiato per me e un cappuccino per Sam, poi mi andai a sedere al nostro divanetto. La vidi arrivare di corsa, bella come sempre. Aveva i capelli neri che svolazzavano per colpa dei vento, dei skynny jeans scuri e una felpa blu, con quello stupido gubbino verde che tutte le ragazze usavano. Appena mi vide venne subito a sedersi «Sei uno straccio» ma com'era gentile quella ragazza «Grazie Sam, davvero» le passai il cappuccino e lei mi sorrise «Grazie a te Logan» cercai di sollevare gli angoli della bocca in un sorriso «È tutto pronto per domani?» Sam si guardò intorno nervosa per poi rivolgere la sua attenzione di nuovo su di me «Si è tutto perfetto! Ma ho un problema, mi ha chiamato la pasticceria dove avevo ordinato la torta e mi hanno detto che non riusciranno a fare la consegna» sapevo già dove voleva andare a parare «Ti accompagno solo se tu vai a casa mia a fare razzia nel mio armadio» mi sarei aspettato ovazioni, salti di gioia, invece quello che ottenni fu una Sam incazzata «Preferisco andarci da sola che aiutarti a spezzare il cuore di tua madre» alzai gli occhi al cielo spazientito «Non sono fatti tuoi quello che faccio nella mia vita» lei incrociò le braccia al petto nervosa «Sto cercando di aiutarti» le facevo davvero così pena? «Non ho bisogno dell'aiuto di una che vive la vita di barbie e tutte le principesse disney messe insieme» volevo che mi lasciasse in pace, non di certo che scoppiasse a piangere. Prima che potessi anche solo pensare di scusarmi era già corsa fuori dal bar. Le andai dietro e per fortuna la trovai in un vicoletto. Era appoggiata al muro con la testa tra le mani. Mi avvicinai e la circondai con le mie braccia, le si appoggiò al mio petto e continuò a piangere. «Dio Sam! Mi dispiace così tanto. Non mi dovevo permettere di dire una cosa simile» lei alzò il volto di scatto e puntò i suoi occhi nei miei «Ma lo pensi» si allontanò dalle mie braccia e io mi sentì lo stomaco contrarsi «Sam la tua vita è stupenda, non voglio immischiarti nel casino che..» mi tappò la bocca con le mani, prima di sussurrare piano «Mia madre era una drogata del cazzo che mi ha abbandonato in un carrello della spesa. La mia vita non è perfetta Logan. Vengo messa sempre sotto pressione da tutto e tutti. Ogni singola persona a questo mondo si aspetta che io abbia il massimo sei voti, che sia la mia cheerleader più brava, quella che veste meglio, che giuda l'auto più bella, che seguirà il destino che è stato scelto per lei ancor prima di essere trovata. Tu sei l'unico che non si aspetta che io sia una supereroina» l'abbracciai di slancio stringendola forte. Le sue parole mi avevano fatto fermare il cuore «Sam tu per me saresti perfetta anche con la media della F, se non facessi proprio parte delle cheerleader, se andassi in giro con un sacco di iuta, se la patente non ce l'avessi affatto e se diventassi un barbone puzzolente. Il punto è che per me non c'è niente che ti superi al mondo, tu sei la cosa più bella che ho». I nostri sguardi erano incollati e nessuno dei due aveva voglia di abbassare gli occhi. I volti si erano fatti così vicini che il suo odore di vaniglia mi riempì le narici. I nasi si sfioravano, le mie mani spingevano i suoi fianchi e le sue mani mi accarezzavano il collo. Avevo una voglia matta di baciarla, lasciarmi andare e perdermi nel suo sapore. Sta volta non c'erano telefoni che potevano interromperci, né catastrofi familiari alle spalle. C'eravamo solo noi due e il resto del mondo era solo un lontano ricordo. Restammo così per un tempo che mi parve infinito, poi ci allontanammo insieme. Le presi la mano e insieme ci avviammo alla sua macchina. Una volta dentro lei mi guardò sbuffando «Che devo prenderti esattamente?» le sorrisi soddisfatto. Quella ragazza era diventata tutto per me.
****
Nella giornata di venerdì recuperammo vestiti, torta e caramelle gommose, orsetti per essere specifici. C'eravamo divertiti insieme, come succedeva ogni volta del resto. L'unico lato negativo della giornata fu mia madre che era scoppiata a piangere quando Sam le aveva detto che era lì per prendermi alcune cose. Per fortuna Rachel era a scuola. La sera di ritorno dalla nostra giornata ci eravamo addormentati sfiniti sul divano di Charlotte, ma al mio risveglio Sam era andata via. Al suo posto trovai un biglietto "Stasera vestiti elegante, non vorrei che il mio accompagnatore sfiguri al mio confronto". Per questo adesso ero a fare shopping con Charlotte e Ashley, avevo bisogno di consigli femminili. Ero uscito dal camerino con l'ennesimo completo, facendo scoppiare a ridere Char e facendo borbottare ad Ashley un 'non se ne parla'. Così stanco di tutto mi ero seduto e avevo dato a loro il compito di trovarmi qualcosa. Mezz'ora dopo erano tornate con non so quanti vestiti tra le mani. Lì avevo provati quasi tutti, adesso avevo indosso una camicia bianca, un pantalone nero e una mini cravatta, così l'aveva chiamata Ashley, grigia e una giacca anch'essa nera. Uscì dal camerino e per poco alle mie ragazze non veniva un infarto. «Logan vestito così mi fai quasi ripensare al fatto di essere lesbica» se Char mi diceva una cosa del genere vuol dire che potevo andare. «Farai perdere la testa a Sam! Vedrai» Ashley era così entusiasta del suo lavoro che mi fece una foto che poi mostrò a Char «Possiamo fare le fashion blogger baby» si scambiarono il cinque facendomi scoppiare a ridere. «Andiamo a pagare, siamo i ritardo» dissi alle due piccolette per poi chiudermi in camerino. Mi guardai allo specchio e sperai con tutto me stesso che a Sam sarei piaciuto. Avevo paura di chiedermi perché mi importava tanto della sussurrare opinione, anche se ormai iniziavo a capirlo.
****
Eravamo al locale dove ci sarebbe stata la festa di Casey. Tutta la scuola era presente. Dal più popolare fino all'ultimo. Sam aveva organizzato qualcosa di spettacolare. Tutte le decorazioni erano tiffany e argento, grandi festoni andavano da una parte all'altra della sala e i tavoli erano stati apparecchiati con grandi tovaglie bianche. Da più di un'ora c'era stata un continuo arrivare di persone e adesso non mancava più nessuno, tranne che Casey e Sam. Quando le luci si abbassarono e il mormorio si interruppe vidi arrivare le due ragazze. Subito la luce venne accesso e tutti urlammo «TANTI AUGURI CASEY!» con tanto di fischi e applausi. Casey fu presa d'assalto dagli invitati, ma il mio cervello si era bloccato non appena vidi Sam. I capelli erano stati raccolti in una coda alta che le lasciava scoperto il collo, gli occhi azzurri brillavano fieri senza un filo di trucco e il vestito che indossava era da capogiro. Un tubino bianco tutto in pizzo che le arrivava sopra al ginocchio, mentre ai piedi portava dei trampoli blu che la facevano sembrare alta come una modella. Il suo sguardo mi cercava tra la folla e quando mi vide sorrise, il mio cuore si fermò e riprese a battere più forte. Si avvicinava con la sua andatura sexy e tutto in lei urlava a pieni polmoni «Sesso!» e cazzo, mentirei se dicessi che non me la sarei fatta molto volentieri. Quando fu a due paesi da me la salutai «Sei bellissima» lei venne ad abbracciarmi «anche tu non sei niente male» le diedi un leggero bacio sulla guancia e mi sembrò di sentirla sospirare, oh tesoro saprei io come farti urlare. Aspettaaaaaaa! Ma da dove cazzo mi usciva quello?! Dovevo calmare gli ormoni o qua andava a finire male. «Ti va di ballare?» mi chiese per smorzare la tensione che scorreva tra noi «Mmm... In realtà credo che andrò a bere qualcosa» lei sembrò incazzarsi ma non potevo esserne sicuro, ero troppo preso a ripetermi di fare il bravo «Va bene allora, a dopo» girò i tacchi e andò sulla pista da ballo a scatenarsi con tutti gli altri mentre io cercavo il bar per ubriacarmi e smetterla di pensare a Sam nuda sotto di me. Impresa titanica.
****
Era passata più di un'ora e non avevo più visto Sam. La testa iniziava a scoppiarmi per colpa dell'alcool e del casino. Diedi una gomitata a Tom e gli urlai nell'orecchio «Vado fuori a fumare» lui annui anche se immaginavo non avesse capito un cazzo. Fuori non c'era nessuno, ero l'unico che si fumava una sigaretta in pace. Appoggiato al muro vidi uscire fuori Sam con Babyken e per poco non saltai su di lui per picchiarlo, ne avevo davvero molta voglia. Parlavano piano e più volte Sam ridacchiò, volevo sapere che cazzo stava succedendo. Cam si avvicinò a Sam con il chiaro intendo di baciarla, così feci l'unica cosa che potevo fare «Brontolo, le principesse non baciano i brutti anatroccoli» tutti e due si girarono verso me, Cam incazzato, Sam incazzata; che cavolo gli avevo fatto? «Fatti gli affari tuoi Logan» Sam mi rispose con la sua aria altezzosa che per anni me l'aveva fatta odiare «Mi faccio gli affari miei» Cam ci guardava sospetto mentre Sam lo piantava in asso per venire da me «Ti stai facendo gli affari miei» ribatte pronta «Tu sei un'affare mio» lei mi guardò sorpresa, ma poi mi urlò addosso «No che non sono un tuo affare!» Cam intervenne «Sam dai andiamo via» lei si girò verso di lui per «Tu entra, devo risolvere un'attimo con il mio amico» aveva detto quella parola con uno tsunami di sarcasmo. Cam entro e lì non mi trattenni più «Che cazzo pensavi di fare?» non poteva essere davvero così stupida «Baciarmi un ragazzo» che io poi avrei dovuto uccidere «Davanti a me?» lei mi rispose tranquilla «perché non dovrei? Qual è il problema?» voleva torturarmi? Ma perché?! «Mi stai premendo per il culo? Non puoi andartene in giro a baciare ragazzi a caso!» a quel punto Sam mi polverizzò con lo sguardo «SI CHE POSSO! non sono fidanzata quindi posso fare quello che cazzo voglio! Stasera posso scoparmi pure tutta la squadra di football e tu dovresti stare zitto! Perché io…» la baciai. Non so cosa mi prese, resta il fatto che premetti le mie labbra sulle sue. All'inizio fu un solo sfiorarsi, ma quando lei dischiuse la bocca e la mia lingua toccò la sua non capì più niente. La girai facendola stare con le spalle al muro, mentre le mie mani le accarezzavano la schiena e i fianchi. Lei mi passò le mani tra i capelli, stringendoli e tirandoli. Continuavo a baciarla con passione e lei rispondeva con altrettanto sentimento. Mi ero perso nel suo profumo, nel suo sapore, l'unica cosa che volevo era perdermi anche in lei. Scesi a baciarle il collo e le uscì un gemito dalle labbra, cosa che mi fece eccitare ancora di più. La sollevai per il sedere portandola più vicina a me. Lei mi circondò automaticamente i fianchi con le gambe e il suo vestito risalì di parecchio. Una mia mano le toccava quel sedere d'oro mentre un'altra le accarezzava le gambe, sempre più su. Le sue mi stavano sbottonando la camicia, sciogliendomi anche il nodo alla cravatta. Iniziò ad accarezzarmi il petto facendomi scappare un verso da vero cavernicolo. Ormai avevamo perso il controllo entrambi e io la volevo, la volevo come non avevo mai voluto qualcosa prima. Poi mi staccai, lo feci perché sapevo che Sam meritava di più. Mi stavo allontanando quando lei mi prese il volto tra le mani e sussurrò con la voce roca «Lascia decidere me Logan» poi tornò a baciarmi. E io la lasciai fare da stronzo egoista qual ero. Anche volendo non avrei trovato la forza di staccarmi da Sam una seconda volta, perché per la prima volta nella mia vita dimenticai tutto. C'erano, in quel momento, solo Sam e i suoi baci e gli AC DC. Dall'interno risuonava l'heavy metal del mio gruppo preferito, e mi ritrovai a ringraziare il genio che aveva messo su highway to hell,  era riuscito a rendere quell'atmosfera ancora più bollente. SERVIVA UN ESTITORE! Per il mio cuore però.  
  And I'm goin' down 
all the way, way down 
I'm on the highway to hell  

  Oh si, stavo andando all'inferno, ma in grande stile! 







Angolo Autrice
Mi dispiace un casino per il ritardo! Ma davvero sto studiando dal primo giorno di scuola. I professori hanno già iniziato a rompere le palle con compiti e interrogazione, e io non ce la faccio già più. Ma a parte i miei problemi stupidi, voglio sapere cosa ne pensate del capitolo. Sam ha raccontato il suo passato a Logan, che ancora non ha il coraggio per dirgli del suo. Credo che per tutti voi la cosa più bella sia il bacio, che mi sono divertita tanto a scrivere. Per farmi perdonare voglio farvi un piccolo spoiler sul prossimo capitolo.
“«Non posso andare al ballo in pantaloncini Tom!» il mio amico alcune volte non connetteva il cervello «Io credo che invece ci andrò in pantaloncini» come in quel momento in cui stava sparando una marea di cazzate «Oh certo così è la volta buona che Casey ti uccide» Tom sospirò moltoooo teatralmente «Quanto mi piace quella ragazza!» ormai era perdutamente innamorato, e non era l’unico.”
Grazie come sempre a tutti quelli che perdono tempo a leggere e recensire la mia storia. Vi amo!
Al prossimo capitolo!

 
 
   
 
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