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Autore: marwari_    12/10/2015    0 recensioni
Cap.1: «Verrai con me, a casa. Avremo una vita intera per farla pagare a chiunque tu voglia, mia regina.»
#2 storia della serie "𝓖olden𝓗eart ғairyτale"
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '𝓖olden𝓗eart ғairyτale '
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Mistress {riassunto}: Cora è una modesta cittadina di Storybrooke, dedita al suo lavoro di panettiera della città e alla sua indipendenza faticosamente guadagnata. Non si considera più speciale di chiunque in quel grigio ed anonimo sobborgo del Maine, nonostante in passato fosse stata una delle streghe più potenti mai conosciute, al fianco di Rumpelstilskin. Quest'ultimo è conosciuto ora con il nome di Mr. Gold, temuto da tutti, rispettato per paura, l'unico uomo a conservare i ricordi della sua vita passata. Dopo anni passati a seguire diligentemente le regole della maledizione, decide di prendere coraggio e scoprire cosa potrebbe accadere se lui provasse a corteggiare, come se fosse la pria volta, la sua perpetua fiamma d'amore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Last Summer - a GoldenHeart Fairytale

 

«Well, what happened? Couldn’t you take the King’s heart?»
« No, I was able to do it. I chose not to.»

-The miller’s daughter (Once Upon a Time S02E16)

 

Rumpelstilskin aspettava impaziente sotto l’albero di quercia. Era ancora un albero giovane, eppure era già stato testimone di fatti che alberi molto più antichi di lui, non immaginavano nemmeno; e stava per fare da sfondo anche al momento più importante della sua vita.

Apparentemente una notte come le altre, quella cupa sera di primavera non era altro che l’inizio di una vita completamente diversa da quella che aveva immaginato e da quella che aveva vissuto fino ad ora. Era felice e forse spaventato per la prima volta da quando era diventato the Dark One; eppure la sua paura era un sentimento differente che, Rumpelstilskin, da cattivo con il cuore raggrinzito quale era, non riusciva bene a definire. Se non avesse smesso di provare sentimenti lasciando che l’oscurità si fosse impadronita del suo cuore, avrebbe capito che quella che provava non era paura, non era debolezza.. era agitazione, impazienta, eccitamento per qualcosa che non poteva controllare, per l’ignoto di una vita totalmente diversa, per il sentimento più puro che uomo, mago e creatura potesse provare, il sentimento più forte e più fragile di tutti: l’amore.

Anche se il suo cuore si era fatto più piccolo, non aveva saputo resistere al fascino di quella fanciulla dai capelli spettinati e lo sguardo fiero, una combattente in abiti stracciati che poteva competere, in quanto animo e fervore, con il più potente dei re. Non aveva mai compreso il motivo, ma era stato attratto da lei dal primo istante.

Se in un primo momento aveva atteso, come un avvoltoio sulla preda, il momento buono per intervenire e proporle uno dei suoi contratti, non appena la incontrò, tutto il suo mondo cominciò a mutare: non stava più cercando un ricatto, Rumpelstilskin stava cercando di aiutare, di ottenere ciò che in passato non aveva mai chiesto.. non un favore, non n oggetto in cambio, ma la cosa che c’era di più prezioso in quello e n tutti i mondi che conosceva. Cercava l’amore, in quella ragazza, cercava l’amore e lo aveva trovato.

Sospirò rumorosamente, mentre camminava avanti ed indietro su una piccola porzione di terreno, al riparo dai raggi della luna, dove l’erba ormai piegata aveva lasciato spazio a leggeri solchi marroni. Voleva alleviare la tensione che sentiva nel petto, ma non riuscì nel tentativo. Si girò un’ultima volta verso il castello, osservando la torre solitaria che si ergeva prepotente sopra tutte le altre, l’unica che aveva la finestra illuminata dalla luce tremolante del fuoco, dove immaginava il re Xavier intento a contare le enormi ricchezze che lui, indirettamente, gli aveva procurato.

Si ritrovò a pensare a tutte le cose che sarebbero potute andare storte, pensò alle guardie armate che avrebbero potuto farle del male, pensò alla cattiveria di Xavier che le si riversava contro, pensò addirittura al figlio del re, l’inetto Henry che, vedendosi privare dell’unica opportunità di maritarsi, dava sfogo a tutta la sua ira e le impediva il successo. D’un tratto si pentì di non averla accompagnata, digrignando i denti infastidito.

Non appena abbassò lo sguardo, tuttavia, notò una figura avvicinarsi a passo lento, il cappuccio alzato e il passo incerto. Non poteva essere completamente sicuro che fosse lei finchè non avesse visto i suoi occhi.

Era bella, pensò, con i capelli finalmente acconciati in una lunga treccia e il corpo avvolto in abiti che si addicevano alla regina quale era.. eppure la sua bellezza non era data dalle sete chiare che aveva addosso, non era data dai gioielli che decoravano la sua pelle diafana, la sua bellezza era qualcosa che nemmeno lui sapeva spiegare, una luce e una forza che aveva visto subito, non appena i loro occhi si erano incrociati; la sua bellezza era la forza, era la determinazione, era l’assenza di paura che l’aveva portata ad essere la prima creatura ad avergli detto “no”, era affascinante e forse misteriosa quanto lo era lui, ma per qualità diverse. Era tutto quello che aveva sempre cercato, Cora, lei era la dolcezza, era la determinazione, era la furbizia e il mistero; lei era la damigella che aveva dovuto essere salvata e che non avrebbe esitato a salvare lui, se la situazione lo avesse richiesto.

«Cora?» la chiamò con voce sottile, chinando la schiena per poter avere la possibilità di vedere il suo volto prima che lo scoprisse. La donna abbassò il cappuccio e gli sorrise «Stavo cominciando a preoccuparmi.»

«Sono qui, mio caro Rumpel.» gli rispose lei con una voce talmente felice e rilassata che quasi stentò a riconoscere. Non ci pensò due volte ad andarle in contro, stringerla e baciarla

«Allora?» quando si allontanò da lei, vide che I suoi occhi, lucidi, tremavano appena «Cosa succede? Non sei riuscita a prendergli il cuore?» Cora si bloccò per un lungo attimo in cui Rumpelstilskin sperimentò nuovamente la sua paura

«Avrei potuto. Ho scelto di non farlo.» lei deglutì, lui non seppe cosa pensare

«Ah.» rispose solamente, troppo sconvolto per dire altro

«Lui.. lui mi ha umiliato. Ucciderlo nelle sue stanze.. era troppo poco.» l’espressione spaventata di Rumpelstilskin si trasformò in un ghigno compiaciuto. La strinse di nuovo e sospirò «Voglio fare molto di più. Voglio umiliarlo come a fatto lui con me, davanti a tutti i suoi sudditi.»

«Lo faremo, mia cara..» mormorò lui, guardandola per un lungo istante e sollevandole il cappuccio bianco sulla testa «Te lo prometto.» non aveva ancora in mente un piano, ma ne avrebbe studiato uno perfetto apposta per lei, per il loro futuro e anche per quell’uomo che lo aveva reso possibile.. sì, lo avrebbe premiato a dovere.

Rumpelstilskin sorrise, si inchinò leggermente, e le offrì la mano. Lei l’afferrò senza alcuna esitazione

«Dove andiamo?»

«Verrai con me, a casa. Avremo una vita intera per farla pagare a chiunque tu voglia, mia regina.»

   
 
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