Note: fanfic AU, NejiTen [con accenni ShikaIno e
ShinoTema], leggermente Lime con
rating tendente all’arancione,
credo.
Molto semplice e per niente
pretenziosa, l’ho scritta col sorriso e col cuore, perché è per una persona a
cui voglio bene.
Spero di strappare un sorriso a
lei e a tutti voi che vorrete dedicare cinque minuti del vostro prezioso tempo
nella lettura di questa piccola cosa. <3
Stars’ Water
[14.02.2009]
A Vale,
perché è nata nel giorno degli
innamorati;
perché per il suo
compleanno
ha ricevuto una torta
invidiabile;
perché mi ha fatto passare una
giornata speciale
a Lucca, lo scorso
novembre.
Perché è semplicemente
merita questa NejiTen e tante
altre.
Auguri.
Tenten vide Sakura arrampicarsi
sulla rete di ferro con un’agilità sconosciuta, scavalcarla e silenziosamente
atterrare sull’erba morbida del prato, sorridendo poi soddisfatta della sua
prestazione fisica.
Tutto intorno a loro era
silenzioso e buio, solo il lontano rumore di una musica ritmica faceva da
sottofondo a quella notte, e il candore lunare era affievolito dalle luci
intense dei lampioni che circondavano il perimetro della sede universitaria.
L’aria era tiepida e un leggero vento caldo cullava i primi fiori della
stagione, appena sbocciati sugli alberi che costeggiavano il
viale.
Ino si tirò su le maniche della
camicetta, prese la rincorsa per pochi metri e come una scimmia si attaccò alla
recinzione metallica, arrampicandosi fino in cima. E si
bloccò.
«Ino che fai?» fu la lecita
domanda di Tenten che dal basso osservava ogni sua singola
mossa.
«Mi serve una spinta.» fu la secca
risposta della bionda.
Sakura si mise una mano sulla
fronte mentre l’altra compagna faceva leva sul fondoschiena della Yamanaka per
aiutarla a scavalcare. Si chiese se almeno una volta avessero potuto fare le
cose normali, invece di finire sempre nelle solite
pagliacciate.
Ino riuscì finalmente a superare
la recinzione ed atterrare sul prato accanto a Sakura, seppur in un modo meno
atletico e più goffo: d’altronde non si poteva chiedere la luna, a Ino
Yamanaka.
«Ino sei fuori allenamento..»
osservò Haruno mentre Tenten le raggiungeva velocemente.
La bionda si sistemò i lunghi
capelli, alzando il naso in un’espressione indignata.
«Io faccio altri tipi di allenamento, Fronte
Spaziosa. Non scocciare.»
«Sapendo nome e cognome del tuo
attuale ragazzo, Barbie, dubito fortemente.»
«Non parlare di cose che non
conosci, grazie.»
Uno a zero per Ino
Yamanaka.
Le tre s’incamminarono velocemente
verso l’edificio, con la musica che lentamente si faceva più intensa e assumeva
un ritmo più definito alle loro orecchie. Tenten fu la prima a varcare la soglia
della palestra, ritrovandosi dentro a un circolo di luci e colori, di corpi che
si muovevano sincronizzati e a fiumi di alcool.
«Kiba si è dato da fare, per una
volta..» commentò Sakura sorpresa.
Tutte e tre ricordavano a
malincuore l’ultimo festino clandestino che aveva dato Kiba Inuzuka all’interno
dei locali scolastici; la serata si era conclusa tra gente che vomitava dietro
ai cespugli del giardino e una rissa tra ubriachi tra cui aveva partecipato
anche Naruto, pensarono con un sospiro.
Tra la folla di studenti che
avevano lasciato le proprie stanze furtivamente, fece la sua comparsa Shikamaru
Nara, già con lo sguardo vacuo e lucido di chi aveva fatto della birra la sua
più grande amica.
«Buonasera, scocciature..» le
salutò con un inchino barcollante e un sorriso da ebete stampato sul volto. Ino
si fece avanti indignata, prendendo il ragazzo per il bavero e portando i loro
visi a breve distanza.
«Hai iniziato a divertiti senza di
me, Nara?!»
«Per poi farmi uccidere? Naaa,
devo avere ancora qualche neurone da bruciare..»
Ino sorrise soddisfatta dalla
risposta e come una furia si unì alla folla di corpi danzanti, trascinandosi
dietro il ragazzo che in quel momento non aveva né la forza, né la volontà di
opporsi. Non che si volesse opporre a Ino, comunque.
«Finiranno nuovamente a fare
sesso, vero?» chiese Tenten come se stesse assistendo a un film già
visto.
«Sicuramente» fu la secca risposta
di Sakura che si guardava curiosa intorno.
«In un luogo strano e scomodo,
vero?»
«E’
probabile.»
«Domattina Ino sarà incazzata con
Shikamaru per essersi svegliata con l’emicrania e senza vestiti,
giusto?»
«Come
sempre»
«E dopo saremo noi a sorbirci le
sue lamentele, no?»
«Sei perspicace,
Minnie»
«Ti ho già detto che odio
l’università, Confettino?»
Sakura scoppiò a ridere, puntando
poi i suoi occhi smeraldini su una figura alta e slanciata, vicino al tavolo
delle bibite.
«Io invece credo che sia proprio
il contrario..» bisbigliò complice invitando Tenten a guardare nella sua stessa
direzione: Neji Hyuuga parlava amabilmente con una giovane ragazza, una
matricola forse, sorseggiando distrattamente una bottiglia birra
scura.
Per una frazione di secondo,
Tenten desiderò ardentemente essere quella bottiglia.
«Femmina con ormoni a mille verso
ore due. E per una volta non sei tu, cara.» commentò Haruno guardando bene la
giovane che aveva appena rivolto a Neji un sorriso malizioso, un invito a
concludere la serata in un certo modo, forse.
Tenten non spiccicò parola, non
voleva mettersi di certo a fare la fidanzata gelosa in quel momento. Fidanzata
di chi poi? A quanto le risultava, al suo anulare sinistro non c’era nessun
anello che risplendeva. Nemmeno di quelli fatti con la plastica delle
bottigliette, proprio a voler essere pignoli.
«Se lo sta mangiando con gli
occhi..» ormai quella di Sakura era diventata una telecronaca, inutile dato che
Tenten poteva vederli benissimo anche da sola.
«Adesso dipende se lui si vorrà
far mangiare o meno. Nel frattempo, vado a farmi un
goccio..»
La rosa guardò la compagna di
stanza allontanarsi verso Rock Lee, che con indosso solamente un paio di boxer,
girava per la festa come un totale deficiente urlando e bevendo birra come se
fosse acqua. Rimasta ormai sola, Sakura prese un bel respiro e si buttò nel
gruppo di danzatori, unendosi al loro ritmo.
Neji annuì all’ennesimo discorso
della ragazza davanti a lui, seppur non avesse capito praticamente niente di
quello che stava dicendo. Aveva intravisto i chignon castani di Tenten sbucare
dalla porta d’ingresso, l’aveva vista parlottare con la sua amica, quella dai
capelli assurdi, e poi si era dissolta fra la folla, forse in cerca di
bibite.
«Allora, che te ne pare?» chiese
la voce suadente della matricola.
«Come
scusa?»
«Ti stavo dicendo se ti andava di
uscire da qui, con tutto questo rumore.. sai, la mia camera sarebbe un posto
migliore per parlare..» Neji sgranò
gli occhi, chiedendosi se quella ragazza lo stesse prendendo in giro oppure no.
Quanti anni poteva avere? Diciassette? Forse diciotto, se era del primo anno;
lui ne aveva vent’uno, era del penultimo anno. Possibile che il mondo fosse così
cambiato che ragazzine appena maggiorenni facevano avances a ragazzi grandi e
vaccinati senza alcuna vergogna? Si chiese in quel momento se il suo
ragionamento fosse all’antica o cercava semplicemente una scusa gentile per
declinare l’invito.
«Vedi, non credo sia una buona
idea..» le disse alla fine, posando la sua bottiglia di birra ormai vuota su un
tavolo vicino.
La ragazza si riavviò i lucenti
boccoli biondi, forse una tattica per sembrare maliziosa.
«E come mai? Non mi dirai che non
ti piaccio nemmeno un po’..»
«No, è che.. la mia ragazza..»
ecco, fare l’uomo impegnato e fedele funzionava sempre.
«Hai la ragazza? Neji Hyuuga? E da
quando?» rise quella, credendo che il ragazzo volesse semplicemente scherzare
con lei.
«Da un po’, e non credo che
sarebbe contenta se io ti seguissi, capiscimi.»
«Basta che tu non glielo faccia
sapere..»
Neji se avesse potuto, avrebbe
sbattuto la testa contro un muro: perché quella ragazza voleva a tutti i costi
portarselo a letto?
«Credimi, non è una buona idea.
Adesso, se vuoi scusarmi..» riuscì finalmente a sbarazzarsi della matricola che
con aria risentita cominciò a parlottare tra sé e sé. Affrontò la folla di
gente, scontrandosi con ragazzi per sbaglio, e c’era chi si fermava per
salutare, per scambiare due parole o semplicemente per battergli una pacca sulla
spalla amichevolmente. Stranamente, tutte le sue compagne di corso e le
studentesse dell’ultimo anno non si perdevano in corteggiamenti con lui: i
veterano sapevano tutto sulla sua ragazza. Ciò lo faceva
sorridere.
E non sorrideva già più quando
vide Tenten con le guance leggermente rosse, poggiata a un muro mentre flirtava
con un ormai alticcio e perennemente fuori di testa Kiba
Inuzuka.
«Ooooooh.. NEJIII!» lo salutò
quello scoppiando a ridere.
«Kiba, ciao..» rispose lo Hyuuga
alzando un sopracciglio. Qualcuno, non ricordava chi, gli aveva sempre detto di
assecondare gli ubriachi.
«Che ci fai qui? Non ti volevi
fare la bionda? Hic!»
«Ho cambiato piani. Posso riavere
la mia ragazza per favore?»
Tenten gli sorrise innocentemente,
avvicinandosi a lui pimpante (era ovvio che neanche lei ci stesse tanto con la
testa) e strusciando il viso sul suo petto, come un gattino che fa le
fusa.
«Credo che si sia restituita da
sola.. hic!» disse Kiba, prima di
intravedere la chioma di Sakura e correre verso di lei, verso nuovi
orizzonti.
Neji prese il viso della ragazza
tra le mani, osservandola bene e sfiorandole le guance
calde.
«Ten, tesoro, ti sembra che far
finta di aver bevuto sia una buona cosa?»
Tenten scoppiò a ridere,
abbracciandolo di slancio.
«Tu non puoi capire quanto sia
spassoso Kiba se gli dai corda!»
«Credimi, lo capisco
benissimo.»
«Vuoi per caso raccontarmi delle
tue sbronze con lui prima che io ti conoscessi? Vuoi raccontarmi di quando ti
svegliavi nudo in letti di ragazze che nemmeno conoscevi?»
«Chi ti mette in testa queste
cose? No, non dirmelo: è palese la risposta.»
«Tu non immagini nemmeno quello
che si fa scappare Kiba quando l’alcool prende il sopravvento sui suoi
neuroni.»
Neji non rispose, ma mentalmente
si appuntò che prima o poi, avrebbe dovuto fare un bel discorso a quel ragazzo
prima che si facesse scappare qualcosa di seriamente
sconveniente.
Senza più pensarci, prese la mano
di Tenten e insieme uscirono dalla palestra, lasciandosi alle spalle il beccano
e le persone festanti. Imboccarono le scale anti-incendio arrivando fino al
tetto, dove la piscina universitaria era calma e piatta e faceva da specchio
alle stelle del cielo.
Tenten si avvicinò al bordo della
piscina, guardandosi attorno sospettosa.
«Che controlli, di
grazia?»
«Che non ci sia Ino in giro. È
sparita mezz’ora fa con Shikamaru, potrei trovarli a fare cose sconce ovunque,
meglio controllare.»
Neji le si avvicinò e
delicatamente le abbracciò la vita sottile, posandole un bacio umido sul collo
scoperto. Tenten si voltò verso di lui, sorridendo furba.
«Però, anche se ci fossero loro
qui nascosti, credo che sarei distratta da altro..»
«Mmh, lo dico anch’io..»
Si baciarono con
amore.
Lei si aggrappò alla sua schiena e
cercò di elevarsi il più possibile con le punte dei piedi, cercando di sentirsi
il più vicina possibile a Neji, percependo attraverso il tessuto leggero dei
loro vestiti i loro petti a contatto, entrambi i cuori che battevano
furiosi.
Lui le carezzava la schiena,
intrufolando una mano sotto la canotta verde per sentire il calore della sua
pelle, che rabbrividiva ad ogni tocco. Stava per prenderla di peso e sdraiarla
su una delle sdraio quando Tenten di staccò lentamente, congedandosi
definitivamente con un bacetto sulle labbra, complice di un gioco che non
conosceva, ma che forse a Neji sarebbe piaciuto.
La giovane cominciò a slegarsi le
scarpe velocemente, togliendosele, per poi passare alla cerniera dei
jeans.
«Che
combini?»
«Mi è venuta voglia di fare un
bagno..»
«All’una di notte?» chiese
scettico Neji; la vide togliersi con un gesto fluido la canotta e poi armeggiare
con le forcine dei capelli rinchiusi nei chignon.
Una cascata di capelli castani
mossi le coprì la schiena e fece deglutire lui: non che non l’avesse già vista
mezza nuda, ma tutte le volte gli faceva sempre uno strano
effetto.
Tenten, rimasta in biancheria
intima, prese un grosso respiro e con una piccola ricorsa si buttò in piscina,
schizzando i pantaloni del giovane Hyuuga.
«Tu sei completamente
pazza!»
«Oh, andiamo amore! Si sta d’incanto!»
Neji la vedeva muoversi in acqua,
ridere e andare sott’acqua, muovere le gambe affusolate e riemergere poco dopo,
il petto che si alzava e si abbassava al ritmo dei suoi respiri. Quell’immagine
nell’insieme, lo convinse finalmente a denudarsi e a buttarsi in piscina con
solo i boxer addosso.
«Se stavi ancora un po’ lì ritto e
immobile, avrei dovuto mandarti un invito scritto.»
«Mai una volta che stai zitta
senza lamentarti.»
«Mi sembra di sentir parlare
Shikamaru: ha una cattiva influenza di te.»
«Per certi versi, credimi, sono io che ho un pessima
influenza su di lui.»
Non le lasciò tempo di replicare,
la prese per un braccio e la guidò verso di lui, baciandola con passione,
ripartendo dal punto che avevano interrotto poco prima.
Tenten circondò la vita del
ragazzo con le sue gambe, sentendo il seno che premeva contro il suo petto,
mentre la voglia di fare l’amore le cresceva dentro. Lui la stava stuzzicando in
tutte le maniere possibili, forse per volerla punire per essere stata così
maliziosa e tentatrice fino a poco fa; con una mano le carezzava la coscia
destra, toccandola nei punti giusti con le dita esperte; l’altra mano era
intrecciata ai suoi capelli bagnati che le si erano appiccicati alle spalle
magre e sulle guance umide.
Continuavano a baciarsi con
bramosia, una lotta per il dominio, un bisogno reciproco di amare e di sentirsi
amare, la voglia che annebbiava il cervello ad entrambi, un bisogno fisico che
cercava appagamento quella notte. Subito.
«Non credo che.. farlo nella
piscin-ah!.. sia la cosa miglio- o
cielo!» mormorò Tenten piegando la testa all’indietro, la bocca di Neji che
disegnava dei baci roventi sulla linea del suo collo.
«Ten, parla ancora e giuro che ti
lascio..»
«Oh, allora credo.. credo che mi
darò al silenzio..»
«Bhe, adesso proprio silenzio
magari no..» rispose Neji facendo scivolare una mano sul ventre di
lei.
«Da quando sei così… ah! Neji!»
Quando al mattino seguente, Tenten
entrò nella sua stanza, Ino era indaffarata allo specchio del bagno ad
acconciarsi i capelli, mentre Sakura ancora ronfava sotto le
coperte.
«Buongiorno,
Barbie.»
«Buongiorno,
Minnie.»
La mora si buttò sul suo letto,
chiudendo gli occhi sognante.
«Come è andata ieri sera?» chiese
poi a Ino, più per non sentire il silenzio delle sei del mattino che per
altro.
«Sakura stava per andare a letto
con Kiba..» rispose Ino come se niente fosse.
«Come prego?» Tenten si tirò su di
scatto, osservando il viso dell’amica attraverso lo
specchio.
«Lei era fuori come un balcone,
lui pure e stava per succedere l’irrimediabile. Per fortuna testa quadra si era
accorto che mancavano entrambi..»
«Testa
qua-?»
«Naruto. Appena se ne sono
accorti, lui e Sasuke sono andati da loro e hanno portata via Sakura. Meglio:
Sasuke ha portato via Sakura e Naruto ha tirato un cazzotto a
Kiba.»
Tenten sgranò gli occhi,
sbirciando poi la testolina spettinata di Sakura che sbucava da sotto il le
coperte verdi del suo letto.
«Lei non ricorda niente. Nemmeno
Kiba, ma credo che comincerà a chiedersi su come si sia fatto quell’occhio
nero.»
Le due stettero un attimo in
silenzio e poi scoppiarono a ridere sconsolate, entrambe pensando che Inuzuka
dovesse essere tenuto lontano dagli alcolici per un bel
po’.
«La cosa che lascia perplessi, è
che dopo ci ha provato con Temari..»
«Lo ha ucciso?!» chiese con
apprensione la mora, sapendo perfettamente che la sorella di Gaara non era
esattamente tutta sorrisi e modi gentili, anzi..
«No, è arrivato Shino. E anche da
ubriaco, uno capisce che non deve mettersi contro di lui.»
Ino sorrideva, mentre con
soddisfazione posizionò l’ultima forcina fra i capelli, mirandosi allo specchio
e prendendo in mano la matita per gli occhi.
«A te come è andata, Tennie? Sei
sparita..»
Tenten sorrise, ributtandosi sul
letto con un sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra.
«Una favola..»
Lee
Naruto ©
Masashi Kishimoto
Stars’
Water © Coco Lee