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Autore: Elpis Aldebaran    17/02/2009    6 recensioni
Raccolta di fanfiction per voglia mia, per compleanni, per eventi, per qualsiasi cosa.
1. Prefazione
2. NejiTen
3. ShikaIno
4. ShikaIno
5. MinatoKushina - Seconda Classificate al contest "MinatoKushina Genin" indetto da Mala_Mela e Rory-chan.
6. NejiTen
7. KibaHina
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kushina Uzumaki, Yondaime | Coppie: Kiba/Hinata, Neji/TenTen, Shikamaru/Ino
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Note: fanfic AU, NejiTen [con accenni ShikaIno e ShinoTema], leggermente Lime con rating tendente all’arancione, credo.

Molto semplice e per niente pretenziosa, l’ho scritta col sorriso e col cuore, perché è per una persona a cui voglio bene.

Spero di strappare un sorriso a lei e a tutti voi che vorrete dedicare cinque minuti del vostro prezioso tempo nella lettura di questa piccola cosa. <3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stars’ Water

 

 

 

[14.02.2009]

A Vale,

perché è nata nel giorno degli innamorati;

perché per il suo compleanno

ha ricevuto una torta invidiabile;

perché mi ha fatto passare una giornata speciale

a Lucca, lo scorso novembre.

Perché è semplicemente la Vale, e si

merita questa NejiTen e tante altre.

Auguri.

 

 

 

Tenten vide Sakura arrampicarsi sulla rete di ferro con un’agilità sconosciuta, scavalcarla e silenziosamente atterrare sull’erba morbida del prato, sorridendo poi soddisfatta della sua prestazione fisica.

Tutto intorno a loro era silenzioso e buio, solo il lontano rumore di una musica ritmica faceva da sottofondo a quella notte, e il candore lunare era affievolito dalle luci intense dei lampioni che circondavano il perimetro della sede universitaria. L’aria era tiepida e un leggero vento caldo cullava i primi fiori della stagione, appena sbocciati sugli alberi che costeggiavano il viale.

Ino si tirò su le maniche della camicetta, prese la rincorsa per pochi metri e come una scimmia si attaccò alla recinzione metallica, arrampicandosi fino in cima. E si bloccò.

«Ino che fai?» fu la lecita domanda di Tenten che dal basso osservava ogni sua singola mossa.

«Mi serve una spinta.» fu la secca risposta della bionda.

Sakura si mise una mano sulla fronte mentre l’altra compagna faceva leva sul fondoschiena della Yamanaka per aiutarla a scavalcare. Si chiese se almeno una volta avessero potuto fare le cose normali, invece di finire sempre nelle solite pagliacciate.

Ino riuscì finalmente a superare la recinzione ed atterrare sul prato accanto a Sakura, seppur in un modo meno atletico e più goffo: d’altronde non si poteva chiedere la luna, a Ino Yamanaka.

«Ino sei fuori allenamento..» osservò Haruno mentre Tenten le raggiungeva velocemente.

La bionda si sistemò i lunghi capelli, alzando il naso in un’espressione indignata.

«Io faccio altri tipi di allenamento, Fronte Spaziosa. Non scocciare.»

«Sapendo nome e cognome del tuo attuale ragazzo, Barbie, dubito fortemente.»

«Non parlare di cose che non conosci, grazie

Uno a zero per Ino Yamanaka.

Le tre s’incamminarono velocemente verso l’edificio, con la musica che lentamente si faceva più intensa e assumeva un ritmo più definito alle loro orecchie. Tenten fu la prima a varcare la soglia della palestra, ritrovandosi dentro a un circolo di luci e colori, di corpi che si muovevano sincronizzati e a fiumi di alcool.

«Kiba si è dato da fare, per una volta..» commentò Sakura sorpresa.

Tutte e tre ricordavano a malincuore l’ultimo festino clandestino che aveva dato Kiba Inuzuka all’interno dei locali scolastici; la serata si era conclusa tra gente che vomitava dietro ai cespugli del giardino e una rissa tra ubriachi tra cui aveva partecipato anche Naruto, pensarono con un sospiro.

Tra la folla di studenti che avevano lasciato le proprie stanze furtivamente, fece la sua comparsa Shikamaru Nara, già con lo sguardo vacuo e lucido di chi aveva fatto della birra la sua più grande amica.

«Buonasera, scocciature..» le salutò con un inchino barcollante e un sorriso da ebete stampato sul volto. Ino si fece avanti indignata, prendendo il ragazzo per il bavero e portando i loro visi a breve distanza.

«Hai iniziato a divertiti senza di me, Nara?!»

«Per poi farmi uccidere? Naaa, devo avere ancora qualche neurone da bruciare..»

Ino sorrise soddisfatta dalla risposta e come una furia si unì alla folla di corpi danzanti, trascinandosi dietro il ragazzo che in quel momento non aveva né la forza, né la volontà di opporsi. Non che si volesse opporre a Ino, comunque.

«Finiranno nuovamente a fare sesso, vero?» chiese Tenten come se stesse assistendo a un film già visto.

«Sicuramente» fu la secca risposta di Sakura che si guardava curiosa intorno.

«In un luogo strano e scomodo, vero?»

«E’ probabile.»

«Domattina Ino sarà incazzata con Shikamaru per essersi svegliata con l’emicrania e senza vestiti, giusto?»

«Come sempre»

«E dopo saremo noi a sorbirci le sue lamentele, no?»

«Sei perspicace, Minnie»

«Ti ho già detto che odio l’università, Confettino?»

Sakura scoppiò a ridere, puntando poi i suoi occhi smeraldini su una figura alta e slanciata, vicino al tavolo delle bibite.

«Io invece credo che sia proprio il contrario..» bisbigliò complice invitando Tenten a guardare nella sua stessa direzione: Neji Hyuuga parlava amabilmente con una giovane ragazza, una matricola forse, sorseggiando distrattamente una bottiglia birra scura.

Per una frazione di secondo, Tenten desiderò ardentemente essere quella bottiglia.

«Femmina con ormoni a mille verso ore due. E per una volta non sei tu, cara.» commentò Haruno guardando bene la giovane che aveva appena rivolto a Neji un sorriso malizioso, un invito a concludere la serata in un certo modo, forse.

Tenten non spiccicò parola, non voleva mettersi di certo a fare la fidanzata gelosa in quel momento. Fidanzata di chi poi? A quanto le risultava, al suo anulare sinistro non c’era nessun anello che risplendeva. Nemmeno di quelli fatti con la plastica delle bottigliette, proprio a voler essere pignoli.

«Se lo sta mangiando con gli occhi..» ormai quella di Sakura era diventata una telecronaca, inutile dato che Tenten poteva vederli benissimo anche da sola.

«Adesso dipende se lui si vorrà far mangiare o meno. Nel frattempo, vado a farmi un goccio..»

La rosa guardò la compagna di stanza allontanarsi verso Rock Lee, che con indosso solamente un paio di boxer, girava per la festa come un totale deficiente urlando e bevendo birra come se fosse acqua. Rimasta ormai sola, Sakura prese un bel respiro e si buttò nel gruppo di danzatori, unendosi al loro ritmo.

 

Neji annuì all’ennesimo discorso della ragazza davanti a lui, seppur non avesse capito praticamente niente di quello che stava dicendo. Aveva intravisto i chignon castani di Tenten sbucare dalla porta d’ingresso, l’aveva vista parlottare con la sua amica, quella dai capelli assurdi, e poi si era dissolta fra la folla, forse in cerca di bibite.

«Allora, che te ne pare?» chiese la voce suadente della matricola.

«Come scusa?»

«Ti stavo dicendo se ti andava di uscire da qui, con tutto questo rumore.. sai, la mia camera sarebbe un posto migliore per parlare..» Neji sgranò gli occhi, chiedendosi se quella ragazza lo stesse prendendo in giro oppure no. Quanti anni poteva avere? Diciassette? Forse diciotto, se era del primo anno; lui ne aveva vent’uno, era del penultimo anno. Possibile che il mondo fosse così cambiato che ragazzine appena maggiorenni facevano avances a ragazzi grandi e vaccinati senza alcuna vergogna? Si chiese in quel momento se il suo ragionamento fosse all’antica o cercava semplicemente una scusa gentile per declinare l’invito.

«Vedi, non credo sia una buona idea..» le disse alla fine, posando la sua bottiglia di birra ormai vuota su un tavolo vicino.

La ragazza si riavviò i lucenti boccoli biondi, forse una tattica per sembrare maliziosa.

«E come mai? Non mi dirai che non ti piaccio nemmeno un po’..»

«No, è che.. la mia ragazza..» ecco, fare l’uomo impegnato e fedele funzionava sempre.

«Hai la ragazza? Neji Hyuuga? E da quando?» rise quella, credendo che il ragazzo volesse semplicemente scherzare con lei.

«Da un po’, e non credo che sarebbe contenta se io ti seguissi, capiscimi.»

«Basta che tu non glielo faccia sapere..»

Neji se avesse potuto, avrebbe sbattuto la testa contro un muro: perché quella ragazza voleva a tutti i costi portarselo a letto?

«Credimi, non è una buona idea. Adesso, se vuoi scusarmi..» riuscì finalmente a sbarazzarsi della matricola che con aria risentita cominciò a parlottare tra sé e sé. Affrontò la folla di gente, scontrandosi con ragazzi per sbaglio, e c’era chi si fermava per salutare, per scambiare due parole o semplicemente per battergli una pacca sulla spalla amichevolmente. Stranamente, tutte le sue compagne di corso e le studentesse dell’ultimo anno non si perdevano in corteggiamenti con lui: i veterano sapevano tutto sulla sua ragazza. Ciò lo faceva sorridere.

E non sorrideva già più quando vide Tenten con le guance leggermente rosse, poggiata a un muro mentre flirtava con un ormai alticcio e perennemente fuori di testa Kiba Inuzuka.

«Ooooooh.. NEJIII!» lo salutò quello scoppiando a ridere.

«Kiba, ciao..» rispose lo Hyuuga alzando un sopracciglio. Qualcuno, non ricordava chi, gli aveva sempre detto di assecondare gli ubriachi.

«Che ci fai qui? Non ti volevi fare la bionda? Hic!»

«Ho cambiato piani. Posso riavere la mia ragazza per favore?»

Tenten gli sorrise innocentemente, avvicinandosi a lui pimpante (era ovvio che neanche lei ci stesse tanto con la testa) e strusciando il viso sul suo petto, come un gattino che fa le fusa.

«Credo che si sia restituita da sola.. hic!» disse Kiba, prima di intravedere la chioma di Sakura e correre verso di lei, verso nuovi orizzonti.

Neji prese il viso della ragazza tra le mani, osservandola bene e sfiorandole le guance calde.

«Ten, tesoro, ti sembra che far finta di aver bevuto sia una buona cosa?»

Tenten scoppiò a ridere, abbracciandolo di slancio.

«Tu non puoi capire quanto sia spassoso Kiba se gli dai corda!»

«Credimi, lo capisco benissimo.»

«Vuoi per caso raccontarmi delle tue sbronze con lui prima che io ti conoscessi? Vuoi raccontarmi di quando ti svegliavi nudo in letti di ragazze che nemmeno conoscevi?»

«Chi ti mette in testa queste cose? No, non dirmelo: è palese la risposta.»

«Tu non immagini nemmeno quello che si fa scappare Kiba quando l’alcool prende il sopravvento sui suoi neuroni.»

Neji non rispose, ma mentalmente si appuntò che prima o poi, avrebbe dovuto fare un bel discorso a quel ragazzo prima che si facesse scappare qualcosa di seriamente sconveniente.

Senza più pensarci, prese la mano di Tenten e insieme uscirono dalla palestra, lasciandosi alle spalle il beccano e le persone festanti. Imboccarono le scale anti-incendio arrivando fino al tetto, dove la piscina universitaria era calma e piatta e faceva da specchio alle stelle del cielo.

Tenten si avvicinò al bordo della piscina, guardandosi attorno sospettosa.

«Che controlli, di grazia?»

«Che non ci sia Ino in giro. È sparita mezz’ora fa con Shikamaru, potrei trovarli a fare cose sconce ovunque, meglio controllare.»

Neji le si avvicinò e delicatamente le abbracciò la vita sottile, posandole un bacio umido sul collo scoperto. Tenten si voltò verso di lui, sorridendo furba.

«Però, anche se ci fossero loro qui nascosti, credo che sarei distratta da altro..»

«Mmh, lo dico anch’io..»

Si baciarono con amore.

Lei si aggrappò alla sua schiena e cercò di elevarsi il più possibile con le punte dei piedi, cercando di sentirsi il più vicina possibile a Neji, percependo attraverso il tessuto leggero dei loro vestiti i loro petti a contatto, entrambi i cuori che battevano furiosi.

Lui le carezzava la schiena, intrufolando una mano sotto la canotta verde per sentire il calore della sua pelle, che rabbrividiva ad ogni tocco. Stava per prenderla di peso e sdraiarla su una delle sdraio quando Tenten di staccò lentamente, congedandosi definitivamente con un bacetto sulle labbra, complice di un gioco che non conosceva, ma che forse a Neji sarebbe piaciuto.

La giovane cominciò a slegarsi le scarpe velocemente, togliendosele, per poi passare alla cerniera dei jeans.

«Che combini?»

«Mi è venuta voglia di fare un bagno..»

«All’una di notte?» chiese scettico Neji; la vide togliersi con un gesto fluido la canotta e poi armeggiare con le forcine dei capelli rinchiusi nei chignon.

Una cascata di capelli castani mossi le coprì la schiena e fece deglutire lui: non che non l’avesse già vista mezza nuda, ma tutte le volte gli faceva sempre uno strano effetto.

Tenten, rimasta in biancheria intima, prese un grosso respiro e con una piccola ricorsa si buttò in piscina, schizzando i pantaloni del giovane Hyuuga.

«Tu sei completamente pazza!»

«Oh, andiamo amore! Si sta d’incanto!»

Neji la vedeva muoversi in acqua, ridere e andare sott’acqua, muovere le gambe affusolate e riemergere poco dopo, il petto che si alzava e si abbassava al ritmo dei suoi respiri. Quell’immagine nell’insieme, lo convinse finalmente a denudarsi e a buttarsi in piscina con solo i boxer addosso.

«Se stavi ancora un po’ lì ritto e immobile, avrei dovuto mandarti un invito scritto.»

«Mai una volta che stai zitta senza lamentarti.»

«Mi sembra di sentir parlare Shikamaru: ha una cattiva influenza di te.»

«Per certi versi, credimi, sono io che ho un pessima influenza su di lui.»

Non le lasciò tempo di replicare, la prese per un braccio e la guidò verso di lui, baciandola con passione, ripartendo dal punto che avevano interrotto poco prima.

Tenten circondò la vita del ragazzo con le sue gambe, sentendo il seno che premeva contro il suo petto, mentre la voglia di fare l’amore le cresceva dentro. Lui la stava stuzzicando in tutte le maniere possibili, forse per volerla punire per essere stata così maliziosa e tentatrice fino a poco fa; con una mano le carezzava la coscia destra, toccandola nei punti giusti con le dita esperte; l’altra mano era intrecciata ai suoi capelli bagnati che le si erano appiccicati alle spalle magre e sulle guance umide.

Continuavano a baciarsi con bramosia, una lotta per il dominio, un bisogno reciproco di amare e di sentirsi amare, la voglia che annebbiava il cervello ad entrambi, un bisogno fisico che cercava appagamento quella notte. Subito.

«Non credo che.. farlo nella piscin-ah!.. sia la cosa miglio- o cielo!» mormorò Tenten piegando la testa all’indietro, la bocca di Neji che disegnava dei baci roventi sulla linea del suo collo.

«Ten, parla ancora e giuro che ti lascio..»

«Oh, allora credo.. credo che mi darò al silenzio..»

«Bhe, adesso proprio silenzio magari no..» rispose Neji facendo scivolare una mano sul ventre di lei.

«Da quando sei così… ah! Neji!»

 

Quando al mattino seguente, Tenten entrò nella sua stanza, Ino era indaffarata allo specchio del bagno ad acconciarsi i capelli, mentre Sakura ancora ronfava sotto le coperte.

«Buongiorno, Barbie.»

«Buongiorno, Minnie.»

La mora si buttò sul suo letto, chiudendo gli occhi sognante.

«Come è andata ieri sera?» chiese poi a Ino, più per non sentire il silenzio delle sei del mattino che per altro.

«Sakura stava per andare a letto con Kiba..» rispose Ino come se niente fosse.

«Come prego?» Tenten si tirò su di scatto, osservando il viso dell’amica attraverso lo specchio.

«Lei era fuori come un balcone, lui pure e stava per succedere l’irrimediabile. Per fortuna testa quadra si era accorto che mancavano entrambi..»

«Testa qua-?»

«Naruto. Appena se ne sono accorti, lui e Sasuke sono andati da loro e hanno portata via Sakura. Meglio: Sasuke ha portato via Sakura e Naruto ha tirato un cazzotto a Kiba.»

Tenten sgranò gli occhi, sbirciando poi la testolina spettinata di Sakura che sbucava da sotto il le coperte verdi del suo letto.

«Lei non ricorda niente. Nemmeno Kiba, ma credo che comincerà a chiedersi su come si sia fatto quell’occhio nero.»

Le due stettero un attimo in silenzio e poi scoppiarono a ridere sconsolate, entrambe pensando che Inuzuka dovesse essere tenuto lontano dagli alcolici per un bel po’.

«La cosa che lascia perplessi, è che dopo ci ha provato con Temari..»

«Lo ha ucciso?!» chiese con apprensione la mora, sapendo perfettamente che la sorella di Gaara non era esattamente tutta sorrisi e modi gentili, anzi..

«No, è arrivato Shino. E anche da ubriaco, uno capisce che non deve mettersi contro di lui.»

Ino sorrideva, mentre con soddisfazione posizionò l’ultima forcina fra i capelli, mirandosi allo specchio e prendendo in mano la matita per gli occhi.

«A te come è andata, Tennie? Sei sparita..»

Tenten sorrise, ributtandosi sul letto con un sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra.

«Una favola..»

 

 

 

 

 

 

Lee

 

 

 

 

 

 

 

Naruto © Masashi Kishimoto

Stars’ Water © Coco Lee

 

   
 
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