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Autore: _Rainy_    15/10/2015    2 recensioni
Estratto:
-Malfoy risparmiami i convenevoli e passiamo all'ordine del giorno: ho preso più di te!
Hermione sapeva che era un comportamento infantile, ma non le importava: l’aveva battuto e la delusione negli occhi del nemico era evidente.
[...]
Quella del voto era una scusa, voleva semplicemente parlare con lei e vederla impegnata per qualcosa che lo riguardasse, e ci era riuscito meravigliosamente.
Ormai non gli restavano più molti giorni da passare con lei.
E così eccolo in piedi nel corridoio, da solo, mentre ripensava a quell'unico errore nella sua verifica, scelto con cura tra le domande più difficili e commesso apposta, anche se sapeva la risposta...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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13.

 

- No, no, no! – Strillò Hermione isterica, riprendendosi completamente e allontanandosi di scatto dal letto da cui un affascinante (e irrimediabilmente nudo) Serpeverde la osservava con il suo migliore ghigno strafottente stampato in faccia. – Tu non sei veramente qui, io non sono veramente qui e non è successo quello che è successo e… Ah! – Sospirò disperata.
- Perché invece non accetti che semplicemente non hai saputo resistere al mio indiscutibile fascino? Non è così difficile da dire, su! – Ridacchiò lui.
- T-Tu non capisci! Io e te, due poli opposti in qualsiasi cosa, abbiamo… Abbiamo… - Arrossì violentemente.
- Merlino, come ti preferivo quando eri ubriaca e disinibita. – Alzò gli occhi al cielo lui. – Abbiamo fatto sesso, non è difficile da dire né da capire.
- Non dirlo! Ti prego, non dirlo…

Hermione era un fascio di nervi mentre si accasciava a terra vicino alla porta. Dentro di sé sensazioni contrastanti le facevano ribollire il sangue: da un lato non provava altro che disgusto per sé stessa, per aver ceduto con così tanta facilità al nemico. Dall’altro, ahimè, ricordava quel calore così piacevole e confortante che l’aveva invasa la notte precedente, quella sensazione di appagamento e quella mancanza che veniva finalmente colmata… Suo malgrado la mente diceva di alzarsi e scappare di lì a gambe levate, il cuore invece le imponeva di infilarsi di nuovo sotto le coperte e stringersi a quel ragazzo dannato.

- Granger… - Iniziò lui con un tono freddo e distaccato. - … Ci sono già passato, ho capito: non eri in te, non sai come è successo, vorresti cancellarlo e bla bla bla… Dicono tutte così anziché ammettere che sono irresistibile. Vestiti e vattene, non mi offenderò, ma…
- Ah, quindi le cose stanno così?! – Incrociò le braccia al petto lei, offesa.
- … Ma se resti le cose si fanno più interessanti. – Concluse lui ridacchiando. – Dio, sei ancora più carina quando fai l’offesa.

Hermione sospirò scrutando il Serpeverde nei suoi begli occhi grigi e provando ad indovinare cosa stesse pensando.  Lui sorrise gentilmente mentre dentro di sé si chiedeva disperatamente perché non stesse provando la stessa indifferenza delle centinaia di volte precedenti, quando la sua amante di turno se ne andava la mattina dopo o in estati o disgustata da se stessa. Questa volta era molto diverso, anzi: questa volta temeva di essere enormemente ferito dalla decisione della Granger e nel caso se ne fosse effettivamente andata… Non sapeva cosa avrebbe fatto.

- Smettila, ti prego. – Mugolò Hermione sull’orlo delle lacrime. – Draco, ascoltami, voglio essere sincera con te. – Alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi con una grande serietà nello sguardo.
- Posso almeno rimettermi le mutande prima? No? Okay, scusa, vai avanti. – Sorrise di nuovo lui messo a tacere dall’occhiataccia della ragazza.
- Non so come gestire questa cosa. Sappiamo entrambi cosa è successo ieri sera e… Si, per quanto mi sia difficile da dire era… Consensuale.
- Dio, Granger, smettila di parlare come una studentessa dell’ ‘800! – Rise lui. – Vuoi dire che volevamo farci una bella scopata e così è stato? Dillo.
- Non parlare così! – Strillò immediatamente la ragazza cercando di frenare le risate, senza successo. Poi sorrise con decisione al ragazzo. – Hai capito cosa voglio dire, ma se per te quella di ieri era solo “una delle tante” dimmelo e me ne andrò istantaneamente maledicendoti per il tuo comportamento.
- Oh, non ci posso credere. – Spalancò gli occhi di sorpresa il ragazzo, il cui cuore aveva avuto una contrazione molto dolorosa sia all’idea che lei fosse una delle tante sia all’immagine di lei che se ne andava. – Hermione…  - Si alzò dopo essersi infilato con pochi gesti le mutande e un paio di pantaloncini e si avvicinò alla giovane prendendola tra le braccia. - Quello che è successo ieri sera è una delle cose più…. – Trattennero entrambi il fiato. - … Più preziose della mia vita.

Hermione scoprì di non saper più respirare: andiamo, non doveva essere tanto difficile, come si faceva? Espelli aria, fanne entrare altra, ripeti…
Respirò profondamente un paio di volte, poi chiuse gli occhi per cacciare indietro le lacrime e disse con la sua migliore voce piatta e noncurante:
- Anche per me, quindi… - La sua voce tremò. - … Confido che potremmo proseguire la nostra vita nel rispetto reciproco e nell’indifferenza più totale l’uno dell’altra, limitando i nostri contatti al minimo e soprattutto senza che nulla di quello che è successo qui ieri sera si venga a sapere all’infuori di questa stanza.

-

Lo capiva e se lo aspettava: Hermione era fiera, orgogliosa, testarda e aveva tutte quelle adorabili qualità che lo attraevano irrimediabilmente e misteriosamente, ma lui… Per un attimo aveva sperato che quella notte potesse essere l’inizio di qualcosa e invece no. Lei non era pronta per accettarlo e se ne vergognava, volendo assolutamente cancellare quello che era successo… Ovviamente era inaccettabile.

- Scusami? – Chiese in un sussurro.
- I-io… - Iniziò la Granger spalancando gli occhi e dimostrando tutto il contrario di quello che aveva detto.
- Stai per caso suggerendo… - Sibilò lui fremente di rabbia e spingendo la ragazza contro la parete, bloccandola con le sue braccia. - … Di ignorarci per il resto delle nostre vite facendo finta che nulla di tutto questo sia mai successo? – Concluse indicando con ampi gesti se stesso, poi la ragazza e infine la camera da letto.
- Draco, io…
- Tu te ne vergogni. – Sibilò lui, ferito più dalle parole non dette che aleggiavano nell’aria tra di loro.
- No, ma… Non posso gestirlo. – Proruppe lei come un fiume in piena. – Non possiamo coltivare nulla di quello che potrebbe essere nato ieri, ma di fatto non è accaduto nulla da cui potrebbe svilupparsi qualcosa. Non era niente, capisci? – Hermione mise dolorosamente a tacere il suo cuore che si contraeva ad ogni parola più dolorosamente. – E’ stato un errore imperdonabile e sappiamo entrambi che oltre a un ricordo piacevole non ne rimarrà niente in un paio di giorni massimo. Ce la siamo spassata, si, ma non c’è niente. Tu mi odi, io ti odio. Fine. Un errore. Un errore. – Ripeté sussurrando prima di liberarsi dalla stretta del giovane e correre via dalla stanza dopo aver preso le sue cose e aver lanciato un’ultima occhiata al Serpeverde e al suo sguardo ferito.

-

Non ce l’aveva fatta e si odiava per questo, davvero.

Fremeva di disgusto mentre si infilava a tutta velocità nella Torre di Grifondoro sperando con tutto il cuore che nessuno la vedesse, perché era sicura che bastasse uno sguardo per capire cosa fosse successo.

Era stato semplicemente troppo. I ricordi indiscutibili della notte precedente, quella sensazione di calore che ancora la pervadeva e quel ragazzo davanti a lei che la guardava con uno sguardo che incarnava l’essenza stessa del peccato… Non, era troppo, persino per lei.

Rabbrividì, non avrebbe saputo dire se di disgusto o di piacere mentre ripercorreva quello che era successo: quelle forti braccia intorno a sé, i suoi baci appassionati e quel corpo così…

Scosse violentemente la testa e si infilò sotto la doccia più veloce che poté, cercando di lavare via dalla sua pelle il ricordo di quel corpo, che continuava a perseguitarla.

Quando uscì e finì di asciugarsi i capelli e di vestirsi sentì una voce familiare al piano di sotto:
- Weasley, levati di torno, si da il caso che debba parlare con il prefetto di Grifondoro, la Granger nel caso non te lo ricordassi, per una comunicazione piuttosto urgente, okay?

Si accasciò contro la porta: sapeva che Draco sarebbe venuto a cercarla, che l’avrebbe rincorsa e quella sensazione la fece immediatamente sorridere e inondare di una calda gioia, che scacciò subito mentre gli occhi le si riempivano di lacrime di frustrazione: non poteva andare avanti a struggersi d’amore per quell’idiota che aveva approfittato di lei quando era meno lucida.

Il cuore le si strinse quasi a volerle dire “Non è vero! Sei stata ben felice di fare quelle cosacce con lui…”. Ah, cosacce. Lui avrebbe trovato ironico che non riuscisse neanche a chiamare con il suo nome quello che avevano fatto.

La voce di Ron la fece sussultare:
- Vattene, Furetto. Non so cosa ci sia tra te e lei, ma non è nulla. Non ti azzardare ad avvicinarti di nuovo a Hermione o io…
- Senti, sottospecie di patata ritardata, non sono interessato alle tue scenate da fidanzato geloso, quindi… Ah no, aspetta! – Hermione poteva quasi vedere davanti ai suoi occhi il ghigno diabolico che aveva sicuramente stampato in faccia il suo bel Serpeverde. – Rettifico: scenata di gelosia da patetico e insulso ex fidanzato. Da quand’è che vi siete lasciati? O non siete mai stati insieme? Rettifico di nuovo: da quand’è che piangi e invochi la mamma quando pensi a quanto lei sia irraggiungibile per te?
- Malfoy, giuro che…
- Si si, risparmia il fiato. Me ne vado. Quando la vedi, solo, dille che il ragazzo più ricercato di Hogwarts ha chiesto di lei, non so se mi spiego… - Ammiccò. Oh, Hermione sapeva che stava ammiccando, lo poteva quasi vedere davanti agli occhi.

Non dovette aspettare molto che sentì il suono di qualcosa ribaltato con furia dopo quello di una porta che si chiudeva alle spalle di qualcuno. Poi dei gradini fatti frettolosamente e infine l’inconfondibile bussare alla porta della sua stanza:
- Herm, ci sei?
- Si, Ron. – Si alzò e si diede una veloce sistemata. – Entra pure.
- Ehm… Non so se hai sentito, ma… Malfoy è venuto a cercarti. – Ammise a testa bassa il rosso.
- Ah, grazie mille, Ron. – Sorrise dolcemente Hermione maledicendo il suo stomaco che si era involontariamente contratto al solo sentire il nome di Malfoy. – Ehm… Riguardo a quello che è successo ieri alla festa…
- Mi dispiace, Herm. – Sentenziò Ron senza alzare lo sguardo, fissandosi con grande interesse i piedi.
- Ron.. – Sospirò Hermione.
- No, lo capisco. Sei innamorata di qualcun altro o forse neanche quello, ma ciò che conta è che non ami me. Non più almeno. Mi sono messo l’animo in pace. Però, ti prego, scegli qualcuno che… Sia adeguato a te, perché morirei sapendoti con qualcuno che non ti merita. – Ron pronunciò queste parole con rammarico e nostalgia di qualche tempo lontano. – Fai attenzione, Herm.
- Ron, aspetta! Ora che ne è di noi due? – Chiese Hermione, spaventata all’idea di perdere uno dei suoi migliori amici. Due shock così in meno di 24 ore erano decisamente troppi: almeno la situazione con Ron andava risolta.

Ron alzò lo sguardo, confuso:
- Noi due?
- Si… Ascoltami, ti prego. E’ vero, non ti amo. Non più, infatti, e sai bene perché, ma pensavo avessimo superato tutto questo: io sono tornata ai miei libri e tu ora hai Lavanda. Siamo sempre stati buoni amici e spero sinceramente che potremo continuare ad esserlo e poi…
- Io non amo Lavanda. – Dichiarò Ron, risoluto.
- … Allora sistema le cose con lei e poi si vedrà. Se riuscirai a trovare una tua felicità con lei a me andrà bene, e in caso contrario… Chissà che non possa rinascere qualche sentimento più profondo anche tra noi due…

Hermione chiuse intensamente gli occhi a sorrise con difficoltà a Ron, mentre il suo cuore strepitava e urlava: “No! No! No! Rimangiati quello che hai detto!”.

<< Ron è il mio futuro, si. >> Pensava, cercando di convincere se stessa di avergli detto la verità, ma non era così e ne era tragicamente consapevole. << Sono destinata a lui. >> Si diceva, ma non ci credeva nemmeno lei e lo sguardo di speranza e il sorriso aperto di Ron non fecero che peggiorare le cose, tant’è che non appena il rosso se ne fu andato Hermione scoppiò in un furioso pianto di frustrazione mentre nella sua mente si sovrapponevano due volti diversi, il primo allegro e spensierato, con fulgidi capelli rossi, il secondo ammaliante e misterioso, con due occhi grigi che scavano nell’anima.

-

- Ti prego, ricordami di aggiungere alla mia lista de “Le 100 cose da fare prima di morire di Draco Malfoy” la voce “Uccidere Ronald Weasley. Lentamente. Molto molto molto lentamente.” – Sbuffò frustrato Draco mentre entrava in camera di Zabini senza neanche bussare.

La scena che gli si parò davanti agli occhi era esattamente quella che si aspettava: il caos più totale con libri, penne, pergamene e altri oggetti non bene identificati sparsi per terra, i cassetti mezzi aperti e il letto un groviglio di lenzuola e… Gambe. Si, l’inconfondibile pelle scura di Zabini era in netto contrasto con il candore del letto e con la pelle lattea della ragazza addormentata al suo fianco, nuda.

- Sveglia, Blaise! – Sbuffò esasperato Draco. – Ma lo sai che ore sono?!
- Mh? – Mugolò il nero aprendo un occhio e tirando un cuscino addosso a Malfoy insultandolo in tutte le lingue che conosceva. – E’ presto, coglione.
- Sono le 10 del mattino, svegliati.
- Se vuoi davvero uccidere Ronald Weasley avresti dovuto darmi del tempo per preparare qualcosa di veramente veramente efficace, Merlino!
- Ah! – Sogghignò Malfoy con un sorriso diabolico. – Allora hai sentito...

Blaise ghignò e si infilò un paio di boxer alla velocità della luce sgusciando via da sotto le lenzuola mentre la ragazza che dormiva con lui mugugnava. Batté il pugno contro quello di Draco con un sorriso sornione:
- Certo che ho sentito, idiota. Deve ancora nascere il Malfoy capace di cogliermi di sorpresa.

Draco sbuffò alzando gli occhi al cielo e sussurrando un insulto in direzione del nero, che si mise a ridere, poi indicò con un secco gesto della testa la ragazza addormentata e Blaise scrollò le spalle:
- Ehi, tesoro. – Si avvicinò alla ragazza e tirò via con un gesto secco le lenzuola mentre ella si svegliava definitivamente. – Smamma, abbiamo del lavoro da fare, qui.

Lei lo squadrò, perplessa e si coprì il seno alla bell’è meglio mentre raccattava i suoi vestiti in giro per la stanza e sgusciava via dalla camera di Zabini sussurrandogli un “Stronzo!” poco convinto.

- E’ stato un piacere anche per me. Se ti servo ancora per risolvere altri problemi con altri immaginari fidanzati, sai dove trovarmi. – Ghignò urlandole di riamando il nero, poi tornò a concentrarsi su Malfoy. – Allora, Dracuccio, cos’è successo di così urgente da svegliarmi a quest’ora, così vicina all’alba? Stavi blaterando qualcosa a proposito del fratello della Piattola? – Mentre parlava, disinvolto, finì di vestirsi e andò in bagno per farsi una doccia.

Malfoy si sedette – non dopo aver spostato pile e pile di vestiti – sull’ampia poltrona verde scuro che stava in un angolo della stanza e sospirò:
- Si, sono andato al dormitorio di Grifondoro qualche minuto fa e quell’idiota appena mi ha visto ha cominciato ad urlarmi addosso di stare lontano dalla sua fidanzatina, la Granger, che però non lo considera neanche di striscio. E’ stata una scena piuttosto patetica che mi ha fatto anche piuttosto innervosire, sai? Insomma, mi sono anche abbassato a rispondergli… Quasi non mi riconosco più.
- Ah, tutto qui? Cioè mi hai svegliato per un motivo così inutile? Sappiamo tutti che Ronald Weasley è spesso nella stessa frase con “idiota totale” o “mezza sega” o “patata molliccia” o “peggior uomo con cui sia mai stata a letto” o… Aspetta un attimo… - Draco sentì l’acqua della doccia che si chiudeva. - … Perché sei andato al dormitorio di quei perdenti?
- Ehm… La scusa ufficiale era che dovessi parlare con il Prefetto di Grifondoro per una questione urgente, ma la verità è che… Ho fatto sesso con la Granger.

Calò il silenzio più assoluto, poi Malfoy udì qualcosa che cadeva in bagno, dei gesti concitati e qualche secondo più tardi un Blaise Zabini arruffato, con i capelli gocciolanti e un asciugamano legato malamente attorno alla vita spalancò di scatto la porta del bagno con un’espressione indecifrabile sul volto:
- Cos’hai appena detto?
- Che ho fatto sesso con la Granger, Blaise. – Ripeté pazientemente Draco. – Scusa, potresti legarti meglio quell’asciugamano intorno alla vita? Non ci tengo a rovinarmi l’infanzia vedendo ciò che ti rende così famoso tra le ragazze!
- Non cambiare discorso. Dimmi tutto. Subito. – Sentenziò Blaise legandosi meglio l’asciugamano in vita senza staccare gli occhi di dosso dall’amico.
- Eravamo alla festa di Lumacorno, no? Lei si è ubriacata perché quel coglione di Weasley ha combinato una delle sue solite cazzate, poi abbiamo ballato, lei mi ha detto di voler dimenticare tutto almeno per una volta, così abbiamo sgraffignato una bottiglia di Punch, siamo andati nella Torre e poi… E’ successo.
- Maledizione, Draco! La prima regola del sesso sicuro è “Mai portare una ragazza ubriaca nei Dormitori”. Tu non solo ce l’hai accompagnata, ma hai anche portato una bottiglia intera di Punch con te! Per Merlino!
- Lo so, Blaise, lo so, ma vedi…
- Okay, analizziamo la situazione… - Iniziò Blaise con fare concentrato mentre si vestiva in tutta fretta. - … Sappiamo tutti e due cosa sta succedendo tra te e la Granger, si? Si. Bene. La mia domanda è: cosa pensi di fare ora? Ah, no, vorrei anche chiederti cosa cazzo pensavi mentre te la facevi. Eh?
- Io… Be’ non so cosa farò ora, ma ti posso dire con sicurezza una cosa. – Iniziò Draco scrutando Blaise negli occhi, deciso. – Mentre lo facevamo io sentivo che quello era esattamente il posto dove dovevo essere, che non esisteva nessun’altro posto per nessuno dei due. Era una cosa giusta e…  - Scoppiò a ridere con un sorriso sornione. – Merlino, è stato quasi il sesso migliore della mia vita.

Calò nuovamente il silenzio e Blaise si fermò un attimo a riflettere sulle parole del compagno.
- Cazzo… Ti rendi conto di quello che hai appena detto? Tu hai appena paragonato quella a… A… Le migliori ragazze della scuola! E ce le siamo passate tutte, quindi sappiamo di cosa stiamo parlando… Meglio della Hatchinson?!
- Ti prego, è un insulto questo! – Ridacchiò Malfoy. – La Hatchinson fa veramente pena a letto!
- Oh, non ci credo che hai appena detto una cosa del genere! Sacrilegio! – Urlò Zabini inorridito, ma ridendo sotto sotto. – Meglio della Klark?
- Non lo diresti mai, eh?
- Anche meglio della Klark?! Dimmi almeno che non è meglio della Parkinson…
- Non so cosa dirti, la Parkinson è… Insipida a confronto.
- Insipida?! Tu hai appena definito la ragazza più stronza e desiderata della scuola, ragazza che ti sei sbattuto innumerevoli volte, “insipida”? Sul serio?! – Rise forte Blaise. – Devo seriamente prendere in considerazione di provare anche io il “Fattore Granger”! In effetti si è fatta proprio bella e poi…

Draco sentì crescere dentro di lui una furia incontrollata e a lui totalmente sconosciuta e prima di rendersene conto aveva sbattuto Blaise contro il muro per sibilare a un centimetro dal suo volto:
- Cos’hai detto?!
- Ehi, rilassati, amico! – Sgranò gli occhi Blaise, improvvisamente allarmato.

Quando Draco l’ebbe lasciato crollando sulla poltrona e sussurrando delle deboli scuse, il nero sospirò e gli mise una mano su una spalla:
- Okay, torniamo seri per un momento: Draco, non ti ho mai visto così. Questo era un vero e proprio attacco di gelosia, oh si. Non sei mai stato geloso in tutta la tua vita e… Merlino, è una cosa davvero seria. Non ti giudicherò per questa tua scelta discutibile, e se è quello che vuoi a me sta bene. – Sorrise. – Però devi assolutamente capire cosa vuoi davvero e sistemare questo casino.

 

 

- ANGOLETTO CIAMBELLOSO -
Okay, so che è passato tanto, troppo, tempo, ma dovete scusarmi.
>.< Vi prego non linciatemi per così poco, suvvia (?).
Mi rendo conto di presentarmi a voi al limite del vergognoso, ma mettiamola così: era una strategia per far aumentare la suspense, no? (credibilità pari a 0, lo so e piango).
Spero che questo “attesissimo” capitolo vi sia piaciuto c:
Ciau!
_Rainy_
http://raggywords.blogspot.it

   
 
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