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Autore: AlekHiwatari14    22/10/2015    1 recensioni
I nostri eroi sono cresciuti e si sono sposati. Hanno la loro vita adulta, piena di impegni, ma anche piena di sofferenze per cose mai dette. Fic ambientata prima del 2027, quando i nostri eroi erano alle prime imprese e impegni della vita quotidiana, vita che pian piano, come al solito, li sconvolgerà lasciandoli nel dubbio di ciò che accadrà. Tra odio e cose che verranno poi scoperte, Tai dovrà decidere il dafarsi poichè ancora nel cuore ha la sua amata. Buona lettura.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Un po' tutti, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3



Anno 2023.
Sono passati un bel pò di anni da quando mi sono sposato, ma non ho mai smesso di pensare a Sora. Le frontiere con Digiworld si sono aperte ed ora lavoro con Agumon come impiegato. Fortunatamente è un lavoro che posso svolgere anche da casa, così posso stare insieme a mio figlio, sopratutto ora che mia moglie è in ospedale per dei controlli. Purtroppo non si sa ancora cosa abbia, ma i medici dicono che non è nulla di buono visto che perde conoscenza in continuazione. Ammetto che sono al quanto preoccupato, tanto che non riesco a lavorare ed Agumon si accorge che sono altrove con la mente.

"Tai, tutto bene?" Chiede vedendomi pensieroso.
"Si, tranquillo."
"Cos'hai? Sei ancora preoccupato per Amalia?" Domanda capendo il motivo della mia preoccupazione.
"Si, spero solo che non sia nulla di grave. Non oso immaginare una vita senza di lei. " In quelle parole non c'è solo la paura e la consapevolezza di poter perdere mia moglie. Sinceramente, ho una tremenda paura che possa perdere di nuovo qualcuno che amavo, qualcuno come è già successo con Sora. Agumon mi capisce all'istante e mi guarda dispiaciuto.

"Tai...andrà tutto bene, vedrai." Cerca di confortarmi, ma la cosa non mi conforta per nulla. Prima perdo Sora e la vedo sposarsi e avere un figlio con Matt, poi la notizia che aspettano il secondo figlio, poi torno a casa scopro che mia moglie è malata. Insomma, non vedo il lato positivo. E' tutto nero davanti a me. 

Se avessi saputo che il mio amore verso Sora era così grande che, anche a distanza di anni, riesce a farmi soffrire più per lei che per me e nella situazione in cui sto, avrei cercato di tutto per fare pace. Per chiedere scusa per quella volta. Era successo tutto un equivoco tra noi. Io l'avevo aspettata per ore ed ore sotto alla pioggia e al bar di sempre e lei non si era presentata, anzi. Mi chiamò arrabbiata dicendo che non voleva più vedermi e che ero un'idiota. Probabilmente lo ero stato. Dopotutto ero andato prima a giocare a calcio e nella fretta avevo dimenticato il cellulare negli spogliatoi. Se non fosse stato per Izzy l'avrei sicuramente perso quel giorno. Quando ebbi il cellulare tra le mani vidi le 50 chiamate perse di Sora. Come ho appena detto, sono stato un perfetto idiota. Invece di spiegargli la situazione, sentendola arrabbiata, mi innervosii anch'io e ce ne dicemmo di tutti i colori. Dopo volta lei si mise con Matt. Pensavo fosse per indispettirmi e invece mi sono ritrovato a fare da testimone di nozze al loro matrimonio. Probabilmente lui ha qualcosa che io non ho mai avuto. Quel giorno incontrai Amalia. Era una parente lontana di Sora. Incominciammo a parlare e così, qualche anno dopo ci siamo sposati. E' stata sempre dolce con me fin da subito. Probabilmente è stato questo a spingermi a sposarla. La vedevo un pò come Sora, ma ovviamente non era lei. Nei suoi occhi e nel mio cuore vedo solo quella ragazza, ma non posso infastidirla. Ormai era la moglie del mio migliore amico.  E' vero. Con Amalia non ho mai litigato. Siamo andati sempre d'accordo mentre con Sora litigo, ma alla fine siamo uguali. Sento che anche non volendo, c'è qualcosa che mi lega a lei. 

"Papà! Voglio la mamma." Interrompe i miei pensieri mio figlio. Guardo l'orologio e vedo che sono già le quattro del pomeriggio, così gli sorrido.
"Hai ragione. E' già ora. Andiamo, Takeru." Dico alzandomi dal tavolo e prendendo il bambino per mano. Lo so. State sicuramente pensando al nome di mio figlio. Ebbene si. L'ho chiamato Takeru, il nome del fratello di Matt e del primo amore di mia sorella. Sinceramente non so perchè quei due non si siano messi insieme. Eppure sembravano una bella coppia affiatata.

"Tai, dove vai?" Domanda Agumon vedendo che mi ero alzato.
"Vado da Amalia. Pensaci tu a quegli appunti. Mi raccomando. Fa qualcosa di molto dettagliato."
"D'accordo."Risponde mettendosi all'opera. 

Prendo la giacca, metto le scarpe e accompagno Takeru dalla madre. Entrò nella stanza dell'ospedale dov'è attaccata a molti marchingegni. E' seduta al centro del letto che guarda le margherite gialle che qualcuno gli ha portato. I suoi lunghi capelli arancio mossi e scombinati, gli occhi verde smeraldo e la sua carnagione leggermente più pallida del normale mi lasciavano ogni volta più incredulo. Non l'avevo mai vista così scombinata.

"Mamma!" Chiama correndo tra le braccia della madre che non esita ad accoglierlo con un sorriso e un abbraccio.
"Ehi, sta attento."
"Tranquillo." Sussurra dolcemente la moglie mentre accarezza il piccolo che l'abbraccia.
"Mamma, lo sai che ho fatto un disegno oggi?"
"Davvero?"
"Si, siamo io, tu e papà." Dice fiero prendendo dalla borsa il foglio dove aveva scarabocchiato mostrandoglielo alla madre.
"Ma che bello."
"L'ho fatto per te, così puoi pensare sempre a me e a papà."Confessa con un sorriso. La madre lo guarda fiera.
"Perchè non prendi del nastro adesivo?  Così lo metto sulla parete vicino a me."Chiede guardandomi. 

Probabilmente ha qualcosa da dirmi che non è affatto buono. Così decido di reggerle il gioco.
"Vai, dovrebbero averlo le infermiere."Incoraggio facendo uscire il bambino che incomincia a girare per l'ospedale. I suoi occhi erano lucidi e il sorriso quasi spento.  Non aveva più la pelle liscia e morbida di una volta, ormai le occhiaie e la stanchezza incominciano a farsi sentire, ma probabilmente è per ciò che deve dirmi.

"E' passata Sora, stamattina."Rivela lasciandomi sorpreso.
"Sora?"
"Si. E' venuta a portarmi queste bellissime margherite. E' stata molto gentile da parte sua."
"Capisco."Rispondo pensieroso. Dopotutto non me l'aspettavo che sarebbe venuta da lei. Amalia mi guarda e mi sorride come sempre. 
"Sai...penso che tu debba parlarci." Propone, ma la cosa mi scoraggia solamente. Non volevo affatto parlarci, sopratutto dopo essere fuggito ed essere stato preso in giro per l'ennesima volta che ero andato da lei a lavoro. Lei mi comprende e incomincia a parlare d'altro.
"Come mai Takeru è con te?"
"Voleva vederti."
"Oh...capisco."Sussurra. Ancora non parla di ciò che realmente ha, così le chiedo:"Che hanno detto i medici? Quando tornerai a casa?"

Probabilmente era meglio non chiedere. Lei mi guarda e dispiaciuta abbassa la testa.
"Non tornerò."
"Perchè? Cos'hai?"
"Nulla di buono."Confessa lasciandomi l'amaro in bocca.
"Cosa? Come nulla di buono? Spiegati meglio." Continuo a dire, ma come risposta ho solo l'inizio di una lite.
"Non è nulla di cui debba preoccuparti e... non voglio causare dei problemi a te e a Takeru. Non voglio che veniate ancora qui."
"Ma sei mia moglie. Non posso lasciarti."
"Invece puoi. Non voglio che mi vediate ogni giorno quanto soffro. Voglio che voi mi ricordiate così come sono."
"Ma che razza di cose vai dicendo? Non ti premettere mai più di dire cose del genere!!" Le urlo arrabbiato. 

Le grida fanno piangere Takeru che è fuori. Probabilmente ha sentito tutta la litigata.

"Non voglio che litigate."Singhiozza con le lacrime agli occhi.
"Tranquillo. Stavamo discutendo, non litigando."
"Mamma... promettimi che tornerai presto a casa e mi farai quei pranzetti che mi piacciono tanto. Non sopporto più la cucina orribile di papà."Dice facendo ridere la madre e innervosirmi allo stesso tempo.
"Ehi, che vorresti dire? Che non so cucinare?"
"Beh.. è normale che tu non sappia cucinare, caro."Risponde innervosendomi e abbattendomi. 

Improvvisamente il telefono squilla. E' Izzy. Erano già tutti all'aereoporto aspettando Matt e Sora che arrivassero per dare l'ultimo saluto a Matt prima che partisse. 

"Mi ero completamente dimenticato. Sono lì tra un quarto d'ora circa." E con questo attacco il telefono in faccia ad Izzy.
"Chi era?" Mi chiede mia moglie, ma nella fretta non posso spiegare.
"Era Izzy. Devo andare. Takeru, rimani qui con mamma. Papà viene tra un'oretta."E con questo vado vicino Amalia baciandola sulla fronte per poi andare via in tutta fretta.

Arrivo all'aereoporto e lì vedo gli amici di sempre. Matt saluta suo figlio e Sora per poi entrare nell'aereoporto e fare il check-in per la partenza. Tutti lo salutiamo e ritorniamo alla vita di sempre, ma nessuno di noi si accorge di ciò che sta accadendo. Neanche io. Improvvisamente tutti mi guardano in modo strano. Sora viene verso di me e mi abbraccia facendomi palpitare il cuore, ma quegli sguardi sono così strani che non ne capisco il motivo. Come mai tutti mi guardano e Sora mi abbraccia? Scopritelo nel prossimo capitolo.
   
 
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