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Autore: Maya92    22/10/2015    3 recensioni
Cosa accadrebbe se Draco ed Hermione fossero costretti a prendersi cura di una bambina? Riusciranno i due ragazzi a mettere da parte le loro divergenze per la piccola Sophie?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 10


Lo so sono imperdonabile, ma provate a scusare questo mio ritardo. Ho avuto degli impegni che mi hanno allontanata dalla pagina inoltre ho dovuto continuare anche un altra storia (Secret)
Ma adesso sono tornata.
Prometto che cercherò di essere più puntuale negli aggiornamenti!
A presto :)












Erano passati due giorni dall'incontro con Eric.

E in quei due giorni Hermione aveva finalmente capito.

Draco non sarebbe mai stato l'uomo giusto per lei.... si era solo lasciata trasportare dal momento, crescere una figlia insieme è ovviamente un legame da non sottovalutare.
Ma nulla di più...
Eric era perfetto per lei, era quello che aveva sempre desiderato!
Un uomo affascinante, con un buon lavoro, che amava i bambini e amava sua figlia.
E poi Sophie lo adorava...

Era questo quello che Hermione si ripeteva da due giorni, come se stesse cercando di farsi un lavaggio del cervello.

-'giorno.-

Hermione sobbalzò, troppo presa dai suoi pensieri,versandosi un po' di caffè addosso.

E poi arrivava puntualmente lui a sconvolgere completamente il suo lavoro di auto-convincimento.
Bello, di una bellezza che ti dannava l'anima. Draco Malfoy era capace di insinuarsi nei tuoi pensieri proprio come una serpe.

Che senso aveva tutto quel lavoro se poi il bastardo gironzolava allegramente per casa a petto nudo con i soli pantaloni -di troppo anche quelli secondo il parere di Hermione- addosso?!

-come sta oggi la mia piccola?- disse avvicinandosi a Sophie già seduta nel seggiolone che beveva il latte.

-etciù-

Rumore del vaso di cristallo in salone che si frantumava.

-dovremmo rifare tutta la casa se questa bambina non guarisce in fretta!-

-oggi la porto da Molly, magari lei saprà cosa fare a riguardo.- rispose Hermione.

Draco la osservò notando che la ragazza ultimamente distoglieva sempre lo sguardo quando parlavano. Non era mai successo che l'ex Grifondoro abbassasse gli occhi in sua presenza.

-ok... ci vediamo stasera.-

disse lui uscendo dalla stanza.

Solo in quel momento Hermione tornò a respirare.


***


Quando quella sera Draco tornò a casa non trovò Hermione in salone come di consueto a giocare con Sophie. Decise di salire al piano di sopra dal quale sentì provenire la piccola voce della bambina. Si affacciò alla porta della mezzosangue e vide che era davanti lo specchio intenta a provarsi degli abiti.

-mmm non ti piace neanche questo?- chiese Hermione a Sophie mentre si guardava allo specchio.

-persino una bambina di un anno ha gusti migliori dei tuoi in fatto di moda.- la canzonò il ragazzo.

Lei saltò in aria non avendolo probabilmente sentito arrivare.

-cos'è, hai i nervi scossi per ora Mezzosangue?-
 
disse lui sedendosi nel letto della ragazza e mettendosi Sophie sopra le ginocchia.

-se magari qualcuno non strisciasse come una serpe per casa invece di camminare come una persona normale...-

-forse io so cosa sia la grazia a differenza tua Granger...-

La ragazza in tutta risposta gli lanciò un occhiataccia attraverso lo specchio.

-esci?- disse con finta noncuranza lui, iniziando a giocare con Sophie.

-si... vado a cena con Eric.-

il ragazzo si bloccò di colpo.

-e quando avevi intenzione di avvisarmi?-

-non penso io debba avvisarti dei miei impegni Malfoy, non sei mio padre ne tanto meno il mio ragazzo...-

colpito...

-ed esci lasciando tua figlia in queste condizioni?-

lei si voltò arrabbiata.

-primo, non lascio mia figlia in nessuna condizione. L'ho portata da Molly oggi e dice che è una cosa normalissima quindi puoi anche rilassarti.
Secondo, lascio mia figlia con suo padre non da sola.
Terzo, esci immediatamente dalla mia camera.-

L'ex Serpe, non avendo più nulla a cui aggrapparsi, uscì portando Sophie con se.









Quando vide Hermione scendere le scale pensò di non aver mai visto nulla di più bello. La verità è che era lei ad essere bellissima indipendentemente da ciò che indossava.
Hermione era bella in quel momento vestita di tutto punto, ma era ancora più bella al mattino appena sveglia con gli occhi ancora impastati dal sonno.

E adesso lei stava uscendo con quel mentecatto...

il campanello suonò e lei andò ad aprire. Dal salone Draco poté sentire la voce del medico.

-sei bellissima Herm.-
-grazie Eric, saluto Sophie e arrivo subito.-


La ragazza li raggiunse nella sala e senza degnare di uno sguardo il biondo si abbassò per dare un piccolo bacio sulla fronte della bambina.

-quando torni?-

-Malfoy mi sembra di avertelo già detto... non sei mio padre... buona notte.-

e senza aggiungere altro la ragazza andò via lasciandoli lì, da soli.

Draco guardò Sophie. Quella storia doveva finire e al più presto. Quella era la madre di sua figlia  e doveva essere sua di diritto! Quel medico da strapazzo voleva la guerra? Bene... Avrebbe imparato presto che Draco Malfoy ottiene sempre ciò che vuole...
e in quel momento Hermione Granger era l'unica cosa che desiderasse.










L'indomani quando Hermione scese a colazione Draco non c'era.
Doveva essere andato via prima che lei si svegliasse... tanto meglio almeno non avrebbe dovuto incontrarlo.
Più gli stava lontano meglio era in quei giorni.

Hermione lasciò come di consueto Sophie dai suoi genitori che ormai la consideravano una vera e propria nipote e andò al lavoro.




L'orario di pranzo era sempre il momento più caotico della giornata. I tavoli del suo locale erano pieni ed Hermione era intenta a servire tutti con meticolosa attenzione.

Ad un tratto vide tutte le sue dipendenti bloccarsi di colpo guardando l'entrata.

-ragazze che vi prende.-

chiese Hermione voltandosi a sua volta verso l'ingresso.

Draco Malfoy era entrato facendo sfoggio di tutto il suo charme ed il suo fascino, fasciato da un completo di alta sartoria mentre la camicia era lasciata aperta di qualche bottone.
Non vi era una donna in tutto il locale che non si fosse fermata ad osservarlo.

La cosa dette non poco fastidio alla ex Grifona ma cercò di non farlo trapelare. Fece finta di nulla finché il ragazzo non le fu davanti.

-giorno Granger.-

-che ci fai qui Malfoy?- disse lei continuando a servire i tavoli senza fermarsi.

-non sapevo che il tuo lavoro in realtà fosse servire ai tavoli.- disse il ragazzo con l'intento di infastidirla un po'.

-Malfoy che vuoi.- chiese ancora più infastidita Hermione mentre lui continuava a fissarla con un ghigno e quella punta di arroganza che la giovane detestava.

-stasera lasceremo Sophie ai tuoi, ti porto in un posto.-

Solo in quel momento Hermione si bloccò.

-come scusa?-

-ho detto che ti porto in un posto... ti voglio pronta per quando tornerò dall'ufficio, buona continuazione Granger.-

e senza attendere risposta il ragazzo le voltò le spalle e andò via.

***

Quando quella sera Hermione tornò a casa Draco non era ancora tornato ma aveva sicuramente avvisato i Signori Granger di tenere la bambina con loro quella sera.
Sophie aveva ancora problemi con i poteri e non potevano rischiare di lasciarla alla sua solita babysitter babbana.
Hermione salì al piano di sopra dirigendosi direttamente in bagno desiderosa di immergersi nella vasca.
Si immerse piano nell'acqua calda piena di schiuma profumata e chiuse gli occhi.
Era da molto tempo che non aveva la possibilità di godersi un po' di tempo tutto per lei.
Sophie aveva completamente sconvolto la sua vita e le sue abitudini ma adesso non poteva neanche immaginare la sua vita senza quella bambina.
E senza Draco...

Draco... chissà cosa avesse in mente per quella sera.

Uscì con quei pensieri dalla vasca e, coprendosi con un asciugamano, si diresse in camera.

Solo in quel momento si accorse di un grande scatolo poggiato sul suo letto. La ragazza si sedette e se lo mise sulle gambe osservandolo. C'era un biglietto. Lo aprì e vi lesse una semplice frase scritta con una grafia pulita ed elegante.


Indossalo stasera.

D.M.

Mise da parte il biglietto e aprì lentamente la scatola. Quello che vide le fece mancare il respiro.










Quando Draco tornò a casa regnava il silenzio, possibile che Hermione non fosse ancora tornata?
Si diresse verso il salone e gettò la sua 24 ore sul divano.
Iniziò a slacciarsi la cravatta avvicinandosi al piano bar dove si versò un bicchiere di wiskey. Doveva ammettere ,seppure con rammarico, che gli alcolici babbani erano molto meglio di quelli magici.
-Granger ci sei?-

solo in quel momento sentì dei passi provenire dal piano di sopra. Draco tornò all'entrata dove si trovava la grande scala che portava al piano superiore ed in quel momento vide Hermione intenta a scendere.

La ragazza aveva indossato l'abito che le aveva comprato. Quel giorno passando da una boutique aveva intravisto quell'abito in vetrina e subito aveva pensato a lei.
Era nero accollato sul davanti ma con una profonda scollatura sulla schiena. La Granger aveva fatto bene ad alzare i capelli in modo da lasciarla libera alla vista. Draco non pensava di poter trovare una semplice schiena così sensuale.
Lo sguardo di Draco si posò sulle gambe toniche e snelle della ragazza avvolte dall'abito, quelle stesse gambe che poco tempo prima aveva potuto sentire strette attorno alla sua vita.

Preso da quei pensieri non si accorse che Hermione era davanti a lui.

-Grazie per l'abito è bellissimo.-

Draco cercò di riprendersi e mantenere un certo contegno.

-sono contento che ti piaccia. Mi cambio e usciamo.-

-dove andiamo?- disse lei con una punta di curiosità nella voce.

Draco ghignò.

-questa è una sorpresa.-





Il Roses era uno dei locali più eleganti e chic di Londra, quella babbana ovviamente.
Eh si perchè ormai il nostro caro Malfoy non aveva alcun problema a frequentare la Londra Babbana. Aveva da tempo capito che i babbani infatti erano migliori dei maghi in molte cose, tra le quali il cibo e l'eleganza che mettevano nella cura dei minimi particolari.
Draco aprì la portiera della sua macchina sportiva (babbana anch'essa ovviamente) avvicinando una mano ad Hermione per permetterle di scendere.
Quella sera avrebbe fatto capire alla ragazza che poteva essere mille volte meglio di quel medico da strapazzo.

-Signor Malfoy- disse quello che doveva essere il Maître. -Il vostro tavolo è pronto, seguitemi.-

i due ragazzi si accomodarono al tavolo elegantemente allestito per l'occasione. Hermione vide che da quell punto era possibile godere di una bellissima vista del Tower Bridge e del Tamigi.
Draco aveva curato ogni dettaglio doveva ammetterlo. In quel momento il ragazzo la aiutò a sedersi, dopo di che prese posto di fronte a lei.

-ti piace qui?-

-si è molto bello... non hai badato a spese vedo...-
-perché dovrei? Il tuo caro Eric non ti aveva mai portato in un posto simile?-

disse lui iniziando a sorseggiare il calice di vino che il cameriere gli aveva versato.
-Malfoy , se mi conoscessi un minimo sapresti benissimo che non sono queste cose a farmi cadere ai piedi di un uomo.-

-oh lo so Granger... questo è solo l'inizio della serata, rilassati.-



La cena stava procedendo molto piacevolmente dovette ammettere Hermione e quella sera Draco era più bello del solito.

-allora... quindi come mai hai aperto una pasticceria?-

-beh... dopo la guerra avevo bisogno di allontanarmi un po' dal mondo magico, così ho deciso di fare quello che mi veniva meglio: cucinare.-

Il ragazzo rimase in silenzio aspettando che continuasse con il racconto.

-in fondo cucinare è un po' come creare delle pozioni... devi stare attento alle dosi, mescolare bene gli ingredienti...-

-si forse si... ma se ricordo bene non sei mai stata una cima in pozioni!- disse lui ghignando

-Non andavo bene in pozioni soltanto perché il tuo caro Piton mi odiava...-

Il ragazzo rise. Una vera risata tutta per lei , per la prima volta. Hermione non poté fare a meno di arrossire.

-ti imbarazzo?-

ovviamente non si era lasciato sfuggire l'occasione.

-no è che... sei molto bello quando ridi.-

Draco rimase in silenzio, sicuramente non aspettandosi una risposta del genere. Fu Hermione a rompere il silenzio.

-e parlami di te.. come mai Draco Malfoy è finito a fare l'avvocato per una importante compagnia babbana.-

il ragazzo si fece improvvisamente serio.

-Dopo la guerra il nome dei Malfoy era caduto in rovina. Tutti puntavano il dito contro la mia famiglia etichettandoci come seguaci del Signore Oscuro. In fondo era quello che eravamo... io però ero stanco di dover pagare le colpe di mio padre così decisi di cambiare vita!  Io e Blaise ci trasferimmo nella Londra babbana dove nessuno mi conosceva, dove nessuno sapeva chi fosse la mia famiglia... devo ammettere che questo mondo mi ha salvato, mi ha dato una seconda possibilità che probabilmente nel mondo magico non avrei mai potuto avere...-
 
disse Draco guardando un punto imprecisato fuori dalla vetrata.

-Tutto quello che ho ora me lo sono guadagnato Granger. Se sono la persona che sono è solo grazie alla mia forza di volontà. Non sono più il bambino spocchioso e arrogante di un tempo. Tutti quegli stupidi ideali sulla purezza del sangue, sul primato di noi maghi... ho imparato molte cose da questo mondo e gliene sono debitore.-

Hermione lo guardò capendo di vedere il nuovo Draco forse davvero per la prima volta.

***

Quando la cena volse al termine Draco riportò a casa Hermione. Aveva un altra sorpresa per lei.

-Bene siamo arrivati- disse lui parcheggiando la macchina nel Garage della casa e aiutando Hermione a scendere.

-siamo a casa...-

-wow che intuito Granger.- rispose lui ridendo. Purtroppo amava farla arrabbiare e quello non sarebbe mai cambiato.

-eri quasi riuscito a starmi simpatico durante la cena sai?- disse in risposta lei iniziando a salire i gradini dell'ingresso.

-guarda che la serata non è ancora terminata, ho un altra sorpresa per te.  -

disse Draco prendendola per mano e portandola nel retro dove si trovava il giardino della villetta.
Hermione osservò d'istinto le loro mani unite e non poté fare a  meno di arrossire a quel contatto.
Quando arrivarono in giardino Malfoy si bloccò guardandola.

-quindi?... - chiese lei imbarazzata dal momento.

-non noti niente?- disse lui diminuendo maggiormente le distanze tra loro.

Le gote di Hermione iniziarono a prendere fuoco.

-c... cosa dovrei notare?-

Lo sguardo del biondo si spostò sul terreno. Hermione lo seguì d'istinto e notò che la scopa del ragazzo era proprio lì.

-perché la tua scopa è qui fuori?- chiese lei curiosa.

-perché oggi,mia cara, io ti insegnerò a volare.Inoltre questa non è una scopa... è l'ultimo modello di Firebolt in commercio.-rispose il ragazzo con una punta di orgoglio nella voce.
Hermione sgranò gli occhi a quelle parole.

-COSA? Malfoy io sono terrorizzata dal volo. Non ho mai volato e di certo non intendo farlo adesso.- rispose la ragazza iniziando a tornare verso casa. Ma Draco fu più veloce riuscendo ad afferrarla per un braccio.

-OH avanti non pensavo che la so-tutto-io Granger fosse così codarda.- la schernì ghignando sapendo quanto quelle parole la pungessero nel profondo.

-io non sono una codarda... semplicemente preferisco rimanere con i piedi per terra!-

-Hermione, guarda che ci sarò io con te... fidati per una volta.- disse il biondo stringendole maggiormente la mano.

La ragazza rimase sorpresa dalla sua dolcezza. Non avrebbe mai pensato che Draco Malfoy potesse nascondere un lato così. Senza rispondere, si lasciò avvicinare alla scopa.

-però non ho il vestito adatto...- disse cercando di trovare una scusa valida per liberarsi da quella situazione.

-secondo te a cosa serve quello spacco al lato del vestito? Oltre a dare sfoggio delle tue belle gambe si intende....- rispose il ragazzo all'orecchio di lei. Quel soffio le causò un brivido lungo la schiena ed Hermione dovette farsi forza per rimanere lucida.

-ma... ci vedranno..-

-Granger mi ritieni così stupido? Ho fatto un incantesimo alla casa nessuno ci vedrà stanne certa.Adesso per favore stai zitta e mettiti a sedere.- Concluse Draco che aveva già fatto sollevare la Firebolt dal terreno. Draco ci si mise a cavalcioni tendendo una mano ad Hermione.

-forza...- le disse tenendo gli occhi fissi sui suoi.

Hermione, anche se con iniziale titubanza, prese la sua mano mettendosi a sua volta a cavallo della scopa.
Draco si fece più vicino alla ragazza stringendole la vita con un braccio.
Hermione sussultò a quel contatto così intimo.

-tutto ok?- chiese Draco divertito dal palese imbarazzo della Grifona.

-s..si...-

-bene allora... tieniti forte.- disse il ragazzo.

Hermione sentì i piedi staccarsi dal terreno ed istintivamente strinse il braccio di Draco.

-OH Santo..-

-Granger...  vuoi rilassarti? Prometto che non ti accadrà nulla...-cercò di tranquillizzarla lui.

Solo in quel momento Hermione cercò di rilassarsi. Aprì gli occhi iniziando a respirare profondamente accorgendosi solo allora di quanto alti fossero.
Eppure...
Eppure essere lì, stretta tra le braccia di Draco, riusciva a distrarla dal pensiero di essere sopra quell'aggeggio infernale. Stavano volando insieme, sorvolando il giardino della casa.
La brezza fresca le accarezzava il volto e lei si sentì dannatamente bene.
Possibile che Draco le facesse quell'effetto?
Lei, Hermione Jane Granger, che si era da sempre rifiutata di volare, adesso era a cavallo di una scopa e si stava persino divertendo.

-allora? Che ne pensi?- chiese d'un tratto lui distraendola dai suoi pensieri.

-è... è bello...- dovette ammettere la ragazza.

-vedi?! Te lo avevo detto.- disse Draco dividendo maggiormente le distanze tra loro.

Il profumo di lei gli invase le narici e i pensieri. Quella ragazza era tutto ciò di cui aveva bisogno, lei era la sua famiglia e non avrebbe mai permesso al primo arrivato di portargliela via.

-arrivati.- disse infine Draco quando atterrarono nuovamente al suolo.

-allora, ti sei divertita?- continuò a chiedere mentre scendeva dalla scopa.

-è stato... BELLISSIMO!- gridò entusiasta lei.

Draco rise nel vedere l'entusiasmo della ragazza.

-voglio rifarlo!- sentenziò infine Hermione spiazzando Draco.

La ragazza infatti, invece di scendere, impugnò saldamente il manico della scopa.
Questa allora iniziò a sollevarsi nuovamente da terra.

-Granger, non credo sia una buona idea. FERMA!- gridò lui preoccupato dal gesto della ragazza.

La scopa infatti iniziò a compiere movimenti bruschi come se volesse disarcionare la ragazza.

-GRANGER per qualsiasi motivo NON LASCIARE LA PRESA!-

-Draco aiuto! - gridò lei in preda al terrore.

Ma proprio in quel momento Hermione non riuscendo più a reggersi, cadde dalla scopa.
Fortunatamente però Draco riuscì a prenderla al volo.

-stai bene?- chiese lui preoccupato.

-si... credo di si.- rispose la ragazza ancora tremante.

-dov'è la scopa?- chiese infine Hermione dopo qualche minuto di silenzio.

I ragazzi si voltarono.

La Firebolt di Draco era finita in pieno contro la grande quercia del giardino distruggendosi in mille pezzi.
Il ragazzo rimase in silenzio mentre Hermione emise un gridolino alla vista della scopa.

-oddio Draco sono... sono mortificata credimi te la ricomprerò.-

Il biondo però si voltò iniziando a percorrere la strada verso casa senza rispondere nulla.
Doveva essere furioso e aveva ragione si ritrovò a pensare la ragazza.
Aveva rovinato stupidamente una così bella serata...
Lei iniziò a seguirlo rimanendo in silenzio finché non varcarono la soglia di casa.
Il giovane Malfoy iniziò a salire le scale verso la sua stanza.

-Draco... Draco ti prego hai ragione ad essere arrabbiato ma giuro che te ne comprerò un altra, ti prego dimmi qualcosa...-

Draco si fermò di colpo livido in volto.

-Cosa dovrei dirti Granger? Che sei stata una stupida? Potevi ammazzarti!-

la ragazza rimase stupita da quelle parole.

-se io non ti avessi preso cosa sarebbe successo? O se ti fossi schiantata tu contro quell'albero? Ti avevo detto di non farlo ma tu devi fare sempre di testa tua non è vero?-

-non... non sei arrabbiato per la Firebolt?- chiese lei troppo sconvolta dalle sue parole per dire altro.

-Cosa vuoi che me ne importi Granger è una scopa! Ma tu... ti saresti potuta ammazzare te ne rendi conto?-

continuò a gridarle contro lui sempre più arrabbiato.
Hermione non seppe cosa la spinse a farlo ma gli prese il volto tra le mani e lo baciò.
Draco rimase inizialmente fermo non aspettandosi un gesto simile, ma dopo appena qualche istante la strinse a sé iniziando a contraccambiare il bacio.

-eri preoccupato per me?!- chiese semplicemente lei quando si staccarono.

Draco poggiò la fronte sulla sua

-è ovvio... - rispose semplicemente lui.
La ragazza riprese allora a baciarlo.
Senza capire come i due ragazzi si ritrovarono nella camera di lui distesi nel letto.
Fecero l'amore tutta la notte.
Hermione ormai non aveva più dubbi.
  
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