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Autore: M3K1317    30/10/2015    0 recensioni
Sono passati svariati anni dal matrimonio tra Tachimukai e Haruna.
I due stanno per avere un figlio od una figlia... Ma lei nasconde qualcosa... Sarà compito del marito venire a capo del mistero... Purtroppo per lui dovrà vedersela col cognato che non vuole lasciare la coppia in pace... E dietro a tutto ciò, un misterioso Pick up scuro... Chi ci sarà dietro a tutto ciò.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Celia/Haruna, Darren/Yuuki, Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Proprio nel momento in cui i due individui stavano per giungere alle mani, un grosso Pick Up scuro, come apparso dal nulla, sostò di fronte a loro. “Ma…” balbettò Tachimukai “Non è…?”. Il cognato per tutta risposta annuì, senza distogliere lo sguardo dal veicolo. Lo sportello del guidatore si aprì. Scese un uomo alto, in giacca e cravatta, coi capelli azzurri ed una benda sull’occhio sinistro. “Saginuma?!” esclamarono in coro i due uomini. “In persona!” rispose l’altro, aggiustandosi la giacca. “Non sapevo avessi un auto tanto costosa…” commentò sospettoso Kidou. Il co-allenatore sbiadì, per poi riprendere la calma e dire: “Potremmo dire che ho munito la Teikoku Gakuen di un mezzo utile per il trasporto da una sede all’altra degli studenti.”. Yuto si diede una manata in faccia, seguita da una voce sconsolata: “Abbiamo una sede sola…”. “Beh!” provò ad arrampicarsi sugli specchi l’altro “Non lo potevo certo sapere!”. “E poi…” continuò Kidou “Il Pick Up ha solo quattro posti… E non dirmi che non lo sapevi!”. “Beh!” ribatté nuovamente Sagimuna “Tu hai comprato un resort!”. Concluse la frase con un tono freddo e serio. “Scusate!” si intromise una voce femminile “Non è per discutere che siamo venuti fin quassù.”. “Fuyuka?!” esclamò Yuki. “Ebbene sì!” rispose l’infermiera mettendosi apposto l’uniforme ospedaliera. “Non capisco…” balbettò confuso Tachimukai “Cosa ci fate voi qui?”. “Ecco…” spiegò Jirou “Si tratta di lui!”. Concluse la frase alludendo ad un ometto nascosto dietro l’infermiera. “Tu?!” esclamò Kidou. “Kogure?!” esclamò a ruota Yuki. “Eh eh…” sghignazzò l’ex-difensore dell’Inazuma Japan “Salve ragazzi…”. “Inizio a non capirci più niente!” dichiarò Yuto. “E se non ci capisce nulla lui…” commentò con tono ironico il suo collega della Teikoku Gakuen.
 
 
Dopo innumerevoli spiegazioni da parte dei nuovi arrivati, la situazione apparve finalmente chiara. “Quindi… Vediamo se ho capito bene…” riepilogò a voce alta Tachimukai “Quando Yuto è andato all’ospedale per ritirare il referto medico, Kogure si trovava lì per caso… Sentendo il dialogo tra Kidou e Fuyuka ha pensato di fare uno scherzo ai suoi vecchi amici, così ha scambiato il nostro foglio di carta con quello di qualcun altro…”. “Dopodichè” continuò il cognato “Vi siete messi ad inseguirci per avvisarci dello sbaglio, ma divertiti da tutti i malintesi che si erano innescati avete deciso di aspettare…”. “Esatto.” concluse Saginuma. “Ti sembrano scherzi da fare?!” chiese Yuki a Kogure. L’ex-portiere dell’Inazuma Japan era a dir poco infuriato dalla situazione, ma ciò che stava per vedere, non avrebbe certo migliorato il suo umore. “In ogni caso…” commentò Kidou “Farò meglio a far rientrare i miei agenti…”. Egli prese il suo cellulare, per poi digitarci sopra il testo “MISSION ABORTED”, che inviò ad una lunga serie di contatti. Non vi fu nemmeno il tempo di chiedersi chi fossero gli “agenti” cui alludeva Yuto, che l’intera squadra di calcio della Teikoku Gakuen apparve dinanzi al suo comandante, sull’attenti come tanti soldatini. “C… Co… Come… Come hai fatto a portarli fin qua?” chiese allibito Jirou. “Una corsetta di riscaldamento…?” rispose l’altro con fare retorico, quasi a voler dire: “Cosa ti aspettavi?!”. “Tu?!” esclamò infuriato Tachimukai “Tu ci hai spiati?!”. “Ecco…” si giustificò il cognato “Ho semplicemente posto sotto sorveglianza di fiducia la mia nuova proprietà ed i suoi primi clienti…”. Non finì la frase che si trovò il Yuki atto a strozzarlo con ambedue le mani. “Ehm ehm…” si schiarì la voce Fuyuka “Prima di uccidervi a vicenda… Qualcuno farebbe meglio a chiedere scusa alla propria moglie per aver dubitato di lei…”.
 
 
Tachimukai era abituato a chiedere scusa alle persone, al contrario di suo cognato, che, però, aveva voluto ad ogni costo trascinarsi dietro in quell’operazione. Bussarono alla porta della camera di Haruna, attendendo pazientemente. Dopo circa un minuto di tombale silenzio, i due uomini compresero che la donna doveva essere uscita, forse per prendere aria fresca, o forse per cercare loro. Lo sguardo di Kidou fu catturato da una macchia scura sulla moquette blu del corridoio. Dopo essersi piegato ed averci passato il dito sopra, già meditando una qualche severa punizione per l’inserviente scansafatiche, si accorse ch’esso non era che sangue. Notando ciò, Tachimukai volse lo sguardo al referto medico che aveva in mano, accorgendosi di qualcosa di sconcertante: la data prevista per il parto era in quei giorni!
 
 
Per qualche istante restò immobile, come paralizzato dalla scoperta fatta. Notando l’espressione del nuoro e collegando ciò alla macchia di sangue sulla moquette, Kidou impiegò una manciata di secondi a capire quanto fosse avvenuto, restando a sua volta paralizzato. Senza muovere un muscolo, eccetto quelli facciali, Yuto commentò: “Credo proprio che ucciderò Kogure…”.
 
 
Trovare Haruna non fu complicato, bastò seguire le macchie di sangue. Mentre Tachimukai cercava sua moglie, Kidou correva a chiedere aiuto all’unica persona della zona abile nei parti. Tutti si radunarono nella hall del resort, compresi camerieri, portieri (dell’uno e dell’altro tipo), inservienti, agenti segreti di Kidou… E chi più ne ha più ne metta! Fuyuka cercava di dare indicazioni alla sua amica su come restare calma, nel tentativo di diminuire il dolore del parto. Purtroppo non ottenne grandi risultati, in quanto le sue urla furono assordanti ed immancabili.
 
 
Si può dire che il parto riuscì correttamente, seppur con la perdita di alcuni timpani dei presenti. Al termine dell’operazione, la bambina neonata venne caricata in macchina insieme alla madre ed al padre, diretti verso l’ospedale più vicino onde mettere sotto controllo l’infante. Intanto, Kidou, Saginuma, i giocatori della Teikoku Gakuen e Kogure restarono a “parlare” un po’. Per “parlare” s’intende che Yuuya finì appeso per i piedi ad un abete, nonché privato degli indumenti. Completata tale operazione, Jirou si rivolse a Yuto: “Dimmi una cosa… Ora che tutto si è risolto… Hai intenzione di lasciare in pace tua sorella e la sua famiglia?”. “Neanche per sogno!” rispose con sveltezza innaturale “Sarebbero persi senza di me!”.

ANGOLO DELL'AUTORE
Ecco il finale della mia Two-shots! Comunico, inoltre, di aver approvato quanto prima ipotizzato, ossia, di scrivere, più avanti una long-fiction basata sulla famiglia che si è vista prendere forma qui, poichè mi ci sono affezzionato... Comunque, bando alle ciance! Spero che vi sia piaciuta, anche se il finale è un po' più deludente di come me lo fossi figurato in precedenza... Arrivederci a tutti!

 
  
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