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Autore: apollo41    02/11/2015    3 recensioni
Tony non era idiota, anzi, era risaputo che fosse un genio che un giorno avrebbe cambiato il mondo. Per il momento comunque, indipendentemente dal proprio quoziente intellettivo molto sopra la media, Tony era un adolescente con gli ormoni in subbuglio. Motivo per cui faceva cose idiote, come proporsi come mascotte della squadra di football solo per avere un'occasione in più di parlare con niente meno che con la punta di diamante della squadra, Steve Rogers.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The Complete Idiot's Guide To Dating
Extremely Useless Worries

 

Prompt: Stony, sequel del fill precedente. La prima uscita di Tony e Steve + confessione di Tony. Bonus++: Tony si scopre impegnato a fare ridere Steve in ogni modo possibile.
 

Tony sapeva che Pepper l'aveva fissato come se fosse un marziano per tutta la pausa pranzo, ma sinceramente Tony aveva preferito passare quel tempo a capire o meno se quella fosse la realtà o un sogno. Perché se non si trattava solo di un sogno, probabilmente quello che aveva con Steve di lì a qualche ora non era un appuntamento. Non uno vero, comunque. E non gli importava neppure che Rhodey avesse riso di lui quando aveva chiesto conferma a Pepper come una tredicenne infatuata. Perché Tony con i suoi 17 anni suonati, al momento, si sentiva più una undicenne che non sapeva neppure cosa fare del proprio corpo ancora bambinesco.

Che, tolto tutto il melodramma che Tony tendeva a buttare in qualsiasi cosa, significava che era nel panico totale. Panico che secondo Tony era, comunque, motivato perché quella sarebbe stata probabilmente l'unica occasione di far innamorare perdutamente di sé Steve e la cosa era una impresa degna di un eroe mitologico, perché per quanto Tony fosse un narcisista e pensasse di essere oggettivamente di bell'aspetto, sapeva anche che in confronto Steve era una divinità. E questo era considerando solo l'aspetto esteriore, perché se Tony avesse tenuto a mente anche il carattere perfetto di Steve a confronto col suo essere in pratica noioso come una pulce, beh, non c'era bisogno di aggiungere altro.

Prima dell'uscita di scuola, ancora preso dalla frenesia e dall'ansia, Pepper lo aveva preso per un attimo a schiaffi -neanche tanto delicati a dirla tutta- e gli aveva ricordato che lui era pur sempre Tony Stark e sapeva perfettamente come gestire un evento sociale con persone normali; doveva solo pensare che era come uscire con lei e Rhodey e sarebbe andato tutto liscio come l'olio.

Tony si diede una calmata e continuò a ripetersi quel mantra anche quando Steve lo avvicinò fuori dalla scuola per chiedergli se voleva anche andare con lui in biblioteca a studiare o se preferiva tornare a casa e incontrarsi più tardi. A quella richiesta, comunque, si fece prendere dal panico di nuovo perché okay, il cervello era ovviamente la sua qualità migliore quindi magari se avessero studiato insieme Tony avrebbe fatto bella figura; ma era pur sempre vero che un so-tutto-io era anche una delle cose più irritanti del mondo. Ma poteva davvero rinunciare a passare più tempo con Steve ora che ne aveva l'occasione?

Si ritrovò così, pochi minuti dopo, seduto di fronte a Steve ad uno dei tavoli della biblioteca semi deserta, rendendosi conto che le proprie preoccupazioni di qualche istante prima sul parlare troppo erano immotivate: anche solo ad aprire bocca per chiedere a Steve se avesse bisogno di aiuto con i suoi problemi di matematica, Coulson, il bibliotecario, gli lanciò un'occhiataccia che gli fece passare in un attimo la voglia di anche solo emettere un sospiro.

Si accorse che erano passate un paio di ore solo quando Steve attirò la sua attenzione picchiettando una penna sul blocco su cui Tony stava annottando quanto più veloce riusciva il codice per l'AI che stava ancora progettando. Tony alzò lo sguardo di colpo e rimase abbagliato dal sorriso di Rogers, che aveva già riposto i libri nel proprio zaino; Tony imprecò nella propria testa, chiedendosi per quanto tempo Steve avesse cercato di attirare silenziosamente la sua attenzione mentre Tony se ne restava con la testa persa tra righe infinite di programmazione. A giudicare dal disegno che aveva fatto Steve a penna sull'unico blocco ancora poggiato sul tavolo, parecchio tempo, tanto perché Steve facesse un ritratto di Tony che lavorava al suddetto codice.

Okay, l'appuntamento di quella sera? Era un appuntamento vero, realizzò Tony osservando il disegno che nonostante fosse stato fatto con una penna a sfera qualsiasi era dettagliato e nitido. E Steve arrossì e gli sorrise quando si accorse che Tony aveva notato il disegno. Stark sorrise in risposta, un sorriso sincero, non uno di quelli che usava di solito con le ragazze alle feste. Aveva davvero una chance con Steve; la scienza solo sapeva per quale variabile cosmica una cosa simile stesse accadendo, ma era davvero la realtà e non un sogno.

Tony voltò le pagine del proprio blocco fino a trovarne una vuota, per poi scrivere qualcosa velocemente e mostrare il foglio a Steve, che lesse in silenzio prima di emettere una risata a malapena trattenuta, cosa che fece guadagnare a Tony un'altra occhiataccia di Coulson. Non che gli importasse, comunque, era troppo occupato a godersi la risata di Steve e a decidere che far ridere il più possibile Steve sarebbe stata la missione della propria vita.


BONUS
“Quindi, sei la mascotte della scuola solo a causa mia?” chiese Steve quando uscirono dalla biblioteca.

Tony scrollò le spalle sorridendo. “Lo so, inquietante. Ma siamo quasi pari con la cosa del disegno.”
Steve annuì arrossendo e fissandosi i piedi per un attimo. “I disegni.”
“Plurale?”
“Sei un soggetto interessante.” fu l'unica risposta.
“Aw, Steve, non dirmi che hai fantasticato di disegnarmi come una delle tue ragazze francesi.” ammiccò.
Steve sbuffò una risata e gli diede una gomitata.
Era tutto perfetto.

   
 
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