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Autore: Isuzu    04/11/2015    1 recensioni
La vita di Alyssa, ragazza pigra e svogliata, viene completamente stravolta.
Assieme al fratello Chord e all'amica Nora, si vedrà costretta a partire per un’avventura imprevista che la porterà a scoprire i grandi misteri di Paradox, una misteriosa entità che pare voglia creare un’essenza in grado di donare vita eterna e pieni poteri a chiunque la beva e Paradox non sembra affatto armato di buone intenzioni.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano rimasti fermi per diversi istanti, sembrava quasi che dovessero rendersi ancora conto di quello che stava succedendo. Nonostante ciò che era avvenuto poco prima nel Bosco Ancestrale si erano illusi di poter tornare alla normalità, ma a quanto pareva il Fato aveva altro in serbo per loro.
-Dobbiamo andare… – mormorò Alyssa correndo verso la casa del druido, lasciando andare il cestino che aveva tra le mani rovesciandolo a terra, cose le importava di quel che aveva raccolto, quando la vita di Bhuns era in pericolo?
Forse era stato solo un esperimento andato a male, ma quel fumo così intenso la faceva poco sperare. Sentiva che il druido era in pericolo.
Non aspettò nemmeno la risposta degli altri due, perché prese a correre, furiosamente, verso quel fumo così nero, facendo sballottare la tracolla sul proprio fianco. Si mosse più velocemente che poté.
-Maestro Bhuns! Maestro Bhuns! – chiamò la ragazza per poi tossire, per via della corsa e del miasma.
Il fumo nero delle fiamme era fastidioso e rendeva difficoltoso respirare, inoltre c’era qualcosa di decisamente strano: quelle vampe di fuoco erano bianche, una tonalità così brillante da essere a loro sconosciuta.
Nora e Chord la raggiunsero proprio in quel momento, non erano stati reattivi tanto quanto lei, ma quando l’avevano vista allontanarsi, non avevano perso troppo tempo e avevano cercato di raggiungerla, non volendo lasciarla sola.
Il fratello la prese per le spalle, cercando di calmarla, dimostrando di riuscire a domare l’agitazione e l’ansia che provava.
-Alyssa. Calmati, non sappiamo… cosa sia successo e questo fumo non è… normale, lo sai anche tu. Dobbiamo fare attenzione.
-Ma il Maestro Bhuns…- mormorò la ragazza, portandosi le mani al volto, cercando di trattenere la sua frustrazione, si sentiva davvero inutile e impotente in quel momento.
Ormai, così vicino alla casa potevano sentire il calore, quasi soffocante, di quelle strane fiamme. Le due ragazze fissavano il fuoco sconsolate, mentre Chord lo osservava in maniera strana, come se stesse valutando qualcosa. Era molto combattuto, sapeva di avere un dovere civico e morale, sapeva di dover intervenire, ma non sapeva come.
-Proviamo con l’acqua, magari riusciamo ad aprirci un varco; le fiamme avranno allarmato qualcuno al villaggio e tra poco saremo raggiunti, ma dobbiamo far qualcosa. - propose il giovane.
Velocemente, si diressero verso il pozzo della magione e cominciarono a recuperare dell’acqua, per poi gettarla verso le ardenti fiamme, ma niente sembrava avere effetto.
Cosa potevano fare?
Ritentarono, ma ancora quel fuoco manifestava la sua presenza prepotentemente, sembrava quasi che fosse immuni all’acqua, il che era davvero assurdo.
Chord fece vagare lo sguardo su tutta la casa.
Forse aveva trovato la soluzione.
-Entriamo…- mormorò con voce insicura, facendo sobbalzare le due amiche.
Come aveva intenzione di entrare? Non c’erano spiragli.
Non fecero neppure in tempo a dire qualcosa che il ragazzo si era già gettato nelle fiamme.
Nora ed Alyssa quasi urlarono davanti a quel folle gesto, la sorella si era mossa verso di lui, nel vano tentativo di fermarlo. Non riusciva a capire il perché di quel folle gesto.
Quello che accadde dopo fu molto strano: nessun urlo di dolore, nessun odore strano, nessun movimento.
Ancora sconvolte le due ragazze si scambiarono uno sguardo e si presero per mano, senza dire una parola e con la paura in cuore.
Entrambe avevano pensato la stessa cosa: attraversare il fuoco.
Volevano raggiungere Chord, volevano capire cosa stava succedendo.
Per quanto folle potesse sembrare quell’idea, era l’unica che avevano.
Si guardarono un’ultima volta e poi chiusero gli occhi, cercando dentro di loro il coraggio di buttarsi; fecero un profondo respiro e, poi, si gettarono.
 
Alyssa si aspettava di bruciare, almeno un po’, invece non era successo nulla di quello che aveva previsto.
Semplicemente aveva avvertito un forte calore, solo per un attimo, che era scomparso del tutto una volta uscita dalle fiamme.
Guardò subito Nora, per accertarsi che anche lei stesse bene e la trovò che la fissava a sua volta con uno sguardo sorpreso e incredibilmente felice.
-Ragazze! – le chiamò una voce a loro ben nota. – Siete qua anche voi!
Velocemente si voltarono verso Chord che sorrideva con dolcezza verso di loro, avvicinandosi con calma per poi stringere a sé la sorella.
Anche lui aveva avuto paura di non rivederle, la sua era stata solo un’intuizione: aveva osservato con attenzione e con sospetto quelle fiamme e non gli erano parse per nulla naturali, già a partire dal colore, inoltre, persino l’acqua non le aveva abbassate, neppure per un secondo.
Aveva preso un grosso rischio, per un attimo non aveva pensato alle conseguenze, solo dopo era stato sommerso dalla consapevolezza di aver rischiato la vita: era stato molto fortunato.
Non era riuscito a muoversi oltre, troppo sconvolto da quello che aveva appena fatto, troppo preoccupato per aver lasciato Nora e sua sorella indietro.
-Non ci posso ancora credere! – affermò Nora esterrefatta appoggiandosi ai due, facendoli sorridere.
La loro felicità, però, fu subito cancellata da un gemito che proveniva dalla stanza accanto.
La grande paura provata aveva fatto scordare ai ragazzi, per qualche istante, quello che stavano facendo.
Alyssa si mosse quasi automaticamente verso la voce, attraversando l’ampio ingresso e ordinato ingresso, per poi fermarsi brutalmente proprio all’arco d’ingresso che conduceva alla sala.
-Maestro Bhuns! – sussurrò sgomenta.
A terra, riverso in una pozza di sangue, c’era proprio il druido. Alyssa tremò visibilmente e sbiancò. Fu presto raggiunta dagli altri due e Nora fu la prima ad avvicinarsi all’uomo, con cautela, poi fu seguita dai due fratelli.
-Respira ancora! –esordì la ragazza.
Chord guardò la sorella, ben sapendo che, se ci fosse stata una possibilità di sopravvivere per Bhuns era nelle mani di Alyssa. Era l’unica tra loro tre a possedere un briciolo di conoscenze mediche. Sperava sempre che arrivasse qualcuno dal villaggio, ma i soccorsi sembravano tardare.
Quest’ultima col volto ancora pallido, si chinò sul druido e questi aprì gli occhi.
Tutti sobbalzarono a quel gesto tanto improvviso, quanto inaspettato.
 - Sei come al solito in ritardo… - sbuffò fuori in un farfuglio doloroso.
La ragazza fece per zittirlo: viste le condizioni precarie non doveva sforzarsi, ma il druido, ostinato, continuò.
-Dovete fare presto… Paradox è tornato…
Ai giovani si gelò il sangue nelle vene, com’era possibile? Quel nome lo avevano già sentito: quella creaturina li aveva messi in guardia.
Chi era Paradox?
Bhuns non spiegò loro nulla, ma continuò a parlare.
-Paradox…- ripeté il druido. – Tutti siete in pericolo. La città… il regno… tutto. Dovete andare dal Sommo Jils…
Si fermò prendendo fiato. Era evidente che si stava sforzando molto per parlare, si vedeva che quello che aveva da dire era importante, più importante della sua stessa vita. I ragazzi erano come paralizzati, non riuscivano a muovere un muscolo, troppo sconvolti per quelle parole, troppo sconvolti per tutto quello che avevano vissuto quella mattina.
-La barriera… il fuoco… tiene le ombre di Paradox lontane… ma non durerà ancora a lungo.
Alyssa, Nora e Chord iniziarono a capire.
Bhuns era stato aggredito dalle ombre di Paradox e aveva creato quelle fiamme così strane per tenerle lontane. Dovevano cercare questo Jils.
La sua aiutante stava cercando di tamponare la ferita con il mantello, mentre c’era ancora però qualcosa che al ragazzo non era chiaro.
-Come puoi creare ciò? – chiese, visto che Bhuns non era un mago.
-Chord, la tua curiosità ti caccerà nei guai…- mormorò sconsolato il druido.
Alyssa concluse la frase di Bhuns, mentre continuava a occuparsi della sua ferita:
-Ha usato l’essenza di fuochi fatui… in una pozione, credo, se la bevi ti può permettere di creare fiamme che non bruciano e…
Bhuns allungò una mano tremante verso il volto della ragazza per darle una carezza e nello sguardo dell’uomo si poteva leggere tutto il suo orgoglio.
-Alyssa… porta la polvere stellata da Jils, lui capirà…
Furono le ultime parole che uscirono dalla bocca dell’uomo.
 
Le fiamme che circondavano la casa cominciarono lentamente a diminuire, ma erano ancora presenti.
Alyssa guardò i suoi due amici poi abbassò la testa, ricacciando indietro le lacrime: non avevano tempo per piangere.
-Dobbiamo… informare la città, credo… sia la cosa migliore…- disse Nora, avvicinandosi all’amica per darle sostegno.
Erano tutti sconvolti, ma non potevano farsi prendere dal panico. Dovevano rivolgersi ai capi della città, loro avrebbero certamente dato ai ragazzi il sostegno necessario per affrontare una simile missione.
Chord guardò la sorella recuperare una scatola grande quanto il palmo della mano di Aly: era rosso scuro con disegnati degli strani ghirigori argentei e sembrava non avere alcuna apertura, come se fosse perfettamente sigillata. Neppure Alyssa era mai riuscita a capire come si aprisse, ogni volta che lo domandava al druido, questi le sorrideva e diceva che neanche lui ne era in grado.
Messa al sicuro nella borsa, la ragazza si asciugò nuovamente le lacrime, che scendevano involontariamente a rigarle il volto.
Il ragazzo, intanto, si era chinato per prendere il pugnale, era meglio portare anche quello, magari in città avrebbero potuto fare delle indagini più approfondite. Stava male al sol pensiero che era stata proprio quell’arma a togliere la vita a Bhuns.
-Andiamo adesso, se noi… dobbiamo trovare questo Jils, sai chi è? – chiese Chord, la ragazza scosse la testa, magari qualcuno dei capi lo sapeva.
Chord si passò visibilmente preoccupato la mano libera tra i capelli.
-E se tornano le ombre? – chiese, ma la risposta delle amiche non arrivò.
-VOI! - un urlo quasi disumano li fece voltare verso l’ingresso, dove tra le fiamme morenti si intravedeva la severa figura di Gaer. Ci fu un momento di silenzio, poi l'uomo continuò.
-Avete ucciso Bhuns!

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Angolo autrice
Grazie mille per aver letto fino a qua!
Come vi sembra questo capitolo? Piaciuto il colpo di scena?
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima! E grazie ancora!
^^Isuzu^^

 
  
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