Stronza.
Sei una
maledetta stronza.
Sempre pronta a
rovinare tutto. Tutto...
Ho saggiato la
libertà, ho gustato fino in fondo il
Controllo e l’indifferenza.
Ho gioito di
nuovo per la fame, per lo stomaco
vuoto, per le vertigini, la spossatezza e la testa che girava.
Ho esultato
davanti a quel 4 sulla bilancia, ritornato
a farsi vedere dopo tanti – troppi
–
anni di tentativi.
...Ma ho avuto
anche paura, sì.
Ho avuto paura che potesse ricominciare tutto da capo, che si potesse ripetere il copione, che questo maledetto libro riproponesse
sadicamente i
suoi capitoli peggiori.
Perché,
no, al peggio non c’è mai fine.
Sei consapevole,
ma petite, che ce l’hai
con te
stessa?
Non
sono io l’oggetto della tua rabbia, del tuo odio e del tuo
disprezzo.
Sbaglio, o sei
stata TU a dire che siamo la stessa
persona?
Touché.
Sono confusa, davvero
confusa.
Qualcosa in me è cambiato nel corso degli anni e oggi mi ritrovo a vivere in un modo del tutto diverso una situazione che è così
meravigliosamente
famigliare.
Non so come
inquadrarla, non faccio nemmeno
progetti.
Mi sono
ritrovata semplicemente a viverla, ecco tutto.
Mi ripeto che ad
oggi la priorità è
l’Università e
che l’alimentazione – e tutto ciò che
essa ingloba – è ormai passata in secondo
piano.
Ma è
davvero così?
...
Rispondi,
maledizione!
Forse
sì,
forse no.
Vuoi sapere
se stai mentendo a te stessa?
Certo,
che lo stai facendo.
Su cosa?
Ah, non
lo so. Potresti mentire su tutto... o su niente.
Hai
mai pensato di poter mentire alla
menzogna?
È
semplice
credere alle bugie, dovresti saperlo!
La vera
domanda che mi farei, mi querida, è: quanto
durerà?
Desideri
già rovinarmi tutto.
Come questa
mattina, vero?
Tutto
ciò che ho ottenuto non ti basta più.
Io non
mi accontento mai, cara, e dovresti imparare a farlo anche tu.
Ho sempre fame
del Vuoto, io.
Cosa ti ha fatto
scattare?
Non ti sei
sentita più importante? Hai pensato che
ti abbia sminuita, ieri?
Ho detto
che non conti niente, mi pare...
Ecco una
prima menzogna, cara!
Io conto
eccome, ma hai trovato
nell’Università
una buona distrazione.
Sei furba
e, lo riconosco, sei stata anche brava.
Tu sai
che sono importante e che in realtà sono io ad avere il
coltello dalla parte
del manico.
Illuditi
quanto vuoi del contrario. Prima o poi tornerai da me strisciando e
implorando
pietà!
Non stai
parlando più come l’Ossessione.
Stai parlando
come la Bestia.
...
“I
mostri sono reali e anche i fantasmi
sono reali. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono”1.
Una bella scusa
per soccombere a noi stessi.
Ma, in fondo, proprio oggi ho sperimentato sulla mia pelle che la Bestia si è nascosta e che attende solo che le volti le spalle per
aggredirmi di
nuovo.
Rivuole la mia
vita, così come la vuoi anche tu.
E se, invece,
questa volta fossi io a strapparla dalle vostre grinfie?
Prenditela,
pure, se ci tieni così tanto.
Ma sappiamo già che alla prima occasione la rimetterai sulla piazza come una prostituta, in attesa che io o
la Bestia – o
entrambe? – riprendiamo a giocare con lei come un
gatto con un gomitolo.
1 la frase è di Stephen King.