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Autore: piccolo_uragano_    09/11/2015    5 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Sirius strinse forte Harry. “Immagino sia superfluo dirti che mi mancherai.”
Harry, con un sorriso luminoso degno della donna che lo aveva messo al mondo, alzò lo sguardo verso Sirius. “Immagino sia superfluo dirti che tra papà e figlio è sempre così.” Il binario era più affollato che mai, ma tutti sentirono benissimo quelle parole.
Sirius gli strizzò l’occhio e gli batté una mano sulla spalla. “Tieni d’occhio tua sorella.”
Lui annuì, mentre Sirius notava che già tre ragazze avevano salutato Robert.
Martha abbracciò Kayla. “Abbi cura di te, principessa, okay?”
La ragazzina annuì. “Lo farò, mamma.”
Martha le baciò la fronte. “E bada ce i tuoi fratelli non combinino troppi guai.”
“Questo non so se posso farlo!” replicò lei con un sorriso. Poi guardò suo padre. “Ti scrivo quando arrivo.” Gli comunicò. Sirius la guardò con quello sguardo che riservava alla figlia femmina. Se il rapporto che aveva con Harry e Robert era fraterno, burlone e complice, con lei giocava il ruolo del protettore.
“Fai la brava, tesoro, intesi?” Lei annuì, abbracciando suo padre.
“Ti voglio bene.” Gli sussurrò.
“Anche io, principessa, non sai quanto.”
Intanto, Martha abbracciava Remus. “Stai attento. Scrivimi. Non dare corda a Mocciosus. Non dare troppi compiti, e falli divertire: è il modo migliore per farsi amare da dei ragazzini.”
Remus sorrise, con il braccio sulla schiena della sua amica. “Okay, mamma.” Scherzò, attirando l’attenzione dell’altro Malandrino.
“Martha, tesoro, lascialo respirare.” La invitò.
La donna sciolse l’abbraccio, sbuffando. “Ci vediamo presto, intesi?”
Remus annuì. “Si, mamma. Smettila ora, i miei compagni mi vedranno.” Scherzò di nuovo Remus.
Martha gli diede una leggera sberla sulla spalla e poi si perse a guardare Robert. Così cresciuto, maturo, bello, uomo. Guardarlo la rendeva fiera, perché aveva dei valori ferrei e sapeva difenderli. Se ne stava pochi metri più in là a parlare con Fred e George, ridendo, e spintonandosi.
Si avvicinò in punta di piedi, e posò la testa sulla spalla di suo figlio. “Posso salutarti?”
Lui, contentissimo di aver finalmente rivisto i suoi amici, passò un braccio attorno alle spalle di sua madre, e le baciò i capelli. “Forse un po’ mi mancherai: a Hogwarts nessuna donna mi urla contro per svegliarmi!”
Martha sorrise, stupita dal gesto d’affetto del figlio. “Dirò a Hermione e Kayla di farlo!”
“A quelle due si bloccherebbe la crescita se vedessero la nostra stanza!” scherzò Fred.
“Ehi, Robert!” lo richiamò Sirius, lanciandogli una scatola azzurra. “Fanne buon uso, okay?”
Robert, da buon giocatore di Quidditch, afferrò il pacchetto al volo e se lo mise nella tasca della giacca prima che sua madre potesse capire.
“Che ti ha dato?” domandò, con lo stesso tono che aveva sempre usato per sgridare i Malandrini originali.
“Caramelle.”
“Robert, che ti ha dato?” chiese di nuovo, con tono più severo.
Il treno fischiò, e Martha si trovò costretta a guardare i ragazzi tendersi la mano e correre sul treno, seguiti da Remus. “State attenti!” urlò. Loro erano già in mezzo alla folla, e non potevano sentirli.
I due coniugi Black rimasero a sbracciarsi salutando tutti quanti, fino a quando il treno non divenne solo un puntino all’orizzonte. A quel punto, Martha si voltò verso Sirius, sfoggiando nuovamente un’espressione severa. “Che hai dato a Robert?” domandò.
Lui finse di non capire. “Che ho dato a Robert?”
“Lo sto chiedendo io a te. Gli hai lanciato un pacchettino azzurro.”
Lui finse di ricordarsi. “Oh! Sì, ehm … delle cose che a noi non servono.”
Martha, per la seconda volta, gli tirò uno schiaffo sul braccio. “Non gli hai dato dei preservativi, vero?”  Lui si portò una mano dietro la nuca con aria colpevole. “Oh, Padfoot, è un ragazzino! A che gli servono quei cosi?”
Sirius sorrise e alzò gli occhi al cielo. “Te lo devo spiegare?” Martha serrò la mascella. “Oh, insomma: anche noi ci davamo da fare!”
“Ma lui è … piccolo!”
Aprì lo sportello dell’auto babbana. “Nah, non è così piccolo!” entrò in macchina e decise che era ora di cambiare argomento. “Hai sentito ciò che ha detto Harry?”
“Ho sentito.” Rispose lei, sorridendo e mettendo in moto.
“Credo che James sarebbe felice, non geloso, o arrabbiato, voglio dire …”
“James ne è felice, da qualche parte.” Lo rassicurò lei.

“Dimmi che stai scherzando!” esclamò Martha. “Kingsley, dimmi che David mi ha detto una stronzata!”
“Si chiama Daniel.” Precisò l’uomo, procedendo a passi veloci.
“Dimmi che non ci sono dei Dissennatori sul treno per Hogwarts!”
Kingsley lanciò a Martha una veloca occhiataccia. “Non posso mentirti.”
“Oh, cosa crede Caramell, che Minus si metterà seduto sull’Espresso accanto agli studenti?”
“Non so cosa passi nella mente di Caramell, Redfort.” La liquidò lui, entrando in un ufficio. In quel momento, Tonks, con  dei pacati capelli azzurri, le correva incontro.
“Martha, hai sentito?” esclamò, cercando di non cadere quando smise di correre. “Dissenatori!” esclamò.
“I miei figli sono su quel treno, Tonks: sono furiosa!”
“Beh, ma sono con Remus, no?”
“Harry e Kayla forse si, ma dubito che Robert sia rimasto nello scompartimento con i suoi fratelli.” Detto questo, fece segno alla giovane strega di seguirla e iniziarono a cercare informazioni su quanto stava succedendo sull’Espresso per Hogwarts.

Robert sorrise e scosse la testa. “Niente di che.” Disse, rispondendo alla domanda di George riguardo alla seconda parte della sua estate. “Sono stato a casa con Kayla e Harry a dare fastidio all’elfo e a solleticare il quadro di Walburga.”
“Deve essere figo!” esclamò George.
“Già, possiamo provarci anche noi?”  domandò l’altro.
“Vi farà diventare sordi con i suoi strilli. A me ancora fischiano le orecchie!”
I due gemelli risero di nuovo. “E non sei uscito con nessuna?”
“Sono stato a casa!” ripeté lui. Non aveva informato nei dettagli Fred e Gorge sul motivo del loro trasferimento a Grimmauld Place: gli sembrava di fare la vittima, ed era esattamente ciò che voleva evitare.
Improvvisamente, sentì un freddo gelargli le ossa. D’istinto strinse le dita attorno alla bacchetta e guardando i suoi amici notò che anche loro avevano avvertito qualcosa, fuori dallo scompartimento. Anche i due Weasley afferrarono la bacchetta, pronti, come sempre, a schierarsi dalla parte dei più bisognosi.  Robert si alzò in piedi e mosse un passo verso la porta dello scompartimento, ma vide il vetro gelare improvvisamente. Quindi, davanti a lui apparve una figura nera da cui sembrava provenire quel freddo glaciale.
Robert tentò invano di alzare la bacchetta verso la figura. Si sentiva debole e tremendamente triste, svogliato, come se non avesse nulla per cui combattere.
Sentì che quella strana figura stava cercando di respirare qualcosa di più pesante ed importante dell’aria: qualcosa che provenisse dal ragazzi stesso.
“Vai con lo zio Peter, pulce: fidati di lui, a dopo!”
“Robert, considerati fortunato: hai il padrino più figo del mondo!”
“Non dire queste cose davanti al bambino, Prongs! Non c’è nessuna spia!”

“Robert!” Improvvisamente, sentì un getto di acqua gelata ricoprirgli il volto. Quando riaprì gli occhi, Fred lo guardava con aria preoccupata. “Robert, fratello, ripigliati!”
Lui si guardò attorno: era seduto accanto al finestrino, ed era tornato il caldo e la luce. “Lo avete visto anche voi, vero?”
“Era un Dissennatore: perquisivano il treno cercando Minus.” Rispose il rosso.
“E chi te lo ha detto?”
“Hermione.”
“Hermione?”
“Sì, è passata chiedendo se andasse tutto bene. E ha detto che …” Fred esitò.
Robert, per un secondo, ripensò a quelle voci che aveva sentito. Non le ricordava troppo bene, ma era quasi sicuro che la voce femminile e dolce fosse quella di Lily, che lo invitava a farsi prendere in braccio da Peter e invitava James a non parlare della spia davanti al piccolo. La voce maschile, invece, era calda, profonda e rassicurante. Quasi sicuramente, era la voce di James.
“Che è successo anche a Harry, vero?” domandò, passandosi una mano nei capelli.
Fred annuì. “Harry  è … proprio svenuto.”
Come era prevedibile, Robert si alzò di scatto, aprì la porta ed iniziò a correre. Aveva visto Karry, Kayla, Ron, Hermione e Neville in uno scompartimento insieme a Remus. Senza badare alle buone maniere, spalancò la porta dello scompartimento che ricordò come il loro, trovandosi ad invadere un momento di pettegolezzi di delle serpi del sesto anno. Queste lo guardarono con discreto interesse, ma lui si scusò con un veloce sorriso, maledicendosi: lo scompartimento in cui li aveva lasciati all’inizio del viaggio, era quello accanto.
“Harry, Merlino, stai bene? Fred ha detto che Hermione ha detto …”
“Sei pallido, Robert.” Lo riprese Moony. “Hai perso i sensi anche tu?”
“No.” disse. “Ho solo avuto un leggero mancamento.” Kayla ed Hermione strabuzzarono gli occhi. “Non preoccupatevi, sto bene.”
“Perché non ti siedi?” lo invitò Kayla, con lo stesso sguardo preoccupato che spesso sfoggiava Martha.
“Sto bene!” ripeté Robert. “Harry, tu …” si passò una mano nei capelli, di nuovo, e si guardò attorno. “Hai sentito …” Come era possibile? Era forse impazzito?
“Ho sentito un urlo.” Rispose il giovane Potter. “Qualcuno che gridava.”
“Qualcuno che gridava?” domandò Robert. “Non erano … parole nitide?”
Harry scosse la testa, e Robert guardò Remus con espressione preoccupata. “Professor Lupin” cercò di scherzare “le andrebbe di venire con me a cercare il carrello dei dolci?”
Remus sorrise. “Ma certo, signor Black.” Si alzò e chinò la testa. “Con permesso.” Disse, rivolto ai ragazzi.
Una volta fuori dallo scompartimento, osservò il ragazzo con aria attenta. “Hai sentito delle parole?”
Robert sembrava davvero agitato. “Credi … è possibile che sia successo? Che io abbia sentito delle voci?”
Remus lo scrutò, attento. “Sì. I Dissennatori si nutrono di ricordi felici e ci fanno rivivere i nostri momenti peggiori.” Esitò. “Cosa hai sentito?”
Lo sguardo di Robert si fece confuso. “Non erano brutti ricordi, erano ... pezzi. Pezzi di James e Lily, credo.”
“Perché ‘credi’?”
Robert si guardò attorno con aria preoccupata e poi si decise a raccontare ciò che la sua testa aveva involontariamente riprodotto. Remus non si mostrò ne sorpreso ne deluso, ne felice ne triste. Si limitò ad osservarlo, con quel volto stanco e coperto da cicatrici, che, Robert lo sapeva, probabilmente si era inflitto da solo.
“Capisco.” Disse, alla fine. “Senti tua madre ha detto …”
“Non andarglielo a dire subito, Moony: la spaventerai a morte!”
Remus sorrise. “Tua madre ha detto che devo cercare di proteggervi. Tu sai di Peter, sai la verità, quindi conto che se succede qualcosa di sospetto, qualcosa di strano, tu corra a dirmelo.”
Robert annuì. “Credo che lo farò.”
“Non ti sgriderò se ne fai una delle tue, o perlomeno cercherò di non farlo. Però ho bisogno di sapere che se in qualche modo Peter cercasse di arrivare a voi, tu correrai a dirmelo.”
Robert guardò il Lupo Mannaro che aveva davanti agli occhi. Era davvero preoccupato. “Hai la mia parola, Remus.”

“Sta bene, ora: ti prego, tranquillizzati!”
“Oh, al diavolo!” sbottò Martha, guardando il volto di Remus nel fuoco. “Harry si farà delle domande, e Robert …”
“Gli darà le risposte che può sopportare.” La tranquillizzò Sirius, seduto sul divano. “Sanno ciò che fanno.”
“Non dubito di loro, dubito del mondo che hanno attorno.” Replicò la donna.
“Hogwarts è il posto più sicuro in cui possano stare.”
“Ed è lì che Peter andrà a cercarli!” sbottò di nuovo Martha. “Non è chiaro? Sa che li troverà lì!”
“Non farti prendere dal pessimismo, Redfort.” La fermò di nuovo il marito. “Non ne vale la pena.”  Tornò a guardare Remus nel fuoco. “Kayla come ha reagito?”
“Lei è forte: si è solo spaventata. In compenso, poi, si è abbuffata al banchetto.”
Sirius sorrise. “Non c’è nessun Serpeverde che le sta dietro, vero?”
Martha si alzò dalla poltrona e portò le mani ai fianchi. “Dai una scatola di preservativi a Robert, ma nessuno può guardare Kayla?!”
“Hai dato dei preservativi a Robert?” chiese Tonks, dal salotto, divertita.
“C’è Tonks?” domandò Remus, abbassando la voce.
“Sì, vuoi salutarla?” rispose Martha.
“No, anzi: scappo. Buonanotte!” e il viso di Remus sparì.
Martha guardò Sirius con aria perplessa e lui ricambiò lo sguardo. Non li avrebbero mai capiti. Martha scosse la testa e si diresse a grandi passi verso la cucina luminosa: erano tornati a casa, finalmente, e Tonks e Rose avevano preparato la cena.
“Stai ancora frequentando quel Corvonero, Dora?” domandò Sirius, entrando in cucina e salutando la cognata con un cenno. Prese un salatino, lo lanciò in aria e lo afferrò con la bocca.
“Che schifo!” esclamò Rose.
“Chiediti ancora come ho capito che eri un cane.” Si limitò a commentare Martha, appoggiandosi al bancone della cucina.
“Non hai risposto.” Disse Sirius rivolto a Tonks per stuzzicarla, ignorando completamente la moglie.
“Beh, nemmeno tu hai risposto a me.” Replicò lei.
“Ho regalato dei preservativi a Robert.”
“Esco ancora con quel Corvonero, che per tua informazione, si chiama Jim.”
“Non mi interessa come si chiama.” Rispose lui. “Non fa per te.”
“Non lo hai nemmeno mai visto!”  obbiettò lei.
“Non m’importa di vederlo: non fa per te.”
Lei serrò la mascella e poi guardò le due sorelle Redfort. “Lo avete contagiato!” esclamò, puntando il coltello con cui stava tagliando le verdure alla Babbana.
Rose alzò le mani in segno di resa. Allora la Tassorosso puntò il coltello contro Martha. “Lo hai convinto che mi piaccia Remus!”
“Tesoro, lui è mio marito: ha giurato di amarmi, onorarmi e ascoltare ciò che dico!”
“Non è vero!” esclamò l’uomo, con aria risentita. “Tonks, io non credo che il mio amico ti piaccia.”
Lei sembrò tirare un sospiro di sollievo, mentre lui apriva il Profeta.
“Però, se ti può interessare, è ancora in collegamento tramite il camino e ha chiesto di te.”
La giovane strega scattò, e iniziò a correre verso il salotto, cercando di non distruggere niente. Quando arrivò davanti al camino e vi trovò un comunissimo fuoco, imprecò contro Morgana.
“Ora, se ne hai il coraggio, vienimi ancora a dire che Remus non ti piace!” urlò Sirius dalla cucina.

Tornare nei sotterranei non fu esattamente gradevole. Era umido, e la gente la indicava. Astoria Greengrass, che aveva il letto accanto al suo, quando la vide arrivare in ritardo si era limitata ad un freddo e distaccato ‘ciao, Black’ ed in risposta aveva ricevuto un cenno con il capo.
Kayla posò sul suo comodino una foto della sua strana famiglia, mentre tutti i personaggi presenti le sorridevano allegramente. Posò accanto alla foto il libro de Il principe Caspian, sorridendo al pensiero che Remus si trovasse entro i confini del castello. Questo, indubbiamente, la faceva sentire più sicura.
Si lasciò cadere sul letto e notò che un topo la stava fissando. Era il topo di Ron, Crosta. Gli fece una linguaccia e quello se ne andò, strisciando senza fare rumore.
Era davvero strano, quel topo.

Rose fumava una sigaretta, guardando l’alba. Da quando sua madre era malata, lei soffriva di nuovo d’insonnia. Aveva smesso quando Kayla aveva cinque anni ed aveva iniziato ad avere dei grandi incubi. Martha si addormentava spesso accanto a lei, ma quando non lo faceva, o quando la bambina era affidata a lei, allora era la primogenita a dormire abbracciata alla bambina. Stranamente, la piccola Black la faceva dormire bene. Il contatto con la sua pelle liscia, il suo respiro regolare ed i suoi capelli arruffati, le aveva permesso, per la prima volta dopo anni di addormentarsi serenamente.
Ma adesso Kayla non c’era e lei aveva ricominciato a ritoccare le occhiaie con un piccolo incantesimo. Aveva anche ricominciato a fumare, cosa che Lily le aveva vietato.
Ora, come  ogni mattina, guardava Londra svegliarsi, ignara dei magici colori che la nascita di un nuovo giorno regalava. Tirò con la sigaretta, lasciando che il fumo le riempisse i polmoni, che li logorasse, tanto, si disse che anche il cuore doveva essersi logorato. Aveva amato Remus così tanto che probabilmente quel muscolo involontario si era consumato.
Sentì dei passi dietro di sé, e non ebbe bisogno di girarsi per capire che era Tonks, perché lei aveva un passo pesante ma non invadente. Rispecchiava la sua personalità: esuberante, ma mai invadente. Sapeva riconoscere i sentimenti della gente e sapeva quando fermarsi, facendo valere comunque il proprio parere ed i propri diritti. Era questa particolarità a renderla davvero speciale.
“Amalo più che puoi.” Disse, alla ragazza dietro di lei. “E quando ti dirà che ti meriti di meglio, non fare i miei stessi errori. Digli che probabilmente ha ragione, forse ti meriti di meglio, ma hai scelto lui. E vuoi lui. Non dargli mai motivo di dubitare di voi, Remus è … abituato, quasi, a dubitare. Non dargli mai motivo per farlo.”
Tonks si sedette accanto a lei. “Tu lo ami. Perché mi dici queste cose?”
“Perché per noi non c’era scritto nessun lieto fine.” Rispose, in un sussurro. Poi la guardò, con gli occhi di chi ha amato e perso. “Ma per voi … per voi ci sarà quel lieto fine.”
“E come faremo a garantirci l’un l’altro un lieto fine?”
Se c’è un segreto, è fare tutto come se vedessi solo il sole.” * 



* ritornello 'qualcosa che non c'è' di Elisa.

Ciao personeeeeee. Ho scritto questo capitolo in meno di un'ora, quindi spero non ci siano troppi erroracci. Come avrete notato, sto procedendo più lentamente rispetto ai precedenti due anni, ma questo sarà l'anno in cui anche Kayla e Harry scopriranno la verità, mi sembra dignitoso procedere con la giusta calma. Senza contare che i ragazzi stanno crescendo, e io non vorrei mai mettere loro fretta!
Ringrazio come sempre gosspi_girl (visto? Un pò di Renks!), alwais (un pò di Remus/Tonks anche per te!), felpato8, vittoriaM20 (grazie sempre di tutto, soprattutto per le chiacchierate) e poi Distretto_9_e_34
La canzone che da il titolo al capitolo e che Rose cita la trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=85a_g-UW3eA spesso ricollego questa canzone alla nostra Rosalie, e mi chiedo se il personaggio vi piaccia. Fatemi sapere! :)
Per qualsiasi cosa, fatemi sapere nelle recensioni o piacetevi la pagina su faccialibro '
P.S.il gufo morde ϟ' (https://www.facebook.com/PSil-gufo-morde-%CF%9F-127745170733062/) e ringrazio chi la pagina se l'è già piaciuta. ;) 
Altro? No. Vado a guardare Grey's Anatomy, con il vostro permesso.

Fatto il misfatto!



 
   
 
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