Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ramo97    09/11/2015    4 recensioni
I Mangiamorte che erano stati catturati con tanta fatica dagli Auror evadono misteriosamente. Toccherà allora a Harry Potter, il Prescelto, ora capo dell'Ufficio Auror a dare loro la caccia.
Mentre Harry tenta di evitare una nuova catastrofe, anche Draco Malfoy si interesserà alla vicenda, trovandosi ben più invischiato di quanto lui credeva di essere.
Ma i Mangiamorte, aiutati da un inquietante personaggio, vogliono tentare l'impresa più pericolosa di tutte: entrare a Hogwarts e prendere qualcosa (o qualcuno) che dicono che gli spetta, proprio nel primo anno di scuola di Teddy Lupin, il figlio orfano di Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ted Lupin'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quidditch e brutte sorprese

Baston quel giorno si alzò molto presto. Certo non aveva il sonno pesante come Teddy, ma il sabato era impossibile che si alzasse prima delle dieci. Invece quando Teddy si svegliò non lo trovò già più. Ci mise un attimo per ricordarsi che c'era la partita. Quel giorno era il fantomatico giorno di Tassorosso-Serpeverde. In allenamento, il Cercatore dei Serpeverde si era infortunato e quindi quel giorno  avrebbe giocato Bartemius. Bartemius ed Eva contro Baston. Nella loro comitiva era visto come un derby. I Serpeverde erano una squadra molto forte, con tutti e tre i Cacciatori molto forti, tra cui Eva, e due Battitori con un mira straordinariamente precisa. Invece i Tassorosso erano una squadra molto affiatata, grazie alla tipica capacità Tassorosso di essere molto bravi a collaborare. I Cacciatori giocavano con passaggi corti e veloci, cosa che solitamente metteva in grossa difficoltà la squadra avversaria, mentre i bolidi erano sempre lanciati in coppia, cosa che rendeva molto difficile evitarli. Queste buone attitudini erano ulteriormente sottolineate dalle prestazioni di Baston. Era un fuoriclasse e questo si era già capito fin dalla partita contro Corvonero, dove non aveva subito neanche un gol. Tra parate spettacolari e rilanci perfetti, si era costruito un'ottima reputazione anche tra i ragazzi più vecchi.
Teddy e Anne arrivarono alle dieci e mezza in una Sala Grande ormai coperta di decorazioni natalizie e alberi di Natale. Baston era lì, nella divisa gialla da Quidditch, che parlava con Edgar. Teddy si sedette davanti a lui.
- Buongiorno, dormiglioni! Pronti per vedere il più grande portiere di tutti i tempi in azione?
Teddy gli sorrise, ancora troppo assonnato per rispondergli, mentre Anne gli tirò un'occhiataccia.
- Sì, Gradgrind è un gran bravo portiere, Baston, mi piace molto guardarlo – disse allora una voce maschile dietro di loro.
Bartemius ed Eva stavano in piedi dietro di loro, con le braccia incrociate e un sorriso sornione stampato in faccia.
- Certo – rispose allora Baston, rivolgendo uno sguardo di sfida ai due – purtroppo non si può dire lo stesso della Cacciatrice castana e del Cercatore.
Eva gli fece la linguaccia, mentre Bartemius alzò solamente le sopracciglia.
- Baston, muoviti! Dobbiamo andare al campo – disse un Tassorosso di qualche anno più grande, interrompendo la conversazione.
- Ho dimenticato la sciarpa – urlò Anne appena si trovò da sola con Teddy – già devo andare a vedere quello stupido gioco, se poi ho anche freddo preferisco stare qua.
- Baston ti ucciderebbe.
- Meglio che vederlo tutti i giorni.
- Oppure potrebbe starti addosso ancora più del solito e portarti all'esaurimento.
Anne sbuffò e borbottò – Dai, andiamo a prendere questa maledetta sciarpa.
Teddy sorrise. Sapeva che sarebbe riuscito a convincerla.
Andarono insieme nei dormitori di Tassorosso, dove lui aspettò nella Sala Comune. Dopo dieci minuti arrivò con la sciarpa giallo-rossa della sua casa.       
- Muoviamoci dai. Sia mai che Sua Maestà Baston non abbia da dire sul fatto che siamo arrivati in ritardo.
Iniziarono ad avviarsi lungo il corridoio quando una risata mostruosa si levò dalle cucine, vicino al loro dormitorio. Teddy e Anne si fermarono immediatamente, rabbrividendo. Non aveva nulla di umano, anzi, sembrava un misto tra risucchio che faceva il lavandino quando si svuotava dall'acqua e lo stridore di un gesso sulla lavagna.
- Cosa diavolo è? - mormorò Anne, estraendo la bacchetta.
- Non lo so – rispose Teddy, attraversato da un brivido di paura – andiamo a vedere.
- Tu sei matto.
- Ci sono degli elfi domestici lì dentro. Non possiamo lasciarli morire!
- Dei che? - chiese Anne, turbata.
Teddy la ignorò e tirò fuori la bacchetta. A passi silenziosi si avvicinò alla porta della cucina. Quello che si trovò davanti lo turbò. Un qualcosa di gobbo, verde e con mani grinzose aveva legato tutti gli elfi domestici e stava intorno ad un calderone, mescolando convulsamente con un remo di legno. Coperto da un mantello nero e con il cappello a punta, il mostro faceva ancora più paura. Ma non era solo l'aspetto a far paura. Teddy sapeva cos'era quella cosa.
Il mostro alzò lo sguardo sui due Tassorosso.
- Bambini – disse aprendosi in un sorriso – tanta fame. Voglio bambini. Voi sarete il mio pasto.
- Ted? - chiese Anne con un brivido nella voce – Cosa dobbiamo fare?
- Corri Anne corri!

*

Corsero verso la porta ma quella sbatté e si chiuse.  A niente valse cercare di tirare con tutta la forza che avevano in corpo. Erano chiusi dentro. Il mostro rideva di nuovo, e veniva verso di loro con il remo in mano. Teddy era sempre più terrorizzato. Era una megera. Un mostro di cui si parlava solo nelle storie per bambini, ma che esisteva davvero. A Teddy fin da bambino le storie con dentro quell'essere gli avevano fatto davvero paura, si ricordava che più volte aveva dormito nel letto di sua nonna, dopo che Ron gliele aveva raccontate.
Ed ora una megera era davanti a lui. I denti appuntiti erano pronti a mangiarlo e il remo era ben stretto nelle sue mani.
 - Expelliarmus! - urlò Teddy, cercando di usare gli incantesimi che aveva imparato nei suoi compiti extra. Il remo sfuggì dalle mani della megera e le cadde in testa, rallentandola un attimo. Anne e Teddy allora fuggirono dall'altra parte della stanza.
- Che cos'è quella cosa? - chiese Anne, la bacchetta stretta nella mano tremante.
- Una megera.
- Ed è pericolosa?
- Non so, mangiare bambini per te è pericoloso?
La ragazza sbiancò e urlò – Aiuto vi prego aiutateci.
- Voi siete il mio cibo, bambini. Non pensate di scapparmi – disse la megera, la voce che sembrava un gesso che graffiava la lavagna. Con uno scatto  fu loro addosso. I suoi denti si strinsero attorno al braccio di Teddy e iniziò a sanguinare copiosamente. Un dolore lancinante colpì Teddy, che iniziò a sentirsi senza forze.
Ad un certo punto la pressa attorno al braccio si alleggerì e poi scomparve. La megera si era allontanata. Anne la aveva percossa con il suo remo.
La vista di Teddy si annebbiò mentre il sangue continuava a sgorgare. Anne, invece, faceva levitare pentole e le lanciava addosso alla megera che si rintanva in un angolo. Fu allora che lo vide. Kreacher. L'elfo domestico amico di Harry era lì, che lo guardava preoccupato mugolando. Le corde e il bavaglio lo tenevano stretto. Eppure era un elfo domestico, avrebbe dovuto riuscire a liberarsi. Ma così non sembrava. Si dibatteva convulsamente. E allora gli venne un'idea . Prese un coltello dal tavolo e iniziò a tagliare le corde che legavano l'elfo. Kreacher lo guardò negli occhi e capì. Appena le corde furono tagliate, l'elfo si tolse lo straccio dalla bocca e sparì.
- Molto utile il tuo amico – disse Anne, tra un Wingardium Leviosa e l'altro. Continuava a tirare addosso pentole, posate e piatti addosso alla megere, anche se ciò lo stancava sempre di più. Teddy avrebbe voluto aiutarla, ma non ci riusciva. La vista ballava davanti a sé e si annebbiava sempre più.
- Non ce la faccio più – sbuffò Anne, bianca come un cencio.
Le gambe di Teddy cedettero. La vista era talmente annebbiata che riusciva a vedere solo le figure. Sentì la porta sfondarsi e una grossa figura entrare.
- Avada Kedavra! - urlò. E lui svenne.

*

Teddy si risvegliò in infermeria quando il sole stava scendendo. Davanti a lui c'era Harry. Sembrava stanco, con grosse occhiaie dipinte sotto gli occhi e un sorriso spento aperto in faccio.
- Sai – disse con una voce triste – dicono che se non finisci in Infermeria almeno una volta i tuoi anni di Hogwarts siano inutili.
Teddy sorrise debolmente – Tu quante volte ci sei finito?
- Fin troppe per i miei gusti. Come stai?
- Mi fa male il braccio, non si può eliminare la ferita con qualche pozione?
- No, il morso di una megera è guaribile solo alla Babbana. Te la sei vista brutta, se Dawlish non l'avesse uccisa sareste entrambi morti. Bella idea quella di usare Kreacher.
Lui annuì.
- Com'è riuscita a entrare?
- Non ne abbiamo la minima idea. Ha evaso qualsiasi tipo di sicurezza, nessuno l'ha vista – disse Harry, visibilmente amareggiato – scusami.
- Hai fatto tutto il possibile, non hai niente da scusarti.
Harry annuì – Tu piuttosto stai alla larga dai guai. Se vedi o senti qualcosa di strano, chiama i più grandi e allontanati il più possibile. Non fare come me.
- Tu hai mai affrontato una megera?
- Alla tua età no, però avevo affrontato un troll di montagna, un cane a tre teste, un Tranello del Diavolo, una partita a scacchi dove facevo una pedina e un professore. In effetti è stato il mio anno più tranquillo a Hogwarts.
E se quello si poteva definire “tranquillo”, Teddy non voleva sapere come fosse stato il più complicato.
- Anne come sta?
- E' nel suo dormitorio a dormire, era molto stanca. Dawlish vi ha dovuto portare in braccio tutti e due fino a qua.
Teddy annuì – Ginny, Hermione e Ron sanno di questo attacco?
- Sì, ho perso molto tempo a trattenerli dal venire qua. Sarebbe sembrato strano ai giornalisti vedere così tanti eroi insieme.
- Giornalisti?
- Ci sono inviati a Hogsmeade che monitorano tutto il tempo movimenti strani. Dopo i miei anni a scuola hanno capito che l'ambiente scolastico non è così noioso come immaginavano. E poi Hagrid regala titoli di prima pagina come caramelle: gli animali che alleva suscitano l'interesse e lo sdegno dei lettori almeno una decina di volte l'anno.
Teddy sorrise. In effetti gli animali che giravano intorno alla casa del guardiacaccia erano piuttosto
spaventosi.
- Teddy! - urlò una voce da in fondo all'Infermeria. Bartemius, Baston ed Eva correvano verso di lui, le divise da Quidditich ancora addosso.
- Abbiamo appena finito la partita. Scusa, abbiamo saputo solo ora. Come stai? – spiegò Baston, trafelato.
- Anne dov'è? - chiese invece Bartemius.
- Anne sta bene, è in camera sua – disse Teddy – invece a me fa solo un po' male il braccio, niente di che. Poteva andare molto peggio. Chi ha vinto?
- Serpeverde – disse Eva, senza emozione – ma solo perché Bartemius ha preso il boccino. Noi non abbiamo fatto un gol e anche il nostro portiere ne ha parati molti. Il migliore è sicuramente stato Baston.
Normalmente, se avesse sentito queste parole, il suo compagno di Casa avrebbe girato per due giorni con il petto tronfio ripetendole a chiunque. Invece era un po' pallido e sembrava svuotato di qualsiasi tipo di felicità. Sembrava che quello che stesse male fosse Baston, non Teddy.
- Beh, ragazzi, io vi lascio con Teddy e vado a cercare di capire cosa è successo in cucina. Divertitevi e non mettetevi nei guai, mi raccomando – disse Harry, calcando bene l'ultima frase.
- Ma quello era Harry Potter? - disse Bartemius, risvegliandosi dalla trance in cui sembrava essere caduto.
Eva e Baston annuirono.
- Siete scemi, comunque – sbottò all'improvviso Baston – che vi è venuto in mente di affrontare una megera? Posso capire Anne che non sapeva minimamente cos'era, ma tu, Teddy, sai benissimo a cosa andavi incontro.
- Ho sentito un rumore e volevo controllare – cercò di difendersi il Metamorfmagus.
- Non sei Harry Potter – rincarò Bartemius – non sei il Prescelto di niente, sei un normale studente. Non fare idiozie che ti potrebbero ammazzare.
Un silenzio imbarazzante cadde nell'Infermeria che fu rotto solo dopo una decina di secondi da Baston – Comunque tra una megera e una partita di Quidditch, io preferisco il Quidditch. Certo che voi due siete strani.

*

Harry era furioso. La sua camminata era veloce e nervosa, quasi violenta, tanto che calciava tutta la neve che si trovava di fronte. Una megera era entrata nella scuola e né gli Auror né l'Ordine avevano la minima idea di come avesse fatto. Eppure la scuola era sotto controllo ventiquattro ore su ventiquattro.
Raggiunse la Stamberga Strillante in poco meno di venti minuti ed entrò sbattendo la porta.
- Cosa cazzo avete fatto in tutto questo tempo?
Dean e gli altri Auror si guardarono tra di loro, stupiti e amareggiati – Una cosa dovevate fare. Una sola cosa! Fare in modo che niente entrasse in quella dannatissima scuola! E avete fallito! Due ragazzi si stavano per far ammazzare, per colpa vostra! Non è passato un procione o uno Gnomo da Giardino, ma una fottutissima megera!  Uno dei pochi mostri che mangiano i bambini è entrato in una scuola piena del suo cibo preferito. Ma voi siete idioti! Dovrei licenziarvi tutti e mandarvi nel cazzo di ufficio che si occupa dei centauri, dove nessuno fa mai niente, visto che voi non fate niente!
Tutti ammutolirono. Alcuni, come Dean, lo guardavano tristi, altri invece si ammiravano le scarpe vergognosamente.
- Non abbiamo la minima idea di come abbia fatto ad entrare. Sappiamo solamente che sono crollati gli incantesimi Anti-Disillusione. E' entrata senza che noi la vedessimo.
Harry sbuffò – Chi ha fatto quegli incantesimi?
- La Squadra Speciale Magica, ma li controllavo io personalmente ogni sera. Erano in ordine ieri.
- E' una sfida – capì Harry – ci sta dicendo che può entrare quando vuole. Ci sta dicendo che non sono mai al sicuro. Dean, aumenteremo gli uomini qui dentro. Manderò una squadra di una decina di Auror dentro la scuola. Voglio la massima vigilanza, voglio che i turni aerei sulla scuola raddoppino, voglio che chiunque entri ad Hogwarts abbia un'autorizzazione firmata o da me o dal Ministro Shacklebolt e queste autorizzazioni devono arrivare a voi cinque giorni prima del giorno previsto. Chi si avvicina troppo senza autorizzazione, verrà Schiantato all'istante e arrestato. Capito?
Gli Auror annuirono.
- Signori, se vogliono la guerra con gli Auror, la avranno.


Angolo dell'autore

Ho finito di scrivere sia questo capitolo che il successivo ma ehm, mi sono dimenticato di caricarlo... Ecco a voi, spero vi piacerà.
Alla prossima,
Ramo97

PS E lasciatemela una recensione, dai!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ramo97