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Autore: _katherine_lls    14/11/2015    1 recensioni
A volte il tempo cambia le nostre scelte, guarisce le nostre ferite. Certo, lascia una cicatrice, ma pian piano questa smette di sanguinare, smette di fare così tanto male.
E se una missione li costringesse a rivedere le loro idee? Se li costringesse a trascorrere insieme le giornate di un intero anno? Se un attacco ad Hogsmeade li obbligasse a fare delle scelte avventate che cambieranno la loro vita? Se tra i mangiamorte più ricercati ci fosse lui, il suo amico d’infanzia, il suo amore segreto?
E se…
Ma la sveglia non era ancora suonata e tra le braccia di Morfeo tutto era possibile, persino la realizzazione del nostro più grande sogno o del nostro peggiore incubo. Lì tutti i dolori erano così lontani che non c’era alcuna possibilità che riuscissero a farci del male. E poi erano solo sogni…
Ma non sarebbero durati per sempre, prima o poi la sveglia avrebbe suonato.
Ma non quel giorno.
Merlino…
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Uno…” mormorò Malfoy, abbassando completamente le barriere, io alzai la bacchetta e Harry si preparò ad intervenire, qualsiasi cosa fosse accaduta.
“Bombarda Maxima!” urlai mirando al centro dello scudo di Ronald, colpendo in pieno il lieve cedimento della barriera che si piegò verso l’interno. Avevo appena lanciato un incantesimo sull’unico punto che permetteva alla barriera di esistere. Il punto che la generava.
Il tempo si fermò, l’aria si fece immobile mentre la barriera ripiegava su se stessa, verso la persona che l’aveva creata. Con la coda dell’occhio vidi Harry e Malfoy ruotare il polso e puntare le bacchette contro Ronald. Qualsiasi cosa fosse accaduta…
Aspettammo per un istante che durò un eternità prima che la barriera tesa al massimo saltasse e si distruggesse in minuscoli pezzi che si persero nell’aria.
Era vulnerabile. Adesso era completamente vulnerabile.
Lo vidi sgranare gli occhi sorpreso, di sicuro non se l’aspettava e credeva di essere al sicuro da tutto e da tutti. Ma non si è mai al sicuro dall’intelligenza unita ad un pizzico di ingegno.
Successe tutto troppo veloce. Vidi due raggi partire nella sua direzione, uno Stupeficium e un Incarcerarmus. Sembrava che il tempo si fosse fermato attorno a noi. Nessuno più combatteva, nessuno più faceva nulla mentre Ronald, colpito dall’incantesimo che non era riuscito a deviare, veniva sbalzato indietro contro la porta a vetri del Ministero.
In un attimo i mangiamorte cominciarono a smaterializzarsi dalla hall del ministero. Probabilmente avevano avuto chiare istruzioni su cosa fare nel remoto caso che qualcosa fosse andato storto e ora stavano facendo tutto nel migliore dei modi. Anche gli auror però avevano precise istruzioni e in un attimo cominciano a creare una barriera anti-materializzazione che proteggeva l’intero ministero.
Vidi con la coda dell’occhio Harry e Malfoy fiondarsi sul corpo di Ronald, riverso a terra e pieno di tagli. Mormorai un Ferula senza nemmeno muovermi da dove mi trovavo. La porta principale era ridotta a frammenti di vetro sparsi a terra.
Cominciai ad impastoiare i primi mangiamorte. Non prestavo soccorso a lui. Non lo aiutavo, non dopo quello che aveva fatto, non dopo tutte le persone innocenti che aveva dato l’ordine di uccidere. Ora era tutto chiaro. Il rispetto da parte dei catturati quando parlavano del loro padrone, l’atteggiamento di superiorità, ma soprattutto il suo potere. Non era un qualsiasi mangiamorte, era il capo. Colui che aveva preso il posto di Voldemort e che adesso avrebbe alloggiato per un bel po’ nella zona più protetta di Azkaban, lontano e isolato dagli altri prigionieri.
“Granger, tutto bene?” mi chiese Malfoy avvicinandosi. Non l’avevo sentito arrivare. Andava tutto bene?
“Credo di sì Malfoy…” mormorai. Lo vidi annuire leggermente. Mi guardai intorno in cerca di Harry, era davanti alla porta, ma di Ronald non c’erano più tracce. L’avevano già portato ad Azkaban. Non gli spettava il processo, non subito almeno. Non lo avrebbero condannato al bacio del dissennatore, ma una cosa era certa: non avrebbe ma più messo piede al di fuori di quelle mura.
“Herm, tutto bene?” mi chiese Harry. Sembrava anche lui un po’ scosso, in fondo avevamo appena combattuto contro uno del trio, contro un nostro amico di infanzia…
“Sì Harry, tu?”
“Tutto bene grazie. Ragazzi, se ve la sentite, ci sono ancora i due manor da controllare. Lo so che non è un buon momento per nessuno, ma i mangiamorte saranno in fermento come delle formiche a cui hanno appena ucciso la regina, forse abbiamo qualche possibilità di trovare alcune informazioni!” disse chinando il capo e sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso.
“Per me va bene!” mormorò Malfoy mentre io annuivo. Si trattava solo di controllare due manor, nulla in confronto a quello che mi avrebbe aspettata nel caso avessi deciso di rimanere là. Gli interrogatori previsti per quel pomeriggio stavano sicuramente e velocemente aumentando. Per niente al mondo sarei rimasta in ufficio in mezzo a tutto quel trambusto.
“Portatevi le squadre, non si sa mai. Ma lasciatele all’esterno dei manor, a meno che non siate sicuri della presenza dei mangiamorte…” ci raccomandò stancamente Harry mentre il mio amato collega alzò gli occhi al cielo.
“Potty… lo so dall’accademia!” sbuffò il caro e vecchio furetto.
“Malferett, visto che lo sai vedi di non fare cose che farebbero indignare Morgana e cerca di portarmi indietro Hermione viva. Ho bisogno che qualcuno mi interroghi la brava gente che soggiorna all’hotel di lusso!”
“Harry…” sbottai alzando gli occhi al cielo. Mi mancava solo Malfoy che controllava ogni mio movimento, mi mancava proprio…
“Tranquilla, se vuoi ci mando Zabini ad interrogare i prigionieri. Quello non ha paura di nulla!”
“Perché non ci mandi Malfoy?” chiesi speranzosa. Preferirei passare un anno in compagnia di Blaise, oppure di Theodore. Sempre meglio dell’idiota patentato con cui avrei dovuto lavorare.
“Mezzosangue! Non dargli idee che poi potrebbe mettere in pratica!” piagnucolò facendomi salire la voglia di prenderlo a schiaffi.
“Tranquillo Malferett. Per questa volta sarò clemente, non aggiungerò prigionieri alla tua dose...”
“Potty, definisci la frase <>”
“Non è difficile da capire…”
“Non la voglio capire, è diverso!” mormorò Malfoy passandosi una mano sugli occhi.
“Malfoy…”
“Ascolta Potter, potresti almeno assicurarmi dell’esistenza di due versioni di Veritaserum per tutti, vero?” chiese speranzoso. La voglia di prenderlo a ceffoni aumentava. Possibile che non riuscisse a stare zitto un attimo?
“Malfoy, quella roba è illegale. Non possiamo usarla senza il permesso del ministro!” sbuffò Harry.
“Potter, il ministro non ti darà mai il permesso e lo sai anche tu, sono anni che glielo chiedi. Quindi visto che sono come minimo due anni che usiamo Veritaserum senza alcun permesso vedi di non metterti a stracciare le pluffe adesso!”
“Malfoy, ricordati chi è il capo!”
“Tu, per un colpo di culo!” masticò, riuscendo quasi a strapparmi un sorriso.
“Detto qualcosa?”
“Chi? Io? Ma figurati!” rispose con una faccia da schiaffi anzi, scusate, da santo che aveva tanta voglia di essere bastonato.
“Malfoy, prima che io cambi idea e ti assegni dà interrogare tutta Azkaban…”
“Granger, noi non avevamo una missione? Allora perché siamo ancora qua?” mi chiese girandosi verso di me per prendermi il gomito e per trascinarmi in un corridoio qualsiasi.
“Vedo che capisci, Malfoy!” urlò Harry mentre il deficiente continuava a trascinarmi per il corridoio e poi su per le scale.
“Malfoy, si può sapere dove stiamo andando?” chiesi scocciata.
“Il più lontano possibile dal tuo capo…”
“Quindi spiega… tu mi stai trascinando come una bambola di pezza in giro per il ministero senza una meta, con una missione da fare e centinaia di prigionieri da interrogare solo per allontanarti da quello che è anche il tuo capo?” chiesi fulminandolo con lo sguardo e strattonando il braccio perché mi liberasse il gomito.
“Come sei perspicace Granger!”
“Come sei idiota Malfoy. Almeno potevi prendere il corridoio che andava dalla parte opposta. Le squadre ci aspettano esattamente dall’altra parte dell’edificio!” sbottai prendendo un altro corridoio e allungando il passo.
“Granger, rallenta. Dove corri?”
“Io vado lontana da te Malfoy, tu vai pure lontano dal tuo capo!”
“Ma tu stai andando verso l’ufficio di Potty!”
“Appunto!” gli risposi e riuscii a farlo stare in silenzio alcuni minuti mentre io continuai a camminare veloce nel corridoio e lui mi seguiva a lunghe falcate.
“Granger, non avrai mica intenzione di andare in ufficio da Potty vero?” mi chiese disperato.
Ti risponderei di sì solo per vedere la tua faccia, solo che se vado in ufficio da Harry chiedo la tua sospensione, quindi è meglio per il tuo bene se evito quella porta.
“No Malfoy!” risposi roteando gli occhi al cielo.
“Per fortuna. Ma allora Granger, perché stai facendo questo corridoio?” mi chiese.
Malfoy, te l’ha mai detto nessuno che sei l’undicesima piaga d’Egitto?
“Malfoy, spiegami cosa, del fatto che dobbiamo uscire con le squadre, non hai capito! E sì che dall’accademia sei uscito con il voto più alto, dopo il mio!” sbottai allungando il passo e lo sentii sbuffare. Harry doveva essere davvero molto convinto della mia pazienza dopo sette anni ad Hogwarts se pensava che io sarei riuscita per un intero anno a lavorare con questo essere…
“Granger, mi è tutto chiaro, ma perché hai deciso di passare per lo stesso piano dell’ufficio di Potty?”
“Perché è lo stesso piano dove mi hai trascinata tu tirandomi per un gomito!” gli risposi alterandomi e fulminandolo con lo sguardo. Merlino, dimmelo che sei stato tu questa notte a spegnermi la sveglia perché questa giornata la dovevo passare a casa: prima la scoperta di chi mi accompagnerà in missione per un anno, poi l’attacco dei mangiamorte e adesso pure questa piaga per tutta la giornata!
“Granger, hai sbagliato corridoio!”
“No Malfoy!”
“Granger, ti dico che la strada più corta per arrivare al punto di ritrovo per le squadre era dopo quel corridoio!”
“No Malfoy!”
“Si Granger!”
“Siccome insisti, facciamo così: io faccio la strada che dico io, tu fai pure quella che vuoi!” gli dissi allungando il passo mentre lui sbuffava e girava i tacchi per percorrere il corridoio che secondo lui l’avrebbe portato al punto di ritrovo… peccato che quel corridoio portasse da tutt’altra parte del ministero e che dopo, nel caso fosse stato così furbo da chiudersi dietro la porta tagliafuoco, avrebbe dovuto fare il giro del globo per ritornare qui.
Affanculo Merlino, Morgana e Harry e la sua idea malsana. Come avrei fatto io a sopportare per un anno Malfoy che dopo quasi cinque anni non aveva ancora imparato la piantina del ministero? Capisco che era grande, ma porca pluffa alla fine di questo corridoio c’erano gli ascensori che portavano direttamente al punto di ritrovo delle squadre.
Era decisamente la strada più corta!
 
DIECI MINUTI DOPO
Erano quasi dieci minuti che aspettavo, insieme alle due squadre già pronte per partire, l’arrivo di Malfoy di cui giustamente avevo perso le tracce dopo che aveva avuto la brillante idea di prendere il corridoio sbagliato. E pensare che era sempre stato uno tra i migliori a scuola. O tutti i neuroni gli si erano bruciati in un giorno o aveva sempre confuso gli insegnanti...
“Hermione, quando arriva Draco?” mi chiese Daphne. Non mi era molto chiaro il motivo per cui lei si trovava nel punto di ritrovo delle squadre, non doveva uscire in missione.
“Non ne ho la più pallida idea!”
“Hermy!” salutò allegramente Theodore arrivando insieme all’amica fiaschetta.
“Theo!” salutai guardando male la fiaschetta che poteva contenere solo Whiskey incendiario, vodka o tequila. Ancora non riuscivo a capire il motivo per cui si trovavano tutti là.
“Salve gente!” salutò Harry arrivando in quel momento con un plico di fogli sotto un braccio.
“Solo Potter mi mancava all’appello!”
“Wow, Zabini, sei riuscito ad arrivare in tempo!”
“Potty, io sono sempre puntuale!”
“Frena un attimo Zab, te ti ho visto, Herm pure, Daphne anche, Theo è in compagnia della fiaschetta, dove è Malfoy?” chiese Harry portando tutta la sua attenzione su di me. Io alzai le spalle: non era un mio problema se il mio collega era testardo e ignorante e aveva sbagliato completamente strada senza prestarmi un attimo di attenzione.
“Polo nord!” risposi con un sorriso smagliante mentre Harry arricciava il labbro.
“Herm, dimmi che non l’hai già ammazzato e hai occultato il suo cadavere!”
“Io, ma no…” risposi angelicamente sfoderando il mio sorriso migliore. Non era decisamente il caso che gli dicessi quello che era realmente successo:
“Sai Harry, Malfoy era convinto che il corridoio che porta ai sotterranei dell’ala est del ministero… quello con la porta tagliafuoco che si apre solo dall’esterno, hai presente? Beh, era convinto che quel corridoio portasse al punto di ritrovo delle squadre che è nell’ala ovest, così gli ho lasciato provare dove arriva il corridoio!”
No, decisamente non era il caso nemmeno con il mio sorriso migliore, Harry mi avrebbe uccisa e poi avrebbe occultato il mio cadavere, dando la colpa a qualche mangiamorte.
“Herm, carissima e dolcissima Herm, che fine hai fatto fare a Malfoy?”
“Potty, mi fa piacere che ti preoccupi così tanto per me!”
“Malfoy, cosa hai capito? Non mi stavo affatto preoccupando per te, ma per la missione che sta cominciando troppo in ritardo a causa tua!” sbottò Harry non appena il mio adorato collega platinato decise di presentarsi.
“Alla buon ora, Malfoy!” sbottai fulminandolo con lo sguardo.
“Tutta colpa tua, Granger!” si difese il bastardo alzando le spalle.
“Tutta colpa mia un corno Malferett, fino a prova contraria sei tu che non hai ancora appreso come è fatta la struttura del ministero e sbagli ancora corridoi!” risposi mentre Blaise per poco non si soffocava con la sua stessa saliva.
“Dray, che mi combini?” chiese dopo un attimo di silenzio, tossendo come un matto in cerca d’aria.
“Blaise…”
“Mettete a cuccia i draghi che qua c’è un sacco di lavoro da fare e grazie a qualcuno siamo in un ritardo a dir poco pazzesco!” intervenne Harry mentre io alzai gli occhi al cielo e Malfoy si autodiede il permesso di sbuffare. Merlino, se esisti batti un colpo o io questo l’ammazzo prima della fine dell’anno, poco ma sicuro!
“Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale, vero Malfoy?” precisai mentre lui mi fulminava con lo sguardo e si ficcava le mani in tasca alla ricerca delle sigarette.
“Non ci provare nemmeno Malfoy, è vietato fumare qua dentro!” disse Harry non appena vide il pacchetto.
“Potty, sai quante sono le cose vietate che faccio lo stesso?”
“Malfoy, fai sparire quelle sigarette: qua bisogna lavorare!”
“Evanesco!” mormorai mentre il pacchetto in mano al biondastro cominciava a dissolversi.
“Granger, ridammi le mie sigarette!” sbraitò mentre tutta la squadra si girava nella nostra direzione.
“Dicevi Harry?” chiesi girandomi verso il mio migliore amico e ignorando completamente Malfoy che cercava in tutti i modi di far riapparire le sigarette. Merlino, per favore…
“Dicevo che adesso voi due partirete per controllare Riddle manor e Devon manor, mentre le altre due adorate squadre con lo speciale aiuto di Theo andranno ad Azkaban a registrare i mangiamorte che sono stati catturati e a chiedere loro come è il soggiorno, queste solo le schede. Siate gentili mi raccomando!” disse ironicamente Harry passando a Daphne il plico di fogli che teneva sotto il braccio. Almeno per una buona volta non sarebbe toccato a me il lavoro di catalogare i prigionieri come libri per poi interrogarli.
“Ah si, dimenticavo, una volta tornati al ministero si cerca il loro curriculum personale: se ne hanno già uno lo si allega alla loro cartella dell’albergo così, quando saranno interrogati, avremo tutto il materiale a portata di mano e sarà più facile per noi condannarli al bacio!” concluse felice Harry. Stava scherzando, erano anni ormai che non si condannava più nessuno al bacio, era solo in caso estremo. Ma i mangiamorte questo non lo sapevano e certi auror si divertivano troppo a vedere la loro faccia terrorizzata.
“Malfoy andiamo!” sibilai girandomi verso di lui che continuava a guardarmi in cagnesco. Ehi bello, io non ti ho fatto nulla, anzi ti ho anche detto che quel corridoio era sbagliato, ma tu non hai voluto ascoltarmi.
“Sarà meglio Granger!” sbottò cominciando a chiamare a raccolta la sua squadra. La mia, chissà perché, era già pronta e in cinque minuti eravamo finalmente pronti a lasciare il punto di raccolta. Direzione: bosco che circondava Riddle manor.
“Granger, una sola domanda!” mi disse Malfoy non appena il suo regale fondoschiena tocca la terra.
“Come faccio a materializzarmi in piedi? È semplice, dovresti saperlo fare!”
“Ahahaha, proprio simpatica Granger, sono inciampato su un sasso!”
“Si, come no, sasso lunare magari. Dai Malfoy cosa dovevi chiedermi?” gli chiesi. Era un po’ difficile che fosse inciampato in un sasso dato, che ci trovavamo nell’unica radura dell’intera foresta proprio per semplificare la materializzazione.
“Perché prima non mi hai detto che quel corridoio portava ai sotterranei del ministero?”
“Perché non me l’hai chiesto!” gli risposi. Il mio ragionamento non faceva una piega, peccato che non gliel’avessi detto per puro divertimento personale.
“Granger, da quando in qua parli perché te lo chiedono?”
“Da mai!”
“Appunto, allora perché non me l’hai detto?”
“Malfoy, perché uno bravo come te lo dovrebbe sapere che il corridoio con la porta tagliafuoco del terzo piano porta ai sotterranei!” gli risposi.
“Anche tu dovresti saperlo Granger!”
“E cosa ti fa credere che non lo sapessi?” gli chiesi prima di spiegare alla squadra in cosa consisteva la missione.
Loro non dovevano entrare al maniero, ma semplicemente aspettarci al limite del cortile e coprirci le spalle. Sarebbero entrati solamente nel caso in cui il maniero non fosse stato vuoto come sospettava Harry: io e Malfoy avremmo lanciato un razzo segnalatore e loro sarebbero intervenuti.
“Granger, vedi di non combinare cazzate là dentro e se sai che un corridoio porta alla stanza dell’acido, per favore avvisami!” mi disse Malfoy prima di varcare il cancello del castello con il mantello dell’invisibilità di Harry calato sulla testa.
“Tranquillo Malfoy, in quel caso ti avviso!” gli risposi mentre lui accennava a un lieve sorriso e con la bacchetta tesa davanti a se aprì il portone principale facendolo scivolare lentamente sui cardini ben oliati.
Qualcosa mi diceva che a discapito di quello che credeva Harry quel manor non fosse affatto disabitato.
 
NOTE DELL’AUTRICE.
E anche il secondo capitolo è fatto.
Più o meno puntuale…
Allora ringrazio quelli che hanno letto e messo tra le seguite e le ricordate.
Ringrazio Ladyathena che ha recensito e spero di sentire più pareri su questo capitolo.
A presto.
Rowena (e la Beta)
  
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