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Autore: ciabysan    26/02/2009    1 recensioni
Omicidi imperversano a Tokyo: le vittime sono ritrovate prive di testa. Dopo la morte dell'amica, la liceale Chiharu inizia ad indagare, scoprendo che la risoluzione del misterio riguarda in qualche modo anche il suo passato celato...
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Penso che dovremmo andare a casa di Kobayashi" sussurrai a Yoshikawa, convinta che in quella abitazione si nascondesse la soluzione di questo intricato mistero

"Penso che dovremmo andare a casa di Kobayashi" sussurrai a Yoshikawa, convinta che in quella abitazione si nascondesse la soluzione di questo intricato mistero. Pensammo alla sciocca ipotesi che i detective avessero chiuso le indagini a causa dell'inquietante scoperta sul sangue A0. che continuare le indagini sarebbe stato rischioso. Così ci dirigemmo sino all'abitazione di Yoshikawa e, come previsto, la trovammo disabitata.

L'unico particolare era il famoso nastro giallo della scientifica a cingere la casa.

Salimmo le scale velocemente e forzammo la porta.

L'appartamento non pareva certo quello di un tipico uomo solo: era pulitissimo ed impeccabile, con le uniche eccezioni del sangue sulla parete e sulla porta.

"Che cosa cerchiamo in verità?" mi chiese Yoshikawa ingenuo
"Ancora non lo so...ma voglio scoprire in base a che cosa Joy Barker sceglie le sue vittime"

"Mmmh...perché non proviamo andare in camera di Kobayashi?"
"Ottima idea...probabilmente là troveremo qualcosa...qualche scheletro nell'armadio...chissà..."

Dopo una rapida occhiata alle altre stanze dell'appartamento, entrammo nella camera da letto e notammo che era completamente diversa dagli altri luoghi casalinghi: vi regnava un disordine immenso. Le coperte erano disfatte, gli armadi erano con le ante aperte, le tende strappate.

Mi fiondai sul letto macchiato di sangue e cercai lì. Pensai che forse era un segno che il corpo di Kobayashi fosse stato trascinato sino al suo letto, nonostante fosse morto all'ingresso. Cominciai a cercare tra le coperte, tra le lenzuola, nelle fodere dei cuscini, sotto lo sguardo impietrito di Yoshikawa. Ad un certo punto sotto il mio ginocchio sentii qualcosa di strano. Qualcosa di duro che picchiava contro la rete ortopedica. Alzai il materasso e notai la presenza di strane videocassette. Erano videocassette prive di custodia.

"Cosa sono?" mi chiese Yoshikawa

Non gli risposi e rimasi a fissare quegli strani nastri, che recavano delle strane etichette sulla loro superficie.
"Snuff # 1: Noriko"

"Snuff # 2: Matsuko"

"Snuff # 3: Erika"

"Snuff # 4: Mariko"

"Snuff # 5: Kaori"

"Snuff # 6: Keiko"

"Snuff # 7: Joy"

"Che diavolo sono?" gridò Yoshikawa

Lo guardai negli occhi, zuppi di lacrime. Sapevo benissimo cos'erano gli snuff movies: film in cui le persone riprese morivano davvero, dopo essere sottoposte a torture spaventose.

"Probabilmente Kobayashi usciva con più ragazze per filmarle mentre le torturava...probabilmente era necrofilo"

Presi la videocassetta su cui campeggiava il nome di Joy e la misi nel videoregistratore.

Play.

La location sembra essere un binario ferroviario, contornato da alcuni alberi.

"Cosa stai filmando?" chiese una voce all'interno del video.

A questo punto la telecamera si abbassa, fino ad essere appoggiata a terra. La ragazza con cui Kobayashi inizò a parlare doveva trattarsi di Joy Barker. La telecamera inquadrava i loro piedi
"Ciao Joy, come mai sei qui?"
"Kobayashi, ascolta...ti devo parlare"
"Riguardo a cosa?"

"Sono ancora innamorata di te...volevo chiederti se potevamo rimetterci insieme"
"Anche io sono ancora innamorato di te"
i piedi di Kobayashi si avvicinarono a quelli di Joy. Forse si stavano per baciare, ma qualcosa subito accadde: dei gemiti. Gemiti squarciarono il silenzio. I piedi di Joy incominciavano a muoversi in modo inquietante, come se volessero difendersi dalla furia omicida di Kobayashi, che l'aveva poi addormentata con il cloroformio. Una volta svenuta, la ragazza venne trasportata sino al binario. Le appoggio la testa esattamente in modo che il collo coincidesse con il binario in modo che una volta fosse passato il treno le avesse amputato la testa senza creare danni al corpo.

Il treno non tardò ad arrivare e davanti alla telecamera si vide lo schianto. Sangue schizzò contro l'obbiettivo.

Mi coprii gli occhi tantè ero spaventata. "Che mostro!" eclamai tra le lacrime, che scendevano senza sosta. Yoshikawa diede un' occhiata anche agli altri video: anche negli altri nastri delle ragazze venivano uccise di fronte all'obbiettivo in modus operandi davvero sconcertati. Amputazioni e tagli erano ripresi con tremenda precisione, con zoom sulle parti più nauseanti e riprese sui volti lacerati delle ragazze sofferenti.

"Ferma! Ti prego ferma!" urlai, mentre le lacrime e la despirazione mi rapirono.

  
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