Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Addy6702    15/11/2015    2 recensioni
Jack Frost ha perso il suo amore, ma non tutto è perduto.
Qualcuno lo sta aspettando.
Qualcuno con grandi occhi di ghiaccio...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Continuarono a parlare tutta la sera camminando per il giardino, e si raccontarono tutti i loro drammi: Elsa aveva dovuto reprimere i poteri fin da piccola (anche se non aveva detto perché) e aveva quasi congelato tutto il regno l'anno prima e Jack gli raccontò di come fosse diventato immortale e invisibile a chi non credeva in lui (quindi era stranissimo che lei potesse vederlo dato che gli adulti non lo vedevano quasi mai). Finirono di parlare e per qualche secondo si guardarono negli occhi.

A Jack in quel momento tornò in mente il momento in cui Rapunzel gli si era avvicinata per baciarlo e una grande tristezza lo pervase.

Elsa si accorse dei suoi occhi lucidi, seppur non capendone il motivo, e disse:"Io credo... Mia sorella Anna mi starà cercando per andare a casa. Sai è incinta del secondo figlio e si stanca facilmente. Dovrei andare."

Quella notizia arrivò a Jack come uno schiaffo; aveva appena trovato una persona oltre Rapunzel che riusciva a vederlo e doveva abbandonarla?

No, non voleva soffrire ancora di più quel giorno.

Stava per ribattere ma fu preceduto dalla bionda che disse:"Ovest. È il punto dove il regno di Corona confina con Arendelle. Se un giorno ti andrà di venirmi a trovare, va a Ovest ok?"

Jack annuì felice e si girò per volare via quando la voce della ragazza fece voltare nuovamente il ragazzo: "Avresti potuto essere tu lo sposo."

Jack si voltò spaesato: come faceva lei a sapere che cosa provava lui per Rapunzel?

Ma quando Jack si voltò lei era sparita. Inghiottita dall'oscurità della notte.

Doveva sapere!

Si recò all'entrata del castello e poco dopo Elsa uscì dal portone parlando con Rapunzel. Lui istintivamente si nascose dietro a una colonna. E non riuscì a sentire ciò che dicevano ma tutte e due avevano un aria molto serena.

Aspettò che Rapunzel se ne andasse per parlarle, ma non riuscì comunque nell'impresa perché sopraggiunsero altre due persone: una ragazza con i capelli rossi incinta (probabilmente la sorella di cui Elsa parlava prima) e un uomo biondo che Jack ipotizzò fosse il marito.

Lo spirito decise che non era il caso di disturbare in quel momento e si disse che l'indomani sarebbe andato ad Arendelle. Guardò la  carrozza allontanarsi e tornò sulle sponde del lago dove poche ore prima aveva sfogato il suo dolore.

Si distese su un ramo, ripensò a quanto fosse stata bella Rapunzel nel suo abito bianco e come quasi tutte le notti si addormentò piangendo.


L'indomani Jack si svegliò con il vento che gli accarezzava il volto e poca luce che sembrava urlargli:"FORZA IN PIEDI!! Hai già dimenticato Elsa e le sue parole? Avanti vai vai!!"

A quel pensiero Jack scattò in piedi e afferrato il suo bastone magico volò verso Ovest come gli era stato detto e dopo un'ora arrivò a un fiordo.

Si guardò intorno e infine trovò il castello di Arendelle.

Sembrava quello di Corona, ma aveva un po' più torrette ed era azzurro-verde.

Decise di non entrare dall'entrata principale e volò su una finestra aperta.

Entrò e si guardò in torno: la stanza era dipinta con colori caldi e c'erano giocattoli sparsi dappertutto; non c'era dubbio, era la stanza di un bambino.

"Tu chi sei?" Disse una vocina dietro di lui. Lo spirito si voltò e vide una bambina con due codini rossi in testa, una vestaglina rossa e due pantofoline fatte a coniglio che lo guardava sospettosa.

"Ciao, io sono Jack Frost."

"Io sono Emma. Come sei entrato? La finestra è molto in alto!" Continuò la bimba sempre più sospettosa.

"Sono arrivato in volo"

"Non è possibile! Tu non hai le ali!" Quella bambina cominciava davvero a innervosirlo con il suo fare da maestrina

"È vero ma io sono lo spirito dell'inverno e il vento mi ci ha trasportato"

"Non è vero! La mamma dice che nessuno può vedere lo spirito dell'inverno! Lui è invisibile!!"

Cosa? Quella mocciosetta credeva di saperne di più di lui su l'argomento? Ma andiamo! Lui portava il freddo e il gelo dappertutto, lo saprà si o no se è lo spirito dell'inverno!

"Ascoltami bene microbo! Io non sono venuto qui per te, sono venuto per la regina e non ho davvero tempo da perdere in chiacchiere! TUTTO CHIARO?!?!?"

E ti pareva se ora quella sottospecie di pel di carota non si metteva a piangere a dirotto facendo un chiasso che avrebbe svegliato anche un orso in letargo.

Quanto la odiava!

Non provò nemmeno a consolarla e andò spedito verso la porta.

Un attimo prima che potesse toccare la maniglia la porta si aprì e Jack si ritrovò a terra col naso pulsante.

Elsa era in piedi sulla porta e spostava lo sguardo da lui alla nipote con un espressione che sembrava chiedersi chi soccorrere per primo.

Poi corse verso la bimba cullandola tra le braccia intonando una ninnananna.

La bimba si tranquillizzò quasi subito e Jack si alzò in piedi.

"Io sto bene non ti preoccupare, mi hai solo rotto il naso" disse lo spirito in modo ironico.

Elsa lo guardò acida e disse:"Su via, non sanguina nemmeno, e poi scusa, si può sapere perché eri dietro la porta e che ci fai qui?"

"Non davanti alla marmocchia!" Riabbatté lui con lo stesso tono

"Io non sono una martocchia!"

"Marmocchia, Mar-moc-chi-a! Ma chi ti ha insegnato a parlare? Un cane?"

Elsa e Emma lo guardarono torvo, poi la zia rimise a letto la nipote e portò Jack in una camera da letto. Era molto diversa da quella di Emma: questa aveva colori freddi, un enorme letto matrimoniale e un caminetto spento dal lato opposto.

Lì dentro si respirava aria d'inverno, tutto era freddo e azzurro.

Jack si sentiva a casa.

"Allora, cosa c'è?" Chiese sorridendo Elsa.

"Non avevi detto di venirti a trovare? Eccomi!"

A quelle parole il viso di Elsa si illuminò e arrossì, ma si girò per nasconderlo.

"Ma non dovevi disturbarti a venire così presto."

Ok era il momento.

"In verità non sono venuto qui solo per un saluto." Elsa a quelle parole si rattristò un po' ma poi sorrise e chiese:"Allora dimmi come ti posso essere utile!"

"Vedi: ieri sera... Hai detto una cosa che mi ha lasciato un po' di stucco.

Hai detto che il marito di Rapunzel avrei potuto essere io. Come facevi a sapere... Lei ti ha mai detto qualcosa di me?" Elsa assunse un'aria sorpresa e chiese:" Scusa Jack, ma io non ho mai detto nulla del genere. Ne sono sicurissima."

Ma come? Si era immaginato quelle parole?

No!

Lei le aveva dette. E lui lo sapeva.

"Invece le hai dette, ti ho sentita. Non devi sentirti in imbarazzo."

"Jack io ogni giorno intrattengo discorsi noiosi e importantissimi con decine e decine di persone come faccio a sentirmi in imbarazzo per una cosa simile?"

È vero! Lei non si sarebbe imbarazzata per una cosa così. Allora io ragazzo saltò subito alle conclusioni credendo che ella stesse mentendo per qualche strana ragione.

"Allora perché non mi dici il motivo della tua consapevolezza sul passato mio e di tua cugina. Cosa ti costa ammettere che lei ti ha parlato di me?!"

Era vero? Le stava dando della bugiarda? Ma come osava?! Lei era una regina, e una regina non mente MAI!

"Scusa tanto. Ma se io ti dico che non ho detto quelle parole puoi credermi!

Ora dovrei andare. Mi aspettano a una riunione." Elsa si girò leggermente seccata e lasciò Jack da solo.

Una volta che Elsa ebbe abbandonato la stanza Jack si rese conto di quanto fosse stato stupido a insistere così.

Meglio chiedere scusa.

Si avviò fuori della porta ma vide la regina che si avvicinava a quell'uomo dell'altra sera, e andava con lui in una stanza piccola.

La curiosità del ragazzo si fece subito sentire, e senza che nessuno lo vedesse sgattaiolò a sua volta nella stanza e si nascose dietro un mobile.

"Allora vostra maestà, ora siamo ad Arendelle possiamo parlare del nostro matrimonio?" Cominciò l'uomo.

"Principe Hans le faccio presente che non ho ancora accettato la vostra proposta." Ribbattè Elsa già irritata.

"Ma perché?! Perché non accettate? Si può sapere?!"

"Primo perché lei l'ultima volta che ha fatto una proposta di matrimonio a una reale di Arendelle dopo neanche due giorni ha cercato di ucciderla.

Secondo perché le vostre scuse potrebbero essere fasulle, e terzo perché non siete l'unico ad avermi fatto questa proposta!"

"Oh insomma! Io credo che voi usiate gli eventi del passato come scusa per non sposarmi dato che lo sanno tutti che voi siete innamorata di quello sciocco vichingo!" L'uomo aveva cominciato a urlare.

-Elsa è innamorata di un vichingo? Che storia è mai questa? Perché non me l'ha detto?- pensò Jack.

Elsa a quelle parole diventò rossa di rabbia e chiuse gli occhi come per controllarsi.

"Come osa?! Ho detto publicamente che Hiccup è solo un mio amico carissimo, che mi ha salvato la vita in un occasione di pericolo. È naturale che io lo vada spesso a trovare! Se sentirò ancora un insinuazione di questo genere vi rispedirò nelle Isole del Sud con la prima nave è chiaro?!?"

La ragazza era davvero adirata e il principe preferì rimanere in silenzio.

Elsa ricompostasi disse con voce ferma:" Principe Hans io ho preso la mia decisione riguardo alla proposta di matrimonio: io non vi sposerò e voi tornerete nelle vostre terre tra due mesi, il tempo di preparare una festa di addio. Non sono ammesse critiche alla mia decisione. E ora con permesso."

"Cosa?! No! Io non vi permetto di rifiutarmi!" Sbraitò il principe afferrando il polso della ragazza.

"Mi lasci subito andare o chiamerò le guatdie!" Disse Elsa cercando di divincolasi.

"No, tu non chiamerai nessuno!" Riabbatté Hans stringendo più forte e tappandole la bocca.

Jack che fino a quel momento era stato fermo a guardare uscì dal nascondiglio intenzionato a colpire il principino con un getto di ghiaccio; ma prima che potesse fare alcunché la stanza cominciò a raffreddarsi sempre di più finché non cominciò a cedere neve prima piano poi nella stanza si formò una vera bufera.

Jack non riusciva a vedere a un palmo dal suo naso, ma sentiva gli urli di paura di Hans e quelli di dolore di Elsa.

Alla fine tutto si dissolse e davanti a Jack comparve questa scena: Elsa accasciata a terra e tra lei il principe, svenuto c'erano varie stalattiti di ghiaccio.

Lo spirito dell'inverno decise di aiutare Elsa prendendola in braccio e portandola nella sua stanza.

Poi tornò dal principe e tolse tutto il ghiaccio così che nessuno si accorgesse di nulla.

Jack attese a lungo che Elsa si risvegliasse accanto al suo letto, e guardandola si accorse dello sforzo che la ragazza aveva fatto per creare tutta quella bufera: aveva la fronte perlata dalle goccioline di sudore, i capelli biondi erano tutti scompigliati e era immobile e dormiva profondamente, quasi da sembrare morta.

-Anche ridotta così è molto bella.-

Pensò Jack ad un tratto.

Poi scosse la testa per scacciare quel pensiero. Non aveva mai pensato che una ragazza fosse bella da quando aveva conosciuto Rapunzel.

Ricordava che accanto a lei tutte le altre ragazze avevano così tante imperfezioni da non poterle contare.

Invece Elsa... Jack si sforzò di trovare difetti e imperfezioni, ma non ne trovò.

Era bella.


Ad un tratto Elsa cominciò a rigirarsi tra le coperte e piano aprì gli occhi.

Lo guardava e non diceva nulla.

Alla fine però riuscì a pronunciare una sola parola:"Grazie".

Jack non sapeva che dire; insomma, non si era mai trovato in una situazione simile.

"Ho ripulito tutto. Hans non potrá dire nulla se tu informerai gli altri per prima. Senti... Mi dispiace per prima. Ho esagerato."

Elsa però non lo stava ascoltando più.

Era ricaduta in un sonno pieno di sogni.

Jack la ricoprì di muovo con il lenzuolo e volò via dalla finestra.


Al suo risveglio Elsa aveva la testa pulsante e vedeva tutto sfocato.

Non ricordava nulla o quasi di quella mattina, tranne... Jack.

L'unica cosa che ricordava era il suo pallido viso e i suoi capelli biondi sempre scarmigliati, che le chiedeva scusa e le sorrideva.

Il suo sorriso aveva qualcosa di speciale.

Era bello.

La ragazza sorrise a sua volta e scese dal letto per cominciare una giornata che probabilmente avrebbe passato ad annoiarsi terribilmente.


   
 
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