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Autore: Strega_Mogana    15/11/2015    4 recensioni
Un primo appuntamento tinto dei colori dell'autunno.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Le quattro stagioni '
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3.

Un disastro.
Quel loro appuntamento si era rivelato un errore.
Lei che non smetteva di parlare. Lui che, invece, non riusciva a dire nulla.
Mentre remava per tornare alla rimessa delle barche, ripensò ad ogni momento passato insieme, a tutte le cose che avrebbe potuto e voluto dirle, ma che gli erano rimaste in gola.
Bloccate da un sentimento che non era più in grado di gestire, anzi che non era mai stato in grado di gestire.
Era più facile amare una donna morta. Almeno lei non parlava se non nella sua testa.
Però, ora che ci pensava, neppure il fantasma di Lily era stato facile da azzittire.
Avrebbe voluto buttarsi nel lago e lasciare il suo destino ai tentacoli della Piovra Gigante. Una fine degna del codardo che era diventato.
Codardo… quello che non era mai stato nella sua vita.
E lei bellissima nella sua semplicità. Nel suo essere donna.
Non più una ragazzina. Non più una SoTutto saccente, ma una donna che, decisamente, meritava di meglio che un vecchio Preside ammutolito.
Remò con un po' più di vigore come se volesse scappare dai suoi stessi sentimenti, allontanarsi il più possibile da quel cuore che aveva ripreso ad amare e dalla vergogna di non essere riuscito a padroneggiare meglio la giornata.
Hermione sfiorò l'acqua con le dita, giocando con l'acqua fredda. Sorrideva avvolta dai caldi colori dell'autunno.
Forse rideva di lui.
Più remava, più si avvicinava alla rimessa, più iniziava ad odiarsi e ad odiare quella malsana idea di uscire con lei.
Cosa pensava?
Lui non era un uomo come gli altri.
Pensava veramente di poter avere un appuntamento normale con una donna? Pensava, sul serio, che tutto sarebbe stato semplice, facile anche per uno come lui?
Povero illuso.
Lei, molto probabilmente, aveva accettato di uscire solo per pietà. Per riconoscenza, troppo gentile per rifiutare un suo invito.
Chissà cosa avrebbe raccontato alla sua amica. Quante parole di compassione avrebbe sprecato per il vecchio Severus Piton che aveva provato a vivere una giornata come ogni uomo innamorato.
Arrivati alla rimessa era di pessimo umore, seccato con se stesso per quell'idea stupida.
Si chiuse ancora di più nel suo ostinato mutismo. Aveva un'improvvisa voglia di andarsene da lì, chiudersi nella sua stanza e maledirsi.
Scesero dalla barca. Il dolce vento fresco che si era alzato verso sera aveva portato con sé il chiacchiericcio degli studenti di ritorno da Hogsmeade. Segno che il loro appuntamento era finito.
Hermione si voltò a guardarlo, sorrideva a differenza di quello che si era aspettato.
- Severus è stata una giornata meravigliosa! Il lago, il pic-nic, il tramonto e tutti quei colori.
Il mago sollevò un sopracciglio scettico.
Lo stava prendendo in giro?
- Tu che non sei stata zitta neppure un minuto!
La strega mise le mani sui fianchi, era palese che si sforzasse di sembrare offesa. - Compensavo la tua mancanza di parole.
- Ammiravo il panorama... e te...
Lei arrossì e sorrise avvicinandosi, abbandonando sul nascere l’idea di fingersi offesa.
- Oh... io... io... Severus...
Quel groppo in gola che sembrava bloccargli ogni parola si scioglie all'improvviso ed ogni parola era lì, pronta ad uscire.
Pronto a mettere il suo cuore a portata di mano.
E lei sembrava l'unica capace di capirlo fino in fondo. L'unica in grado di sfiorare il suo cuore senza lasciarsi ingannare o contagiare della sua oscurità.
Sorrise anche lui avvicinandosi.
- Cosa devo fare per farti stare un po' zitta?
Hermione gli sfiorò un lembo del mantello nero; ora era così vicina che poteva sentire il calore del suo corpo.
- Perché non usi la fantasia?
Non erano parole di compassione. Non stava scappando o ridendo di lui. Non aveva paura.
Il suo era un invito.
E lui non se lo lasciò scappare.
Voleva vivere.
Voleva la felicità.
Voleva l'amore.
Voleva le sue labbra.
E senza più pensare a nulla se le prese.

FINE


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