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Autore: KillerQueen86    15/11/2015    2 recensioni
Il Dottore e i suoi compagni devono fare fronte alla battaglia contro i Dalek, ma c'è ancora qualcos'altro in gioco che riguarda il destino di Donna.
Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Jack Harkness, Rose Tyler
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell’autore: FINALMENTE, eccovi il tanto atteso capitolo finale di tutta la mia quarta stagione. Purtroppo ho avuto non poche difficoltà, problemi a non finire che non mi hanno permesso di postarlo prima, ma avete aspettato troppo, quindi buona lettura.

 

Beta: Paolettazza e Feyilin

 

Capitolo 4

Epilogo

 

Si risvegliò un po’ intontita. Si stropicciò gli occhi; era su una superficie morbida, il Tardis ronzava felicemente nella sua mente, ma lo sentiva un po’ lontano, sicuramente non lì vicino.

La domanda sorse spontanea, dove si trovava?

Aprì gli occhi e si guardò attorno. Riconobbe subito il posto, era al Torchwood di Jack.

I suoi parametri vitali erano monitorati, sembravano buoni visto che era morta. Si mise seduta con le gambe che penzolavano giù dal letto.

“Dovresti riposare” disse la voce di Jack alle sue spalle; si voltò sorridendo.

“Sto bene, Jack” rispose lei avvicinandosi.

“Beh, per essere una che era morta, stai decisamente bene” scherzò lui.

Rose si morse il labbro inferiore e si lanciò su Jack stringendosi a lui.

“Mi sei mancata tanto” le disse con dolcezza stringendola.

“Anche tu” disse cacciando via il ricordo di lui che veniva portato via dai Sontaran nell’altra linea temporale. Si sciolse dal suo abbraccio.

“Allora credo che meriti una qualche spiegazione, non pensi?” chiese lui con calma .

“Hai ragione, ma prima ho bisogno di mangiare” gli rispose.

“Ianto” urlò Jack, il ragazzo spuntò dall’ufficio più alto.

“La nostra ospite vuole mangiare, che ne dici di ordinare qualcosa?” disse lui sorridendo.

“Agli ordini capo” rispose sorridendo il ragazzo.

“Vieni, andiamo nel mio ufficio” disse porgendole la mano. Rose la accettò con entusiasmo.

 

Il Tardis si fermò, ma lui rimase davanti alla console. Guardò nel display, aveva deciso di atterrare direttamente all’interno del Torchwood e nessuno sembrava in vista.

Aveva appena dovuto salutare Donna per sempre e adesso doveva affrontare Rose. Non ne aveva il coraggio, non sapeva cosa lo aspettasse e ne era terrorizzato. Non voleva rinunciare a lei, stava rinunciando a troppe cose, perdere lei sarebbe stata la cosa peggiore.

Sentì il Tardis spingerlo a uscire, a confrontarsi con lei, quindi sospirò e accarezzò la console per poi decidere di uscire.

Fece qualche passo fuori ma non vide nessuno, poi in alto, in un ufficio con pareti trasparenti, vide Rose scherzare e mangiucchiare qualcosa con due dei compagni di Jack.

“Non puoi scappare, lo sai vero?” la voce di Jack gli arrivò alle spalle. Si voltò trovandolo a braccia conserte, una cartella di documenti in mano, e appoggiato al suo Tardis.

“Non credo che me lo permetterebbe” disse indicando la sua navicella.

Jack si staccò dalla cabina e si avvicinò a lui consegnandogli la cartella di documenti che teneva in mano.

“Questo è tutto quello che sono riuscito a raccogliere prima che si svegliasse” disse. Il Dottore si mise gli occhiali e aprì il documento.

“Sembra tutto nella norma” continuò Jack.

Il Dottore lesse velocemente i documenti, aveva ragione il suo amico, tutto sembrava nella norma, ma il suo senso di Signore del Tempo gli diceva ben altro.

“Notato nulla di strano? Di diverso in lei?” chiese ancora, senza alzare gli occhi dalla cartella.

“Perché non me lo chiedi direttamente?” chiese la voce di Rose alle sue spalle.

Si voltò a guardarla, cercando di cogliere ogni suo cambiamento, un qualcosa che giustificasse il suo senso di pericolo, ma lei sembrava sempre la sua dolce e meravigliosa Rose.

“Credo sia meglio lascarvi soli” disse Jack battendo una mano sulla spalla del Dottore e allontanandosi. Vide la biondina condividere un piccolo sorriso con il Capitano.

“Allora, come ti senti?” chiese il Dottore posando la cartella su una scrivania lì accanto.

“Bene. Affamata a dire il vero, anche se ho già mangiato” rispose avvicinandosi.

“Vuoi dirmi cosa è successo?” chiese ancor il Dottore mettendo le mani in tasca.

“Sì, ma non è questa la domanda che volevi farmi” rispose lei.

“Davvero?” chiese ancora.

“Sono io, Dottore, guardami, sono sempre Rose” gli disse con calma cercando il suo sguardo.

“No” disse sottovoce con la voce rotta.

“Rose è morta tra le mie braccia” continuò lui.

Lei si avvicinò ancora, gli presa la mano dalla tasca e l’avvicinò al viso.

“Dottore, mi dispiace, mi dispiace così tanto” disse lei con le lacrime agli occhi.

“Non avrei voluto farti vivere una cosa del genere, ma era necessario” continuò.

“Perché?” chiese con calma.

“Perché questo ero destinata a essere e lo sai dai tempi della Game Station” continuò lei.

“Quindi, cosa sei?” chiese ancora.

“Sono sempre io, la tua Rose, ma con un pizzico di Tardis” rispose sorridendogli.

“Tardis?” la guardò confuso.

“Ricordi la Game Station? Tutto è iniziato lì. Il vortice ha aperto la mia mente, il Maestro senza volerlo ha accelerato il processo e adesso io e il Tardis siamo un'unica cosa” spiegò.

“Un ibrido Tardis-umano, non è mai esistita una cosa del genere” disse sconvolto.

“Beh sono la prima” disse lei sorridendo e facendo spuntare la punta della lingua tra i denti.

“Ma è impossibile” disse corrugando la fronte e allontanandosi un po’ da lei per osservarla.

“No, solo un po’ improbabile” rispose divertita. Si avvicinò nuovamente a lui.

“Sono sempre Rose, solo che adesso ho una prospettiva di vita simile alla tua” disse ancora.

Il Dottore deglutì, spaventato solo alla possibilità di quest’ opportunità con lei.

“E se tu mi vuoi, potremmo continuare a correre insieme fra le stelle” disse speranzosa.

Lui e Rose insieme, senza alcun limite di tempo, era un concetto così estraneo per lui, così lontano che aveva paura anche solo a pensarci.

“Dottore, ti prego dì qualcosa” disse deglutendo.

Il sorriso sul suo viso era scomparso, sembrava dubbiosa e spaventata.

“Non mi aspettavo nulla di tutto questo” disse lui con le lacrime agli occhi.

“Ti prego Dottore, guardami negli occhi” disse lei avvicinandosi a lui.

“Ti ho visto morire” disse ancora.

“Sono qui adesso e ci resterò per lungo tempo” disse prendendogli il viso tra le mani e costringendo i loro occhi a incontrarsi una buona volta.

“Ti amo e non ho alcuna intenzione di lasciarti andare” continuò sottovoce per poi baciarlo con dolcezza.

Quando le loro labbra si sfiorarono, si rese conto che sì, era ancora la sua Rose e potevano ancora stare insieme. La strinse a sé più che poteva e si lasciò trasportare da quel bacio, con la consapevolezza che adesso poteva condividere di più con lei: Il Dottore e Rose Tyler nel Tardis a correre tra le stelle.

 

Fine

 

Note Finali e Ringraziamenti: Vorrei ringraziare tutti voi che avete letto e seguito questa mia storia. Sembra ieri che l’ho iniziata, ma sono già passati cinque anni e tra alti e bassi sono riuscita ad arrivare proprio dove volevo arrivare. La scena finale è stata scritta proprio cinque anni fa ed è stato bello vedere quanto seguito ha avuto. Senza di voi non sarei giunta qui.

Voglio ringraziare anche le mie Beta che mi hanno supportato e hanno reso leggibile le mie storie.

Non so quando e se tornerò a scrivere per il Dottore e Rose, li amo tanto nonostante mi sia allontanata dal fandom, ma spero che la mia Dea ispiratrice mi aiuti a tornare a scrivere su di loro.

Fino allora un GRAZIE infinito a tutti e Allons-y.

 

   
 
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