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Autore: sihu    27/02/2009    6 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 35
DUBBI, INDECISIONI E CHIARIMENTI

Erano ore che Remus vagava solo per i corridoi del castello. Aveva incontrato parecchie persone che conosceva ma non aveva rivolto loro la parola. Era troppo impegnato a pensare a quello che aveva sentito. I suoi peggiori timori si erano rivelati veri e lui ora non aveva la minima idea di cosa fare. Remus sospirò. Alla fine aveva avuto ragione lui. Ron, Stev e tutti gli altri stavano davvero tramando qualcosa, tuttavia avrebbe preferito sbagliarsi. James non l’avrebbe presa per niente bene. Che doveva fare ora? Remus non sapeva se raccontare tutto agli altri malandrini oppure parlare prima con l’impostore.

Dopo molte riflessioni varco la porta della sala comune dei grifondoro. Erano tutti lì ad aspettarlo ad eccezione di Stev, o chiunque fosse in realtà.

 “Eccolo qua!” urlò Sirius, correndogli incontro per abbracciarlo con fare teatrale. Sirius era sempre il solito. Sembravano anni che non si vedevano e in realtà erano solo poche ore. Se il suo umore fosse stato migliore forse Remus avrebbe sorriso dell’atteggiamento dell’amico ma in quel momento proprio non ci riusciva.
 “Eravamo preoccupati!” disse Ron piano. La sua voce a Remus suonò falsa e fastidiosa. Gli ricordò di poco prima e di tutte le menzogne che gli aveva detto in quei mesi. Come si permetteva anche solo di pensare di rivolgergli la parola? Non avevano detto altro che bugie. Mesi interi passati a mentire.
 “Davvero?” fece Remus sarcastico, cercando di controllare la rabbia.
 “Ti sembra il modo di sparire e di saltare la cena?” chiese James, a metà tra il preoccupato per l’amico e l’arrabbiato per il modo in cui aveva risposto loro Remus. Era molto strano. Prima spariva all’improvviso e saltava la cena, poi tornava con un’aria strana, si arrabbiava e rispondeva male. Che ne era stato del vecchio Remus?
 “Eravamo tutti preoccupati..” esclamò Sirius mogio.
 “Che c’è, non stai bene?” chiese Lily preoccupata.
 “Sto benissimo, non avevo voglia di mangiare. Mi si è chiuso lo stomaco.” spiegò loro Remus con fare vago. Non era una scusa, i discorsi che aveva sentito gli avevano fatto passare la fame. Quando era tornato nella sala comune era fermamente intenzionato a dire quello che aveva sentito agli altri malandrini e a Lily, poi aveva visto il gruppo di bugiardi e aveva deciso di riflettere prima di combinare guai. Per James sarebbe stato un duro colpo, Remus si ricordava bene come era stato male all’inizio dell’anno pensando al gemello. Voleva essere sicuro di quello che aveva sentito prima di sollevare il polverone. La logica gli suggeriva di parlare con Stev e con i suoi amici senza malandrini intorno e capire che stava succedendo ma il suo istinto non era per nulla della stessa idea. Li avrebbe presi tutti volentieri a pugni, nonostante la sua indole pacifica.
 “Lo sapevo che si sarebbe ammalato qualcuno!” commentò Lily preoccupata.
 “Non ti preoccupare Lily, vedrai che domani sarò in forma.” la tranquillizzò Remus, lasciando stare per qualche secondo i pensieri che lo tormentavano.
 “Andiamo a letto?” propose Ron timidamente. Sirius rispose con uno sbadiglio, si era fatto decisamente tardi. Tutti si alzarono e fecero per andare a letto. Remus non si mosse.
 “Sto ancora un po’ qui a leggere.” disse il ragazzo con un tono asciutto, aprendo un grosso volume di trasfigurazione e fingendo di leggerlo.
 “Sei sicuro? Se non stai bene è meglio che vai a dormire.” consigliò Lily con fare materno.
 “Non ho sonno.” rispose Remus sforzandosi di rimanere calmo. Era così difficile fare finta di nulla. In realtà non aveva nessuna voglia di vedere quell’impostore che per così tanto tempo si era spacciato per Stev. Non gli interessava nemmeno il motivo per cui lo aveva fatto e almeno per ora non gli andava di parlargli. Aveva deciso che si sarebbe tenuto tutto dentro, che non avrebbe detto nulla neppure ai malandrini. Era un peso che voleva portare da solo almeno fino a che la situazione non si fosse fatta più chiara.
 “Come vuoi, ma cerca di non fare tardi.” lo ammonì James con un sorriso. Remus non rispose ma annuì leggermente.

 “Buona notte Remus” Disse Hermione sorridendo timidamente. Il ragazzo non rispose, si limitò a lanciarle un occhiata gelida. Hermione rimase spiazzata e cercò con lo sguardo Ginny. Che stava succedendo? Ginny alzò le spalle e imboccò le scale. Non aveva nessuna voglia di pensare.

Anche Sirius e James notarono il comportamento dell’amico e si scambiarono uno sguardo d’intesa.

 “Che gli è preso secondo te?” chiese Sirius a James salendo lentamente le scale. Ron era rimasto indietro con Hermione per salutarla come si deve.
 “Non so, forse la storia di Ron ed Hermione..” rispose distratto James, ripensando a poco prima. Rispetto a quando erano tornati dal parco l’umore di Remus era cambiato completamente.
 “Ma prima sembrava che fosse felice!” fece notare Sirius.
 “Non lo so Sirius. Non lo so proprio.” rispose James scuotendo la testa. Non poteva essere solo gelosia, doveva per forza esserci anche dell’altro.
Nel frattempo i due ragazzi erano arrivati alla loro stanza e avevano aperto la porta piano, stando attenti a non fare rumore. Sapevano che Stev non stava bene e stava dormendo e non volevano svegliarlo.

 “Ehy.. Ciao ragazzi.” salutò Harry.

 “Scusa se ti abbiamo svegliato. Come stai?” chiese James, sedendosi ai piedi del letto del fratello.
 “Ginny ha detto che non stai bene..” continuò Sirius avvicinandosi al letto a baldacchino.
 “Niente di grave. Solo un po’ di febbre.” spiegò Harry, cercando di essere convincente. Ormai raccontare balle era diventato scontato, un’abitudine che odiava con tutto se stesso.
 “Meno male.” esclamò James sorridendo.
 “Remus? Ron?” chiese Harry, notando la strana assenza dei due ragazzi.
 “Remus è giù. Dice che non ha sonno. Ron è con la sua ragazza.. Hermione!“ spiegò Sirius con un sorriso, sottolineando l’ultima parte delle frase. Era sicuro che la notizia avrebbe sorpreso e interessato Stev.
 “Wow! Era decisamente ora! Sei preoccupato per Remus?” esclamò felice Harry. Sapere i suoi amici felici lo tirò un po’ su di morale. Ma che ci faceva Remus giù da solo?
 “Si, prima è sparito. Non è venuto a cena.” raccontò James tenendo la testa bassa.
 “Ma non è da Remus!” commentò Harry mettendosi a sedere, ormai completamente sveglio.
 “Ora è ricomparso ed è strano. Dice di avere mal di stomaco.” disse ancora James, ricordando le parole dell’amico. Qualcosa in quelle parole non gli era suonato vero. Era come se stesse nascondendo qualcosa. Come se fosse profondamente arrabbiato con qualcuno, ma James non capiva ne chi fosse questo qualcuno ne perché Remus ce l’avesse con lui.
 “Forse è lo stesso mal di stomaco che aveva Ron quando Hermione aveva baciato lui..” suggerì Harry, ricordando la gelosia di Ron. Era decisamente strano visto che era stato lo stesso Remus a dire ad Hermione che il suo futuro era con Ron, ma era anche l’unica ragione plausibile. Almeno apparentemente, la mente delle persone a volte riusciva ad essere davvero strana e imprevedibile.
 “È quello che pensavamo anche noi.” ammise Sirius guardando il ragazzo di fronte a lui. Harry rimase colpito dallo sguardo di Sirius. Era stanco, quasi sconfitto. Aveva già perso un amico, Peter e ora temeva di perderne un altro. Harry sapeva bene che Peter non era stato una grave perdita ma capiva anche quanto fosse difficile per Sirius.
 “L’unica soluzione è parlargli.” concluse James scuotendo la testa e infilandosi sotto le coperte.

Nessuno di loro aveva molta voglia di parlare ancora. Il pensiero di Remus aveva intristito tutti e aveva lasciato Harry solo con i suoi demoni. Di nuovo tutte le paure e il dolore lacerante che gli squarciava l’anima tornò a farsi sentire. Era giusto dare l’ennesimo dolore ai malandrini dicendo loro quelle bugie?

Nella stanza era calato il silenzio. Alla fine anche Remus si era deciso a venire a letto quando ormai tutti dormivano, o almeno così sembrava. Harry era sveglio, in preda a troppi pensieri ma aveva fatto finta di nulla. Non poteva parlare con Remus, era troppo sconvolto. Il ragazzo avrebbe capito tutto, avrebbe scoperto il suo segreto.
Alla fine il sonno era arrivato, anche se tormentato e pieno di incubi. Fu una voce familiare a svegliarlo quella mattina.

 “Buongiorno mondo! Pronti per riprendere le lezioni?” urlò James, mettendosi a canticchiare un motivetto babbano. Era decisamente allegro, quasi euforico.

 “Dannazione James, perché sei così euforico?” borbottò Sirius, svegliato dalle note decisamente poco intonate dell’amico.
 “Perché sto per rivedere il mio raggio di sole, la mia bella rossa!” squittì James felice. I discorsi e le preoccupazioni della sera prima erano svaniti.  
 “Certo che Lily ti ha dato alla testa, vero Remus? Ehy Remus..” disse Sirius guardando sconvolto l’amico che stava uscendo dalla stanza. Non aveva degnato nessuno di uno sguardo ne di una parola. Nella mente di Sirius tornò l’ultima mattina che avevano passato con Peter. Si era comportato allo stesso modo. Di nuovo la paura attanagliò lo stomaco di Sirius e lo lasciò incapace di articolare una frase.
 “Dove stai andando?” chiese James perplesso almeno quanto Sirius.
 “A fare colazione.” rispose gelido Remus, tenendo lo sguardo fisso oltre la porta. Non voleva incrociare lo sguardo di Ron o dell’impostore. Non davanti a James. Doveva affrontarli da solo e dire loro quanto ribrezzo provava per loro.
 “Ma non ci aspetti?” balbettò Sirius.
 “Non mi va di stare in questa stanza.” rispose Remus uscendo e chiudendo la porta alle sue spalle. Tutti i presenti rimasero a guardare quella porta chiusa, senza dire nulla. Nessuno aveva la forza di muoversi. L’allegria era sparita dal volto di James.
 “Remus..” mormorò Sirius, preoccupato per l’amico. Non lo voleva perdere.
 “È geloso.” dichiarò James.
 “Meno male che l’aveva presa bene, vero James?” commentò Sirius tetro vestendosi velocemente. Doveva raggiungere Remus, parlare con lui prima che facesse qualche stupidata. Non poteva mandare all’aria tutto solo per una ragazza.
 “Dobbiamo parlare con lui.” disse James, leggendo nella mente dell’amico. In pochi secondi si era vestito ed era pronto per raggiungerlo.
 “Possibilmente prima che faccia qualcosa di stupido come Peter.” aggiunse Sirius, spalancando la porta. I due malandrini si precipitarono fuori con la mappa del malandrino in pugno, decisi a trovare l’amico.
 
“Ragazzi, ci vediamo dopo..” disse Harry in risposta, ancora sconvolto per quello che era successo. Non pensava che la situazione fosse così grave ma era sicuro che James e Sirius avrebbero fatto ragionare Remus.

 “Che prende a Remus? Dici che è geloso di me?” chiese Ron, avvicinandosi al letto dell’amico. Harry non si era neppure alzato, era successo tutto troppo velocemente.
 “Forse, però non è da lui.” rispose Harry pensieroso.
 “Già, ma lasciamo stare Remus. Dimmi di te.” iniziò Ron, deciso ad approfittare dell’assenza dei malandrini per parlare con il suo migliore amico.
 “Io? Che devo dirti, sto benissimo. Davvero.” rispose Harry, fingendo che tutto fosse a posto. Sapeva che era inutile, ma ci provò lo stesso. Probabilmente Ginny aveva parlato con lui e gli aveva detto tutto.
 “Non mentire, io ed Hermione abbiamo parlato con Ginny.” mormorò Ron sedendosi di fianco ad Harry.
 “Sono felice che vi siate finalmente decisi. Siete una coppia fantastica.” esclamò Harry sforzandosi di sorridere. Era davvero felice per i suoi amici.
 “Smettila di cambiare argomento!” lo riprese Ron serio. Harry abbassò la testa senza dire nulla. Tra i due ragazzi per qualche istante calò il silenzio.
 “Ginny stava male, era preoccupata per te.” continuò Ron.
 “Lo so, mi sento un egoista per questo. Non voglio intristire e preoccupare anche te.” disse Harry a testa bassa. Aveva fatto finta di nulla perché non voleva che il suo dolore contagiasse anche lui come aveva contagiato Ginny il giorno prima.
 “Non dire cavolate. A che servono gli amici se non per farti stare meglio?” chiese Ron sorridendo. Harry c’era sempre stato per lui quando aveva bisogno. Era felice di avere l’occasione di ricambiare il favore.
 “Grazie per essere qui a darmi retta.” Ringraziò il moro. Ron sorrise.
 “Prego. Avanti, dimmi tutto.. Sei impazzito per caso?” chiese Ron abbozzando un sorriso. Doveva lasciare che fosse Harry a iniziare, senza mettergli in alcun modo fretta.
 “Questo mondo mi spaventa. Non sopporterei di perdere anche voi. Abbiamo perso così tanto nel nostro mondo.” spiegò Harry. Di nuovo gli occhi gli si velarono di lacrime pensando a quanti visi amici aveva perso. Quante persone erano entrate nella sua vita e ne erano uscite a causa di quella stupida guerra.
 “Non è da te un discorso del genere.” commentò Ron stupito dalle parole dell’amico. Non era il solito Harry Potter quello che aveva davanti.
 “Lo so ma..” iniziò Harry, prima di essere interrotto da Ron.
 “Niente ma. Ricordi l’anno scorso? Potevamo stare in disparte a guardare e lasciare fare agli altri ma abbiamo combattuto. Ci credevamo davvero. Abbiamo rischiato il tutto per tutto. Vuoi passare per un codardo? Noi sappiamo cosa farà Tu-Sai-Chi. Possiamo prevenire le sue mosse.” continuò il rosso con decisione. Una decisione che mai Harry aveva visto cosi prepotente negli occhi di Ron.
 “Forse hai ragione, ma non c’è solo questo.” disse ancora Harry triste.
 “Ti senti un egoista?” chiese Ron, leggendo nei pensieri dell’amico.
 “Odio dover mentire. Restare qui vuole dire passate tutta la vita a raccontare balle alle persone a cui tengo di più. Ti sembra giusto?” raccontò Harry. Era diventato troppo difficile mentire. Sentiva il peso di un enorme macigno premere sul suo cuore e sulla sua anima.
 “Puoi sempre dire loro tutta la verità.” suggerì Ron.
 “Certo, ti immagini la scena? Ciao James, sai non sono tuo fratello Stev. Sono tuo figlio, Lily è mia madre.” esclamò Harry, scacciando quella scena dalla mente.
 “Non sarebbe male. Per me sarebbero contenti.“ commentò Ron convinto che fosse la cosa giusta da fare.
 “Ron..” iniziò Harry, lasciando ancora una volta la frase a metà. Non era da lui essere così debole e insicuro, se ne rendeva conto ma non riusciva a farci nulla. Non riusciva a reagire.
 “Hai sofferto così tanto nella tua vita. Meriti di essere felice. Ricordi le parole di Silente? Possiamo cambiare questo futuro.” disse Ron, appoggiando una mano sulla spalla di Harry.
 “Non so cosa dire.” rispose Harry scuotendo la testa.
 “Promettimi che ci pensi e non fai niente di stupido e insensato.” mormorò Ron fissando l’amico negli occhi.
 “Quando mai faccio una cosa senza pensare?” borbottò Harry offeso.
 “Vuoi l’elenco completo?” chiese Ron sorridendo.

Sirius e James vagavano da un po’ alla ricerca del loro amico. Alla fine erano riusciti a trovarlo, sulla porta delle cucina. Masticava svogliatamente una fetta di torta ed era fermamente deciso a non andare in sala grande. Voleva rimandare al più tardi possibile il momento in cui avrebbe visto quei quattro impostori.
 
 “Remus! Dannazione dove ti eri cacciato! Che ci fai qui?” disse Sirius, ansimando per la corsa.

 “Che noia Sirius, si può sapere che vuoi?” chiese Remus infastidito. Non voleva vedere i suoi amici perché aveva paura di non riuscire a tenere la bocca chiusa. Non voleva che James soffrisse più del necessario.
 “Capire che ti sta succedendo.” rispose Sirius, deciso a farsi dire tutta la verità dall’amico.
 “Va tutto benissimo.” esclamò Remus abbozzando un sorriso che era più finto dello shampoo di Piton.
 “Balle.” commentò James, che aveva raggiunto i due ragazzi.
 “Ti ci metti anche tu James?” chiese Remus, passando lo sguardo da Sirius a James.
 “Certo. Dovresti vederti, non sembri più tu. Pensi che siamo scemi? Siamo i tuoi migliori amici, i tuoi fratelli ed è normale che ci accorgiamo se stai male.” disse James tutto d’un fiato lasciando Remus senza parole.
 “Lo so, scusate ma non mi va di parlarne. Non ancora almeno.” rispose Remus abbassando lo sguardo.
 “È per Hermione e Ron?” chiese Sirius sedendosi vicino all’amico.
 “In un certo senso. Ma non è come pensate voi. Non sono geloso che stanno insieme.” provo a spiegare Remus.
 “E allora cosa?” chiese ancora Sirius.
 “Non farmi domande Sirius, non posso rispondere. Prima devo capire che sta succedendo.” rispose Remus, cercando di evitare lo sguardo di James. Se lo avesse guardato negli occhi non sarebbe riuscito a fare finta di nulla.
 “Pensi che ci nascondono qualcosa?” chiese James sedendosi di fronte all’amico. Remus voltò lo sguardo verso Sirius.
 “Ma è ridicolo. Voglio dire, sai che non è così. Ne abbiamo già parlato..” esclamò Sirius. Come poteva Remus essere così sospettoso.
 “Vorrei pensarla come te..” mormorò lugubre Remus. James a quelle parole intuì che forse Remus sapeva qualcosa che non aveva ancora detto loro.
 “Perché non ci dici come la pensi?” chiese Sirius per l’ennesima volta. Non capiva il perché di tutti quei misteri.
 “Basta Sirius. Ha detto che per ora non ha voglia di parlarne. Quando sarà il tempo ci dirà tutto, vero Remus.” esclamò James.
 “Hai ragione James. Scusa Remus, sono il solito impulsivo. Il fatto è che ho paura che tu potessi fare qualche stupidaggine come Peter. Non voglio perdere anche te.”rispose Sirius abbassando lo sguardo per non mostrarsi debole. Non aveva ancora superato l’abbandono di Peter.
 “Grazie ragazzi. Tranquillo Sirius, non vi libererete facilmente di me. Non è stata colpa tua con Peter. Non è stata colpa di nessuno.” disse Remus, cercando di tirare su di morale l’amico. Non voleva che Sirius e James pensassero che fosse colpa loro se lui stava così.
 “Si ma se io gli fossi stato più vicino allora forse..” iniziò a colpevolizzarsi Sirius. James lo interruppe, appoggiandogli una mano sulla spalla.
 “L’unico che ha delle colpe sono io. Ero così preso dai miei problemi e dalle mie scaramucce con Lily da non vedere che stava male..” mormorò mogio James.
 “Non volevo che voi vi preoccupaste per me. Non volevo farvi stare male, mi spiace. Grazie, non dovete preoccuparvi per me.” esclamò Remus, cercando di distogliere gli amici dal pensiero di Peter. Da quando era sparito all’improvviso non avevano sue notizie. Non aveva mandato loro nemmeno un biglietto per far sapere come stava.
 “Siamo amici, no?” rispose James ritrovando il sorriso.
 “Chi ci fa le prediche poi?” concluse Sirius, provocando l’ilarità generale.
 “Avanti, le lezioni ci aspettano. Non vorremo arrivare in ritardo proprio il primo giorno?” esclamò Remus obbligando gli amici ad alzarsi. Sirius e James lo seguirono borbottando strane maledizioni ai professori.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
bentornati all'appuntamento del venerdì, spero che questo capitolo vi sia piaciuto almeno quanto è piaciuto a me mentre lo scrivevo!
grazie alle 86 persone che hanno la mia storia tra i preferiti e che la seguono, grazie a chi legge e basta e soprattutto grazie a chi mi lascia qualche commento. XD spero che la mia storia non vi stia annoiando! vi anticipo che il prossimo capitolo sarà decisamente movimentato. XD
ma adesso passiamo alla parte che mi piace di più, rispondere ai commenti!
SHIHO93: grazie mille per il commento! Remus in questo capitolo era un po' in crisi, non sapeva cosa fare. dire tutto ai suoi amici e rischiare di far soffrire tremendamente James? parlare con Stev e gli altri nonostante provi un fortissimo desiderio di ucciderli? per il momento lascio un po' di suspense.
PRINCESSMARAUDERS: grazie per il commento! diciamo che Remus non lascerà perdere ma deve prima capire cosa è meglio fare. Harry che non si fa paranoie non sarebbe lui, no? James e Sirius sono davvero grandi, peccato che la Rowling non si decida a scrivere una saga sul loro periodo malandrino. sarebbe fantastico, no?
FINLEYNA 4 EVER: grazie per il commento. XD che ne pensi della reazione di Remus, per ora? XD
SMEMO92: grazie per il commento. eh si, adesso sono dolori. tutti pensano che Remus sia impazzito di gelosia, Hermione e Ron compresi. non ti anticipo nulla ma ti consiglio di leggere il prossimo capitolo..
LYRAPOTTER: grazie del tuo commento. diciamo che al momento Remus vorrebbe strangolare Harry & co perchè hanno mentito. ovviamente non sospetta nemmeno lontanamente che Harry sia il figlio di James e Lily. per quanto riguarda Sirius portinaia, ti giuro che ho passato un bel po' di tempo a pensare per trovargli una ragazza alla sua altezza ma non ci sono riuscita. se hai qualche consiglio per me contattami via mail, sono abbastanza in crisi. pensavo a Luna, ma l'ho uccisa qualche capitolo fa.. XD
ALI96: grazie mille per il commento! è normale che Remus pensi male, lui non sa chi è in realtà Harry e tutto quello che ha passato nella sua vita. 
TONKS17: grazie per il commento! eh si, nei miei capitoli ne succede sempre una. pensa che noia una storia così lunga senza continui colpi di scena. poi la gente invece che leggere i miei capitoli si fa un pisolino. XD per quanto riguarda Harry, se dessero l'oscar per il miglior paranoico dell'anno sarebbe suo senza ombra di dubbio. per ora solo Remus sa tutto, ma nel prossimo capitolo ti anticipo che succederà il finimondo! XD

grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fino qui.
  
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