VII - Già, perchè?
Shizune
si lasciò cadere sul cuscino. Il suo volto era impregnato di
sudore
ed il suo respiro era irregolare.
«Basta!» mormorò
disperata.
L'ostetrica la rimproverò:
«Questo bambino deve
pur nascere! Forza ancora una bella spinta! Le lo dica anche lei,
Kakashi-kun!»
La donna, vedendo che Shizune non reagiva, cercò
l'appoggio dell'uomo ma Kakashi era pallido quanto la moglie.
Sakura
si avvicinò a Shizune e le poggiò una pezza
bagnata sulla
fronte.
Non se intendeva di parti ma aveva imparato a conoscere le
reazioni dei pazienti e sapeva che ciò di cui aveva bisogno
Shizune
in quel momento era solo di un po' di pace.
«Allora Shizune-san
ora me lo puoi svelare che nome avete scelto per il bambino?»
le
chiese, sperando di poterla tranquillizzarla un po'.
Shizune
abbozzò un sorriso, scambiò un'occhiata con
Kakashi e poi le
rispose.
«Si chiamerà Obidan, sarà un omaggio
per Obito e per
mio zio Dan.»
Poi si lasciò sfuggire un sospiro.
«Avrei
voluto tanto che Tsunade-sama fosse qui con me.»
mormorò.
Anche
Sakura l'avrebbe tanto voluto.
Certo, si sentiva orgogliosa che
Shizune avesse minacciato di non partorire se lei non ci fosse stata,
costringendo Shinta a correre per tutta Konoha a cercarla, ma in quel
momento si sentiva tutt'altro che utile.
Definivano il parto come
una cosa naturale ma lei avrebbe preferito di gran lunga cucire un
arto amputato che risentire Shizune gridare a quel modo.
Come era
stato possibile che il figlio dell'uomo più ritardatario di
Konoha
stesse per nascere in anticipo, scegliendo proprio i giorni dove
Tsunade era lontana dal villaggio?
«Ahhh.» gridò Shizune
colpita da una nuova contrazione.
Strinse più forte la mano di
Kakashi, affondando le unghie nella sua carne.
«Ecco finalmente
la testa!» esclamò l'ostetrica.
Sakura faticò a notarlo tra
tutto quel sangue ma non era il momento di fare la
schizzinosa.
«Forza, Shizune-san! Un ultimo sforzo!»
esclamò,
fiduciosa, alla donna mentre con il suo chakra aiutava il neonato ad
uscire.
A spese del povero Kakashi, che ormai non sentiva neppure
più la sua mano, Shizune diede un'ultima spinta e finalmente
il
bimbo venne al mondo.
Shizune si lasciò cadere sul letto
ansimante. Kakashi invece sembrò riprendere fiato dopo una
lunga
apnea.
«E' nato!» mormorò.
Sakura fissò con gli occhi
lucidi quel fagotto tra le braccia dell'ostetrica.
Era un esserino
minuscolo con già una massa di capelli neri arruffati sulla
testa.
«Oh.» mormorò poi rendendosi conto di
ciò che le
mancava. A quanto pare c'era stato un piccolo errore di valutazione
nelle ecografie.
Stava per dare la lieta notizia ai neo genitori
quando si accorse che l'ostetrica la stava fissando con gli occhi
malinconici.
Capì subito cosa la preoccupava: la neonata non
stava piangendo come faceva ogni bebè alla sua venuta al
mondo.
Il
suo cuore perse parecchi battiti.
E se il parto fosse durato
troppo?
Richiamò del chakra tra le mani pronta ad un'operazione
d'emergenza ma Shizune doveva aver notato i loro scambi di sguardi,
perché si issò sul letto ed esclamò:
«Che succede? Fatemi
subito vedere il mio bambino!»
«Shizune-san...» Sakura cercò
di fermarla ma Shizune non volle sentire ragione, prese la bimba
dalle mani della dottoressa e cominciò a cullarla.
«Ehi ma che
bella signorina abbiamo qui!» mormorò con le
lacrime agli
occhi.
Kakashi guardò implorante Sakura.
Lei si sentì inutile
come non mai.
«Ehi!» esclamò però d'un
tratto Shizune.
Sakura abbassò lo sguardo ed il suo cuore esplose di gioia.
La
bimba aveva aperto gli occhi, due profondi specchi come quelli del
padre.
«Bensvegliata piccola...» mormorò
Kakashi con voce rotta
mentre Shizune sfiorò la guancia della bimba con la sua.
Sakura
si lasciò cadere sul letto, le sue gambe tremavano per la
paura
provata.
La bimba sorrise e Sakura si ritrovò a fare lo
stesso.
Era così graziosa.
Notò che aveva un piccolo neo poco
sotto il labbro inferiore e si ritrovò a chiedersi se non
fosse
questo ciò che Kakashi celava sotto la sua maschera.
«Benvenuta
tra noi, Rin!» la salutò la madre.
Kakashi sussultò.
«Ebbene,
non penserai che il nome che avevamo scelto possa andarle ancora
bene!» lo schernì Shizune.
«Si...ma... tu magari...» borbottò
l'uomo.
Shizune sorrise alla figlia.
«Va benissimo per questa
bimba dal sorriso tanto dolce e gentile.» disse: «E
poi mi auguro
che sia di buon auspicio perché lei segua le orme di sua
madre ed un
giorno sogni di diventare un medico.»
Kakashi annuì ed abbracciò
la moglie.
Sakura capì che fosse arrivato il momento di lasciare
un po' la famigliola da sola. E poi, doveva essere sincera, non era
ancora pronta per vedere il suo capitano fare smorfie e moine alla
nascitura.
«E' proprio un bellissimo nome.» disse ai due,
rialzandosi dal letto.
Shizune la ringraziò per esserle stata
accanto in quel momento tanto delicato.
«E' stato davvero un
piacere.» commentò Sakura, anche se in
realtà, era certa che le
sue urla l'avrebbero tormentata per diverse notti.
Raccomandò a
Shizune di riposarsi e poi uscì dalla stanza lasciando agli
altri
inservienti, che erano nella stanza, il compito di fare il primo
bagnetto alla bimba.
Si chiuse la porta alle spalle e trasse un
respiro di sollievo, certo era abituata a cose ben peggiori ma per
quanto fosse una cosa naturale, un parto non era per nulla semplice
da gestire.
«Sakura-chan!!» si sentì chiamare.
Guardò verso
la sala d'aspetto.
Sai ed il capitano Yamato erano seduti
sulle poltroncine mentre Naruto stava invece in piedi, davanti a
loro.
Tutti tre avevano delle espressioni gravi ed erano pallidi
in volto.
L'attesa dovevi averli provati parecchio.
Nonostante
la stanchezza, sorrise.
«E' andata tutto bene,» disse:
«Shizune-san e Rin stanno bene!»
«Menomale!» esclamò il
capitano Yamato dando una sonora pacca sulla spalla di Sai. Quello si
limitò a sorridere.
Naruto invece gridò di gioia e poi in piena
euforia, fece una cosa davvero stupida .
Si gettò verso Sakura e
l'abbracciò. Così forte da alzarla addirittura da
terra.
«Sei
stata troppo grande, Sakura-chan!» esclamò felice.
Sakura fu
così sorpresa da quel suo gesto tanto inatteso che non
riuscì
nemmeno a reagire.
Avvertì il calore del corpo di Naruto contro
il suo e nella sua mente si affacciò una tenera immagine:
lei che
stringeva a sé un bimbo con arruffati capelli biondi e
vivaci occhi
verdi mentre Naruto le poggiava delicatamente la mano sulla spalla
sorridendole.
Il suo cuore cominciò a battere più forte e le
sue
guance si fecero calde.
Sentì anche il cuore di Naruto battere
più forte contro il suo petto.
Lo guardò, anche il suo volto si
era fatto rosso.
Si fissarono in silenzio per qualche secondo con
il suono dei battiti dei loro cuori a farli da sottofondo.
Le sue
labbra sembravano attirare Sakura quasi quanto il suo letto dopo una
dura giornata di lavoro.
Non può essere. Pensò.
Il
volto di Naruto si avvicinò un po' di più.
Oltre la spalla del
ragazzo Sakura notò Yamato e Sai che si guardavano
sorridendo.
«Ora
puoi pure mettermi giù!» tuonò,
riacquistando lucidità.
Naruto
la riposò a terra.
Il corpo di Sakura era un ribollire di
emozioni: calore, imbarazzo, stupore.
Naruto mormorò qualcosa,
delle scuse forse, ma Sakura era ancora troppo sottosopra per
badarci.
Non può essere. Si ripeté. Non
può
assolutamente essere così.
«Sono davvero contento che sia
andato tutto bene!»
La voce allegra di Yamato riuscì a
distoglierla dai suoi pensieri.
«Ma
sbaglio o hai parlato di Rin?»
Sakura annuì.
Naruto si grattò
il mento, pensieroso.
«Non posso crederci che l'abbiano chiamato
come una femmina.» commentò.
«Forse l'hanno fatto perché in
realtà è una femmina, baka!»
tuonò Sakura, ben felice di avere
una scusa per poterlo rimproverare. Quella fu infatti una perfetta
valvola di sfogo per appianare tutto il ribollire di sentimenti che
stava provando.
Il cuore smise di batterle così forte e lei poté
trarre un respiro di sollievo.
Devo essermi semplicemente
lasciata sopraffare un po' troppo dall'atmosfera. Si disse
riacquistando completamente lucidità.
Già, non poteva esserci
altra spiegazione altrimenti per quel suo strano comportamento.
Dopo
qualche giorno di preoccupazioni Sakura finalmente poteva trarre un
respiro di sollievo.
Shizune e la piccola Rin stavano bene ed
erano già state dimesse dall'ospedale. Anche Tsunade,
tornata al
villaggio, aveva conosciuto la nuova venuta e ne era rimasta talmente
incantata da non prendersela nemmeno di aver perso dei soldi con
Yamato. La donna infatti aveva scommesso che la bimba avrebbe seguito
le orme paterne e sarebbe nata in ritardo.
Anche Usi, il ragazzino
che aveva operato dopo che era stato brutalmente ferito durante un
agguato, si stava riprendendo. Era uscito dal coma e già
chiedeva
quando avrebbe potuto riprendere i suoi allenamenti da ninja.
«Direi
che qui ci sta proprio un bel brindisi!» disse, battendo il
bicchiere pieno di succo contro quello di Shinta.
Non era suo
solito uscire a bere qualcosa con i suoi assistenti ma era
così
felice che, dopo giorni, dal volto di Shinta fosse svanita la ruga di
preoccupazione per le sorti del compagno di squadra, che era stata
lei stessa a proporgli un brindisi al bar, vicino
all'ospedale.
Shinta aveva accettato molto volentieri e da quando
erano arrivati lì, non faceva che sorridere e parlare
interrottamente.
«Sono così felice che Usi sia fuori
pericolo,»
stava giusto dicendo tra un sorso di succo e l'altro: «Oggi
è
riuscito anche ad alzarsi dal letto. Certo è ancora un
pò titubante
ma è un buon risultato, vero? E questo nonostante Mika-chan
continuasse a ripetermi che lo fasciavo troppo stretto. Secondo lei
lo facevo sembrare ad un salame.»
Shinta aveva l'abitudine di
muovere molto le mani mentre parlava e così Sakura si
accorse che la
sua mano destra era molto arrossata, le nocche sembravano coperte da
piccoli graffi.
Anche Shinta durante la missione era rimasto
ferito ad un braccio e a quanto sembrava ne portava ancora i segni.
Quello non era stato il mese più fortunato per i suoi
apprendisti, visto che anche Nagisa, un altro giovane ninja medico,
in quei giorni si era ferito ad un braccio. Sakura non aveva ancora
ben capito come si fosse fatto male per cui decise di investigare
chiedendo proprio a Shinta.
"Io-io non lo so..." Fu la
risposta repentina del ragazzino.
Sakura aveva abbastanza
esperienza con Naruto per capire che Shinta le stesse
mentendo.
«Proprio come sospettavo..." sbottò: «La
ferita
non mi sembrava causata da una caduta come Nagisa ripeteva. E' stata
Misa a picchiarlo, vero?»
«No!» esclamò Shinta:
«Misa-chan
non farebbe mai una cosa del genere...O forse si...ma non lo ha
fatto!»
Questa volta sembrava sincero.
«Allora è stata
Leila...» continuò Sakura: «Nagisa
avrà detto qualcosa di male su
Naruto e lei se la sarà presa.»
Leila non sembrava una tipa da
fare una cosa del genere ma non era così sicura su come
avrebbe
potuto reagire se qualcuno avrebbe osato dir qualcosa di male sul suo
idolo.
Shinta negò anche che fosse stata lei.
«Io sono
sicurissima che qualcosa sia successo tra voi apprendisti,»
commentò
secca Sakura: «E in quanto tua sensei ho il diritto di
sapere!»
Gli
occhi di Shinta sembrarono riempirsi di lacrime.
«E va bene, lo
ammetto!» esclamò: «Sono stato io a
picchiarlo!»
«Tu?»
ripeté Sakura sorpresa.
Shinta abbassò lo sguardo e si sfiorò
le nocche arrossate.
«Non posso crederci...» disse Sakura: «Da
te non me lo sarei mai aspettato. Si può sapere che cosa ti
sia
passato per la testa?»
«Lui...lui...» balbettò Shinta:
«Lui
ha detto... ha detto una cosa brutta...»
«Cosa puoi averti mai
detto di così offensivo da spingerti ad un gesto tanto
brutto?» gli
chiese Sakura, molto delusa da lui.
«Lui ha detto che Sakura-sama
è piatta come una tavola!» esclamò
infine Shinta.
Sakura ci
mise un attimo ad accostare quelle parole.
Sakura-sama era lei.
Quella piatta era lei!
Scattò in piedi di getto, facendo
cadere lo sgabello su cui poco prima era seduta.
«Cosa ha osato
dire!» esclamò furiosa sotto lo sguardo atterrito
del suo
allievo.
«Sakura-sama...» mormorò Shinta,
cercando di
calmarla.
«Altro che rompergli il braccio, io gli rompo la testa
a quello!» Minacciò Sakura e forse lo avrebbe
anche fatto se
proprio in quel momento qualcuno non avesse spalancato così
di colpo
la porta da far sobbalzare tutti e riuscire perfino a strappare
Sakura dalle sue intenzioni omicide.
Sulla soglia comparì Naruto,
con il fiatone e la fronte sudata.
Il suo sguardo vagò per la
stanza, finché non si soffermò su di lei.
«Sakura-chan!»
esclamò, correndole incontro.
«Si può sapere il motivo di tutto
questo chiasso?» le chiese lei, seccata. Li stavano fissando
tutti.
In realtà lo stavano facendo da prima, quando lei si era
alzata di colpo dallo sgabello ma lei era stata così intenta
a
fumare di rabbia da non accorgersene.
«Sakura-chan, diventerò
Hokage!» esclamò Naruto: «La nonna ha
detto che tra due settimane
ci sarà la mia elezione!»
Per un secondo nel locale scese il
silenzio, lentamente nella testa di tutti quella frase prendeva
forma.
Naruto sarebbe diventato hokage a breve.
Il suo più
grande sogno, quello che lui si portava dietro fin da bambino, presto
sarebbe diventato realtà.
Lui sorrideva come se fosse la persona
più felice del mondo ma al tempo stesso non riusciva ancora
a
realizzare fino in fondo che tutto quello stesse accadendo
davvero.
Sakura gli si avvicinò.
Ce l'aveva fatta.
Naruto
ce l'aveva fatta.
Dopo tutta la sofferenza e tutta la sua
determinazione aveva ottenuto ciò che più
desiderava.
La folla
scoppiò in un boato di approvazione mentre lei scivolava in
avanti.
Allargò le braccia e si gettò su di Naruto.
Lo abbracciò e lo
strinse forte a sé.
«Complimenti, Naruto!» gli
disse.
«Sakura-chan...» mormorò Naruto sorpreso.
Sakura
sentì gli occhi pizzicarle. Il cuore le scoppiava di gioia
come non
avrebbe mai immaginato.
Lei aveva visto cosa Naruto aveva dovuto
passare per realizzare quel suo sogno, aveva visto la sua sofferenza
ma anche la determinazione che non lo aveva mai abbandonato.
«Il
tuo sogno ora è davanti a te.» gli disse
scostandosi leggermente
per tornare a fissarlo negli occhi.
Lui annuì.
Erano così
vicini che quasi i loro nasi si sfioravano.
Le labbra di Naruto
erano alzate in un dolce sorriso. Nel fissarle Sakura si accorse che
sembravano chiamarla.
Per un secondo, proprio come era successo
solo qualche giorno prima, fu tentata di unire il proprio sorriso al
suo.
«Forza brindiamo al nostro futuro hokage!»
esclamò il
barista alle loro spalle. La folla cominciò ad avvicinarsi.
Naruto
era rimasto così sorpreso dal suo abbraccio che non l'aveva
nemmeno
ricambiato ma come Sakura cominciò ad indietreggiare, lui la
prese
per il braccio.
La fissava.
«Che cosa sta succedendo?»
sembrava chiederle i suoi occhi. Ma anche se Sakura avrebbe voluto
rispondergli, la sua voce non sarebbe mai riuscita a contrastare la
grida della gente.
Tutti si avvicinarono e cominciarono a dare
pacche sulla schiena di Naruto.
«Complimenti! Complimenti!»
continuavano a ripetere.
Lui fu costretto a lasciare andare Sakura
che si allontanò per lasciare spazio agli altri.
Era
scombussolata.
Cercò di dare la colpa di quei sentimenti
all'euforia ma era già la seconda volta che le accadeva una
cosa del
genere e ciò cominciava seriamente a preoccuparla.
Così non
va affatto bene. Si disse mentre tornava a sedersi sullo
sgabello.
Solo allora si accorse che Shinta non era più lì
seduto. Pensò fosse andato anche lui ad unirsi ai
festeggiamenti per
Naruto ed invece lo vide uscire dal bar, sbattendo forte la porta.
La
notizia che Naruto
presto sarebbe diventato hokage aveva fatto in fretta a girare per
tutta Konoha ed aveva trovato il favore di tutti.
«Ecco il
ringraziamento dovutomi dopo tanti anni di servizio.» si era
lamentata Tsunade quando Sakura l'aveva incontrata: «Ora non
vedono
tutti l'ora che io me ne vada.»
Per quanto però sbuffasse era
evidente che fosse orgogliosa del suo successore e, anche se non
l'avrebbe mai ammesso, Sakura provava lo stesso sentimento.
Domani,
a quest'ora, Naruto sarà hokage. Si disse mentre
attraversava il
corridoio dell'ospedale dopo che il suo turno pomeridiano si era
concluso.
I preparativi per quell'evento avevano tenuto talmente
occupato Naruto che lei, dal giorno in cui lui le aveva dato la
notizia, non l'aveva più visto.
Ed anzi lei stessa dopo che era
uscita di soppiatto da quel bar, era stata ben attenta ad evitare il
rischio di doverlo incontrare.
Sakura smetti di pensare a
quella storia. Si rimproverò per l'ennesima volta.
E' stato
solo per la troppa euforia del momento, nulla di più.
Per
questo quando le sembrò di sentire proprio la voce
dell'amico, si
maledisse.
Di sicuro Naruto doveva essere ovunque tranne che lì,
in ospedale.
«Maleeee...»
Sakura si bloccò. Quelli
però sembravano proprio i lamenti di Naruto.
Si avvicinò alla
stanza da cui la voce sembrava provenire.
«Shinta mi stai facendo
male, dattebayo!»
Sakura non ebbe più alcun dubbio. Quello era
davvero Naruto!
«Comunque ti ringrazio, se Sakura-chan mi avesse
visto in questo stato mi avrebbe picchiato di sicuro.»
Sakura
strinse i pugni a sentire quelle parole. Se Naruto sperava di poterla
fare franca si sbagliava di grosso.
Fece per sporsi dalla porta
per mostrarsi.
«Shinta lo sai, io posso capire ciò che tu stai
provando...»
Sakura si fermò, il tono della voce di Naruto era
diventato così lieve da averla stupita.
«...In fondo sono anni
che io sono innamorato di lei...» continuò a dire
lui, ignaro che
lei stesse ascoltando: «Chi meglio di me può
quindi comprendere i
tuoi sentimenti?»
Sakura sentì il rumore delle pinze d'acciaio
che venivano posate e poi la voce di Shinta mormorare:
«Lei è
così... così...»
«Stupenda,» continuò per lui, Naruto:
«E
bella, cavoli se è bella. E poi è testardissima e
forte, dannazione
se è forte. I suoi pugni sono così micidiali,
dattebayo!»
C'era
dolcezza nella sua voce, constatò Sakura, ma anche
qualcos'altro.
Qualcosa che avvertì anche Shinta visto che
commentò:
«Bé ma
tu non hai nulla di cui preoccuparti. Ho visto come lei ti guarda, ho
visto come ti ha abbracciato...»
Dall'altra parte della parete
Sakura sentì il sospiro di Naruto.
«Ti ringrazio Shinta per
queste parole,» disse lui: «E sai alle volte penso
anche io che lei
cominci a vedermi come qualcosa di più di un amico...ma
anche se
fosse solo una mia illusione, anche se lei amerà per sempre
solo
Sasuke, per me non cambia nulla. Finché sentirò
che ha bisogno di
me, io sarò lì per lei. In fondo tutto
ciò che io desidero è che
Sakura-chan sia felice...»
Sakura si appoggiò al muro con il
fiato corto. Solo quando sentì pronunciare il suo nome si
accorse
che il suo cuore stava battendo all'impazzata.
Sapeva da tempo
che Naruto provava qualcosa per lei ma sentirlo dire proprio da lui e
con un tale dolcezza nella voce, rese quel pensiero molto
più vero e
limpido.
Ora capiva davvero la profondità dei sentimenti di
Naruto per lei.
Sentì un forte calore all'altezza del petto e si
trovò a sorridere.
Senza volerlo, senza quasi sapere
perché.
Sakura-chan, perché non ti innamori di me? Quella
domanda tornò ad affacciarsi nella sua mente.
Già, perchè?
Si chiese.
Sentì il gracchiare di una sedia, Naruto si stava per
alzare.
Presto si sarebbe accorto che lei era lì, che lei
aveva sentito tutto, che lei ora sapeva.
Indietreggiò.
Le sue
gambe si mossero veloci. Uscì da una porta secondaria e
corse il più
lontano possibile.
Non posso. Si ripeteva. Non posso
rispondere.
Quando si fermò, il suo fiato era corto ed il
cuore le batteva ancora irregolare.
D'un tratto si sentì
osservata. Lentamente, rialzò lo sguardo.
Seminascosto tra le
ombre degli alberi, poco davanti a dove si trovava lei, c'era una
figura che la fissava.
Sakura deglutì
riconoscendolo.
«Sasuke-kun...» commentò in un mormorio.
_________________________________________________
Ciaoooo :3
Non so se
c'è ancora qualcuno che si ricorda di questa
fanfiction ed ammetto che quando ho aperto la bozza del capitolo e ho
visto che era datata agosto me ne sono vergognata.. >.<
Purtroppo
la mia ispirazione ha una vita a sè ed ogni tanto se ne va
per i
fatti suoi lasciandomi sommersa da fogli vuoti.. xD
Allora
riguardo al capitolo: e' arrivata la piccola Rin ed io devo
ammetterla mi sono divertita a mostrare Sakura un po' inorridita dal
parto (Ultimamente molte persone che conosco stanno figliando ed ogni
volta che mi raccontano qualche particolare di troppo mi fanno del
tutto eclissare l'idea di avere mai un figlio) xD
E poi
soprattutto, abbiamo ben due abbracci ♥
Come si vede però
Sakura è ancora sommersa dai dubbi, ma in fondo credo che
sia
naturale che dopo tanto tempo passato a considerare Naruto come solo
un amico non sia facile per lei far fronte a certi sentimenti e poi,
dai, la conosciamo certe cose fa davvero fatica ad ammetterle, pure a
se stessa!!
Purtroppo però ora è pure tornato Sasuke dai suoi
giri per i boschi, a complicare il tutto! >.<
Il prossimo
capitolo sarà il penultimo. Spero di riuscire a concluderlo
presto!
:P
Grazie di aver letto!! ^^
Rimi