Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Rimiesse    18/11/2015    3 recensioni
“Naruto!” gridò quando gli fu dinnanzi.
Il ragazzo però non accennò ad aprire gli occhi, anzi si voltò sul dorso e mormorò:
“Sakura-chan, perché non ti innamori di me?”
Sakura lo fissò confusa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VII - Già, perchè?



Shizune si lasciò cadere sul cuscino. Il suo volto era impregnato di sudore ed il suo respiro era irregolare.
«Basta!» mormorò disperata.
L'ostetrica la rimproverò:
«Questo bambino deve pur nascere! Forza ancora una bella spinta! Le lo dica anche lei, Kakashi-kun!»
La donna, vedendo che Shizune non reagiva, cercò l'appoggio dell'uomo ma Kakashi era pallido quanto la moglie.
Sakura si avvicinò a Shizune e le poggiò una pezza bagnata sulla fronte.
Non se intendeva di parti ma aveva imparato a conoscere le reazioni dei pazienti e sapeva che ciò di cui aveva bisogno Shizune in quel momento era solo di un po' di pace.
«Allora Shizune-san ora me lo puoi svelare che nome avete scelto per il bambino?» le chiese, sperando di poterla tranquillizzarla un po'.
Shizune abbozzò un sorriso, scambiò un'occhiata con Kakashi e poi le rispose.
«Si chiamerà Obidan, sarà un omaggio per Obito e per mio zio Dan.»
Poi si lasciò sfuggire un sospiro.
«Avrei voluto tanto che Tsunade-sama fosse qui con me.» mormorò.
Anche Sakura l'avrebbe tanto voluto.
Certo, si sentiva orgogliosa che Shizune avesse minacciato di non partorire se lei non ci fosse stata, costringendo Shinta a correre per tutta Konoha a cercarla, ma in quel momento si sentiva tutt'altro che utile.
Definivano il parto come una cosa naturale ma lei avrebbe preferito di gran lunga cucire un arto amputato che risentire Shizune gridare a quel modo.
Come era stato possibile che il figlio dell'uomo più ritardatario di Konoha stesse per nascere in anticipo, scegliendo proprio i giorni dove Tsunade era lontana dal villaggio?
«Ahhh.» gridò Shizune colpita da una nuova contrazione.
Strinse più forte la mano di Kakashi, affondando le unghie nella sua carne.
«Ecco finalmente la testa!» esclamò l'ostetrica.
Sakura faticò a notarlo tra tutto quel sangue ma non era il momento di fare la schizzinosa.
«Forza, Shizune-san! Un ultimo sforzo!» esclamò, fiduciosa, alla donna mentre con il suo chakra aiutava il neonato ad uscire.
A spese del povero Kakashi, che ormai non sentiva neppure più la sua mano, Shizune diede un'ultima spinta e finalmente il bimbo venne al mondo.
Shizune si lasciò cadere sul letto ansimante. Kakashi invece sembrò riprendere fiato dopo una lunga apnea.
«E' nato!» mormorò.
Sakura fissò con gli occhi lucidi quel fagotto tra le braccia dell'ostetrica.
Era un esserino minuscolo con già una massa di capelli neri arruffati sulla testa.
«Oh.» mormorò poi rendendosi conto di ciò che le mancava. A quanto pare c'era stato un piccolo errore di valutazione nelle ecografie.
Stava per dare la lieta notizia ai neo genitori quando si accorse che l'ostetrica la stava fissando con gli occhi malinconici.
Capì subito cosa la preoccupava: la neonata non stava piangendo come faceva ogni bebè alla sua venuta al mondo.
Il suo cuore perse parecchi battiti.
E se il parto fosse durato troppo?
Richiamò del chakra tra le mani pronta ad un'operazione d'emergenza ma Shizune doveva aver notato i loro scambi di sguardi, perché si issò sul letto ed esclamò:
«Che succede? Fatemi subito vedere il mio bambino!»
«Shizune-san...» Sakura cercò di fermarla ma Shizune non volle sentire ragione, prese la bimba dalle mani della dottoressa e cominciò a cullarla.
«Ehi ma che bella signorina abbiamo qui!» mormorò con le lacrime agli occhi.
Kakashi guardò implorante Sakura.
Lei si sentì inutile come non mai.
«Ehi!» esclamò però d'un tratto Shizune.
Sakura abbassò lo sguardo ed il suo cuore esplose di gioia.
La bimba aveva aperto gli occhi, due profondi specchi come quelli del padre.
«Bensvegliata piccola...» mormorò Kakashi con voce rotta mentre Shizune sfiorò la guancia della bimba con la sua.
Sakura si lasciò cadere sul letto, le sue gambe tremavano per la paura provata.
La bimba sorrise e Sakura si ritrovò a fare lo stesso.
Era così graziosa.
Notò che aveva un piccolo neo poco sotto il labbro inferiore e si ritrovò a chiedersi se non fosse questo ciò che Kakashi celava sotto la sua maschera.
«Benvenuta tra noi, Rin!» la salutò la madre.
Kakashi sussultò.
«Ebbene, non penserai che il nome che avevamo scelto possa andarle ancora bene!» lo schernì Shizune.
«Si...ma... tu magari...» borbottò l'uomo.
Shizune sorrise alla figlia.
«Va benissimo per questa bimba dal sorriso tanto dolce e gentile.» disse: «E poi mi auguro che sia di buon auspicio perché lei segua le orme di sua madre ed un giorno sogni di diventare un medico.»
Kakashi annuì ed abbracciò la moglie.
Sakura capì che fosse arrivato il momento di lasciare un po' la famigliola da sola. E poi, doveva essere sincera, non era ancora pronta per vedere il suo capitano fare smorfie e moine alla nascitura.
«E' proprio un bellissimo nome.» disse ai due, rialzandosi dal letto.
Shizune la ringraziò per esserle stata accanto in quel momento tanto delicato.
«E' stato davvero un piacere.» commentò Sakura, anche se in realtà, era certa che le sue urla l'avrebbero tormentata per diverse notti.
Raccomandò a Shizune di riposarsi e poi uscì dalla stanza lasciando agli altri inservienti, che erano nella stanza, il compito di fare il primo bagnetto alla bimba.
Si chiuse la porta alle spalle e trasse un respiro di sollievo, certo era abituata a cose ben peggiori ma per quanto fosse una cosa naturale, un parto non era per nulla semplice da gestire.
«Sakura-chan!!» si sentì chiamare.
Guardò verso la sala d'aspetto. 
Sai ed il capitano Yamato erano seduti sulle poltroncine mentre Naruto stava invece in piedi, davanti a loro.
Tutti tre avevano delle espressioni gravi ed erano pallidi in volto.
L'attesa dovevi averli provati parecchio.
Nonostante la stanchezza, sorrise.
«E' andata tutto bene,» disse: «Shizune-san e Rin stanno bene!»
«Menomale!» esclamò il capitano Yamato dando una sonora pacca sulla spalla di Sai. Quello si limitò a sorridere.
Naruto invece gridò di gioia e poi in piena euforia, fece una cosa davvero stupida .
Si gettò verso Sakura e l'abbracciò. Così forte da alzarla addirittura da terra.
«Sei stata troppo grande, Sakura-chan!» esclamò felice.
Sakura fu così sorpresa da quel suo gesto tanto inatteso che non riuscì nemmeno a reagire.
Avvertì il calore del corpo di Naruto contro il suo e nella sua mente si affacciò una tenera immagine: lei che stringeva a sé un bimbo con arruffati capelli biondi e vivaci occhi verdi mentre Naruto le poggiava delicatamente la mano sulla spalla sorridendole.
Il suo cuore cominciò a battere più forte e le sue guance si fecero calde.
Sentì anche il cuore di Naruto battere più forte contro il suo petto.
Lo guardò, anche il suo volto si era fatto rosso.
Si fissarono in silenzio per qualche secondo con il suono dei battiti dei loro cuori a farli da sottofondo.
Le sue labbra sembravano attirare Sakura quasi quanto il suo letto dopo una dura giornata di lavoro.
Non può essere. Pensò.
Il volto di Naruto si avvicinò un po' di più.
Oltre la spalla del ragazzo Sakura notò Yamato e Sai che si guardavano sorridendo.
«Ora puoi pure mettermi giù!» tuonò, riacquistando lucidità.
Naruto la riposò a terra.
Il corpo di Sakura era un ribollire di emozioni: calore, imbarazzo, stupore.
Naruto mormorò qualcosa, delle scuse forse, ma Sakura era ancora troppo sottosopra per badarci.
Non può essere. Si ripeté. Non può assolutamente essere così.
«Sono davvero contento che sia andato tutto bene!»
La voce allegra di Yamato riuscì a distoglierla dai suoi pensieri.

«Ma sbaglio o hai parlato di Rin?»
Sakura annuì.
Naruto si grattò il mento, pensieroso.
«Non posso crederci che l'abbiano chiamato come una femmina.» commentò.
«Forse l'hanno fatto perché in realtà è una femmina, baka!» tuonò Sakura, ben felice di avere una scusa per poterlo rimproverare. Quella fu infatti una perfetta valvola di sfogo per appianare tutto il ribollire di sentimenti che stava provando.
Il cuore smise di batterle così forte e lei poté trarre un respiro di sollievo.
Devo essermi semplicemente lasciata sopraffare un po' troppo dall'atmosfera. Si disse riacquistando completamente lucidità.
Già, non poteva esserci altra spiegazione altrimenti per quel suo strano comportamento.





Dopo qualche giorno di preoccupazioni Sakura finalmente poteva trarre un respiro di sollievo.
Shizune e la piccola Rin stavano bene ed erano già state dimesse dall'ospedale. Anche Tsunade, tornata al villaggio, aveva conosciuto la nuova venuta e ne era rimasta talmente incantata da non prendersela nemmeno di aver perso dei soldi con Yamato. La donna infatti aveva scommesso che la bimba avrebbe seguito le orme paterne e sarebbe nata in ritardo.
Anche Usi, il ragazzino che aveva operato dopo che era stato brutalmente ferito durante un agguato, si stava riprendendo. Era uscito dal coma e già chiedeva quando avrebbe potuto riprendere i suoi allenamenti da ninja.
«Direi che qui ci sta proprio un bel brindisi!» disse, battendo il bicchiere pieno di succo contro quello di Shinta.
Non era suo solito uscire a bere qualcosa con i suoi assistenti ma era così felice che, dopo giorni, dal volto di Shinta fosse svanita la ruga di preoccupazione per le sorti del compagno di squadra, che era stata lei stessa a proporgli un brindisi al bar, vicino all'ospedale.
Shinta aveva accettato molto volentieri e da quando erano arrivati lì, non faceva che sorridere e parlare interrottamente.
«Sono così felice che Usi sia fuori pericolo,» stava giusto dicendo tra un sorso di succo e l'altro: «Oggi è riuscito anche ad alzarsi dal letto. Certo è ancora un pò titubante ma è un buon risultato, vero? E questo nonostante Mika-chan continuasse a ripetermi che lo fasciavo troppo stretto. Secondo lei lo facevo sembrare ad un salame.»
Shinta aveva l'abitudine di muovere molto le mani mentre parlava e così Sakura si accorse che la sua mano destra era molto arrossata, le nocche sembravano coperte da piccoli graffi.
Anche Shinta durante la missione era rimasto ferito ad un braccio e a quanto sembrava ne portava ancora i segni.
Quello non era stato il mese più fortunato per i suoi apprendisti, visto che anche Nagisa, un altro giovane ninja medico, in quei giorni si era ferito ad un braccio. Sakura non aveva ancora ben capito come si fosse fatto male per cui decise di investigare chiedendo proprio a Shinta.
"Io-io non lo so..." Fu la risposta repentina del ragazzino.
Sakura aveva abbastanza esperienza con Naruto per capire che Shinta le stesse mentendo.
«Proprio come sospettavo..." sbottò: «La ferita non mi sembrava causata da una caduta come Nagisa ripeteva. E' stata Misa a picchiarlo, vero?»
«No!» esclamò Shinta: «Misa-chan non farebbe mai una cosa del genere...O forse si...ma non lo ha fatto!»
Questa volta sembrava sincero.
«Allora è stata Leila...» continuò Sakura: «Nagisa avrà detto qualcosa di male su Naruto e lei se la sarà presa.»
Leila non sembrava una tipa da fare una cosa del genere ma non era così sicura su come avrebbe potuto reagire se qualcuno avrebbe osato dir qualcosa di male sul suo idolo.
Shinta negò anche che fosse stata lei.
«Io sono sicurissima che qualcosa sia successo tra voi apprendisti,» commentò secca Sakura: «E in quanto tua sensei ho il diritto di sapere!»
Gli occhi di Shinta sembrarono riempirsi di lacrime.
«E va bene, lo ammetto!» esclamò: «Sono stato io a picchiarlo!»
«Tu?» ripeté Sakura sorpresa.
Shinta abbassò lo sguardo e si sfiorò le nocche arrossate.
«Non posso crederci...» disse Sakura: «Da te non me lo sarei mai aspettato. Si può sapere che cosa ti sia passato per la testa?»
«Lui...lui...» balbettò Shinta: «Lui ha detto... ha detto una cosa brutta...»
«Cosa puoi averti mai detto di così offensivo da spingerti ad un gesto tanto brutto?» gli chiese Sakura, molto delusa da lui.
«Lui ha detto che Sakura-sama è piatta come una tavola!» esclamò infine Shinta.
Sakura ci mise un attimo ad accostare quelle parole.
Sakura-sama era lei.
Quella piatta era lei!
Scattò in piedi di getto, facendo cadere lo sgabello su cui poco prima era seduta.
«Cosa ha osato dire!» esclamò furiosa sotto lo sguardo atterrito del suo allievo.
«Sakura-sama...» mormorò Shinta, cercando di calmarla.
«Altro che rompergli il braccio, io gli rompo la testa a quello!» Minacciò Sakura e forse lo avrebbe anche fatto se proprio in quel momento qualcuno non avesse spalancato così di colpo la porta da far sobbalzare tutti e riuscire perfino a strappare Sakura dalle sue intenzioni omicide.
Sulla soglia comparì Naruto, con il fiatone e la fronte sudata.
Il suo sguardo vagò per la stanza, finché non si soffermò su di lei.
«Sakura-chan!» esclamò, correndole incontro.
«Si può sapere il motivo di tutto questo chiasso?» le chiese lei, seccata. Li stavano fissando tutti.
In realtà lo stavano facendo da prima, quando lei si era alzata di colpo dallo sgabello ma lei era stata così intenta a fumare di rabbia da non accorgersene.
«Sakura-chan, diventerò Hokage!» esclamò Naruto: «La nonna ha detto che tra due settimane ci sarà la mia elezione!»
Per un secondo nel locale scese il silenzio, lentamente nella testa di tutti quella frase prendeva forma.
Naruto sarebbe diventato hokage a breve.
Il suo più grande sogno, quello che lui si portava dietro fin da bambino, presto sarebbe diventato realtà.
Lui sorrideva come se fosse la persona più felice del mondo ma al tempo stesso non riusciva ancora a realizzare fino in fondo che tutto quello stesse accadendo davvero.
Sakura gli si avvicinò.
Ce l'aveva fatta.
Naruto ce l'aveva fatta.
Dopo tutta la sofferenza e tutta la sua determinazione aveva ottenuto ciò che più desiderava.
La folla scoppiò in un boato di approvazione mentre lei scivolava in avanti. Allargò le braccia e si gettò su di Naruto.
Lo abbracciò e lo strinse forte a sé.
«Complimenti, Naruto!» gli disse.
«Sakura-chan...» mormorò Naruto sorpreso.
Sakura sentì gli occhi pizzicarle. Il cuore le scoppiava di gioia come non avrebbe mai immaginato.
Lei aveva visto cosa Naruto aveva dovuto passare per realizzare quel suo sogno, aveva visto la sua sofferenza ma anche la determinazione che non lo aveva mai abbandonato.

«Il tuo sogno ora è davanti a te.» gli disse scostandosi leggermente per tornare a fissarlo negli occhi.
Lui annuì.
Erano così vicini che quasi i loro nasi si sfioravano.
Le labbra di Naruto erano alzate in un dolce sorriso. Nel fissarle Sakura si accorse che sembravano chiamarla.
Per un secondo, proprio come era successo solo qualche giorno prima, fu tentata di unire il proprio sorriso al suo.
«Forza brindiamo al nostro futuro hokage!» esclamò il barista alle loro spalle. La folla cominciò ad avvicinarsi.
Naruto era rimasto così sorpreso dal suo abbraccio che non l'aveva nemmeno ricambiato ma come Sakura cominciò ad indietreggiare, lui la prese per il braccio.
La fissava.
«Che cosa sta succedendo?» sembrava chiederle i suoi occhi. Ma anche se Sakura avrebbe voluto rispondergli, la sua voce non sarebbe mai riuscita a contrastare la grida della gente.
Tutti si avvicinarono e cominciarono a dare pacche sulla schiena di Naruto.
«Complimenti! Complimenti!» continuavano a ripetere.
Lui fu costretto a lasciare andare Sakura che si allontanò per lasciare spazio agli altri.
Era scombussolata.
Cercò di dare la colpa di quei sentimenti all'euforia ma era già la seconda volta che le accadeva una cosa del genere e ciò cominciava seriamente a preoccuparla.
Così non va affatto bene. Si disse mentre tornava a sedersi sullo sgabello.
Solo allora si accorse che Shinta non era più lì seduto. Pensò fosse andato anche lui ad unirsi ai festeggiamenti per Naruto ed invece lo vide uscire dal bar, sbattendo forte la porta.




La notizia che Naruto presto sarebbe diventato hokage aveva fatto in fretta a girare per tutta Konoha ed aveva trovato il favore di tutti.
«Ecco il ringraziamento dovutomi dopo tanti anni di servizio.» si era lamentata Tsunade quando Sakura l'aveva incontrata: «Ora non vedono tutti l'ora che io me ne vada.»
Per quanto però sbuffasse era evidente che fosse orgogliosa del suo successore e, anche se non l'avrebbe mai ammesso, Sakura provava lo stesso sentimento.
Domani, a quest'ora, Naruto sarà hokage. Si disse mentre attraversava il corridoio dell'ospedale dopo che il suo turno pomeridiano si era concluso.
I preparativi per quell'evento avevano tenuto talmente occupato Naruto che lei, dal giorno in cui lui le aveva dato la notizia, non l'aveva più visto.
Ed anzi lei stessa dopo che era uscita di soppiatto da quel bar, era stata ben attenta ad evitare il rischio di doverlo incontrare.
Sakura smetti di pensare a quella storia. Si rimproverò per l'ennesima volta. E' stato solo per la troppa euforia del momento, nulla di più.
Per questo quando le sembrò di sentire proprio la voce dell'amico, si maledisse.
Di sicuro Naruto doveva essere ovunque tranne che lì, in ospedale.  
«Maleeee...»
Sakura si bloccò. Quelli però sembravano proprio i lamenti di Naruto.
Si avvicinò alla stanza da cui la voce sembrava provenire.
«Shinta mi stai facendo male, dattebayo!»
Sakura non ebbe più alcun dubbio. Quello era davvero Naruto!
«Comunque ti ringrazio, se Sakura-chan mi avesse visto in questo stato mi avrebbe picchiato di sicuro.»
Sakura strinse i pugni a sentire quelle parole. Se Naruto sperava di poterla fare franca si sbagliava di grosso.
Fece per sporsi dalla porta per mostrarsi.
«Shinta lo sai, io posso capire ciò che tu stai provando...»
Sakura si fermò, il tono della voce di Naruto era diventato così lieve da averla stupita.
«...In fondo sono anni che io sono innamorato di lei...» continuò a dire lui, ignaro che lei stesse ascoltando: «Chi meglio di me può quindi comprendere i tuoi sentimenti?»
Sakura sentì il rumore delle pinze d'acciaio che venivano posate e poi la voce di Shinta mormorare:
«Lei è così... così...»
«Stupenda,» continuò per lui, Naruto: «E bella, cavoli se è bella. E poi è testardissima e forte, dannazione se è forte. I suoi pugni sono così micidiali, dattebayo!»
C'era dolcezza nella sua voce, constatò Sakura, ma anche qualcos'altro. Qualcosa che avvertì anche Shinta visto che commentò:
«Bé ma tu non hai nulla di cui preoccuparti. Ho visto come lei ti guarda, ho visto come ti ha abbracciato...»
Dall'altra parte della parete Sakura sentì il sospiro di Naruto.
«Ti ringrazio Shinta per queste parole,» disse lui: «E sai alle volte penso anche io che lei cominci a vedermi come qualcosa di più di un amico...ma anche se fosse solo una mia illusione, anche se lei amerà per sempre solo Sasuke, per me non cambia nulla. Finché sentirò che ha bisogno di me, io sarò lì per lei. In fondo tutto ciò che io desidero è che Sakura-chan sia felice...»
Sakura si appoggiò al muro con il fiato corto. Solo quando sentì pronunciare il suo nome si accorse che il suo cuore stava battendo all'impazzata.
Sapeva da tempo che Naruto provava qualcosa per lei ma sentirlo dire proprio da lui e con un tale dolcezza nella voce, rese quel pensiero molto più vero e limpido.
Ora capiva davvero la profondità dei sentimenti di Naruto per lei.
Sentì un forte calore all'altezza del petto e si trovò a sorridere.
Senza volerlo, senza quasi sapere perché.
Sakura-chan, perché non ti innamori di me? Quella domanda tornò ad affacciarsi nella sua mente.
Già, perchè? Si chiese.
Sentì il gracchiare di una sedia, Naruto si stava per alzare. 
Presto si sarebbe accorto che lei era lì, che lei aveva sentito tutto, che lei ora sapeva.
Indietreggiò.
Le sue gambe si mossero veloci. Uscì da una porta secondaria e corse il più lontano possibile.
Non posso. Si ripeteva. Non posso rispondere.
Quando si fermò, il suo fiato era corto ed il cuore le batteva ancora irregolare.
D'un tratto si sentì osservata. Lentamente, rialzò lo sguardo.
Seminascosto tra le ombre degli alberi, poco davanti a dove si trovava lei, c'era una figura che la fissava.
Sakura deglutì riconoscendolo.
«Sasuke-kun...» commentò in un mormorio.











_________________________________________________



Ciaoooo :3

Non so se c'è ancora qualcuno che si ricorda di questa fanfiction ed ammetto che quando ho aperto la bozza del capitolo e ho visto che era datata agosto me ne sono vergognata.. >.<
Purtroppo la mia ispirazione ha una vita a sè ed ogni tanto se ne va per i fatti suoi lasciandomi sommersa da fogli vuoti.. xD
Allora riguardo al capitolo: e' arrivata la piccola Rin ed io devo ammetterla mi sono divertita a mostrare Sakura un po' inorridita dal parto (Ultimamente molte persone che conosco stanno figliando ed ogni volta che mi raccontano qualche particolare di troppo mi fanno del tutto eclissare l'idea di avere mai un figlio) xD
E poi soprattutto, abbiamo ben due abbracci ♥
Come si vede però Sakura è ancora sommersa dai dubbi, ma in fondo credo che sia naturale che dopo tanto tempo passato a considerare Naruto come solo un amico non sia facile per lei far fronte a certi sentimenti e poi, dai, la conosciamo certe cose fa davvero fatica ad ammetterle, pure a se stessa!!
Purtroppo però ora è pure tornato Sasuke dai suoi giri per i boschi, a complicare il tutto! >.<
Il prossimo capitolo sarà il penultimo. Spero di riuscire a concluderlo presto! :P
Grazie di aver letto!! ^^ 

Rimi







  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Rimiesse