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Autore: BrokenArrows    20/11/2015    1 recensioni
Dimenticate vampiri, licantropi e ibridi. Ma non le streghe.
Catapultati nel mondo di Harry Potter, i protagonisti di The Vampire Diaries e The Originals, vedranno le loro azioni svolgersi nell'insidioso castello di Hogwarts.
Preparatevi a incantesimi, pozioni, filtri d'amore e intrighi oscuri!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Quando torniamo?-
-Non lo so, Bekah- rispose Kol, disteso sul divano del soggiorno di un loft, al quinto piano di un palazzo, nella City di Londra.
Ormai erano lì da una settimana. Le lezioni ad Hogwarts, erano state riprese, Elijah era a tutti gli effetti diventato preside, tutto era tornato nella normalità. Eppure loro dovevano stare lì per "precauzione".
Niklaus guardò fuori dalla finestra, perdendo lo sguardo tra le nuvole gialle di quel fantastico tramonto che quella città gli offriva -Strano, ma voglio tornare anch'io in quella stupida scuola- ammise, quasi sussurrando.
Rebekah rise -Per seguire le lezioni? O per parlare ad Edith?-
Il fratello maggiore la fulminò con lo sguardo.
-Molto romantica quella tua ultima lettera. La ragazza si sarà sciolta leggendola- sorrise, quasi intenerita.
In quel momento Finn entrò nell'appartamento, appoggiando la valigetta ai piedi del tavolo -Buonasera, fratelli- li salutò, versandosi poi del vino rosso in un calice -Volete del vino?-
Tutti e tre rifiutarono l'offerta.
-Quei musi lunghi sono dovuti a...?- domandò, guardandoli interessato e sedendosi nel divano di fronte a quello dove stava Kol -Non mi direte che vi manca già scuola-
Rebekah si sedette di fianco con fare annoiato -Non possiamo tornare? Qui non sappiamo cosa fare-
Finn sbuffò, aveva risposto a quella domanda troppe volte -Sarebbe ora che io vi dicessi di sì, cosa dite?-
Il volto dei tre si illuminò.
-Contatterò Elijah, vedrò cosa ne pensa- bevve un sorso di vino, abbracciando la sorella -Ci dispiace avervi tenuto qui, ma faceva parte del piano. Sarebbe stato troppo evidente sennò-
-Cosa?- domandò Klaus, avvicinandosi anche lui al divano.
Finn fece spallucce -Capirete- scosse la testa bevendo anche l'ultimo sorso -Tenete le valigie preparate. Scrivo un gufo ad Elijah sperando che risponda entro domani-
Kol si alzò, mettendosi a sedere, eccitato -Quindi se risponde positivamente entro dopodomani potremmo ritornare!- esclamò sorridendo.
-Mi raccomando però, fate finta di portare il lutto- Finn fece l'occhiolino -E altre cazzate varie, ovviamente-


Percorreva le scale della torre di Astronomia, quasi correndo, aveva così tanto lavoro da fare e così poco tempo. Dannazione anche ai suoi fratelli. Finn gli aveva mandato un gufo al quale aveva risposto subito. Almeno avrebbe avuto Klaus al suo fianco. Un'ottima spalla su cui contare sempre. Perso tra i mille pensieri si accorse che aveva preso la strada sbagliata. Infatti si stava dirigendo nel suo vecchio ufficio, quello del professore di Difesa Contro le Arti Oscure.
Fece ritroso, tornando sulla via principale, fino a finire davanti alla porta del suo ufficio -Liquirizia Fritta- pronunciò.
Entrando vide che c'era qualcuno che lo aspettava seduto sulla sedia davanti alla scrivania piene di scartoffie -Enzo, che piacere averti qui- sorrise -Come mai da queste parti?-
Lui fece spallucce -So che cercavi qualcuno che potesse ricoprire il posto di tua mamma... per quanto riguarda i ragazzi di Corvonero, intendo-
Elijah annuì, sedendosi sulla poltrona che trovava, a dirla tutta, alquanto scomoda -Sì, vero. Pensavo proprio a te come suo successore. Carismatico, intelligente, ficcanaso-
Enzo sorrise alla battuta del nuovo preside di Hogwarts -Ti vedo di buon umore. Come mai?-
Elijah sorrise tra sé e sé, andando con la mente all'incontro che aveva appena avuto con Danielle, ma di certo non poteva permettersi di dirlo al suo collega -I miei fratelli tornano domani- sviò la sua risposta -Sarà un po' una scocciatura averli di nuovo tra i piedi, ma non posso dire di non essere contento di rivederli- replicò alzando gli occhi al cielo -Riporterò per iscritto quello che ci siamo detti, Enzo. Ora ho altro da fare, se non ti dispiace- indicò una pila di fogli alta almeno dieci centimetri. Non fece in tempo a finire la frase che in ufficio entrò Alaric Saltzman -Mi sa che invece non farò nulla anche oggi-
Alaric salutò con un cenno Enzo, che se ne stava andando, per poi rivolgersi al neo-preside di Hogwarts -Preside Mikaelson-
-Alaric, chiamami Elijah, ti prego- alzò gli occhi, infastidito da tutta quella riverenza nei suoi confronti. Dopotutto era sempre un loro collega -Cosa devi dirmi?-
Il professore si sedette davanti alla scrivania -Si tratta di Lockwood, Tyler Lockwood. Continua a dire di volersene andare, di voler stare a casa da solo. Come sai bene il padre è morto anni fa e la madre ormai è sparita da alcuni giorni e non si sa ancora nulla-
-Quindi?- domandò Elijah non sapendo dove voleva andare a parare.
-Ha bisogno di noi, il ragazzo. Sta superando un momento difficile- affermò Saltzman -Sta cercando di farmi firmare alcune carte per la sospensione. Ma non le firmerò mai, lui è un bravo ragazzo- affermò, sapendo che se non fosse rimasto lì il ragazzo, quanto testardo era, si sarebbe cacciato nei guai in qualche modo o nell'altro.
Elijah ci pensò a lungo, valutando tutte le possibilità che aveva. Sicuramente una testa calda Grifondoro era meglio averla sott'occhio che libera -Sì, certo Alaric. Posso capire il duro momento che il ragazzo sta passando. Sono sicuro che sia i docenti che gli studenti sapranno come comportarsi in questa occasione- affermò, cercando di non lasciar trasparire il suo disinteresse -Non farò nulla che possa favorire la sua partenza del castello, stanne certo-


Durante la cena, come al solito gli studenti si riunirono e si gustarono il fragoroso banchetto prima di tornare nei loro dormitori e di andare a letto. Finché i dolci comparivano magicamente al centro delle lunghe tavolate, Elijah Mikaelson si alzò dalla sontuosa sedia dorata su cui tutti i presidi di Hogwarts sedevano durante i pasti, e richiamò l'attenzione di tutti gli studenti, schiarendosi la voce.
-Buonasera a tutti- iniziò con il solito timbro pacato ed educato -Prima che vi dirigiate nei vostri dormitori, vorrei fare un annuncio... Come ben sappiamo, dati gli ultimi tragici avvenimenti, la cattedra di Trasfigurazione, da anni appartenuta alla professoressa Mikaelson, si trova ora vacante. Ma voglio che sappiate che la ricerca di un valido sostituto è già iniziata e al più presto verrà nominato il nuovo insegnante. Per quanto riguarda la Casa di Corvonero, invece, rimasta senza un professore che possa fare da loro mentore in caso di necessità, dico non preoccuparsi. È mio onore annunciarvi che il docente di Pozioni s'incaricherà di assolvere questo compito negli anni a venire-
Sebbene l'atmosfera non fosse una delle più allegre in quei giorni, un grande applauso e dei gridolini eccitati femminili si levarono dal tavolo dei Corvonero.
-Fantastico!- esclamarono alcuni studenti -Potremo violare il coprifuoco senza problemi-
-Infatti! Enzo non farà storie!- dicevano altri.
-Altroché, farà festa con noi- aggiunse una ragazza.
-Peccato- si lamentava Caroline al tavolo di Grifondoro -Sarebbe piaciuto anche a me avere Enzo!-
Hayley ridacchiò alla sua affermazione -Effettivamente ha un gran fascino, l'uomo-
Entrambe iniziarono a ridere e a fantasticare sul professore di Pozioni.


Il giorno seguente Edith era in biblioteca a copiare degli appunti che aveva preso durante l'ora di Difesa contro le Arti Oscure. Se ne stava seduta su un tavolo vicino alla libreria di Creature Magiche. A fianco di lei anche Katherine stava studiando.
-Quanto hai da fare?- le domandò la mora, voltando pagina e constatando che aveva finito di leggere il capitolo.
Edith sfogliò le pagine del quaderno -Uhm, credo ne avrò per un'altra mezz'oretta. Tu hai finito?- appoggiò la piuma al tavolo, stiracchiandosi. Era tutta intorpidita. Ormai erano lì da quasi tre ore -Ho bisogno di andare a fare una corsa. Non ne posso più di stare qui-
Katherine sospirò -Io non vengo a correre, sia chiaro. Solo al pensiero di sudare... ugh. Comunque mi sa che me vado in camera. Devo ripassarmi lo smalto e lavarmi i capelli- alzò gli occhi al cielo -Ci vediamo dopo- prese la sua roba, lasciando la bionda lì, sola nel grande tavolo.
La bionda si guardò intorno, contando 5 persone in tutto -Potrò starmene tranquilla. Ottimo- sussurrò tra sé e sé.
Prese la piuma e intinse il pennino nel calamaio, continuando a schematizzare il capitolo sulle creature magiche.
Dopo alcuni attimi uno studente si sedette davanti a lei. Edith non ci fece caso, dopotutto era normale che qualcuno venisse a studiare in biblioteca. Alzò lo sguardo per curiosità, pensando di incontrare uno dei tanti ragazzi di Corvonero che solevano a frequentare quel luogo, invece incontrò un viso a lei conosciuto, che le sorrideva.
-Sono tornato, Edith- disse con tono caldo Klaus.
La ragazza sorrise -Oh dio! Finalmente di ritorno- esclamò chiudendo il libro con uno scatto -Come stai?- domandò sorridendo.
-Bene- Niklaus si guardò intorno -Se vuoi possiamo andare a fare un giro fuori. Sembra una bella giornata-
La ragazza non se lo fece dire due volte, ovviamente. Raggruppò i libro e il quaderno di Difesa e s'incamminò con il ragazzo.
-Allora, dove siete stati in questi giorni?- gli domandò, una volta usciti dalla biblioteca.
Klaus la fece svoltare a sinistra, dirigendosi verso il giardino esterno alle mura del castello -A casa di nostro fratello Finn. A Londra- rispose -Elijah voleva farci stare con nostro fratello maggiore per... elaborare la cosa- disse nella maniera più convincente possibile.
-Certo- annuì lei, seria -Mi dispiace per quello che è successo, a proposito-
Il ragazzo fece spallucce -Non deve dispiacerti. Ormai è successo- rispose frettolosamente -Tu cos'hai fatto in questa settimana?-
-Oh, io ho studiato e mi sono allenata a Quidditch. Ah, Damon mi ha dato la tua lettera- aggiunse un po' imbarazzata -Grazie mille, Klaus. È stato carino da parte tua- in quel momento capì che le cose potevano andare solo in un modo: erano entrati nel punto di non ritorno. Uno dei due si faceva avanti oppure sarebbero rimasti semplicemente amici, ma in maniera imbarazzante.
Niklaus annuì -Mi sentivo in dovere- aggiunse semplicemente -Non potevo lasciarti senza una spiegazione- si fermarono in mezzo al corridoio che portava fuori -Mi avresti ammazzato al ritorno- -Decisamente- rise lei. Guardò il volto serio del ragazzo, che si era perso a osservare fuori. I lineamenti, la barba leggermente incolta, quegli occhi azzurri in cui si sarebbe persa intere giornate, i piccoli ricciolini biondi che si vedevano a malapena. Tutto le piaceva di quel ragazzo. Persino il carattere un po' scorbutico che aveva delle volte. Non ci pensò altro tempo, fece quello che avrebbe voluto fare da tanto. Appoggiò una mano sulla sua spalla facendolo voltare leggermente e si avvicinò a lui. Niklaus capì che intenzione aveva la ragazza e la baciò.
Fu una sensazione strana per tutti e due. Per lungo tempo si erano visti solamente come "amici", ed uscire da quello stato per diventare qualcos'altro, beh era sicuramente strano. Nonostante ciò, entrambi capirono che quello che stavano facendo era la cosa giusta.
Si sorrisero, sperando che quel momento durasse più a lungo possibile. Nessuno dei due però riusciva a staccare le labbra dall'altro. Trasportati dalla situazione non si erano accorti che i libri di Edith erano caduti e che lei si trovava appoggiata al muro. Ma non gliene importava di quello che succedeva intorno a loro. In quel momento contavano loro due e basta.
Fu quando il corridoio cominciò a popolarsi di studenti che si dirigevano verso la Sala Grande per l'ora di cena che pensarono che forse era il momento di spostarsi da lì.
-Voi due, vi prego. Non qui- asserì una voce che li colse da dietro: Elijah Mikaelson.
Edith diventò rossa, ricomponendosi. Klaus alzò gli occhi al cielo, maledicendo il fratello -Che vuoi?- chiese leggermente scorbutico.
Elijah lo guardò sorridendo -Vedo che sei tornato da solo poche ore e fai già strage di cuori. La signorina Grant... finalmente una ragazza degna della tua attenzione- Edith sorrise al commento -Ma ricordati che hai anche altro da fare. Non consumare tutte le tue energie per attività extra- fece un piccolo cenno con la testa, per poi andarsene di fretta, lasciando i due leggermente imbarazzati da quel commento.
Niklaus tornò a guardare la ragazza, scompigliandole affettuosamente i capelli -Cosa dici di andare a cenare?- Proprio in quel momento passarono Kol e Damon, che si stavano dirigendo anche loro verso la Sala Grande.
La bionda ci pensò su -Va bene- annuì sorridendo -Andiamo!- esclamò, mentre Klaus la prendeva per mano.
Damon li vide poco prima di entrare nella Sala -Uh, ma guarda chi si è fatto avanti- fece l'occhiolino ai due -Avanti piccioncini, muovetevi-

 

  
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