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Autore: fandom_are_love    22/11/2015    2 recensioni
"Troppo preso da quel romazo invitante, Nico non si accorse che due occhi, due grandi e bellissimi occhi verdi, lo stavano osservando curiosi, cogliendo ogni dettaglio della sua gracile persona."
Pernico, inizialmente solangelo
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era il primo di Marzo e Nico stava tornando a casa dopo aver trascorso un'altra, noiosissima, giornata di scuola.  Sembrava che nulla potesse violare la routine del quattordicenne oramai: niente novità, niente nuove conoscenze, niente per cui valesse la pena soffermarsi a riflettere e, magari, a sorridere. Camminava lento, lui, con lo sguardo perso nel vuoto e stando ben attento a non farsi notare da nessuno. Da piccolo adorava passeggiare, osservare ciò che lo circondava, ora lo trovava solo tremendamente noioso. Arrivò a casa del signor Di Angelo nel giro di qualche minuto, salì le scale senza nemmeno salutare, si chiuse la porta della sua camera alle spalle e si infilò le cuffiette nelle orecchie, facendo partire  una canzone casuale dalla sua playlist preferita. Musica, l'unica cosa che ultimamente riusciva a dargli un pò di sollievo o, per meglio dire, a fargli dimenticare per un attimo la realtà nel quale era costretto a vivere, una realtà dove gli attimi di felicità venivano completamente oscurati da quelli di tristezza, rabbia e, a volte, perfino malinconia.   Il piacere che la musica gli donava  però, sparì immediatamente, quando si ricordò cosa avrebbe dovuto fare quella sera. 
Non si ricordava molto di quello che era successo pochi giorni prima, il 26 marzo, o, forse, non voleva ricordare. Erano le sei...o forse le sette? Il telefono aveva cominciato a squillare mentre stava, facendo qualcosa...ma cosa? C'era una cosa che non poteva dimenticare però: la voce di Will al telefono che lo implorava di perdonarlo, che gli chiedeva una seconda possibilità. All'inizio aveva detto di no, non avrebbe rischiato di soffrire di nuovo, poi il biondo aveva iniziato a piangere. Avrebbe voluto mandarlo a quel paese, dirgli che ormai non c'era nulla da fare, ma non ne aveva avuto il coraggio. E così ora eccolo lì, a maledirsi davanti a quello specchio rovinato per essere così debole ma, comunque, a prepararsi per incontrare l'altro da lì a una mezz'ora nel bar vicino casa, quello dove, tra l'altro, andavano sempre insieme. Non ci mise molto: non voleva dare a Will anche la soddisfazione di essersi messo in tiro per lui, così prese la prima felpa trovata nell'armadio, un paio di pantaloni neri ed uscì di casa.
Per un attimo sperò che fosse tutto un sogno, Nico, quando vide il biondino seduto ad il solito tavolo che aspettava qualcuno, che aspettava lui. Fece un bel respiro, poi si avvicinò e, lentamente, si sedette di fronte a quello che, anche se per un breve periodo, aveva considerato l'amore della sua vita.
"ehi" disse semplicemente Will "come stai?"
attese una manciata di secondi la risposta dell'altro che, invece, non pensava neanche lontanamente a dire qualcosa.
"Nico senti...è difficile anche per me...mi manchi molto sai?"
ancora nulla.
"Abbiamo sbagliato entrambi ma vale la pena..."
"SBAGLIATO ENTRAMBI? MI HAI TRADITO E AVREMMO SBAGLIATO ENTRAMBI?"
"E' così che la pensi? Credi che sia tutta colpa mia?" Chiese allora, un espressione indecifrabile sul volto  abbronzato, che tanto una volta piaceva al piccoletto.
"COSA DOVREI PENSARE, WILL? DIMMELO, FORSE NON SONO ABBASTANZA SVEGLIO PER ARRIVARCI, FORSE NON SONO MAI STATO AL TUO LIVELLO"
"Intanto calmati e smettila di addossarmi le tue colpe. Credi che io ti avrei tradito se tu non mi avessi trascurato? Avevo bisogno anche io di te ma tu...tu eri troppo preso a prendertela con la vita e con il mondo intero per i tuoi sbagli. Sei un egoista, Nico"
Basta, quello era troppo, davvero troppo, per Nico. Si alzò di scatto ed uscì dal locale, lasciandosi alle spalle, una volta per tutte, una storia che non avrebbe mai avuto il suo lieto fine. Cominciò a correre per le strade, ignorando i pochi passanti che lo fissavano sbalorditi, ignorando Will che, anche se non vedeva, sapeva lo stava rincorrendo. Una volta riuscito finalmente a seminarlo, Nico si ritrovò in un viale desolato dove, senza fiato, si accasciò ai piedi un albero, chiuse gli occhi e, stremato, liberò tutte le lacrime che fino a quel momento aveva trattenuto, lacrime di sconforto, frustrazione, tristezza... 
E per un pò stette quasi bene, lontano da tutto e da tutti, perso nei suoi complicati pensieri, con lo sguardo fisso a terra e le mani poggiate sul terreno umido, 
Poi, di punto in bianco, sentì dei passi e, alzato lo sguardo, si ritrovò di fronte due figure: La prima, era una ragazza dai capelli biondi e gli occhi grigi, quello che sembrava un libro di architettura in una mano e una bibita colorata nell' altra, il secondo era un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi, lo sguardo tra lo sbalordito e il preoccupato. Percy Jackson.

NOTE DELL'AUTRICE:
Lo so, lo so: la settimana scorsa non ho pubblicato e questo capitolo è anche cortino, ma ho avuto un mucchio di cose da fare ultimamente... tipo andare al cinema  a vedere il canto della rivolta parte due o fare maratone di "Lost" che, se non sapete cos'è, non avete idea di cosa sia una vera serie tv. Comuuunque, sono tornata, e con me sono tornati anche i problemi del nostro Nico. Ha incontrato Will, è andata malissimo e, proprio quando non voleva vedere nessuno, ecco che ritorna dopo mesi Percy, in tutto il suo splendore.  Da ora in poi sarò più costante, voi intanto lasciate una bella recensione che quando la storia finisce tutte le persone che ne hanno lasciata una verranno ringraziate <3
   
 
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