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Autore: SaruzzaPower    24/11/2015    1 recensioni
Liam è un'insegnate di musica costretto ad una vita dentro e fuori gli ospedali.
Louis è un medico, adorabile e ammaliante fra le mura del suo reparto, ma scorbutico e irriverente nella vita di tutti i giorni.
E se Louis fosse il nuovo medico di Liam, come gestirebbe la sua innata e spigliata gentilezza?
Cosa succede quando una persona fa cadere tutte le tue difese e ti ritrovi inerme, scoprendo che l'unico che potrebbe salvarti è la stesso che ti distrugge?
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Non ho mai scritto una Lilo, ma diciamo che negli ultimi mesi questa coppia di amici mi ha incuriosito e fatto sospirare, così alla fine mi è venuta un'idea e l'ho semplicemente seguita.
Per scrivere questa mini long non ho usato solo la fantasia, ho passato notti intere a studiare mal funzioni ai reni, trapianti, dialisi e tutto quello che può riguardare le insufficienze renali. Ormai potrei laurearmi in nefrologia insomma XD!
Spero che possiate amare con me questi Lilo, io ho pianto tanto scrivendola, se capiterà anche a voi, mi scuso già, ma fa anche tanto ridere, è condita con dei Niall, Harry e Zayn molto esilaranti!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quanti sbagli servono per fare la cosa giusta?

 

 

- Alzati da quel letto! - Zayn entra in camera e scopre Liam senza troppe cerimonie prima di aprire le tende e spalancare le finestre - Fra un'ora hai la visita in ospedale e stasera dobbiamo andare alla recita di Darcy! - Liam sbuffa e si copre la faccia con il cuscino - Senti, non mi fare arrabbiare, ti ho lasciato due giorni a crogiolarti nel tuo dolore; non ho fatto nemmeno l'offeso e avrei dovuto perché sono qui, hai la possibilità di stare in mia compagnia dopo tanto tempo, e tu preferisci crogiolarti nella delusione di uno stupido senza cuore! Alzati! - gli strappa anche il cuscino ed incrocia le braccia al petto, fissandolo.

- Non ho nessuna visita! - borbotta il castano.

- Ho parlato io stesso con Liz, poi evitarmi teatrini inutili! - allunga la mano verso Liam e lo fissa aspettando che la copra con la sua, ma lui non lo fa, sospira abbassando le spalle e si alza.

- Ehi Liam? - lo ferma mentre cerca di oltrepassarlo.

- Sono in piedi vedi? Sei contento? Però ti avviso che mi devi accomp... - un abbraccio lo stringe forte - Sì, ti accompagno io! E smettila di pensare a quel dottorino, non ti merita e basta! Non tutti possono essere come me, fighi e con un cervello stratosferico, lui è solo bello... carino anzi! - lo allontana e gli fa l'occhiolino.

- Grazie! - Liam sorride sforzandosi, ancora una volta dove sarebbe se non fosse per Zayn? 


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- Liam, ragazzone ti sono mancato? - il dottor Asher lo accoglie appena entra nello studio. C'è un rapporto quasi paterno tra loro, si conoscono da quasi tutta la vita - No vero? Il nostro Louis qui è talmente adorabile ed efficiente che non avrai certamente notato la differenza! Anzi... - gli fa l'occhiolino mentre Louis visibilmente in imbarazzo cerca di sfuggire al suo sguardo.

- Però lei mi è mancato, devo ammetterlo! - sorride Liam.

- Lo stai dicendo solo per lusingarmi lo so! Vieni accomodiamoci - Liam si accomoda in una delle due di fronte alla scrivania, Asher al posto d'onore e Louis rimane impalato accanto a lui, mordendosi il labbro inferiore - Molto bene Liam, Louis mi ha detto che stai riiniziando ad accusare alcuni sintomi classici della tua patologia, l'ecografia mostra dei depositi di liquidi e effettivamente ci era sfuggito un piccolo valore distorto dalle ultime analisi che hai fatto perché non è il solito rene a darti questi problemi, pare che sia quello sano. Non voglio che ti allarmi e sono molto felice dei provvedimenti presi da Louis, spero che tu ti sia riposato in queste settimane e che abbia mantenuto una dieta equilibrata e povera di sodio.

I diuretici sono ottimali, e vorrei ripetere gli esami per l'ennesima volta - guarda prima Louis e poi Liam, come se avvertisse la loro tensione - Eh non fare quella faccia signorino! Lo so che non ne puoi più di aghi e dottori, ma voglio essere sicuro che sia tutto a posto, nel caso contrario proporrei un altro ciclo di cortisonici che verrai a fare direttamente qui da noi, si occuperà Louis di te, vedrai! - sorride.

- Non può occuparsene lei? - chiede serio.

- Veramente Liam, non mi offendo se mi dici la verità, ovvero che preferisci un medico più giovane di me! - scoppia a ridere - e ad ogni modo, devo lasciare spazio ai giovani, sto iniziando un percorso di studi sperimentali per dei nuovi farmaci che potrebbero evitare a molti giovani come te di passare una vita in ospedale, ho trovato un valido supporto su cui appoggiarmi, quindi non ti preoccupare! - Liam annuisce solo - Benissimo, detto questo vorrei farti io stesso un'ecografia mentre Louis, se non ti dispiace, potresti controllare con Liz se troviamo dei buchi vuoti affinché Liam venga a fare tutte le visite nel giro della prossima settimana? - 

- Oh, sì, certo! - Louis abbassa la testa ed esce fuori veloce come il vento.

Peccato che ad accoglierlo fuori non c'è una via di fuga, al contrario, c'è uno Zayn iperprotettivo che appena lo vede scuote la testa - Ciao Louis! - 

- Zayn! - cerca subito di superarlo.

- Scusa se ti disturbo, ma ora che sei sobrio pensi di potermi ascoltare? Infondo Liam dice che in ospedale sei adorabile! - lo segue mentre cammina per il corridoio.

- Beh Liam sbaglia! Non ho bisogno di ascoltarti, mi dispiace per quello che ho detto l'altra sera, ok? - si ferma ed è costretto ad alzare un po' lo sguardo per avere un contatto con gli occhi del moro, leggermente più alto di lui.

- Anche a Liam dispiace di essersi imbattuto in un finto buonista con l'acidità facile! Lui non se lo merita, non ti ha fatto nulla. Gli piaci e credo tu lo sappia, a Liam non piace mai nessuno, non si sbilancia mai con nessuno, e non so cosa ci abbia visto in te! - sbotta.

- Ti ha detto che io gli ho mai fatto credere qualcosa? - 

- No, ma sei stato tu a parlare con noi la prima sera! - 

- E sei stato tu a metterti in mezzo la seconda! Quindi smettila! E per la cronaca non so cosa ci abbia visto in me! Non ho fatto niente di niente, quindi lasciami stare. Ho provato a scusarmi ma non mi ha voluto ascoltare, quindi sarà già abbastanza imbarazzante dover mantenere un rapporto paziente-dottore da ora in poi, non c'è bisogno che tu ti metta in mezzo! Se ora vuoi scusarmi... - fa un cenno con la testa e muove un passo per allontanarsi.

- Forse se tu gli facessi le tue scuse da sobrio, lui ti starebbe a sentire! - esclama Zayn ad alta voce, Louis non si gira ma è sicuro che lo abbia sentito bene.


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L'odore di pollo e verdure saltate è il padrone nella cucina a vista di Liam, le patate sono nel forno e lui guarda l'orologio constatando che Zayn, Niall, Harry e Darcy saranno lì a momenti.

Non aveva voglia di uscire quel giorno, si odia per questo, è consapevole di stare sprecando del tempo prezioso dietro uno stupido che non conosce affatto, ma non riesce a toglierselo dalla testa.

Era in imbarazzo in ospedale, aveva gli occhi di chi avrebbe voluto essere ovunque tranne che in quella stanza, e non aveva esitato a defilarsi appena il dottor Asher glielo aveva chiesto.

Non l'aveva più visto una volta uscito, e si era sorpreso di non sentire Zayn fare qualche battutina al riguardo, era certo che lo avesse visto se era rimasto seduto davanti alla porta dell'ambulatorio per tutto il tempo.

Liam non era uno che si sbilanciava, che si fidava o si apriva facilmente, fin da piccolo era stato abituato alle prese in giro, ad essere sfruttato o maltrattato, nella sua vita c'erano sempre e solo Harry e Zayn, poi era arrivata Darcy che gli aveva riempito l'esistenza e il cuore, fino all'ultimo: Niall.

Loro fondamentalmente gli bastavano, non aveva bisogno di molto altro per essere felice, loro erano quella parte della famiglia che non ti viene assegnata dal caso, i suoi genitori e le sue sorelle erano fantastici, eppure quei tre ragazzi e quella bambina erano la famiglia che si era scelto e non avrebbe mai potuto chiedere di meglio.

Aveva avuto qualche fiamma negli anni, qualche concessione del momento, ragazzi sbattuti al muro in qualche locale, qualche papà di qualche allievo che si sentiva frustrato dalla propria vita e si era approcciato al bell'insegnate di musica dagli occhi caldi e il sorriso perturbante, ma era sempre stato solo sesso.

Dopo Zayn nessuno gli aveva fatto battere veramente il cuore, per questo non si riusciva a dare pace, non riusciva a credere che Louis fosse un completo cretino, non può uno che piange e parla di un ragazzino di dieci anni come se fosse suo fratello, essere senza cuore.

Assaggia il condimento del pollo e facendolo si scotta la lingua, lancia il cucchiaio per aria e apre il rubinetto cercando sollievo con dell'acqua fresca - Stupido! - dice asciugandosi la bocca, quando il suo cellulare inizia a squillare.

- Se mi dicono che tardano... - ma si zittisce perché è un numero che non conosce e - Pronto? - 

- Liam... - si blocca sul posto. Non può essere lui.

- Sì - dice solo.

- Ciao... Sono... Sono Louis... - esita.

- So chi sei - cerca di mantenere un tono distaccato, eppure le mani gli stanno già sudando e il cuore ha preso il volo.

- Beh, scusa il disturbo ma... Sì, insomma, domani è il mio giorno libero... - 

- Sì - 

- Volevo sapere... - fa un respiro profondo e - Ascolta, sai che nei prossimi giorni dovremmo stare a stretto contatto e non mi piace affatto il clima che si è venuto a creare fra noi... - 

- Non farò niente che ti metterà in imbarazzo se è questo che mi stai chiedendo! Non sono il tipo! - risponde freddo.

- No, a me interessa chiarire con te! - sembra scosso, ma Liam non può permettersi di abbassare la guardia.

- Non c'è bisogno di scusarti, davvero... - 

- Liam ti prego! - la sua voce è supplichevole e dolce, dolce come la prima volta che lo ha incontrato - Lascia che mi scusi davanti ad una tazza di caffè... -

Il castano rimane in religioso silenzio, in realtà ha già deciso cosa rispondere, non aspettava altro, era tutto quello che voleva dal primo momento che l'aveva visto, sapere qualcosa di lui, instaurare un contatto e poi mentre il campanello suona soffia fuori un - Ok... - 


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Il bar in cui si incontrano non è molto distante da casa di Liam, e Louis è già seduto in un angolo del locale quando lui entra.

Ci sono due tazze di caffè sul tavolo, entrambe intatte - Ciao, mi sono permesso di ordinare per te! - si alza dalla sedia appena lo vede e si gratta la testa in imbarazzo.

- Quindi sei il tipo di persona a cui piace dettare il passo o sei quello a cui piace stupire? - Liam sa di non potersi permettere un'esclamazione del genere, in questo incontro non ha il coltello dalla parte del manico, Louis sa che il castano prova interesse per lui, come lui sa che lo stesso vale per il dottore, la palla è momentaneamente al centro, ma è anche vero che ha l'aria di uno che ha bisogno di essere scosso.

- No, io... - Louis si risiede di colpo e guarda in basso.

- Louis calma, stavo scherzando! Grazie! - prende in mano la tazza dopo essersi seduto e la alza come se stesse brindando.

Sorseggiano il liquido scuro per qualche minuto in silenzio, poi Louis parla - So che abbiamo iniziato con il piede sbagliato, non sono un completo stronzo e lo so che ti sembra strano, ma ho solo qualche problema a relazionarmi con le persone. Questo non giustifica il fatto che io mi sia comportato da coglione con te! - 

- Tu mi confondi... - ammette.

- Non sono niente di speciale Liam, non dovresti perdere tempo con me! - sorride affondando il viso nella tazza.

- Credo di volerlo scoprire da solo, mi basta già dovermi fidare ciecamente di te sul campo medico! Mi dai già troppi ordini lì... - picchietta le dita sul tavolino nervosamente. 

Sono tanti anni che non si mette in gioco, sente che questa cosa che sta accadendo fra loro non è puramente carnale, vorrebbe sapere che tipo di caffè ha scelto e come ha fatto a sapere che lui lo beve amaro con un goccio di latte, vorrebbe sapere perché è diventato medico e perché prova così tanto rancore nei confronti del mondo esterno se poi chiuso fra le mura dell'ospedale sembra un principe delle fiabe.

- Sono solo consigli! - 

- Quando i consigli sono tacite costrizioni, non sono forse un po' ordini? - c'è un gioco di sguardi fra loro, il cuore di Liam batte veloce ed è sicuro che da come muove gli occhi Louis, in tutte le direzioni, anche il suo lo stia facendo. 

- Te l'ho già detto è deformazione professionale! - 

- Quindi un dottore è un dottore sempre, ci sarà sempre prima il tuo lavoro? - 

- In realtà so che può sembrare triste, ma c'è solo il lavoro nella mia vita! - ammette non riuscendo a reggere lo sguardo del castano.

- La vita è fatta di tante altre cose sai? - 

- Tipo? - e nella sua voce un velo di scetticità ne fa da padrone.

Così Liam si sente come davanti a un rebus impossibile, come se lui stesso insieme al ragazzo che ha davanti creasse qualcosa di complesso, che lui non vede l'ora di risolvere, vuole farlo e per questo si butta, prende un bel respiro e prova a parlare di se stesso.

Non racconta cose compromettenti, ma parla del conservatorio, parla del suo rapporto con gli ospedali, con il rancore che provava da piccolo nei confronti della sua malattia, che col tempo ha imparato ad accettare.

Si apre, ma solo un po', lascia che Louis si affacci su uno spiraglio di se, una fessura dalla quale possa sbirciare, possa fidarsi, ma allo stesso tempo incuriosirsi.

Non sa se il suo piano funziona fino a quando Louis non si offre di accompagnarlo a casa, ed uno accanto all'altro si mettono a passeggiare scambiandosi occhiate complici.

- Siamo arrivati! - annuncia Liam, fermandosi davanti al portone bianco di casa sua.

- Grazie per avermi dato la possibilità di scusarmi, non avevo diritto di giudicarti, ero veramente troppo ubriaco e arrabbiato, so che la tua vita non è facile - si avvicina di un passo - so che a volte è più facile arrendersi quando stai veramente male - si avvicina ancora, allungando una mano verso il soprabito di Liam - so che a volte vorresti solo essere una persona normale che può permettersi una birra, un piatto di patatine o semplicemente non vedere la tua pelle forata da mille aghi periodicamente - Liam trattiene il respiro e lo guarda, è come se entrambi sentissero il tipico fervore che precede un bacio - In realtà invido la tua forza, il tuo sorriso sempre caldo e confortante, sai essere timido ma anche sfacciato e...- i loro visi sono molto vicini, anche troppo perché Louis chiude gli occhi, sospira e si allontana.

- Ti inviterei a salire, ma c'è Zayn di sopra... - anche Liam sospira.

A sentire quel nome, Louis incrementa la distanza fra loro, tornando nella posizione iniziale - Giusto, Zayn... che non è il tuo ragazzo ma abita con te! - lo dice un po' stizzito.

- Sì esatto, c'è Zayn il mio migliore amico che vive fuori Londra ed è qui per lavoro e quindi lo ospito, di sopra in casa - butta fuori tutto d'un fiato.

- Ah! - non riesce a dire altro per l'imbarazzo.

- Sei molto attento per uno che non sta bene in mezzo alla gente! - lo prende in giro.

- E tu sei molto espansivo per uno che non da mai confidanza alla gente! - a quelle parole Liam sussulta e nella sua mente tutto prende forma, come può lui sapere che non da mai confidenza alla gente, che non si sbilancia mai? Ecco perché Zayn non ha detto niente sull'aver visto Louis in ospedale. Inizialmente pensa che gli darà un pugno in faccia appena entrerà in casa, ma dall'altro lato sa che lo ha fatto per aiutarlo e - Esistono sempre le eccezioni sai Lou? - gli fa l'occhiolino - Ci vediamo domani in ospedale, dottore! - e senza preavviso si sporge in avanti afferrandolo per il bordo del suo giacchettino di jeans e gli stampa un bacio a fior di labbra, senza dargli nemmeno il tempo di chiudere gli occhi che rimangono spalancati a fissarlo. 

- Non fare quella faccia, lo so che Zayn ha fatto la spia, quindi lo sai che mi piaci! - gira velocemente la chiave nella serratura ed entra in casa fissando per un attimo ancora quegli occhi spalancati prima di chiudere la porta.


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È pomeriggio inoltrato quando Liam si affaccia all'ufficio dell'ambulatorio numero cinque del reparto di urologia e trova Louis con dei piccoli occhiali da vista dalla montatura fine che gli danno un'aria estremamente professionale ed estremamente destabilizzante.

- Ciao! - Liam batte con il pugno sullo stipite della porta aperta per attirare la sua attenzione e può vedere gli occhi illuminarglisi leggermente quando si rende conto di chi sia a disturbarlo.

- Liam... - toglie subito gli occhiali e si alza, invitandolo ad entrare, cosa che il castano non si fa ripetere, anzi è talmente stanco che si abbandona sulla sedia di fronte a lui senza troppe cerimonie. 

- Ti vedo provato! - sorride.

- Quanti esami mi avete prescritto? Mi hanno ribaltato - si lamenta massaggiandosi le tempie.

- Ne mancano pochissimi, vedrai che troveremo l'origine del problema e ti metteremo in sesto! - 

- Almeno venire qui ha dei lati positivi - lo fissa sorridendo appena e fa scivolare una mano verso di lui sulla scrivania, Louis la guarda e basta senza fare nulla e Liam la ritrae deluso - Se non hai altro da dirmi, credo che andrò... - sospira.

- Ti accompagno alla porta - in silenzio si avvicinano, ma stupendo Liam, Louis lo precede e chiude la porta, aspettando che lo raggiunga.

Si guardano e il cuore di Liam parte come sempre battendo all'impazzata, mentre si appoggia con noncuranza al muro di fronte a Louis, in realtà non vuole ammettere che è talmente agitato da avere bisogno di un appoggio.

- Qui non c'è nessuno Zayn... - soffia Louis, avvicinandosi pericolosamente.

- Ma c'è il tuo lavoro... - Louis guarda il suo orologio ed assume un espressione buffa e - Mmmm, veramente no, il mio turno è appena finito! - la bocca gli si alza più da un lato, e si apre appena cercando il fiato prima di far scivolare le mani sulla barba del suo paziente preferito e alzandosi appena sulle punte, baciarlo con dolcezza.

Chiede accesso a quelle labbra rosse e soffici e trova quella lingua calda pronta a giocare con lui. 

Le mani di Liam gli si appoggiano sul petto, gli stringono i bordi del camicie e lo avvicinano ancora di più a se, rendendo il bacio più irruento, e spingendolo con le spalle contro la porta.
Non è dolce come Lou immaginava e questo lo fa infuocare, mentre continuano a cercare fiato senza interrompere quel bacio.

Due colpi alla porta li fanno sobbalzare e - Louis sono Liz, perdonami ma prima che tu te ne vada ho bisogno di te! - il dottore alza gli occhi al cielo e stampando un ultimo bacio su quelle labbra si stacca e apre la porta, cercando di sembrare tranquillo.

Peccato che uno dei due abbia le labbra ancora più marcate del solito e l'altro abbia i capelli spettinati, le guance rosse e il camice disordinato.

Gli occhi di Liz li osservano straniti e - Liz! - saluta Liam mantenendo la voce ferma e alzando il palmo nella sua direzione a mo' di saluto.

- C-ciao Liam! - li guarda ancora un po'. Liam li supera uscendo e - Grazie Louis, a domani! - 

Non fa in tempo ad entrare in ascensore che il suo cellulare vibra ed è felicemente stupito di leggere "Lou" sul display, lo apre "Sei sempre così espansivo tu? Ti chiamo più tardi... Lou xx" che lo lascia a ridacchiare da solo, toccandosi le labbra sorridendo.


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- Liam, basta! - Zayn si avvicina all'amico, immobile nella stessa posizione sul divano da almeno due ore e gli strappa il cellulare di mano.

- Inizio a credere che sia bipolare! È l'unica spiegazione, come puoi sbattermi al muro e poi sparire dopo avermi detto che mi avresti chiamato? - si copre la faccia con un cuscino, crollando di lato con un mugolio sommesso.

Zayn alza gli occhi al cielo e gli si siede accanto - È un dottore, magari ha avuto un contrattempo. Credimi io lo so bene, un dottore è un dottore sempre, non lo fanno con cattiveria! - prende il cuscino e glielo tira via, sorridendogli dolce.

Liam lo guarda alzando un sopracciglio, sa che il moro parla per esperienza, come sa che non dovrebbe pretendere niente da un ragazzo con il quale ha scambiato poco più di un semplice bacio. 

Semplice, quando due labbra ti fanno mancare il fiato, è veramente semplice?

- Apprezzo lo sforzo Zaynie, lo so che sei stato tu a parlargli l'altro giorno in ospedale! Mi ha detto cose che potevi sapere solo tu! Non mi avrebbe mai invitato a uscire se non lo avessi smosso... - lo guarda con occhi misti di accusa e gratitudine.

- Potrebbe essere andata come dici - ammette - ma bipolare o no anche lui sta smuovendo te, sei agitato, hai gli occhi sognanti ed è bello vederti così. Domani io riparto Liam, eppure mi sento più tranquillo a lasciarti, devo essere sincero! Sento che starai bene - 

- Vai già via? - si ridesta, alzandosi.

- James mi ha chiamato ieri... - inizia.

- Sei veramente innamorato è... - gli da una spintarella amichevole.

- Forse - sospira.

- Zayn...- 

- Ok. Ok, sì - 

- È bello, non devi averne paura. Chissà fra qualche anno magari loro due parleranno di medicina e noi di musica attorno allo stesso tavolo - Zayn lo guarda male e alzandosi va verso la camera.

- Perché fai così? - Liam lo segue nel letto, infilandosi sotto le coperte accanto a lui.

- Pensa a conquistare il tuo bel dottore - borbotta spegnendo la luce.

- E se non mi vuole davvero? - dice piano nel buio.

- Liam diciamoci la verità, chi non ti vorrebbe? Ora dormi! - ordina.

- Buonanotte - prova a prendere sonno ma non è facile farlo, nemmeno quando sente il respiro di Zayn diventare calmo e regolare, pensa a quelle labbra, a quegli occhi vispi che gli promettevano di chiamarlo ma che non lo hanno fatto veramente.

Louis lo fa impazzire, nel bene e nel male. Brama di nuovo quelle labbra ed allo stesso modo gli prudono le mani dalla voglia di dargli un pugno.

Per quello il giorno dopo, mentre è in sala d'attesa per aspettare che Liz gli dia i risultati di un esame, rimane impassibile quando vede Louis uscire dall'ambulatorio tenendo una mano appoggiata sulla spalle di un paziente di una certa età e fargli l'occhiolino prima di chiamare il paziente successivo.

Non vuole permettergli di avere il comando, non vuole mettere la sua vita nelle sue mani, o meglio, la sua vita fra le mani Louis ce l'ha già, vuole cercare di non fare altrettanto con il suo cuore. 

Non può fidarsi di qualcuno che un secondo dice una cosa e quello esattamente dopo fa il contrario, così appena la porta dello studio si riapre e lo guarda avvicinarsi verso di lui, si irrigidisce.

Louis gli si avvicina e si abbassa verso il suo orecchio, facendolo rabbrividire sentendo le sue labbra quasi appoggiate al lobo - Dopo questo paziente ho finito e devo tornare per la notte, che ne dici di aspettarmi di sotto al bar, vorrei offrirti un altro caffè - 

- Devo salutare Zayn, riparte fra poco - dice freddo, fissando il vuoto davanti a se.

- Nemmeno 10 minuti? - soffia piano nel suo orecchio.

Si allontana appena in preda a uno spasmo di piacere, non può perdere il controllo in mezzo ad un corridoio affollato, non può fargli capire quanto potere abbia già su di lui. Vorrebbe dire no, fargliela pagare, ne è convinto, invece è - Ok - che esce dalla sua bocca. Come al solito.

Louis sorride soddisfatto e gli da un buffetto sulla spalla, poi sparisce dietro la porta con il sorriso.

Peccato che dopo un'ora e dieci minuti, Liam sia ancora seduto ad un tavolino del bar del piano terra, con i pugni ormai stretti e tre tazze di decaffeinato davanti. 

Si alza rigido, avvicinandosi alla cassa dice solo - Li può segnare sul conto del dottor Tomlinson? - la ragazza davanti a lui ci pensa un attimo su, ma guardando gli occhi tristi di Liam prende una penna e si annota la somma su un taccuino accanto alla cassa - Certo, nessun problema - sorride e lo lascia andare.

Non può credere di esserci cascato ancora, di essersi fatto aggirare per l'ennesima volta. 

- Dannato credulone che non sei altro, Liam! - dice fra i denti a se stesso.

Entra in casa piano, sale le scale con la testa bassa e una pesantezza sul petto; una volta entrato non riesce nemmeno a salutare Zayn , che seduto sul divano avvolto in una coperta, sta guardando qualcosa di rumoroso alla televisione - Successo qualcosa? - chiede allarmato, scoprendosi e alzandosi in piedi.

- Niente - fa spallucce.

- Dio, non tornare a casa dall'ospedale con quella faccia mai più! - lo sgrida.

- Non è venuto... - si lascia cadere sul divano accanto al moro, abbandonandosi allo schienale.

- Chi? - 

- Louis. Mi ha chiesto di aspettarlo al bar per offrirmi un caffè; tre caffè più tardi e un'ora dopo lui non era ancora arrivato - Zayn sospira e allunga un braccio verso Liam, avvicinandolo a sé - Forse hai ragione tu, è bipolare davvero. Lascialo perdere. Sei sicuro di non voler venire con me? - 

- Grazie ma lunedì riinizio con le lezioni... - 

- Mancano ancora tre giorni... - butta lì.

- Davvero, meglio di no - 

- Ok, non ti assillerò, ma almeno fammi il piacere di lavarti - ridacchia.

- Cosa? - lo guarda male allontanandosi.

- Nei prossimi giorni, mentre affoghi nel dispiacere, lavati! Non fare come l'ultima volta! - ghigna.

- Fottiti Zayn! - un cuscino gli arriva dritto in faccia.

Ridono e poi - Dai ti ho aspettato fino ad ora per partire, stamattina sono andato a salutare Harry e Darcy, ora tocca a te.

Zayn afferra la valigia vicino alla porta e scende le scale, escono in strada, aspettano il taxi e si abbracciano forte prima di separarsi.

- Grazie di tutto! Mi laverò, promesso - 

- Ti scrivo appena arrivo - si sporge a baciargli una guancia ed entra veloce nella vettura. 

Appena il taxi riparte Liam sente immediatamente un vuoto nel petto, è sempre così ogni volta che deve salutarlo, eppure non ha niente a che fare con quell'altro vuoto, quello che lo sta avvolgendo.

Torna in casa piano, avanzando a fatica per gli scalini, la tv ancora accesa su un film di super eroi, uno di quelli che lui e Zayn amano tanto, ma nemmeno un film così oggi può tirargli su il morare.

Dopo poco il telefono squilla e non si aspetta certo di vedere "Louis" apparire sullo schermo, fissa quel nome fino alla fine, lo schermo si spegne e la casa ripiomba nel silenzio.

Non per molto perché ad intermittenza quel nome torna a lampeggiare insistente, ma Liam non può rispondere, non può cascarci ancora.

Prende di nuovo il cuscino e affoga un urlo sordo fra la stoffa che profuma di Zayn, rimane così per un po', finché il suono del campanello lo fa sussultare.

Una parte di lui spera sia Niall, ha bisogno di un po' di ilarità - Chi è? - risponde.

- Se non mi sbatti il citofono in faccia, sono Lou! - 

Non solo è Louis, è Louis con due buste di cibo d'asporto piene di ogni cosa - tutte cose che io non dovrei mangiare! - perché si stupisce, infondo è lo stesso ragazzo che gli ha promesso di chiamarlo e non l'ha fatto, per poi rincarare la dose facendolo aspettare un'ora seduto in un bar.

- Sbagliato! Spaghetti di soia con verdure saltate in padella e germogli di soia, senza salsa di soia ovviamente! Salsa guacamole, avocado e pomodori, tutti prodotti freschi che puoi mangiare, riso integrale con fagioli, devi limitare i legumi, non escluderli, c'è del pollo agrodolce: è una carne bianca, ora sei malato ma non così tanto da non porti concedere proprio niente. Ho preso anche dei ravioli al vapore, sempre alle verdure, e il bambù saltato in padella con l'ananas! - tira fuori tutto sul tavolo come se fosse a casa sua e cerca le bacchette in fondo alla busta - Avanti non fare quella faccia, mangia! - si siede sul top della cucina e fa dondolare le gambe avanti e indietro. 

Liam incredulo, incrocia le braccia al petto e lo guarda, come può sembrare cosi tranquillo? - Louis, ti ho aspettato un'ora oggi pomeriggio, ieri non mi hai chiamato, io non sono un giocattolo - 

Louis succhia tutti gli spaghetti che ha tra le bacchette e mastica piano guardandolo - Ok, sono uno stronzo, hai ragione, ma non leggo da nessuna parte che abbiamo un contratto matrimoniale in cui io sono costretto a trattarti da principessa! - la bocca di Liam si spalanca leggermente.

- Sai cosa? Esci fuori da questa casa e portati via tutto il tuo cibo fintamente salutare - lo prende per una manica della maglia e lo tira giù - Vaffanculo! Ma veramente, vaffanculo! Chi ti credi di essere? Non solo non sei venuto a scusarti, mi stai insultando in casa mia, solo io che ho deciso di farti entrare! - urla.

- No, no Liam aspetta! - ma Liam non aspetta, inizia a rimettere tutte le scatole take-a-way nelle buste - 

- No! Liam non aspetta un bel niente! - va verso la borsa con le buste e aprendo la porta gli fa segno di uscire - Va via, Louis! - 

Louis alza gli occhi al cielo, abbandona i suoi spaghetti sul bancone e si avvicina a Liam - Scusa, va bene? - 

- Tardi, la principessa che accetta le scuse ha finito il turno due minuti fa! - lo guarda male.

- Ti prego... - cerca di prendergli il braccio, ma Liam fa un passo indietro. Louis prende un respiro si massaggia le tempie a occhi chiusi e alza di nuovo lo sguardo - Ok. Ok senti, io te l'ho detto, non ho niente di speciale, anzi faccio veramente ma veramente schifo con i rapporti interpersonali, dico cose a sproposito e non sono capace di dimostrare alla gente quello che penso e provo, ma credimi se non provassi qualcosa, non sarei qui - e Liam sente dal tono tremante della sua voce che è sincero. 

- Va avanti... - dice solo.

- Tu sei un mio paziente e tutto questo è una pazzia, soprattutto perché lo sai, sono il migliore con i pazienti, eppure per me tu non sei solo un paziente e non posso trattarti come tale, se lo facessi non potrei baciarti e desiderarti o sognarti e tutte quelle puttanate che sto facendo da quando ti conosco - quanta fatica gli costa dire tutte quelle cose - Per non contare che sei più giovane di me e sei pieno di speranze e di sorrisi per tutti, ma nascondi anche questo lato tutto occhi arcigni e risposte taglienti e beh io... - si avvicina, prova a prendere la mano di Liam che questa volta lui glielo lascia fare - Mi piaci Liam e tante volte farò schifo, ti farò arrabbiare e ti chiederai perché ti piaccio, ti posso rispondere adesso: bella domanda, non so dirti perché ti piaccio, ma so dirti perché piaci a me, mi fai battere il cuore e non succedeva da tanto tempo... - si sporge a baciarlo, chiude gli occhi piano e cerca il suo viso con la mano per attirarlo a sé, purtroppo trova solo aria e niente più; riapre gli occhi e Liam lo sta fissando un passo più indietro di prima.

- Non può essere così facile, ora accetto le tue scuse, puoi cenare qui, puoi parlarmi di te e poi deciderò se darti questo bacio prima che tu vada a lavoro, forse sì, forse no, se vuoi rischiare, se non sono solo un bacio e via, vieni a sederti - lo lascia lì davanti alla porta e toglie di nuovo tutti i contenitori dalla busta, preparando la tavola con cura. 

Louis rimane imbambolato a guardarlo accanto alla porta ancora aperta, la voglia di sentire quelle labbra sulle sue eppure ride fra se, gli prudono le mani e sente una strana sensazione allo stomaco, è sicuro però che non sia per la fame.

Chiude la porta piano e si accomoda nella sedia accanto a quella di Liam - Buon appetito! - mostra i denti e prende di nuovo le bacchette fra le dita.


> > > > >
 

Liam riprende le lezioni con il solito entusiasmo, si sveglia presto la mattina, prepara le lezioni e prova a fare una vita tranquilla, va a trovare Niall e gioca con lui alla playstation, va a prendere Darcy da scuola, canta con lei, insieme chiamano Zayn su skype, aspettano Harry per cena e così via.

Ci sono giorni in cui Louis gli manda messaggi del buongiorno, in cui lui lo chiama se si trova in ospedale e finiscono a baciarsi come due ragazzini in stanze vuote o nell'ascensore, mangiano cene salutari preparate da Liam, o si concedono qualche cosa fuori regola nei giorni in cui Louis fa tardi, però ci sono anche i giorni no, quelli in cui il dottore diventa cupo, è irrintracciabile e lo tratta male.

Ci sono alti e bassi fra di loro, durante i quali Liam prova ad essere paziente, prova a trattarlo come farebbe con chiunque, ma lui non è chiunque, è quella la verità.

Anche la sua salute è altalenante, i dolori di notte sono più frequenti e ci sono giorni in cui deve annullare tutti gli appuntamenti ed è costretto in bagno a vomitare l'anima, con la testa che gli scoppia, fra i dolori più tremendi. 

Sono i giorni peggiori, perché ha paura di quello che gli sta capitando, ha paura a chiamare Louis perché non vuole che lui lo veda come il suo paziente anche fuori dal reparto, e non vuole spaventare Harry, Darcy e Niall, quindi prova a resistere.

Quello per esempio non è un giorno buono, ha urlato con Louis prima di andare a dormire perché per l'ennesima volta lo ha lasciato fuori da casa sua ad aspettarlo, senza rispondere al cellulare e senza avvisare. Un intervento urgente o un paziente che sta male a volte sono scuse che non affievoliscono la delusione di Liam, per cui si sono sbattuti il telefono in faccia e il castano ha passato tutta la notte a mordersi le labbra non trovando la posizione giusta per non sentire quelle fitte lancinanti al basso ventre. 

È arrivata la mattina, è tornato il vomito, la sete incontrollata e la consapevolezza di non poter bere ed è tardo pomeriggio quando sente urlare fuori dalla finestra il suo nome e il campanello suonare incessantemente. 

Il cellulare è abbandonato di fianco a lui sul pavimento e la puzza della stanza è tremenda, si alza piano, tenendosi al porta asciugamani accanto a lui, si stringe nelle braccia, con i piedi scalzi e la bocca serrata ad ogni fitta che lo colpisce passo dopo passo, va ad aprire.

- Liam - le mani di Louis gli avvolgono il viso, sono piccole, fredde e lo stringono forte - Cosa succede? - si ferma a guardarlo bene, le labbra bianche, gli occhi rossi con i capillari ben in evidenza e la maglia sporca che emana un odore acre - Avresti dovuto chiamare il pronto soccorso! Non puoi fare così, non puoi fare l'eroe - in un movimento repentino passa sotto il suo braccio e lo sorregge mentre salgono le scale.

Arrivano in casa e Louis lo porta in bagno, apre la finestra e l'acqua della vasca da bagno - Avanti vieni qui che ti spoglio! - Liam è un po' intontito, non capisce come Louis sia lì, e un po' gli viene da piangere perché è spaventato ma allo stesso grato della sua presenza - Faccio da solo, non c'è bisogno, sto bene! - lo dice forse un po' troppo brusco perché il più basso gli si piazza davanti e lo guarda con occhi duri ma spaventati - Non ti ricordi nemmeno che mi hai mandato un messaggio scrivendo solo "aiutami" vero? Da quanto diavolo stai male, sei solo un ragazzino idiota! - afferra la maglia dal basso e gliela fa passare dalla testa senza troppe cerimonie, mentre lui distoglie lo sguardo - Sei sotto shock, sei disidratato e scommetto che hai un principio di avvelenamento del sangue, quindi non mi sembra il momento adatto per fare il vergognoso. Non me ne frega nulla di vederti nudo - si allunga e infila una mano nell'acqua - È calda, i pantaloni puoi toglierteli da solo se non vuoi che ti veda, vado in cucina, torno subito - è stizzito, si sente in colpa ma il peggio è la preoccupazione che prova.

Fruga negli armadietti in cerca di tutte le medicine che servono, poi va alla nella sua borsa e cerca il flaconcino di cortisonici.

Torna in bagno trovando Liam con una tovaglietta in fronte, la testa buttata in dietro e la schiuma gli avvolge il corpo, gli porge un bicchiere d'acqua e apre la mano contenente un sacco di pastiglie colorate - Avanti prendi queste, eroe - borbotta.

- Sto meglio, davvero! - alza la schiena e fa una smorfia, Louis lo guarda alzando le sopracciglia e si inginocchia davanti a lui, prendendogli il panno dalle mani e immergendolo nell'acqua. Lo strizza con cura, glielo avvicina alla bocca e la tampona con cura, pulendo i residui di cibo o bile, lo rimmerge e ripete l'operazione, questa volta tamponandogli il viso e le spalle - Meglio vero? - Liam annuisce.

- Mi hai fatto prendere un accidente, razza di cretino! - dice non guardandolo nemmeno, continuando a strofinargli la pelle con cura.

È bello Liam, non è affatto vero che non gliene frega nulla che sia completamente nudo dentro la vasca, intravede gli addominali appena pronunciati, le ginocchia squadrate e la peluria sul ventre. 

Cerca di non arrossire, cosa alquanto difficile, eppure si sforza di sembrare professionale. Non vuole pensare che le paure di Asher siano sempre più vere, che anche il secondo rene, prima sano, stia smettendo di funzionare e che presto l'insufficienza renale da cronica potrebbe diventare acuta e richiedere la dialisi, nel caso peggiore un trapianto.

- Mi stai guardando come un dottore, smettila! - protesta Liam, non si è nemmeno accorto di avere i suoi occhi addosso. 

- No... Liam... - prova a mentire. 

- Sei passato da guardarmi in mezzo alle gambe con le guance rosse, a mettere in moto quel tuo cervello come una macchina frenetica. Toccami, sono ancora vivo, il mio cuore batte forte - prende una sua mano e se la porta al petto - sono fatto di carne e di desideri, fa scivolare la mano più giù, il braccio immerso fino al gomito, il suo maglioncino che si inzuppa velocemente - Lo senti? Mi riesci a sentire? Non sono uno di quei tuoi pazienti con cui devi essere caritatevole, io voglio essere amato, ho bisogno di te, e non come medico! - le lacrime che gli rigano il viso, la paura, la rabbia e la disperazione di chi non vuole mollare, non vuole essere inferiore.

- Liam... - sussurra, lo sente anche dentro l'acqua, sa che non è un vero e proprio ragazzino, anche se i suoi comportamenti glielo fanno pensare, nemmeno lui vuole veramente vederlo come un paziente.

Si sporge oltre il bordo della vasca con tutto il corpo e tenendosi alla sua spalla trova le sue labbra e lo bacia, sente il sapore aspro e di medicine appena tocca la sua lingua, la sente secca e ruvida, fino a quando non iniziano a muoversi insieme, le gocce che scivolano dal viso del castano fino alle loro labbra, inumidendole - Finisci di lavarti eroe, non sei solo un paziente per me, quante volte te lo devo ripetere? - gli stampa un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza. 

Liam sprofonda dentro l'acqua fino al naso, rimane lì un po' mentre ascolta i rumori degli armadietti e il profumo di cibo provenire dalla cucina.

La tavola è apparecchiata e piena di verdure al vapore, Liam da un colpo di tosse in modo che Louis si accorga di lui - Oh, vieni è pronto... - lo dice squadrandolo dalla testa ai piedi, indossa una tuta grigio chiaro, ha i piedi scalzi come sempre e i capelli ancora un po' umidi con qualche ciuffo che ricade sul davanti. 

- Lo so che sei arrabbiato, ora mangi un po', prendi le altre medicine, ti somministro la tua dose di cortisonici e me ne vado a casa, sarebbe bene che tu ti riposassi anche domani e passassi in ospedale perché... - 

- Allarme dottore! - Liam fissa il suo piatto, giocherellando con dei broccoli.

- Me ne vado subito se vuoi... - si alza in piedi ma una mano lo blocca.

- Non capisci che il fatto è che io non voglio che tu te ne vada? Non voglio che tu ti dimentichi di me e mi fai incazzare come non mai, ma il problema è che ti voglio, qui, nella mia vita, ti voglio Louis, come te lo devo spiegare? - Louis rimane immobile, gli manca un po' il respiro e anche a lui viene da vomitare, non perché stia male, ma dalla troppa gioia, non ricorda più quando si è sentito così l'ultima volta. Era un ragazzino forse, andava ancora alla scuola pubblica e si era preso una cotta per uno più piccolo, quello che lo aveva un po' stravolto e lasciato senza fiato, proprio come sta facendo Liam adesso, per quello si abbassa veloce e lo bacia cercando appoggio incastrando il suo ginocchio tra le gambe del castano. 

- Tu devi mangiare qualcosa, smettila di baciarmi... - dice sulle sue labbra, facendo ridere Liam.

- Non ho fame, almeno non fame di broccoli e carote lesse! - gli morde il labbro e lo tira, facendo scivolare una mano su quel sedere tondo e sodo. 

- Resto qui stanotte se finisci la tua cena... - sussurra nel suo orecchio, intrappolando il suo lobo fra le labbra.

In risposta Liam lo spinge via e senza staccargli gli occhi di dosso inizia a portarsi alla bocca la sua verdura indugiando prima di infilare ogni ortaggio fra le labbra - Puoi mangiare tranquillo, sei sexy lo stesso per me, anche con le occhiaie e quella carnagione un po' smorta! - ridacchia, Liam stringe gli occhi e - Grazie mille, tu si che sai farmi sentire un vero uomo! - brontola, fino a quando la mano di Louis non scivola sulla sua e la stringe forte. 

- Sei sexy ai miei occhi perché di te riesco a vedere oltre tutto questo, ti vedo l'anima e non c'è nulla di più bello! - 


> > > > >
 

- Allora questa volta i pantaloni te li puoi togliere o devo farti questa iniezione a occhi chiusi? - Louis picchietta con l'indice la siringa per far salire in alto tutte le bolle d'aria. 

- Io odio quella roba, brucia da morire e mi fa venire dei lividi pazzeschi! - Liam è seduto sul bordo del letto con il muso e le braccia conserte. 

- Avanti eroe, non è questo il momento di fare il fifone, prometto che sarò delicatissimo, non rovinerò quel tuo bel culo! Non che io sappia di persona che lo è, però... - ammicca.

- Non possiamo aspettare domani, sto molto meglio, le pastiglie che mi hai dato hanno già fatto effetto, non sento più dolore alla schiena, vedi? - si alza velocemente e fa un saltello su se stesso allargando le braccia e puntando i palmi in alto.

- Non posso credere che stai patteggiando per questa cosa, è tutta la vita che le fai, se non vuoi veramente che ti veda il sedere basta dirlo, ti scosto solo un po' i pantaloni ed è fatta - vorrebbe fare il risentito ma non fa in tempo, perché le mani di Liam corrono sull'elastico dei suoi pantaloni e con un gesto veloce se li cala fino alle caviglie, per poi rialzarsi e mostrarsi dalla vita in giù come mamma l'ha fatto. 

- Puoi guardarmi il culo e tutto quello che vuoi! - si toglie anche la felpa. Ora è veramente nudo.

- Ehm... - Lou arrossisce preso totalmente in contropiede e si avvicina, non riuscendo a non guardarlo esattamente lì, ma cercando di fare la persona seria e professionale. 

- Puoi guardare, puoi toccare... - gli dice piano.

- Girati - sospira.

Liam lo fa e si piega appoggiando le mani al letto, restando piegato vergognosamente, in un modo che fa sentire Louis tutt'altro che professionale. 

Guarda quella schiena muscolosa, non può fare a meno di accarezzarla con la punta delle dita e di abbassarsi baciandola piano, godendo dell'incresparsi della pelle del più piccolo, al suo passaggio, gli tremano le mani quando arriva in prossimità di quel sedere piccolo ma scolpito, solitamente troppo nascosto dai jeans portati con un cavalo eccessivamente basso.

- Ho fatto, puoi rivestirti. Soprattutto riapri quegli occhi che non ti ho fatto sentire nulla! - ridacchia.

- E se non mi andasse di rivestirmi? - protesta. 

- Resta così, è casa tua! - il tono troppo tagliente di cui subito si pente, sospira e passandogli accanto, si avvicina al letto e alza la coperta - Forza eroe, sotto le coperte come mamma ti ha fatto! - gli viene un po' da ridere perché l'espressione che si apre sul volto di Liam è molto meglio di qualsiasi spettacolo abbia mai visto, è come alba che ti toglie il fiato e una stella che illumina il cielo nella notte serena. 

Gli bacia la guancia prima di infilarsi nel letto, aspettando di essere coperto; anche Louis si spoglia, toglie piano il maglioncino con la manica ancora umida e slaccia piano i bottoni dei jeans, gli occhi di Liam che non perdono nemmeno un movimento - Non ti vergognerai di me? - uno sguardo febbricitante e le labbra che stanno tornando ad avere un colorito pieno e rosso come sempre.

I pantaloni scendono, i piedi che si districano, le mani che corrono sui calzini che raggiungono il resto degli indumenti. 

Si avvicina al letto con ancora i boxer addosso, prova ad alzare le coperte ma una mano lo blocca - No, io sono nudo, non vale! - protesta il castano.

- Liam, sei stato malissimo, hai appena preso una doppia razione di farmaci, sei debole e dovresti riposarti tutta la notte... - 

Colpo di tosse - Dottore - tosse - dottorino... - tosse - noioso... - fa lo stupido.

- Ti prego vuoi ascoltarmi? - prova di nuovo ma la mano di Liam tiene le lenzuola abbassate.

- Hai questa cosa di pregare che fai sempre... Purtroppo non sono onnipotente e con me non funziona - non può essere lo stesso ragazzo che ho dovuto aiutare a fare le scale, pensa alzando gli occhi al cielo, fa scivolare via anche i boxer e rimanendo completamente nudo, con una parte di lui più allegra di quanto vorrebbe che tenta di coprire meglio che può senza riuscirci, gracchia - Contento? - 

- Molto! - non fissa certo lui mentre lo dice.

Entrambi nel letto si guardano, si studiano alla fioca luce delle abat-jour sui comodini - Ciao! - Liam si sorge a baciarlo, avvicinandosi troppo, veramente troppo per i gusti di Louis, che sente quella pelle calda contro la sua. 

Ricambia il bacio, ansima quando la mano di Liam va subito a toccarlo in quel punto sensibile, iniziando a giocherellare con delicatezza - Non ti arrenderai immagino, nemmeno se questo ti farà tornare i tuoi dolori, giusto? - 

- C'è l'uomo che mi piace nel mio letto, siamo entrambi nudi e non faccio questa cosa da così tanto tempo che il cuore mi sta per scoppiare, ma se tu ora mi dici che per te non è lo stesso giuro che mi metto buono a dormire fino a domani mattina - i loro nasi quasi si toccano e la mano si allontana piano, accarezzandogli l'inguine, la coscia per poi sparire.

È tentato di dirgli una bugia, lo farebbe solo per la sua salute, per proteggerlo, allo stesso modo non può far finta di non sentire un vuoto tremendo e quasi freddo dove la sua mano si è allontanata. 

Non riesce a rispondere in nessun modo, resta solo in silenzio, lascia che per una volta sia Liam a salvarlo - Posso prendere questo silenzio come un assenso? - chiede piano, avvolgendo un braccio attorno alla sua schiena e baciandogli il collo, succhiando una piccola parte di pelle capace di farlo impazzire in un attimo, dandogli la forza di muoversi cercando quella bocca così bollente.

- Anche il mio cuore batte fortissimo, ho paura... tu mi spaventi Liam, è questa la verità - gli occhi che quasi diventano lucidi.

- Anche tu mi spaventi, di quella paura che ti fa uscire il cuore dal petto, di quella che ti da una scossa e ne vorresti ancora. Sei come il giro della morte sulle giostre. Mi spaventa ma lo voglio fare. Devi solo lasciarti andare, Lou. Lascia che mi prenda cura io di te per una volta - una scia di baci bollenti lo fanno quasi tremare.

Si sdraiano piano e si accarezzano l'un altro, con una dolcezza e una delicatezza quasi angelica.

Louis non ha solo paura per il suo cuore, ha paura per la salute e la fragilità di quel suo giro della morte, non potrebbe perdonarsi di fare qualcosa che gli faccia del male, vorrebbe non essere il medico che guarda tutto con occhio clinico, ma se sei un medico, lo sei sempre, anche fra le mura della tua casa, anche con il tuo compagno, anche fra le lenzuola, quando il resto del mondo non dovrebbe esistere. 

Questa filosofia vale per tutti, ma non per i dottori, per la vocazione di misericordia e benevolenza verso il prossimo, quindi non può far altro che tremare come una foglia, approfondendo i baci con quel ragazzo dagli occhi piccoli e dolci, trema sentendo i loro sessi sfiorarsi e lo avvolge con delicatezza mentre si lascia toccare, con il piacere che cresce sempre di più. 

Liam ha qualcosa di feroce e dolce allo stesso tempo, è delicato ma repentino, arriva in punti che non ricordava più gli facessero provare certe cose - Tu di solito stai... - il fiato corto del più piccolo, che di più piccolo ha solo l'età a quanto pare, lo fa ridere piano - Veramente Liam, possiamo concludere in un altro modo, abbiamo tutto il tempo del mondo, non voglio andare da nessuna parte, io... - sospira. 

- Sto bene Lou, sto dannatamente bene e lo devo a te, tutto, non solo per i miei reni malandati - lo bacia con forza - E poi non è vero, tu non lo fai apposta, però lo fai, mi sfuggi e mi ferisci a volte, ma non stasera, stasera è stato tutto perfetto e voglio stamparmelo nella mente come le parole di una canzone. Quindi ora decidi, sopra o sotto? - fa scorrere una mano sul suo petto, accarezzandolo e facendolo impazzire; Lou lo guarda un'ultima volta, chiude gli occhi, finendo per girarsi su un fianco - Fa piano eroe... - Liam ridacchia accostando il petto alla sua schiena - Non ti farò male, lo prometto. Tu sei stato così bravo con me prima - gli bacia il collo, respira nel suo orecchio facendolo nuovamente rabbrividire. 

- Non intendevo quel... Oh, lascia perdere! - stringe i denti appena Liam fa scivolare un dito bagnato in lui per prepararlo. 

Lo vede con la coda dell'occhio strappare la carta del preservativo con i denti, sente le sue braccia avvolgerlo e il suo alito caldo sulla guancia. Si spinge in lui veramente piano come gli ha promesso, mozzandogli il fiato per l'ennesima volta, è così tanto che non sente qualcuno, che non prova quelle cose, che tutto in lui risponde ad uno stimolo che non si trovi fra le mura dell'ospedale; gira la testa piano, cerca i suoi occhi febbricitanti e lo segue, muovendosi in modo che al loro scontrarsi le loro bocche si possano unire in un bacio veloce e bagnato.

Un piacere che si espande da un corpo all'altro, un battito folle di due cuori, le mani forti che lo tengono fermo, le spinte delicate e il piacere crescente. 

Per Liam non esiste altro che quel calore, sente di non poter resistere per molto, non solo perché non è allenato, soprattutto perché è troppo quello che prova per non abbandonarsi, così si allunga e cerca il modo di far impazzire ancora di più Louis, lo afferra saldo e si concentra per muoversi ritmicamente in lui e per lui. 

Arrivano insieme con un rantolo che sembra quasi una voce sola, sfiniti entrambi da quel qualcosa che forse non ha un nome vero e proprio, non ancora.

Louis si gira piano e bacia il naso di un Liam ansante e sfinito - Stai bene? - chiede in un sussurro, cercando di capire dalla sua espressione se gli sta mentendo.

- Non sono mai stato meglio, Louis! - si sporge a baciarlo emettendo un ciocco forte, che li fa sorridere entrambi - E io, sono stato bravo? - chiede come un ragazzino insicuro.

- Vorrei poterti dire che non ho sentito niente, ma ti ho sentito, ed è stato bellissimo! - gli bacia una spalla e si alza per pulirsi, Liam lo segue e ci manca poco che il più piccolo riprovi a farlo impazzire.

- Devi dormire! Domani lavori e anche io! - Liam sporge il labbro in fuori. 

- Cosa c'è ora? - chiede quasi esasperato, Louis sa che se ci riproverà, lo lascerà vincere, ancora. 

- È stato bellissimo anche per me! Grazie per esserti lasciato andare... - lo bacia veloce e gli si accoccola nel petto, prendendo sonno prima che Louis possa ribattere.

Il dottore impiega qualche minuto in più a prendere sonno, non può credere a quello che ha fatto, accarezza i capelli dello splendido uomo che è stretto al suo petto senza capire ancora bene quanto vale per lui tutto quello che sta accadendo, ha talmente tanta paura di sbagliare, di quello che può succedere da non poter evitare di sprofondare in un sonno tormentato da bombe che esplodono e corpi senza vita.

È il corpo di Liam quello che vede al suolo, sulla terra bagnata dalla pioggia; no, non è pioggia è sangue, tanto sangue, ovunque.

Occhi attoniti che fissano il cielo senza vita, esplosioni tutte intorno che Louis non riesce nemmeno a percepire veramente, tocca quel corpo e non riesce neppure ad urlare.

Liam è morto e lui non lo ha potuto salvare.

Si alza in piedi e si guarda attorno, è l'unico vivo, ci sono solo corpi, morte e disperazione.

Sogni mescolati a ricordi che, non importa quante porte chiuda, quando provi a estraniarsi, non lo lasceranno andare mai.

 

°°°°°°°°°

Finalmente siamo entrati nella vera Lilo, questo è forse il pezzo che amo di più della storia, perché inizialmente avevo trovato difficile, anche se li shippavo da matti sul palco, vedermeli in una camera da letto! Poi però, mi sono resa conto scrivendo che non mi era così complicato e le immagini mi uscivano con naturalezza, amo questo Liam (ma quale Liam non amo vi starete chiedendo voi? XD avete ragione! ) un po' spigliato e sempre con il sorriso verso la vita, nonostante tutto, perché dovremmo tutti affrontarla così, guardarci intorno e trovare sempre il bello di ogni cosa che abbiamo, anche se al primo sguardo ci sembra proprio che non ci sia, e poi amo anche Louis, perché è scorbutico e dolce allo stesso tempo, è tanto spaventato e da quello che avrete capito ha un segreto! 

Non so perchè, ma ho finito per lasciarci il cuore in questa storia e so già che sarà una delle mie preferite di sempre, anche se è una mini long! Ci sono tanti messaggi, tante cose che mi stanno a cuore e tanti sentimenti, lacrime soprattutto.

In questa parte amo la scena nella caffetteria e soprattutto la scena di quando Liam sta male e Louis arriva e gli fa il bagno e tutto quello che ne consegue e voi? 

Grazie per tutte le persone che hanno avuto belle parole per questa storia e per tutti i complimenti che mi arrivano in privato e non per come scrivo e per quello che do, sembra stupido ma non lo è, per me vale molto. Lo ripeto sempre ma non mi stancherò mai di dirvelo, siete tutti fantastici e io vi adoro! <3

un bacio

SARA

 

 

   
 
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