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Autore: Ladyhawke83    26/11/2015    4 recensioni
Questa storia si situa direttamente dopo la storia "la Linea dell'oblio la battaglia". Scopriremo nuovi dolorosi antefatti del passato di Vargas e, sia il mago che la druida Isabeau, verranno intrappolati e torturati da colui che ritenevano amico. Buona lettura. A presto Ladyhawke83 (fatemi sapere cosa ne pensate).
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Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The magician's promise'
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Cap III Naufragio e Ripensamento

Da ore la nave era in balia di quello strano mostro marino, o divinità, come si era auto definita all'equipaggio. Pak il suo nome, un gigantesco spirito del vento, dal colore rosato, gli occhi acuti e lunghissime orecchie appuntite, li teneva in ostaggio come se la nave per lui non fosse altro che un giocattolo e il mare una mera pozza in cui farsi un bagno.
Non aveva avanzato particolari richieste, solo un accenno ad un tesoro che la nave trasportava, Callisto immaginò si riferisse alle cassa piena di strani oggetti magici che era ben nascosta nella stiva.
Dorlas era stato curato da Isabeau, che aveva provveduto a rimuovere da lui ogni traccia del veleno usato per tentare di ucciderlo, Mestus purtroppo era stato freddato da Lindir e Vargas stava riprendendo conoscenza in quei momenti.
Quell'essere enorme chiamato Pak continuava a scuotere la nave come fosse un sonaglio, si divertiva facendoli sobbalzare più e più volte, per poi sbatterli sulla superficie dell'acqua con violenza. Isabeau, Dorlas e Callisto si guardarono consapevoli che non avrebbero resistito ancora per molto, il legno della nave continuare ad essere sul punto di spezzarsi.
Si erano dovuti legare con delle corde per non finire fuoribordo in mare aperto.
Lindir sembrava l'unico tranquillo, anzi a volte rideva pure, lo stregone provò più volte l'irrefrenabile voglia di ucciderlo, ma Isabeau lo aveva sempre frenato.
"Oh mio Dio..." Esclamò ad un tratto Dorlas, tutti immaginarono fosse per via dei giochi del mostro Pak, ed invece si trattava di una gigantesca onda, alta più di trenta metri che si stava per abbattere su di loro, un'onda anomala scatenata dai maghi che con quell'incantesimo speravano di arrestare l'avanzata degli orchi sulle navi, senza sapere che in mezzo a tutto ciò c'era anche quella sparuta nave di maghi in fuga, con a bordo i pochi superstiti della battaglia alla linea dell'oblio, ovvero, Vargas, Dorlas, Callisto, il traditore Lindir e la giovane druida Isabeau.
"Ci schiaccerà come formiche! Riparatevi, tenetevi forte!" Urlò Callisto tentando di evocare uno scudo che li proteggesse tutti, ma da solo non era in grado di coprire tutto il perimetro della nave, fu aiutato da Dorlas, mentre Vargas, non potendo ancora usare i propri poteri, per via della debolezza fisica e mentale, cercò invano di convincere quel gigante rosa a trarli in salvo da quell'enorme muro d'acqua che incombeva su di loro.
"Che cosa vuoi? Non abbiamo molto per te, aiutaci, se ci permetterai di salvarci ti daremo quello che cerchi" Disse il mago mezzelfo dai capelli neri all'indirizzo di Pak, sapeva che non poteva dargli la cassa con gli oggetti incantati, ma sperava di poterlo convincere con una promessa di esaudire qualcosa di più grande.
Il gigante capriccioso diede un'altro scossone al veliero, rifiutando la proposta del mago mezzelfo, tutti furono sbalzati nuovamente qua e là, Isabeau perse la presa e finì fuori bordo con un grido, Vargas che era il più vicino alla ragazza, con uno scatto fulmineo l'afferrò proprio poco prima che si schiantasse in mare aperto. Non potendo usare nessun incantesimo al momento, si affidò solo alla sua forza fisica.
Lei tenne gli occhi serrati aspettandosi di finire in acqua, quando li riaprì si trovò sospesa sopra quella enorme distesa di mare in tempesta, la nave pericolosamente inclinata da un lato e la mano di Vargas ed il suo braccio che la tenevano saldamente, però così facendo anche lui si era spinto troppo oltre la balaustra, erano in bilico, sospesi sopra quel baratro di mare mosso, se avessero preso un altro colpo sarebbero finiti entrambi in acqua.
Isabeau lo fissò, lui non ricambiò lo sguardo, era teso nello sforzo di reggerla, ma con il dolore alla schiena non riusciva a issarla al sicuro e lei poteva fare presa con i piedi, poichè le onde ed il vento erano troppo forti.
Si volse verso l'enorme e gigantesca onda che stava per inghiottirli, il suo corpo ondeggiava al vento come una bandiera trattenuto solo dalla mano di Vargas.
"Lasciatemi, me la caverò, sono una druida... potrei trasformarmi in una qualche creatura acquatica e non annegare... Lasciatemi andare, non mi succederà nulla... Mettetevi in salvo..."
Non ne era del tutto sicura, non aveva abbastanza tempo per richiamare a sé la metamorfosi animale e lo schianto con l'acqua da quell'altezza avrebbe anche potuto farle perdere i sensi, facendola inevitabilmente annegare, per non parlare della forza dirompente che avrebbe avuto quella gigantesca onda, una volta che si fosse abbattuta su di lei e su di loro.
Lui non accennò a lasciarla, anche se stava perdendo le forze, Callisto e Dorlas non potevano aiutarlo, impegnati com'erano a restare a bordo della nave e a rinforzare lo scudo difensivo.
"Da qui o ce ne andiamo tutti insieme, o non se ne va' nessuno avete capito? Io non vi lascio...". Dovette urlare per far sentire la sua voce, al di sopra di tutto quel frastuono delle onde, cercò di tirarla su, ma il dolore alla spalla e alla schiena era ancora troppo forte e gli sfuggì un'imprecazione piuttosto volgare; contemporaneamente Pak, stufo del suo gioco, e attirato dalla gigantesca onda, lasciò andare la nave.
Vargas fu sospinto indietro, la mano di lei gli scivolò via dalle dite, la vide precipitare, la chiamò disperatamente. Cercò di lanciare un incantesimo ma non ci riuscì.
Fu sorpassato da Callisto che, fulmineo, si gettò in picchiata per agguantare Isabeau prima fosse inghiottita dalle acque.
Quando lo stregone fu ad un soffio da lei spiegò le ali per frenare la picchiata e la agganciò all'ultimo istante, tanto che finirono entrambi in acqua, ma lui voltandosi di schiena la protesse dall'urto.
La temperatura dell'acqua era gelida, furono attimi concitati, entrambi riemersero poco dopo, il respiro affannoso, la gola bruciata dall'acqua salmastra, la corrente fortissima li allontanò in fretta dal vascello e quell'onda gigantesca incombeva su di loro.
Dorlas all'ultimo momento, mantenendo comunque in piedi lo scudo difensivo, riuscì ad utilizzare la sua abilità evocando una corda incantata che raggiunse Callisto ed Isabeau e li trasse in salvo, tutto questo accadeva sotto gli occhi attenti e angosciati di Vargas, e le risa di Lindir.
"E va bene Pak, o come diavolo ti chiami... Salvaci e io ti darò qualsiasi oggetto incantato tu voglia da quella cassa" Gridò Vargas rivolto alla enorme creatura marina.
Il mostro giocoso tutto contento del suo scambio accettò, prese la nave con sé e attraverso enormi balzi si allontanò dalla gigantesca onda magica che stava per abbatterli tutti.
Tutti si misero al riparo sottocoperta, aspettandosi il peggio, dimenticandosi persino di Lindir ancora legato sul ponte, ad uno degli alberi maestri.
La nave si capovolse più e più volte, e molta acqua entrava dalle crepe degli alloggi. Nessuno osava fiatare, né chiedersi cosa ne sarebbe stato di loro, si strinsero, maghi, stregone e druida in un religioso silenzio, tutti con il fiato sospeso, ascoltando la tempesta, il fragore del mare, le onde, e con la speranza di sopravvivere a tutto quel disastro.
Il tempo trascorse, le ore lunghe come giorni, poi videro la luce del sole filtrare da una spaccatura del legno, non udivano più il fragore del mare, né il vento in tumulto.
Tutto taceva immobile, anche quel che ne restava della nave.
Del gigante Pak nessuna traccia, come non ve era nessuna neanche del baule con il prezioso carico, spariti entrambi, volatilizzati.
Quando il piccolo gruppo uscì allo scoperto dal relitto ebbe una visione che lasciò tutti senza parole. Si trovavano ora in cima ad una collina erbosa, tutto intorno si dispiegava una lussureggiante vallata, con un fiume argenteo sulla destra, qualche centinaio di metri più in basso e montagne dalle cime poco innevate sulla sinistra.
Come ci erano finiti lì dal mare? Si chiesero tutti senza darsi una risposta plausibile, l'unico responsabile di quell'assurdo naufragio doveva essere stato proprio Pak.
Li aveva tratti in salvo in cambio della ricompensa luccicante e magica, ma nessuno di loro aveva idea di dove si trovassero in quel momento.
   
 
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