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Autore: Serendipity__    30/11/2015    11 recensioni
Quando Daryl decide di assecondare suo fratello Merle e di entrare in quella casa fatiscente che ha scelto tra tante altre, non ha idea che al suo interno troverà una persona in grado di cambiare il suo destino.
Quando Beth decide di nascondersi in quella casa fatiscente, sperando che il suo aspetto malandato faccia desistere eventuali visitatori, non ha idea che presto sarà invece raggiunta da qualcuno che stravolgerà la sua vita già così messa a dura prova.
*Dal testo:*
- Prendila, Daryl!
Il grido di quel Merle era risuonato come uno sparo nel silenzio spettrale e l'aveva raggiunta quando si era trovata già sugli ultimi gradini della scala che portava a pianterreno, convinta ormai di potercela fare ad oltrepassare la porta che le avrebbe permesso di dileguarsi nel buio della notte.
Solo che quella dolce illusione si era frantumata nel momento in cui un braccio le aveva circondato la vita, trattenendola in una presa d'acciaio che non le aveva lasciato nessuna speranza di potersi liberare.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buongiorno!
Scusate il ritardo nell'aggiornare, ma è un periodo che ho molto meno tempo per scrivere rispetto a quello che vorrei! Tra l'altro, ci tenevo a questo capitolo, perchè ha decisamente la sua importanza.
Ma non voglio anticiparvi nulla, quindi ci risentiamo nello spazio in fondo.
Buona lettura.
Serena



                                  CAPITOLO  8




La notte appena passata le aveva ricordato la prima trascorsa nel bosco dopo essere fuggita dalla prigione. La morte di suo padre, la perdita di Maggie e di tutti gli altri, unita alla disperazione di essere completamente sola, le aveva impedito di chiudere occhio, nonostante fosse stata sfinita  dalla lunga corsa a perdifiato che l’aveva condotta lontana dalla mandria di vaganti.

Come era successo allora, anche adesso, quando aveva iniziato ad albeggiare, si era ritrovata completamente intirizzita, tanto che aveva dovuto fare uno sforzo immane per lasciare il rifugio di fortuna che aveva trovato nel tronco cavo di un albero, in cui si era rannicchiata per superare la notte.
Una volta in piedi, mentre aveva tentato di sciogliere i muscoli rattrappiti, era rimasta in ascolto dei suoni circostanti. Le erano parsi tutti naturali, soprattutto non aveva colto niente di simile al ringhio prodotto dai vaganti, per cui aveva deciso di muoversi nella direzione da cui stava sorgendo il sole.
L’altra volta quella decisione le aveva portato fortuna, infatti si era imbattuta solo dopo due giorni in una cittadina, magari lo sarebbe stata anche questa volta.
Lo stomaco aveva preso a brontolarle quasi subito, ricordandole che l’ultima volta che aveva mangiucchiato qualcosa, era stato la sera prima, quando ancora era stata in compagnia di Daryl.
“Compagnia” era la parola sbagliata per definire la situazione che aveva vissuto con lui, ma poi aveva pensato che non aveva più nessuna importanza cercarne una migliore, perché poteva considerare quella parentesi chiusa.
Ora doveva concentrarsi unicamente su due cose: procurarsi del cibo per mantenere le forze e trovare un riparo più sicuro dove poter fare il punto della situazione con più calma.
Entrambi gli obiettivi si presentavano difficili da raggiungere, però se non si era arresa prima, quando le sembrava davvero tutto perduto, non lo avrebbe fatto di certo ora che aveva trovato la prova certa che qualcun altro, oltre a lei, era sopravvissuto alla caduta della prigione.
Michonne era stata cento volte più in gamba di lei, quindi lei e Carl dovevano essere sicuramente ancora vivi.
Sostenuta da quel pensiero, Beth camminava prestando la massima attenzione a tutto ciò che la circondava. Aveva fatto solo una breve sosta da quando si era messa in cammino, decidendo di fermarsi più a lungo solo quando aveva avuto la fortuna di imbattersi in alcuni cespugli carichi di bacche commestibili. Dopo averne mangiate una buona quantità, aveva pensato che avrebbe dovuto trovare al più presto il modo di bere qualcosa, però non voleva angosciarsi più di tanto, cullandosi nella speranza che ci sarebbe riuscita prima di iniziare a patire la sete vera e propria.
In questo senso, il freddo era d’aiuto, anche se l’idea di passare un’altra notte come quella appena trascorsa la spaventava indubbiamente.
Quando si era fermata davanti ad un’ampia radura, indecisa se attraversarla o aggirarla rimanendo al riparo nel bosco, era stato anche il momento in cui il destino l'aveva di nuovo tradita.
- Fine della gita, bambolina.
Era stata questione solo di secondi, prima di ritrovarsi con Merle alle sue spalle, pronto a sfilarle la pistola dalla tasca posteriore dei jeans. Immediatamente la mano le era corsa al coltello ancora nel fodero, ma un'altra voce l'aveva letteralmente congelata.
- Io non lo farei, se fossi in te, ragazzina.
Aveva dovuto vederlo con i propri occhi che lui fosse davvero lì, voltandosi e ritrovandolo più minaccioso che mai con in mano la balestra puntata su di lei.
- Oh, bambolina, dovresti vedere la tua faccia in questo momento. L'ultima cosa che ti aspettavi, era di vederci comparire insieme, vero?
La risata di Merle le era rimbombata in testa crudele più che mai, mentre i suoi occhi erano rimasti incollati su Daryl, comparso anche lui solo a qualche metro di distanza da lei.
Mi ha raccontato un mucchio di bugie, non aveva nessuna intenzione di aiutarmi.
Quel pensiero le aveva provocato un'ondata di nausea talmente forte, che aveva dovuto chiudere gli occhi per respingerla.
- No, sul serio, pensavi che bastassero due begli occhioni e un paio di tette per metterci uno contro l'altro?
Dio, Dio, Dio, perchè sono stata così stupida?
- Credevi davvero che eri tu che stavi fottendo lui, e non il contrario?
Quella frase le aveva fatto riaprire gli occhi di colpo, stavolta puntandoli su Merle e il suo ghigno divertito.
E' un mostro, non uomo.
- Oh oh.... adesso capisco!
Scoppiando in una risata che l'aveva fatta rabbrividire, tanto era stata carica di insano divertimento, Merle si era voltato verso suo fratello.
- Sei stato bravo, allora, fratellino! Sei riuscito a fotterla doppiamente! Non solo ti scaldava il letto, ma credeva di farlo anche per una buona causa!
Il cuore le stava battendo così forte, che Beth si era aspettata quasi di vederselo schizzare fuori dal petto.
Fotterla doppiamente? Cosa stava dicendo?
Era tornata a guardare Daryl dritto negli occhi, ma non ci aveva trovato altro che l'azzurro ghiaccio delle sue iridi completamente inespressive.
- Mi scoccia doverlo dire, ma a quanto pare l'allievo ha superato il maestro. Te l'eri giocata bene la partita con lei. Peccato che tu sia stato costretto a scoprire le carte prima del previsto.
Merle era tornato a guardare lei, ammiccando in maniera maliziosa.
- Hai avuto fortuna nel dartela a gambe mentre lui si occupava di quei vaganti in cui vi siete imbattuti, ma sfiga nel non immaginare che ci fossi anch'io nei vostri paraggi.
Quegli occhi scuri che la stavano fissando senza alcuna pietà, le avevano ricordato quelli del Governatore, un altro uomo che si era dimostrato pazzo e crudele. Istintivamente era tornata a cercare quelli di Daryl, ma erano stati sempre freddi e distanti.
- Dopotutto, dovrei ringraziarti, bambolina. Era da tempo che io e Daryl non andavamo a caccia insieme.
Il primo a rompere l'immobilità in cui erano caduti tutti e tre, era stato proprio Merle, allontanandosi da lei e consegnando la pistola che le aveva sottratto a Daryl.
- E' stato divertente, vero fratellino?
Beth lo aveva visto annuire, sulle labbra un mezzo sorrisetto che era stato l'equivalente di un pugno nello stomaco per lei, mentre aveva riposto la pistola nello stesso zaino da cui solo il giorno prima l'aveva tirata fuori per darla a lei.
Avrei potuto ucciderlo e non l'ho fatto.
A quello, si erano accodati mille altri pensieri e tutti uno diverso dall'altro, perchè erano andati in direzioni opposte. Nonostante lo stesse vedendo con i suoi occhi quello che stava succedendo, dentro di lei era comunque iniziata una battaglia che non sapeva come sarebbe finita, perchè in tutto quel parlare di Merle, qualcosa non le tornava.
Non abbiamo incontrato nessun vagante. Mi ha lasciato andare e basta.
- Peccato che sia durato poco. E peccato che tu non sia stata nemmeno una preda molto difficile da inseguire. Ti eravamo già alle costole ieri sera.
Le aveva lanciato uno sguardo maligno, a quel punto, mentre dallo zaino di Daryl era sbucata anche una bottiglia d'acqua che aveva di botto riacceso la sua sete.
- Fosse stato per me, avremmo trascorso la notte riscaldandoci ben bene tra di noi.
Non aveva fatto nessuna fatica ad immaginare cosa avesse avuto in mente l'uomo, perciò aveva mantenuto lo sguardo sulla bottiglia, cercando di ignorare il brivido di paura che le era corso giù lungo la schiena.
- Ma Daryl aveva in mente di darti una lezione diversa, cioè una lunga notte all'addiaccio.
Proprio lui le aveva appena lanciato l'acqua e lei si era affrettata a berne una lunga sorsata, dopo averla afferrata al volo.
- Quale maniera migliore per raffreddarti i bollenti spiriti, eh bambolina? Magari, ora, ti ficcherai in testa che è meglio non mettersi contro i fratelli Dixon.
Aveva preso ancora un'altra lunga sorsata, prima di tornare a posare lo sguardo sui due uomini che la stavano guardando in maniera del tutto diversa. Uno palesemente sincero nell'esprimere la soddisfazione che lei si trovasse in quella condizione di inferiorità, l'altro mostrando una freddezza che non le permetteva di capire cosa stesse pensando in realtà.
- Ti avevo avvisata che il mio fratellino era un vero e proprio segugio, ma come tutte le donne, pensavi di essere più furba. Anche se fossi andata in capo al mondo, ti avrebbe ritrovato, lo sai?
Le stava dicendo tutte quelle cose davvero con la convinzione che lei fosse un gradino al di sotto di loro in quanto donna. E sebbene una parte di lei si fosse ribellata a quell'idea così orribile, aveva tenuto a freno le parole che avrebbe voluto dirgli, perchè sapeva che a pagarne le conseguenze sarebbe stata solo lei.
- Fosse per me, ti avrei lasciato anche in pasto ai vaganti dopo esserci divertiti un pò.
Lei non aveva osato fiatare, perchè negli occhi di Merle si era accesa una luce crudele che aveva spinto il suo cuore di nuovo a battere come un tamburo.
Per lui sono proprio un animale da cacciare, torturare e poi uccidere.
Quel pensiero l'aveva spinta a cercare lo sguardo di Daryl, convinta che qualcosa ci avrebbe visto stavolta, fosse solo stata un'ombra di colpa, ma lui l'aveva fissata senza espressione, proprio come se il suo viso fosse diventato una maschera di pietra.
- Sai, bambolina, dopo un pò mi stufano quelle che non si rassegnano a stare al loro posto.
Aveva riportato l'attenzione su Merle, cercando di intuire se fossero proprio quelle le sue intenzioni.
- Ma pare, invece, che al mio fratellino questa cosa lo stimoli parecchio, tanto che finalmente il suo amico laggiù è uscito dal letargo.
Si era fatto una grassa risata davanti a quella sua stessa battuta, strappando anche a Daryl una smorfia che le era parsa divertita, inducendola ad inserire anche quello tra le cose che non le tornavano, perchè in precedenza si era mostrato infastidito da commenti del genere. Inoltre, Merle era ancora convinto che loro due fossero stati... bè intimi.
Si ritrovava davvero con mille pensieri diversi in testa, senza riuscire a farne emergere uno che potesse considerare vero e inconfutabile. Non tanto su Merle, su cui non aveva alcun dubbio, quanto su Daryl. L'aveva inseguita anche lui, questo era innegabile, eppure non riusciva a credere del tutto che fossero state solo menzogne le sue.
- Quindi, ti consiglio di ringraziarlo per bene quando ne avrai l'occasione, perchè se ti dò un'altra possibilità, è solo perchè lo vuole lui. Con questo, però, non pensare di poterti mettere in mezzo ai fratelli Dixon, perchè questo non succederà mai. Dico bene, Daryl?
Merle a quel punto lo aveva fissato negli occhi con un'intensità che Daryl aveva ricambiato.
Si odiano, ma non possono fare a meno l'uno dell'altro. Si ucciderebbero, se solo non fossero così morbosamente legati.
Non lo avrebbe saputo spiegare, eppure era convinta di quello che aveva appena pensato nel vedere i due fratelli guardarsi così, come se fossero stati da sempre uniti in un rapporto di amore-odio reciproco.
- Giusto, Merle.
La risposta aveva fatto sorridere ancora di più Merle, che dopo averlo guardato ancora per alcuni secondi dritto negli occhi, era tornato a guardare lei.
- Capito, bambolina? Tienitelo bene in mente, perchè non ti darò un'altra occasione se te la svignerai di nuovo.
E quella minaccia, reale come lo era stato il gesto che le aveva rivolto di tagliarle la gola, aveva sancito del tutto la fine della sua breve libertà.


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- Non hai mai avuto l'intenzione di aiutarmi veramente.
Daryl avrebbe potuto scommettere qualsiasi cifra sull'indovinare quale sarebbe stata la prima accusa che gli avrebbe mosso contro. Si era sentito i suoi occhi addosso per tutto il tempo, mentre insieme a Merle, avevano percorso buona parte della strada per tornare al punto di partenza, cioè il magazzino che avevano visitato il giorno prima.
Dopo che suo fratello le aveva illustrato come erano andate le cose, almeno nella versione in buona parte inventata che lui gli aveva fornito, lei non aveva aperto più bocca, limitandosi a seguirli come un'automa.
- Mi hai rifilato un sacco di stronzate.
Se doveva essere del tutto sincero con se stesso, avrebbe pure scommesso sul fatto che non si aspettava che lei avrebbe avuto il coraggio di affrontarlo, almeno non subito, invece non appena Merle si era allontanato per andare a fare un pò di legna, si era fatta subito sotto.
- Vorrei averti ammazzato.
- Questa l'ho già sentita, mi pare.
Quello su cui mai, e poi mai, avrebbe scommesso, era che lei trovasse il coraggio di colpirlo così come aveva appena fatto: il rumore dello schiaffo che lo aveva centrato in pieno sulla guancia era risuonato come uno sparo nel silenzio di quella costruzione mezza diroccata.
Sicuramente se l'era meritato, non tanto per quella risposta sarcastica, ma quanto per averla coinvolta in una situazione ancora più difficile. Infatti era stato costretto a rifilare altre bugie più pesanti a suo fratello e la conseguenza era che adesso avrebbe dovuto dimostrare almeno in parte che fossero vere.
- Okay, ragazzina, adesso che hai chiarito il concetto, cerca di renderti invisibile. E' la cosa migliore che puoi fare.
Aveva sperato davvero di poter raggiungere il magazzino entro sera, ma il fatto che si fosse messo a nevicare li aveva rallentati, obbligandoli a cercare un posto dove trascorrere la notte. Nonostante la loro capacità di orientarsi nei boschi, avevano deciso che non era il caso di rischiare. Oltre al maltempo, avrebbero dovuto anche guardarsi dai vaganti e da altri eventuali pericoli, perciò non ci avevano pensato su due volte quando si erano imbattuti in quel rifugio di fortuna. Doveva essere stato un fienile o qualcosa del genere, prima che una buona parte del tetto crollasse, rendendolo inutilizzabile.
- Non mi fai più paura, stronzo! Ora l'ho capito davvero che non ho più niente da perdere con te!
Forse era stata sul punto di colpirlo ancora, o forse solo di insultarlo, in ogni caso lui era stato più veloce nello spintonarla via, mandandola con il culo per terra.
- Non rompermi più i coglioni, adesso non è aria per i tuoi fottuti capricci.
Lei era stata troppo presa dal suo sfogo, lui invece si era accorto che non sarebbero più stati soli un attimo prima che Merle ricomparisse con le braccia cariche di legna, chiaramente incuriosito da quello che stava succedendo.
- Bambolina, non l'hai ancora capito che ha un gran brutto carattere il mio fratellino?
Le aveva strizzato un occhio, inducendola a riportare lo sguardo su di lui e facendogli capire che, nonostante tutto, continuava a temerlo di meno rispetto a Merle.
- Dillo al vecchio Merle, cosa volevi. Magari posso soddisfarli io, i tuoi capricci!
Ovviamente non si era risparmiato una delle sue battutacce, ottenendo in risposta da lei un completo silenzio.
- Come vuoi. Però, se cambi idea, fammi un fischio.
- Piantala, Merle, e accendi piuttosto quel fuoco. Non ho intenzione di mangiarmelo crudo questo.
Aveva ripreso in mano l'unico coniglio che era riuscito a tirare fuori dalla tana trovata qualche ora prima, mettendosi a scuoiarlo con più forza del necessario per scaricare in qualche maniera la tensione che quella forzata convivenza con Merle gli provocava.
Infatti, sin da quando avevano deciso di fermarsi, il suo pensiero era andato più volte al fatto che suo fratello di certo non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione per metterlo alla prova con la ragazzina.
- Non essere geloso, fratellino! Volevo solo vedere quanto ti era fedele, no? E' importante, sai, avere sempre il controllo della situazione. Anche quando si tratta delle donne.
Era certo che stesse per buttarsi in uno dei suoi discorsi deliranti, perciò lo aveva interrotto subito.
- Grazie, ma come vedi me la sto cavando alla grande lo stesso.
Intento a costruire un fuoco da campo, lo aveva sentito sghignazzare per bene.
- Se devo essere sincero non ci avrei scommesso su nemmeno un dollaro. Mi ero quasi convinto che fossi davvero diventato frocio, sai?
Gli aveva lanciato un'occhiata degna di lui, divertimento misto a sospetto, poi però aveva scosso la testa, ghignandosela ancora.
- Invece hai persino fatto fuori Scott. Che poi, a dirla tutta, stava sul cazzo un pò anche a me. Guardava un pò troppo anche la mia Daisy.
Non gli era sfuggito come la ragazzina fosse inorridita davanti a quell'ultima affermazione ed era stato un bene che invece Merle non lo avesse notato. Probabilmente avrebbe insistito di più sulla cosa, giocando anche con lei in quella sua maniera malata.
Sta sempre peggio.
Quel pensiero ormai emergeva sempre più spesso in mezzo a tutti gli altri. Riuscire ad ignorarlo gli costava il doppio della fatica quando la ragazzina era presente, perchè il suo istinto di protezione gli gridava di tenerla al sicuro soprattutto da suo fratello.
- Questo mi fa pensare che forse dovremmo trovare una ragazza anche per Bob. Da quando gli hai ucciso il compare, non fa altro che cercare il modo per parlarmi male di te.
Quella era una frecciata tutta per lui, un avviso a non dimenticarsi che comunque era sotto osservazione in un certo senso.
- E' stato lui, sai, ad insistere perchè tornassimo al magazzino.
Okay, più che sotto osservazione, quello era un avvertimento bello e buono. Bob lo controllava e anche lui forse lo stava facendo.
- Sì, hai ragione. Probabilmente se avesse altro da fare, non romperebbe così i coglioni agli altri.
Si sentiva come su una lastra di ghiaccio pronta a rompersi alla minima mossa sbagliata. Meno parole e più fatti, ecco cosa gli serviva adesso. Solo che nei fatti, voleva dire tirare in mezzo anche la ragazzina, e questo era un grandissimo ostacolo.
- Quindi sei d'accordo con me, fratellino?
Non si trattava solo di Bob, si trattava di essere d'accordo sul fatto di poter contare ancora su di lui, che non stava quindi pensando di scaricarlo.
- Sì, certo che sono d'accordo.
Quella era una balla fatta e finita, ormai lui lo sapeva e ci stava scendendo a patti un poco alla volta. La ragazzina, invece, non poteva averne ovviamente certezza, per cui aveva preso la cosa in maniera del tutto diversa. Gli aveva infatti rivolto uno sguardo che diceva quanto lo avrebbe voluto vedere veramente morto.


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- Ragazzina, quando torneremo dentro, non pensare di andare a rintanarti chissà dove. Dovrai sistemarti accanto a me, chiaro?

Alla fine era stata costretta a dovergli dire che aveva bisogno di andare in bagno. Aveva sperato di poter tirare il mattino dopo, ma la sua vescica non era stata dello stesso parere.
Perciò, facendosi quasi violenza, si era dovuta rivolgere a Daryl. Il quale, ovviamente, l'aveva scortata fuori proprio come se fosse stata una prigioniera. Grazie a Dio era stato buio pesto e inoltre le aveva concesso un pò di privacy, voltandole le spalle. Lo aveva capito perchè aveva visto sparire la punta rossa della sigaretta che si era acceso nell'attesa.
Solo che le aveva appena fatto saltare il cuore in gola con quella richiesta che sembrava voler anticipare qualcosa di assolutamente spiacevole per lei. Per cui non era stata capace di rispondergli subito, non tanto perchè non lo volesse, ma proprio perchè le era mancato il fiato per farlo.
- Ehi, mi hai sentito?
La presa sul braccio era stata decisa nel trattenerla e voltarla verso di lui. Anche inutilmente, perchè tanto con quel buio non riuscivano comunque a vedersi chiaramente in faccia.
- Sì.
- E allora rispondimi, cazzo!
La voce era stata decisa tanto quanto la stretta che ancora le teneva il braccio.
- Cosa vuoi fare?
La tensione aveva fatto emergere, alla fine, quella domanda che il suo cervello aveva formulato subito dopo la richiesta di Daryl.
- Niente di quello che ti stai immaginando, ragazzina, perciò non ti agitare.
Non si era nemmeno resa conto che aveva iniziato a divincolarsi, costringendolo a rafforzare la presa ulteriormente.
- E dovrei ancora fidarmi di te?
- Sì, se non vuoi doppia compagnia, stanotte.
Qualcosa nella voce di Daryl l'aveva indotta ad immobilizzarsi di colpo. Qualcosa di tremendamente sbagliato: rabbia e... imbarazzo? Era stato sulla parola "compagnia" che la sua voce si era incrinata, o almeno così le era sembrato.
- Cosa significa "compagnia"?
- Rientriamo.
Lo aveva provocato apposta e la sua non risposta l'aveva indotta ad insistere.
- Cosa vuoi farmi?
Era stata diretta, anche se il tremore che la stava scuotendo non era affatto dovuto al freddo che sentiva, ma più per la tensione che le aveva annodato lo stomaco.
- Cristo, non te la cuci proprio mai quella cazzo di bocca.
Aveva fatto per trascinarla dentro con sè, ma lei aveva trovato il coraggio di opporsi, puntandogli le mani sul petto.
- No, voglio che mi dici la verità! Ho il diritto di saperlo!
Quello che la stava distruggendo più di tutto, sin da quando l'avevano ripresa, era stato ovviamente l'essersi illusa che Daryl avesse avuto davvero l'intenzione di aiutarla, tanto che alla fine aveva deciso davvero di lasciarla andare. Si era cullata in quell'idea sino a che il mondo, invece, le era nuovamente crollato addosso.
- Cazzo, cazzo, cazzo! Perchè non te lo vuoi ficcare in testa che è proprio perchè non voglio farti un cazzo se siamo in questa situazione!
L'aveva scossa con forza, stavolta, ringhiandogli quelle parole a pochi centimetri dal viso. Lo aveva capito perchè aveva sentito il suo fiato riscaldarle la punta del naso.
- Merle e Bob ci stavano quasi sicuramente seguendo stamattina, non l'hai ancora capito, ragazzina?
Solo che non aveva avuto il tempo di controbattere nulla, perchè erano successe due cose contemporaneamente: il fascio di luce di una torcia elettrica aveva rotto il buio e la bocca di Daryl si era immediatamente schiacciata contro la sua.
- Ehi, fratellino, ma dove cavolo sei fini... oh, oh... ora capisco!
Beth aveva colto appena la voce di Merle sopra il rombare del suo stesso sangue, totalmente sconvolta dal fatto che Daryl la stesse baciando veramente. Perchè non si era più limitato ad appoggiare le labbra sulle sue, ma l'aveva costretta ad aprirle per avere accesso totale alla sua bocca. Aveva già baciato dei ragazzi, ma avevano avuto tutti il suo permesso per farlo. Lui, invece, le aveva imposto quel bacio con la forza, imprigionandola contro di lui.
- Bè, dovresti continuare dentro, direi che è meglio non rischiare il culo qua fuori!
Ma la lingua che ora stava accarezzando la sua, in un bacio che aveva preso una direzione completamente diversa da quella che lei si era aspettata, non aveva dato segno di voler smettere.
- Al diavolo, fai un pò quello che ti pare!
Paralizzata dal fiume di emozioni che scorrevano dentro di lei, non era riuscita a fare altro, se non subire quel bacio così intimo e... profondo. Perchè di certo non era stato delicato come quelli di Zack, e nemmeno incerti come quelli di Jimmy,  quello era il bacio di un uomo pienamente consapevole di quello che stava facendo.
Poi all'improvviso, come era iniziato, era anche finito. Le sue labbra erano state di nuovo esposte al freddo intenso della notte, come anche il suo corpo, allontanato di colpo da quelle stesse braccia che l'avevano stretta sino a qualche secondo prima.
- Muoviti, dobbiamo rientrare.
Non sapeva nemmeno lei cosa sarebbe dovuto succedere esattamente dopo quel bacio, forse avrebbe dovuto provare a scappare, perchè se era stato un avviso di quello che sarebbe potuto succedere dentro, si rendeva conto di essere nei guai fino al collo.
Eppure... eppure non era riuscita a prenderla quella decisione, non certo perchè più spaventata dall'idea di affrontare i vaganti o altri pericoli, rispetto a quello che avrebbe potuto farle Daryl.
Forse, se non aveva pensato di fuggire, era stato più per il fatto che l'uomo accanto a lei, aveva iniziato a tremare violentemente. Lo aveva percepito nel momento in cui l'aveva spronata a rientrare con lui, sfiorandole appena una spalla e affiancandola per guidarla nel buio pesto della notte verso il loro riparo.
Ecco cosa le aveva impedito di scappare: la sensazione, forte ed inequivocabile, che lui fosse stato ancora più sconvolto di lei per quel bacio che le aveva appena imposto.


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Il tremore che lo aveva colto subito dopo aver baciato la ragazzina, non era diminuito di una virgola nemmeno a distanza di ore. Non lo sapeva nemmeno lui come aveva fatto a reggere le occhiate maliziose che Merle aveva continuato a lanciargli per tutto il tempo che gli ci era voluto per sistemarsi nell'angolo più riparato del fienile, seguito docilmente da Beth.
In realtà non sapeva nemmeno come aveva fatto a non andare fuori di testa anche con lei, limitandosi a lanciarle un paio di occhiate significative sul fatto che valeva ancora la regola di dovergli restare vicino.
Cristo, l'ho fatto davvero. L'ho baciata.
Quello era il pensiero che continuava a ronzargli in testa proprio come un disco inceppato nello stesso punto. La sua mente sembrava incapace di staccarsi da quell'idea che aveva preso il sopravvento nel momento in cui Merle si era affacciato sulla porta per cercarli.
L'istinto gli aveva detto che se li avesse trovati a discutere sarebbe stata un'ulteriore prova a suo sfavore, perciò aveva agito altrettanto d'istinto, baciandola contro la sua volontà.
Era pienamente cosciente di non essere mai stato una brava persona, lo diceva il fatto che aveva sempre dato retta a suo fratello, anche dopo l'apocalisse, quando aveva iniziato a peggiorare ulteriormente nel prendere le sue decisioni.
Però sin da quando avevano trovato la ragazzina, aveva giurato a se stesso che non le avrebbe mai fatto del male, a qualsiasi costo. Invece, ora, aveva appena tradito quel giuramento, arrivando persino a provare delle dannate emozioni! Perchè sì, quello che lo stava uccidendo maggiormente, era il fatto che quel bacio lo aveva turbato più del dovuto.
Cristo, alla fine non sono altro che un fottuto pervertito proprio come lui!
Lo sguardo gli era andato sulla sagoma del fratello, steso dalla parte opposta rispetto a loro. La dimostrazione che quel bacio aveva funzionato, stava proprio nel fatto che non aveva avuto problemi nell'addormentarsi di schianto, lasciando a lui il primo turno di guardia.
Fottuto bastardo, alla fine mi hai fatto fare quello che volevi ancora una volta.
Anche quel pensiero continuava a tormentarlo, l'idea che in qualche maniera Merle avesse ancora guidato le sue azioni. Lui aveva creduto di proteggere la ragazzina facendo finta di assecondare le sue paranoie, invece si era scavato una fossa profonda da solo, perchè si era ritrovato più che mai invischiato in quella storia con lei.
Ed era stato proprio su di lei che aveva spostato poi lo sguardo, certo che non stesse affatto dormendo come invece voleva fargli credere. Sdraiata di spalle, si era raggomitolata su stessa, un braccio sotto il viso a farle da cuscino.
Cristo, l'ho fatto davvero. L'ho baciata.
Probabilmente sarebbe impazzito nel continuare a pensarci, ma nello stesso tempo il ricordo di come era stato baciarla, gli riscaldava il sangue.
Avrebbe voluto dare la colpa al fatto che, in fondo, non toccava una donna da molto tempo. Ma sapeva che si sarebbe soltanto detto una balla ancora più grossa, perchè ne aveva avute altre di occasioni, ma non aveva mai avuto voglia di coglierle.
Ad essere vero, era soltanto il fatto che non aveva programmato di baciarla, poi, per il resto, gli era piaciuto proprio perchè si era trattato di lei, e non di un'altra qualsiasi.
Cristo, Daryl, ma che cazzo stai facendo?
Forse era già impazzito e nemmeno se ne era accorto. Forse era così che funzionava anche la mente di Merle, ed essendo fratelli, anche lui era destinato a fare la stessa fine.
Sul serio, che cosa stava combinando? Stava ingannando lei, ma soprattutto se stesso, nel dire che voleva soltanto proteggerla da suo fratello? Era davvero solo quello l'unico motivo che l'aveva spinto a ficcarsi in quella situazione?
O forse, c'entrava il fatto che per la prima volta nella sua vita, si era sentito bene all'idea che qualcuno si fidasse di lui, facendolo sentire una persona migliore rispetto a quello che era?
Certo, proprio una persona migliore. Cristo, hai baciato una ragazzina contro la sua volontà!
Dopotutto, però, se riusciva ancora a formulare un pensiero del genere, voleva dire che non era ancora andato del tutto fuori di testa. Perciò c'era ancora la speranza che stesse davvero cercando una soluzione che potesse liberarla definitivamente da loro due.
Aveva riportato lo sguardo sul fuoco che stava tenendo acceso per intiepidire almeno un pò l'aria intorno a loro, cercando di sgomberare la mente per arrivare a prendere davvero la decisione migliore.
Ce n'è una soltanto che puoi prendere, Daryl.
Era stato proprio come sentire una voce dal di fuori, di qualcuno che lucidamente gli aveva fatto capire che non poteva più nascondersi dietro alle mille scuse che aveva accampato con se stesso finora.
O sei fuori, o sei dentro.
Le sfumature di grigio non potevano più funzionare, perciò alla fine, aveva scelto di non ignorare più la realtà dei fatti.


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Beth aveva creduto che fosse giunta l'ora del suo incubo peggiore, dopotutto. Quando aveva percepito il movimento accanto a sè, era stato troppo tardi, Daryl le aveva già posato una mano sulla bocca, stringendola a lui.
- Sta calma, ragazzina, non voglio farti niente.
Dopo i primi secondi di paralisi, ovviamente la paura l'aveva spinta a reagire, cercando di scrollarselo di dosso. Solo che era stato inutile, perchè la sua forza era stata poca cosa in confronto a quella dell'uomo.
- Calmati! Devi stare a sentirmi.
Glielo aveva sussurrato di nuovo in un orecchio, mettendoci più convinzione questa volta, mentre la tratteneva ancora contro di lui.
- Dobbiamo andarcene finchè possiamo.
Quelle parole avevano avuto il potere di penetrare attraverso la paura e la confusione, facendola calmare un poco.
- Prima, però, devo mettere fuori uso mio fratello.
Si era irrigidita, a quel punto, completamente spiazzata.
Dio, cosa devo fare? Gli devo credere?
Come sempre, si era rivolta a chi credeva potesse ascoltare le sue preghiere, sperando in una risposta concreta. Anche se sapeva già che non sarebbe arrivata, perchè tutto dipendeva da lei, punto e basta.
- Devi restare in silenzio, sino a che non l'avrò fatto, okay?
Le stava chiedendo aiuto o glielo stava ordinando? Ormai Beth non era più in grado di capirlo davvero. Da quando l'aveva baciata, non aveva fatto altro che pensare e ripensare a tutto quello che era successo sino a quel momento, per tentare di capire cosa volesse davvero da lei quell'uomo.
Era ancora un alleato o veramente un nemico?
Ovviamente non aveva trovato una risposta certa, e adesso di nuovo la sorprendeva con quella richiesta. Di nuovo sembrava che volesse imboccare una strada in suo favore.
- Lo so che quello che ti sto chiedendo è assurdo... ma devi ancora fidarti di me!
Sì, era assurda quella parola in bocca a lui, però comunque glielo stava chiedendo. Cosa doveva fare lei a quel punto? Cosa avrebbe potuto rischiare più di quello che stava già rischiando? Lui, in fondo, avrebbe potuto fare lo stesso di lei quello che voleva, con o senza suo fratello, giusto?
Durante quelle ore in cui aveva finto di dormire, aveva ripensato a lungo sul perchè l'avesse baciata proprio quella sera, quando aveva avuto la possibilità di farlo altre mille volte. Una parte di lei non aveva voluto sentire ragioni, l'aveva fatto contro la sua volontà e basta. Ma una parte di lei aveva accettato l'idea che lo avesse fatto soltanto perchè era sbucato fuori suo fratello mentre stavano discutendo.
In quel momento, più che mai, era ritornata col pensiero a Rick, obbligato a dover decidere per sè e per gli altri un'infinità di volte. Lo aveva ammirato nel suo coraggio, e adesso si sentiva in dovere di dimostrargli che a qualcosa era servito il suo sacrificarsi per loro.
Comunque fosse andata a finire con Daryl, avrebbe dovuto combattere, sia pure con lui o contro di lui. Non poteva più permettersi il lusso di rimanere passiva, Rick aveva insegnato a tutti loro cosa volesse dire non arrendersi mai ed era arrivato il momento di metterlo in pratica una volta per tutte.


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Lo aveva messo ovviamente in conto che la ragazzina non si sarebbe più fidata veramente di lui. Perciò l'aveva tenuta sotto controllo sin da quando avevano abbandonato il casolare, dopo che aveva stordito Merle con un colpo alla nuca.
Quello era stato il momento in cui aveva davvero realizzato che non sarebbe più stato possibile tornare indietro: aveva deciso di non vivere più all'ombra di suo fratello, prendendosi le proprie responsabilità come non aveva mai fatto prima in vita sua.
Fortunamente aveva smesso di nevicare poco dopo che si erano messi in marcia, rendendo la visibilità nel bosco appena migliore. Era rimasto in ascolto ad ogni passo, cercando di distinguere ogni minimo rumore intorno a loro, per prevenire il più possibile eventuali attacchi da parte dei vaganti.
Nonostante il compito lo avesse assorbito totalmente, una parte di lui era rimasta sintonizzata sulla ragazzina e sulle sue intenzioni. Aveva percepito distintamente la tensione che l'aveva spinta più volte a rivolgergli quasi la parola, per poi desistere all'ultimo momento. Tra di loro c'era ovviamente tutto ciò che era già successo in precedenza, con l'aggiunta ora di quel bacio che lui le aveva imposto con la forza.
Avevano camminato senza sosta finchè non erano sbucate le prime luci dell'alba, e poi nemmeno allora si erano fermati, continuando sino a che non si erano imbattuti in un corso d'acqua.
A quel punto le aveva spiegato che la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di compiere un lungo tratto immersi, per avere così più probabilità di far perdere le loro tracce nel caso Merle fosse stato deciso a seguirli.
Su quello Daryl non aveva avuto dubbi: suo fratello non gliel'avrebbe mai perdonato quel tradimento. Rimaneva solo da capire se lo avrebbe inseguito da solo o se sarebbe andato prima in cerca di rinforzi. In ogni caso, era comunque indispensabile mettere più distanza possibile tra di loro. Lo avrebbe voluto rincontrare, solo quando si fosse già liberato della ragazzina.
Era stato sincero nel dirlo anche a lei, sperando che fosse un'ulteriore prova della sua buona fede. Ma, ovviamente, era stato troppo sperare che gli credesse. In fondo se erano ancora insieme, lo erano soltanto perchè lei non era armata.
Probabilmente, gli avrebbe piantato davvero una pallottola in testa, questa volta.
Probabilmente, lui gliel'avrebbe anche permesso di fare, se non fosse stato che morto lui, lei sarebbe stata di nuovo sola.
E se aveva fatto fatica a lasciarla andare la prima volta, ora proprio non riusciva a concepirlo. Non dopo che aveva fatto tanto per proteggerla da tutti, persino da se stessa.
Quindi, aveva deciso che disarmata lo sarebbe stata ancora per un pò, almeno sino a quando il destino non gli avesse concesso un colpo di fortuna, magari come imbattersi davvero nei suoi amici, quelli di cui non era riuscito a trovarne traccia intorno al magazzino, oppure in qualche altro sopravvissuto che si fosse rivelato degno della sua fiducia.
Sì, mi spiace ragazzina, ma dovrai sopportarmi ancora per un pò.
Giusto o sbagliato che fosse, aveva deciso che si sarebbe occupato di lei sino in fondo, facendosi carico di quelle responsabilità che sinora non aveva mai veramente affrontato, perchè aveva sempre e solo voluto pensare a se stesso.







*Spazietto autrice che approva la scelta di Daryl*


E voi? Che ne pensate? Riuscirà davvero a portarla sino in fondo questa volta? E quel bacio? Immagino che non ve lo aspettavate. Bè, nemmeno loro due se lo aspettavano, però ogni azione ha una conseguenza, questo credo che lo abbiano capito entrambi.
Un bacio su cui riflettere e che, prima o poi, dovranno affrontare. Sempre che rimanga l'unico... *risata crudele dell'autrice che sa già tutto*.
Come sempre vi ringrazio per essere qui a seguirmi con costanza ed entusiasmo! Spero di essere sempre all'altezza delle vostre aspettative.
Baci e a presto.
Serena

  
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