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Autore: Khaleesi_Hale    01/12/2015    0 recensioni
GLI HUNGER GAMES. NON MI SEMBRA VERO CHE SARO' IO QUEST'ANNO A RAPPRESENTARE IL MIO DISTRETTO. NON SONO PRONTO, ANCHE SE FACCIO IL DURO ESTERIORMENTE, DENTRO HO PAURA. TEMO ANCORA DI PIU' QUELLO CHE SUCCEDERA' DA QUANDO CLOVE MI HA DETTO CHE SARA' LEI , IL TRIBUTO FEMMINA DEL NOSTRO DISTRETTO. DEVO SALVARLA IN QUALCHE MODO, IO LA AMO E LEI DEVE TORNARE. PENSO A TUTTO QUELLO CHE POTREI FARE PER PROTTEGERLA MA, ALLO STESSO TEMPO LA PAURA PRENDE IL CONTROLLO DELLA MIA MENTE, E INIZIO A IMMAGINARE A LE COSE ATROCI CHE POTREBBERO CAPITARLE.LA MIA PAURA AUMENTA , E A BREVE I GIOCHI HANNO INIZIO. NON SO SE RIUSCIRO' A UCCIDERE QULCUNO, MA PER CLOVE FAREI DI TUTTO. E MENTRE ME NE STO QUI SEDUTO AD ATTENDERE IL GIORNO, DELL'INIZIO DI QUESTO INFERNO PENSO A COME PUO' UN SOLO UOMO AD OBBLIGARE MIGLIAIA DI PERSONE A UCCIDERSI FRA LORO, A FARLE MORIRE DI FAME NEI DISTRETTI SENZA IL MINIMO RISENTIMENTO.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cato. ~Il viaggio in treno durò ancora un pò. Sul tavolo vicino ai sedili dove eravamo seduti c'era un piccolo buffet. Avevo notato un vassoio sul lato sinistro della tavola con i miei dolci preferiti. Braunies al cioccolato fondente con ripieno alla menta e polvere di peperoncino. Noto anche che Clove ha gli occhi ancora lucidi, e che qualche lacrima continua a scivolarle sulle guancie. Così timidamente mi alzo mi avvicino al tavolo e prendo due braunies, uno per me e uno per lei, per farla tranquillizzare un pò. E poi si sa che il cioccolato rende felici. Gle lo offro su un fazzoletto. Lei si volta, si asciuga le lacrime, mi sorride e lo addenta senza pensarci due volte. «-Non credo che nell'arena ci siano queste delizie, dobbiamo approfittarne.» Le dico sorridendo. Fa un cenno di approvazione con la testa, e poi si lecca la farcitura alla menta rimastagli sulle dita. Sto per addentare il braunie qando il treno si ferma. «-Siamo arrivati» Dice l'inviato di Capitol entrando nella nostra cabina. Mi sale un groppo alla gola. Sento il fischio del treno poi niente. Nessumo dice nulla, c'é un silenzio talmente assordante che quasi sento il sangue scorrermi nelle vene. Clove é come pietrificata, ha gli occhi sbarrati fissi su di me. "É finita" penso. Non possiamo già essere arrivati a Capitol City. Prendo Clove per io polso e la trascino giù dal treno. Ad attenderci ci sono due pacificatori e un altro uomo. Ha gli occhi verdi, é molto alto e porta una camicia gtrigio-scuro in contrasto con i capelli biondo platino. Si avvicina a noi due e sussura freddamente: «-Sono il vostro mentore, andiamo»- fece un cenno con la testa ai due pacificatori e ci incamminiamo. Alle mie spallevedo scendere dagli altri vagoni quelli che divrebbero essere i trubuti degli altri distretti. I pacificatori ci scortano dentro a quella che sembrerebbe una stazione. Io continuo a fissare il nostro nuovo mentore... HO CAPITO! Che stupido come ho fatto a non riconoscerlo subito. É Langdon Briett il vincitore dei 61° Hunger Games del nostro distretto. É riuscito a guadagnarsi la vittoria in solo due settimane. Seguiva i tributi avversari uno ad uno e gli spiava da in cima gli alberi. E quando era il momento giusto gli scagliava una freccia in mezzo agli occhi. Ne uccise 21 mi pare, il primo fu il suo compagno di distretto. É cambiato molto in questi anni, é sciupato e poco curato ha l'aria di uno che non dorme da mesi. I miei pensieri vengono interroti appena varchimo la soglia dell'uscita della stazione. Un'orda di capitolini é sui bordi della strada che esulta, sorride e fischia. Non ci vedono come ragazzine che tra poco saranno costretti ad uccidersi fra loro ma un passatempo divertente da vedere la sera sul grande schermo. I grattacieli intorno a noi sono immensi, sono talmente alti che si perdono in mezzo alle nuvole e hanno forme stranissime. I capitolini sono anche peggio. Sono tutti vestiti con abiti di colori sgargianti, talmente accesi da essere accecanti. Sono ricoperti di strass e piume e hanno strane forme. Portano strani capelli e sono truccati in modo a dir poco eccessiavo anche gli uomini. La maggior parte di loro ha i capelli colorati. Arriviamo di fronte ad un parcheggio dove ci sono posteggiate 12 macchine grigie. I pacificatori ci fanno salire e con noi sale anche Langdon. Così fanno anche gli altri tributi con i loro mentori. Dopo poco arriviamo davanti a un gigantesco palazzo nero. Scendiamo dall'auto Clove ha lo scguardo rivolto verso il basso. Entriamo dentro il palazzo e Langdom ci informa: «-Forza andiamo all'ascensore noi siamo all'11° piano uno dei più belli dopo il 12 dove stanno i tributi del distretto 1. A scendere i piani sono sempre più orrendi. Siete fortunati.» «Pff..fortunati»-sussurro. Arriviamo al nostro piano. Langdon fa il saluto militare ai due pacificatori e apre la porta della nostra stanza. É immensa. A destra c'é una cucina con un frigorifero a due ante, al centro un enorme salotto con quattro divani enormi e un televisore. A sinistra una tavola da pranzo già apparecchiata, vicino alle vetrate un pianoforte. In un angolo ci sono delle scale color argento che penso portino alle camere da letto. Anche Clove rimane allibita dal lusso di tutto questo. Seduta su uno dei divani c'é una donna vestita completamente di azzuro (anche i suoi capelli lo sono) e il suo lungo vestito e ricoperto di goccioline di stoffa di un blu più scuro. É bella per essere una capitolina. «-Ciao ragazzi! Mi chiamo Loran e sono qui per prendermi cura di voi e darvi una mano prima che andite nell'arena.» Sia io che Clove le facciamo un cenno con la testa per salutarla. «-Forza venite abbiamo alcune cose su cui discutere prima di cenare»- dice freddo Langdon. Cena!? Senza rendermene conto si era già fatto buoi, in effetri non avevo idea di che ore potessero essere. Ci sediamo nel divano che risulta di fronte la televisione. Il silenzio di Clove mi preoccupa. Langdon accende la tv e ci fa vedere le foto di un ragazzo e di una ragazza. «-Marvel e Glimmer. Sono i tributi del distretto 1. Favoriti da Capitol proprio come voi d'altronde. Dovrete farveli alleati quando si é in gruppo si uccidono più avversari!»- riprende fiato- «non hanno un'abilità in particolare, sanno cavarsela sempre e comunque sono bravi combattenti.» Va avanti cosí per mezz'ora dandoci informazioni sui tributi di tutti i distretti che dovremmo affronatre e facendoci vedere le loro foto. «- Lei é la ragzza del 12, quest'anno non siete gli unici volontari.»dice. «-Qualche domanda?» «-Si.»-dice in tono secco Clove-« se dovessimo arrivare alla fine, solo io e Cato, cosa divremmo fare?» «- Come non te lo hanno insegnato?! O lottate fiché uno non uccide l'altro, o uno dei due si fa fuori. La tua domanda é molto stupida!.» Stringo i pugni. Non deve parlarle in modo cosí brusco. Lui nota che sono irritato. «-Che ti prende ragazzino?» «-Niente.» «-Tutto qui?!»-dice scocciata Clove- «-Ci dai due informazioni messe in croce sugli altri tributi e basta?! Tu dovresti essere qui per aiutarci! Darci consigli su come soppravivere, qual'é il posto migliore dove dormire la notte. Queste cose non ce le ha insegnate nessuno! Ci hanno solo addestrati a uccidere a far soffrire gli altri a non avere nessuna pietà!»-riprende fiato e alza il tono della voce-«- Gli addestratori non sono mai stati là dentro, TU SI! SAI COME FUNZIONE COME VA A FINIRE, COSA SI PROVA. PERCHÉ SONO PIENAMENTE SICURA CHE PER QUANTO POSSIAMO ESSERE SPIETATI E BEN ADDESTRATI, ANDARE AVANTI DOPI AVER UCCISO QUALCUNO NON É COSÌ SEMPLICE DEVI DIRCI COME COMPORTARCI SOCA FARE! Ma tu non muovi un dito, é come se non ti interessasse la nostra sopravivenza. SEI INUTILE.» Quello che succede dopo avviene molto rapidamente. Langdon alle parle "sei inutile" scatta in piedi, va verso Clove e le tira uno schiaffo. Lei cade a terra, sta per tirarle un calcio ma io lo tiro via e lo spintono. Siamo frotnte contro fronte,abbiamo entrambi il respiro pesante. «-FERMATEVI! SMETRETELA! NON C'É BISOGNO DI FARE COSÍ!»- Urla Loran mentre aiuta Clove a rialzarsi. Langdon non le da ascolto. Mi scaraventa contro il muro, sta per tirarmi un pugno quando... Si ferma. Sia aggiusta il colletto della camicia, prende la bottiglia di vino che c'é sul tavolo e dice in tono di sfida: «-Non mi importa della vostra sopravivenza, hai ragione. Non mi interrssa darvi consigli su come sopravvivere al meglio o su cosa fare per farvi ottenere aiuti»- si schiriscea voce-«sono qui solo perché mi danno qualcosa in cambio. Per me potete anche morire» -se ne va. Accompagno Clove nella sua stanza, é silenziosa, ha lo sguardo colmo di rabbia. Aspetto con lei finché non prende sonno.
   
 
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