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Autore: Cloe87    02/12/2015    3 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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AVVERTENZE:

Siccome gli spectre di Ade in teoria sono 108, ma nella serie classica ne vengono presentati solo una manciata, mi avvalgo della facoltà di utilizzare anche quelli menzionati in Lost Canvas.  

 

SE L’EREDITÀ È UN CUMULO DI MACERIE, BISOGNA TIRARSI SU LE MANICHE E DARSI DA FARE!

 

Era stato un bel funerale il suo. Tanta gente, tanti fiori e tanta commozione. Erano pure venuti i giornalisti e la TV, ma d'altronde il cadavere di una ragazza sgozzata, ritrovato sul ciglio di una strada, non era certo una cosa che passava inosservata, anche se la vista della sua famiglia umana, distrutta dal dolore, le aveva fatto male. Si era infatti affezionata a loro, che in quella vita l’avevano amata e crescita, ma purtroppo non aveva potuto fare diversamente, anche se non poteva negare che un paio di lacrime le aveva versate pure lei, vedendo il suo corpo mortale (e con esso la sua vita da studentessa spensierata) finire sottoterra.

Ma mai Chrysanthe avrebbe voluto piangere come in quel momento. Era infatti scesa negli Inferi per rivendicarne il trono, come richiestole da Zeus, ma ciò che si era ritrovata di fronte l’aveva buttata nella depressione più totale.

Il passaggio dei Saint di Atena era infatti stato più devastante di quello che aveva pensato e quindi, oltre a dover fronteggiare un’apocalisse zombie, le sarebbe toccato pure rimettere in sesto l’intero regno, distrutto dalla guerra; e il tutto da sola!

“Ora sì che ci sta un bel vaffanculo” pensò la neo Regina degli Inferi, girovagando per la Giudecca deserta e in rovina, per poi fermarsi ad osservare il suo riflesso in una specchiera scheggiata: lunghi capelli neri come la notte, una carnagione quasi spettrale per via del tempo in cui il suo corpo era rimasto chiuso in una bara, ed i suoi lineamenti decisamente troppo simili ai suoi, non lasciavano alcun dubbio sulla loro parentela; se non fosse stato per il sedere a mandolino, una quarta abbondante e gli occhi verdi (presumibilmente presi da sua madre), la si sarebbe tranquillamente potuta scambiare per Ade. Poco da dire sul fatto che a quella vista un moto di stizza la pervase, cosa che le fece tirare un pugno al malcapitato specchio, mandandolo definitivamente in frantumi.

“Promemoria: appena rimetto tutto a posto mi faccio una lampada!” si annotò quindi mentalmente Chrysanthe, mentre uno scricchiolio alle sue spalle la fece sbuffare. Era infatti da quando si era materializzata di fronte all’Acheronte che avvertiva un cosmo alquanto confuso che la seguiva a debita distanza.

«Avanti, vieni fuori dal tuo nascondiglio, perché so perfettamente che mi stai seguendo da quando sono arrivata qui» disse infatti la dea, e il cosmo in questione sussultò.

«Non mordo mica sai?» lo incalzò quindi la dea che, non ottenendo risposta, decise di fare la prima mossa.

Fu così che un spaventato Cheshire di Cat Sith si ritrovò la versione al femminile del suo defunto signore a pochi centimetri dal naso, senza avere nemmeno il tempo di rendersene conto.

«Eh? Uno Specter?» si stupì Chrysanthe, ritrovandosi ad osservare un disorientato ragazzino con indosso una surplice a brandelli: «Ma non eravate tutti morti?»

«Beh ecco io… sono l’unico sopravvissuto» si trovò quindi a confermare Cheshire, guardando di sottecchi quella strana donna con le fattezze del suo ex signore e con un cosmo altrettanto spaventoso, cosa che gli aveva subito fatto capire che si trattava di una persona con cui era meglio andarci cauti.

«Uhm, capisco. Quando hai visto che le cose si mettevano male, ti sei cacato addosso e ti sei nascosto, eh?» commentò quindi la dea, abbozzando un sorriso divertito vedendo il ragazzo avvampare di rosso per l’imbarazzo: «Ehi! Non dirmi che ci ho preso!?»

«Ecco… veramente… io….» farfugliò imbarazzatissimo lo specter, ma venne bloccato da un segno di Chrysanthe, che gli fece capire che non le interessava:

«Tranquillo, di come sia andata non m’importa nulla. Almeno non sono proprio sola in questo mortorio. A proposito, come ti chiami?»

«Cheshire di Cat Sith Stella della Belva Terreste» rispose il giovane, guardando di sottecchi la spada che la donna portava appesa alla cintura: «Ma quella non è…»

«La spada di Ade? Sì, è lei» confermò Chrysanthe, senza il minimo entusiasmo.

«E come mai è in vostro possesso?» domandò quindi guardingo lo spettro.

«Giusto, non mi sono ancora presentata! Perdona la mia scortesia, ma ultimamente mi sono piombate addosso un po’ troppe sfighe tutte assieme e le buone maniere sono andare a farsi fottere. Piacere io sono Chrysante, la nuova Regina degl’Inferi. Ma puoi chiamarmi Chrys» gli rispose la dea, stringendogli la mano.

«Nuova Regina degli Inferi?» si ritrovò quindi a ripetere il povero Chashire sbalordito.

«Purtroppo sì» sospirò rassegnata la donna, notando l’espressione turbata del ragazzo: «La cosa effettivamente non piace nemmeno a me, ma dato che quel genio mancato di Atena ha fatto finire nel Tartaro quell’impiastro di Ade, scatenando un’apocalisse zombie, Zeus mi ha rifilato la patata bollente di rimettere a posto le cose, dato che sono l’unica erede del defunto dio dei morti» gli spiegò la dea.

«Aspettate! Con “unica erede” non intenderete mica dire che siete…»

«La figlia di Ade?»

Cheshire deglutì annuendo.

«Disgraziatamente sì» confermò la dea.

«Ma non ho mai sentito dire che il mio signore avesse una figlia!» sfuggì quindi allo spectre sbalordito. Se non fosse stata per la palese somiglianza ed il cosmo infernale della donna, Chetshire le sarebbe scoppiato a ridere in faccia, ma purtroppo l’evidenza confermava i fatti (nonostante il simbolo della pace stampato sulla maglietta rosa della dea e la sua espressione decisamente scazzata, che poco s’addiceva ad una divinità infernale)

«La cosa non mi sorprende. D’altronde nemmeno a me piace dire in giro che sono sua figlia» commentò Chrys: «Ma cambiando discorso… gli spettri al servizio di Ade erano 108, vero?»

«Ehm, sì, perché?» domandò diffidente Cheshire.

«Beh, non penserai mica che io possa mettere a posto questo macello da sola!» rispose la dea, guardandosi attorno: «E non ho nemmeno il tempo di procurarmi dei nuovi aiutanti, quindi 108 meno uno fanno 107 resurrezioni. Devo proprio farmi un bello sbattone non c’è che dire!»

«Voi siete in grado di resuscitare gli spectre!?» esclamò incredulo Cheshire.

«Dopotutto sono umani no? E dato che da Ade, oltre che l’aspetto, ho ereditato pure il cosmo, non dovrei avere grossi problemi, anche se è dall’era di Pericle che non lo faccio. Sai, quando le Moire ti fanno il mazzo è meglio ascoltarle» confermò la dea, per poi espandere il suo cosmo con l’intento di richiamare a se le anime dei guerrieri infernali defunti, facendo rabbrividire lo spectre, ormai perfettamente conscio che quella era effettivamente una divinità infernale a tutti gli effetti, nonostante i modi di fare e il linguaggio (decisamente poco divino…).

«Ma che cazz…» inveì infatti la dea, corrugando la fronte contrariata.

«Ci sono problemi?» domandò quindi Cheshire, trattenendo il fiato.

«Non riesco a richiamare le anime! È come se ci fosse qualcosa che le blocca!» rispose Chrys.

«Che sia il sigillo di Atena?» considerò quindi il ragazzino.

«Sai che hai ragione! Mi ero dimenticata di quel dannato rosario in grado di sigillare le anime degli spectre!» esclamò la dea, dandosi una manata sulla fronte.

«E quindi adesso che si fa?» chiese preoccupato Cheshire.

«Sì va al Grande Tempio, mi sembra ovvio!» e detto questo Chrys aprì un varco spazio-dimensionale e ci saltò dentro, trascinandosi dietro un preoccupato Cheshire di Cat Sith.

 

Nel frattempo, al Santuario di Atena….

«Assurdo! Possibile che questi cosi non muoiano!» sbottò frustato Jabu, vedendo che i cadaveri putrescenti che aveva fatto finire a terra, si rialzavano come se non fosse successo nulla.

«Non sono dei “così”, Jabu! Sono i cadaveri dei nostri compagni defunti!» lo rimbeccò quindi Shaina, spedendone al tappeto una dozzina con il suo Thunder Crow, facendo loro un baffo.

«Onestamente, la cosa in questo frangente m’importa poco!» le rispose di conseguenza Nachi, ritrovandosi attorniato da un gruppetto di zombie.

«Ma se Ade è stato sconfitto,  perché ci sono tutti questi morti viventi in giro!?» esclamò esasperato Ichi, ormai con il fiatone.

«Perché, nonostante tutto, era proprio il cosmo di Ade a mantenere separato il Regno dei Vivi da quello dei Morti» gli rispose però una voce di donna e ben presto il gruppetto dei Saint di Atena si ritrovò ad osservare una strana ragazza con una carnagione spettrale e lunghi capelli neri che, dopo essere comparsa dal nulla, rispedì le anime dei saint defunti nell’Ade tramite un portale, come se fosse la cosa più normale del mondo. Peccato che la felicità per l’inaspettata botta di fortuna fu vanificata dall’entità del cosmo della nuova venuta e soprattutto dalla vista del suo accompagnatore:

«Attenti! Quello è uno Spettro!» esclamò infatti Shaina, mettendosi subito sulla difensiva, insieme agli altri saint.

«Eh? Chi? Cosa? Dove!?» esclamò quindi Cheshire, sentendosi chiamato in causa, mentre con un balzo si nascondeva dietro Chrys, che si passò una mano sulla faccia pensando: “Andiamo bene! Se gli spectre sono tutti come questo qui, mi faccio un mazzo tanto per un pugno di mosche!”

«Cheshire toglimi una curiosità, ma che ruolo ricoprivi nell’esercito di Ade?» domandò quindi la dea al ragazzo.

«Ero il cocchiere di Pandora, perché?»

«Perché se eri uno del top dell’armata c’era da preoccuparsi!» fu la risposta ironica di Chrysanthe, per poi rivolgersi ai saint, che la guardavano sospettosi e pronti a colpire.

«Ehi, calma fratelli! Peace and love! Lo so che io ho un cosmo sospetto e che lui è uno spettro, ma siamo venuti in pace! Infatti voglio solo scambiare due parole con Atena»

«E come facciamo a crederci?» le domandò acida Shaina, mettendo in bella mostra le sue unghie affilate.

«Vi ho appena parato le chiappe da un drappello di saint zombie! Vi pare poco?» le rinfacciò quindi Chrys: «Mi dovete un favore!»

«Giusto, le dovete un favore!» rincarò la dose Chashire, da dietro le spalle di Chrys, beccandosi un’occhiataccia di quest’ultima, dopo che i saint avevano gonfiato ulteriormente i loro cosmi al suo intervento.

«Per cortesia Cheshire, tieni chiusa la bocca. Vorrei risolvere la questione senza compiere un bagno di sangue. Altrimenti non credo che Atena sarebbe disposta a scendere a patti con me!» fece quindi notare la dea allo spettro, per poi rivolgersi nuovamente ai saint:

«Sentite, nemmeno io sono entusiasta di tutta questa faccenda, ma come avrete notato, il mondo è sull’orlo di un’invasione di cadaveri putrescenti tornati in vita senza controllo e, volente o dolente, io sono l’unica persona in grado di rimettere a posto questo casino. E vi posso giurare che se Zeus non mi avesse incastrato, me ne sarei stata tranquillamente dov’ero! Quindi cortesemente, posso parlare con Atena, dato che in parte è anche colpa sua se siamo in questa situazione?» cercò di farli ragionare Chrys e il gruppetto di Saint si guardò dubbioso indeciso sul da farsi.

«Insomma, se avessi cattive intenzioni chi me lo farebbe fare di stare qui a discutere con voi! Vi taglierei la testa e tanti saluti! Mica ho tutto il giorno, sapete!» sbottò quindi Chrys esasperata. Ma quant’erano di coccio i saint!

«È inutile che la cerchi qui. La dea Atena non si trova al Grande Tempio» la voce di Ichi risuonò finalmente nell’aria e a Chrys sfuggì un “deo gratias!”, mentre Jabu andava su tutte le furie:

«Ti è dato di volta il cervello! Una tizia sospetta, e di cui non si sa nulla, si presenta al Grande Tempio accompagnata da uno spectre e tu gli vai a dare informazioni riservate!?»

«Ma ci ha salvato la vita!» pigolò quindi Ichi per giustificarsi.

«Allora perché non le dici anche che Lady Saori si trova a Tokyo a Villa Kido?» sbottò quindi l’Unicorno, facendo venire voglia a Shaina di pestarli a sangue tutti e due.

«Oh! Grazie! Visto che non ci voleva tanto! Su, andiamo Chaschire!» fu infatti l’esclamazione di Chrys, prima di svanire in un altro portale spazio-dimensionale insieme allo spectre, mentre Jabu e Ichi venivano riempiti di mazzate dal Saint dell’Ofiuco.

Fu così che Saori Kido per poco non finiva al pronto soccorso per un coccolone, quando Chrysanthe e Chashire si materializzarono di fronte al capezzale di Seiya, che era ancora in coma a causa del colpo di spada di Ade.

 «Giorno!» salutò cortesemente Chrys, mentre Saori, sbalordita, si metteva subito sulla difensiva:

«Chrysanthe!? Ma com’è possibile!? Tu dovevi essere…»

«Morta a causa del sangue versato per sigillare quella stronza? Sì, lo so, lo so! Ma ti basti sapere che il Vecchio e il nostro adorato cuginetto Ermes hanno in realtà escogitato un simpatico teatrino per farmi uscire dalle scene» le spiegò quindi la dea con fare annoiato, mentre Saori stringeva preoccupata lo scettro di Nike, ben conscia che la figlia di Ade non era un avversario da sottovalutare.

«Sei qui per prendere la mia testa?» le chiese quindi Atena, cercando di non far trapelare la sua preoccupazione, ma Chrys le rispose con un’espressione schifata:

«E che me ne faccio? Ma se proprio ci tieni a lasciarmi un tuo ricordo, puoi sempre sganciarmi un assegno!»

«Quindi non sei qui per vendicare tuo padre?» si stupì Saori.

«Certo che reincarnandoti ti sei proprio rintronata! Per quale assurdo motivo dovrei voler vendicarmi di quel bastardo? Anche se effettivamente un po’ di colpa è anche tua se ora mi tocca prenderne il posto, invece di cazzeggiare allegramente tra gli umani» rispose la dea, avvicinandosi al capezzale di Seiya, osservando il saint con un certo interesse: «Però, Ade ha fatto un bel lavoretto con lui!»

«Non lo toccare!» le intimò quindi Saori, minacciosa, gonfiando il cosmo, cosa che richiamò Shyriu, Shun e Hyoga (Ikki era a farsi gli affari suoi, chissà dove, come al solito), che vennero però bloccati sulla soglia della stanza dal cosmo di Chrysanthe e a nulla valsero i tentativi dei bronz saint di avvicinarsi a Chrys; il cosmo infernale della dea era infatti troppo potente per loro.

«Ragazzi, volete darvi una calmata? Non ve la tocco la vostra dea stordita! Sono solo venuta qui per parlare d’affari!» sbuffò la neo dea della morte, per poi proporre un patto, dato che la situazione continuava ad essere tesa: «Sentite, se faccio uscire dal coma il Saint di Pegaso vi date tutti una calmata in modo da parlarci civilmente?»

«Ma mia signora, quello è il deicida!» miagolò contrariato Cheshire, che si era rifugiato in un angolo ad osservare tutta la scena e ora si stava chiedendo che diavolo stesse frullando nella testa di quella donna.

«E quindi?» gli rispose la dea per nulla intimorita, per poi posizionare la sua mano sulla ferita inferta da Ade a Seiya, estraendo così l’invisibile lama di cosmo che impediva il risveglio del cavaliere (dimostrando così concretamente ad Atena di essere l’erede del defunto re dei morti a tutti gli effetti). Seiya si ritrovò quindi ad aprire gli occhi di fronte al viso di Ade, cosa che gli fece istintivamente  lanciare un Pegasus Ryusei Ken urlando un “Muori maledetto!”.

«Ehi! Non sono Ade, razza d’idiota!» sbottò quindi a sua volta Chrysante, parando il colpo, mentre gli occhi di uno stralunato Seiya cadevano su un paio di elementi anatomici che non dovevano essere li, almeno che Ade non avesse fatto un giro a Casa Blanca.

«Eh?!» fu infatti l’arguta considerazione del saint, mentre la dea notava dove puntava lo sguardo del ragazzo.

«Sì, tesoro, sono tette! Quindi mi auguro che abbi finalmente compreso che non sono Ade! Il motivo per cui gli assomiglio è solo perché mi ha messo al mondo» lo sfotté di conseguenza la dea, per poi rivolgersi ad Atena: «Allora, è sufficiente come prova di non belligeranza?»

Saori osservò attonita prima Saiya e poi Chrys: «Effettivamente forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato»

«Già» confermò Chrysanthe per poi sbloccare i restanti saint di bronzo, che si precipitarono dalla dea Atena.

«Lady Saori, non si faccia ingannare! Potrebbe essere una trappola!» fu la conseguente considerazione dei bronze, che però vennero messi a tacere da un cenno della Kido:

«Allora se non sei qui in cerca di vendetta, che cosa vuoi da me?»

«Proporvi uno scambio» disse quindi Chrysanthe.

«Ovvero?»

«Gli Spectre in cambio dei tuoi saint»

«Spiegati meglio» la invitò quindi Saori, che alle parole di Chrys aveva iniziato ad esternare un certo interesse.

«Come penso abbi notato, vista l’invasione di zombie, è necessario rimettere in sesto il Regno dei Morti per porvi rimedio; e per farlo ho bisogno degli spectre. Quindi la mia proposta è di riportare in vita i tuoi saint defunti in cambio della rimozione del tuo sigillo alla torre  del Monte Lu, in cui sono rinchiuse le loro anime. Mi pare uno scambio ragionevole no?»

«E chi ci dice che non li userai per indire una nuova guerra santa?» intervenne però Hyoga.

«Seri piuttosto stupida non trovi? Perché se è vero che il Regno degli Inferi è in rovina, è anche vero che voi non siete usciti indenni dalla guerra. Quindi perché prendermi la briga di rimettere in sesto le vostre difese se avrei potuto giocare la carta sorpresa, dato che gli dei dell’Olimpo fino a qualche giorno fa credevano che fossi morta?» spiegò la dea infernale.

«Effettivamente non ha tutti i torti» commentarono Shyriu e Shun.

«Io comunque non mi fiderei milady! Resta comunque la figlia di Ade!» esordì Pegaso, cosa che fece storcere il naso a Chrys.

«Gran bel ringraziamento il tuo, dopo che ti ho tirato fuori da coma! Alla faccia dell’onestà d’animo decantata dai saint di Atena. E dimmi, chi è che provvederebbe a risolvere l’emergenza zombie?»

«Ci penseremmo noi!» s’indicò sicuro di sé Seiya.

«Certo! E chi li manterrebbe nel mondo dei morti se non ci sono custodi addetti ai gironi e alle varie incombenze dell’aldilà, in modo che ogni cosa fili liscia? Perché vorrei ricordarti che non basta rispedirli all’Ade, ma bisogna fare anche in modo che ci rimangano!» lo rimbeccò di conseguenza Chrys.

Un silenzio meditabondo calò nella stanza.

«Allora? Guardate che gli zombie non aspettano noi!» li incalzò Chrysanthe.

«Hai ragione. Affare fatto» disse a quel punto Atena, stringendo la mano che le porgeva la nuova Regina degli Inferi: «Con la speranza che questo sia il primo passo per la convivenza pacifica tra l’Ade e il Grande Tempio»

  
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