2) Incipit Bilbo non sapeva cosa dire, era rimasto senza parole e senza...aria! Si accorse che aveva trattenuto il respiro fino a quel momento. Thorin intanto era sbiancato, la testa aveva iniziato a girargli e un' accenno di nausea faceva capolino. Il mezzuomo si riprese e vedendo il nano in quelle condizioni decise che era meglio dire qualcosa. "Thorin...", il nano lo guardò "Io...non..." a quel punto Thorin abbassò la testa pensando di aver intuito la prosecuzione della frase, ma Bilbo disse "Oh al diavolo!". Detto ciò si buttò sopra al nano costringendolo a sdraiarsi sulla terra umida. Le loro labbra si incontrarono in modo irruento ma pur sempre dolce. Era da tempo ormai che i due agognavano quel bacio; Thorin con un colpo di reni ribaltò la situazione provocando un sorriso al piccolo hobbit sotto di lui che per tutta risposta iniziò a giocare con i capelli del nano. Dopo poco però i baci iniziarono a farsi più lunghi e passionali. Cominciarono a mordersi accarezzarsi e ben presto il giaccone del nano volò lontano. Thorin guardò lo hobbit con una dolcezza al mezzuomo fin' ora sconosciuta, Bilbo lo baciò o meglio fu soltanto uno sfiorare di labbra, poi gli chiese sornione "Ci voleva così tanto sciocco di un nano?". Thorin scoppiò a ridere e si rifiondò sulle labbra rosse e carnose dello hobbit, prese a succhiargli il labbro inferiore e il mezzuomo mugolò dal piacere aumentando così la lussuria negli occhi del nano. Le mani correvano veloci su di loro disegnando e toccando ogni singola parte, ogni loro singola curva, poi Bilbo prese coraggio e infilò le sue mani sotto la casacca del nano. Thorin si fermò un attimo e si irrigidì di colpo sotto quel tocco caldo, morbido e del tutto nuovo. Il mezzuomo divenne improvvisamente rosso di imbarazzo e chiuse gli occhi; stava per sfilare le mani quando se le sentì trattenere sulla schiena dell'altro. Thorin gli diede un bacio a fior di labbra e poi gli lasciò le mani; infilò le sue sotto la camicia dello hobbit e prese a carezzargli la schiena molto dolcemente. Bilbo aprì gli occhi e non ebbe nemmeno il tempo di dire qualsiasi cosa che si ritrovò Thorin sul suo viso. Ricominciarono a baciarsi, poi il nano lasciò le sue labbra e scese sul collo dell'hobbit succhiando e mordendo ogni più piccola porzione di pelle disponibile. Dopo poco la camicia del mezzuomo divenne d'intralcio perciò abbandonò velocemente il corpo del giovane fornendo alla fantasia di Thorin più sbocchi. Il nano stava scendendo in una lenta tortura verso il torace dello hobbit. Era quasi giunto sull'incavo del collo dell'altro quando arrivato appena sotto il pomo d'Adamo Bilbo emise un lieve mugolio che, però, non passò inosservato a Thorin il quale prese a succhiarglielo e a morderglielo. Bilbo continuava a gemere e a trattenere dei versi strozzati. Pochi attimi dopo il nano si staccò dal collo dello hobbit per ammirare il risultato del suo lavoro, ora sulla pelle diafana del mezzuomo spiccava un segno rosso-violaceo molto evidente. Bilbo aveva la testa che stava scoppiando, era come se sentisse i suoni ovattati, distanti. Era come si trovasse da un metro da terra e la pressione sul basso ventre rendeva i pantaloni troppo stretti fino a far male. Anche Thorin sentiva il suo desiderio aumentare ma nonostante ciò ricominciò a baciare il torace dello hobbit. Arrivato sopra l'ombelico iniziò un dolce supplizio con lingua denti e labbra e al mezzuomo non rimase che cercare di far meno rumore possibile per non svegliare il resto della compagnia che stava dormendo vicino al bivacco. Bilbo non ce la faceva più, stava per esplodere e anche il nano era nella stessa situazione. Non passo più di qualche secondo che entrambi vennero insieme. Thorin si lasciò cadere su Bilbo e ricominciò a baciarlo, questa volta però fu un contatto dolce e per niente lascivo. Iniziarono a coccolarsi e si addormentarono abbracciati l'uno all'altro. L'alba arrivò velocemente e il primo raggio di sole fece capolino da dietro la punta della montagna illuminando tutta la compagnia di un colore rossastro. La sveglia era programmata per le ore 10.00 ma un membro del gruppo si era già alzato, Gandalf. A lui non erano passati inosservati i "rumori sospetti" di quella notte infatti ci mise pochi minuti per trovarli. Fece un incantesimo per pulire i pantaloni di entrambi e li coprì con la casacca di Thorin in un gesto paterno, poi si allontano per evitare di rovinare quella dolce e delicata situazione. ANGOLO DELL'AUTRICE Chiedo scusa per il testo tutto attaccato ma non riesco a usare correttamente il metodo dato dal sito. Scaricherò al più presto un programma che mi permetta di scrivere in modo più comprensibile. Nel frattempo leggete questo nuovo capitolo. Spero che vi piaccia. Come ho detto nel capitolo precedente spero in molte recensioni sia positive che negative, non fatevi problemi a evidenziare eventuali errori o non apprezzamente. In questo modo sarò in grado di porvi rimedio. Grazie e al prossimo capitolo