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Autore: AlekHiwatari14    04/12/2015    1 recensioni
I nostri eroi sono cresciuti e si sono sposati. Hanno la loro vita adulta, piena di impegni, ma anche piena di sofferenze per cose mai dette. Fic ambientata prima del 2027, quando i nostri eroi erano alle prime imprese e impegni della vita quotidiana, vita che pian piano, come al solito, li sconvolgerà lasciandoli nel dubbio di ciò che accadrà. Tra odio e cose che verranno poi scoperte, Tai dovrà decidere il dafarsi poichè ancora nel cuore ha la sua amata. Buona lettura.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Un po' tutti, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9




Eccomi qui nel letto. Mi sono appena svegliato. Guardo l'orologio sul comodino che segnano le 7 in punto. Sora non è più nel mio letto. Probabilmente è già scesa a lavorare. Penso a ciò che è successo la notte precedente. E' stato tutto così intenso. Non avevo mai provato nulla di simile e sopratutto non avevo mai tradito Amalia. Anche se mi sento un verme per ciò che ho fatto, non posso negarlo. 
"Avanti, Tai. E' inutile star male. L'hai fatto con il cuore e poi è stata lei a portarti a letto e non viceversa."Mi dico convincendomi dell'accaduto e facendomi forza, ma la realtà è che mi sento realmente male. Anche se lei mi ha portata a letto, io dovevo rifiutare e invece mi sono lasciato andare dalle emozioni. Cosa penseranno di me Amalia e Takeru? Soprattutto Matt. Sono sicuro che se lo saprà mi prenderà a sberle e non posso neanche dire che sbaglia. Sarebbe il minimo che potesse fare.

Così mi alzo lentamente dal letto. La porta si apre lentamente e vedo Agumon entrare.
"Ancora a letto. Avanti. Alzati, Tai! E' ora di lavorare."Mi incita, ma la forza proprio non ce l'ho. 
"Agumon? Senti. Io devo andare a fare un servizio. Pensa tu a Takeru e al lavoro."
"Cosa? Tai? Dove vai?"Chiede vedendomi alzare e andare nel bagno. Mi svesto e mi metto sotto alla doccia per lavarmi. Sento l'acqua scendere su di me e, anche se mi bagna e mi lava, la sensazione di essere sporchi non se ne va. Sospiro pensando all'accaduto chiudo il rubinetto e rimango lì a pensare per poi alzare la testa ed uscire dalla doccia. L'unico metodo per sentirmi meglio già lo so. Ovvero dirlo ad Amalia, ma non so come la prenderà. Sopratutto in una situazione delicata come questa. Mi guardo allo specchio confuso. Prendo la lametta per farmi la barba, mi sciacquo la faccia e scendo. Ho un'unica meta prima di andare da Amalia. Devo confrontarmi e parlarne con colei che mi ha fatto trovare in questa situazione. Così vado da Sora, ma appena entro nel negozio vedo Piyomon al suo posto.

"Ehi, ciao Tai."
"Ehi. Piyomon. C'è Sora? Dovrei parlarle un'attimo."
"Mi spiace. E' uscita proprio pochi minuti fa."
"Non sai quando torna?"
"Purtroppo non mi ha detto nulla."Mi rivela lasciandomi deluso. A quel punto ringrazio ed esco. Probabilmente il confronto è inutile farlo. Così mi diriggo in ospedale dove attendo nella sala aspetto che mia moglie mi possa ricevere. 

Quell'attesa è così stressante. Incomincio a pensare a tutto ciò che è successo. Come vorrei essere stato meno insicuro prima. Ora tutta questa situazione assurda non si sarebbe creata. Se avessi detto prima a Sora i miei sentimenti tutto questo non sarebbe successo. Se le avessi detto che non l'ho mai dimenticata, che l'ho sempre amata e che è stato proprio questo il motivo per cui alle superiori ci siamo allontanati io e Meiko, che all'epoca mi confessò i suoi sentimenti su di me, ma li ritirò subito visto che aveva osservato ogni movimento e capito la reale situazione mettendosi poi con Joe. Meiko aveva capito che ero insicuro per aver già distrutto ogni probabilità di tornare con Sora, la persona che amavo enormemente. Odio ammetterlo, ma sono un vero idiota. Se mi fossi fatto avanti come mi dicevano adesso sarebbe tutto completamente diverso e non avrei fatto soffrire Amalia che già sta passando i suoi problemi. Ricordo ancora quel giorno che la conobbi durante il matrimonio di Sora e Matt. Vidi la mia Sora entrare in chiesa, aveva un sorriso radioso e quel vestito bianco la rendeva la cosa più dolce e angelica che ci potesse essere. Il giorno prima avevamo parlato e gli avevo chiesto se era sicura di ciò che stava facendo. Mi disse vedrai, ma quel che vidi era solo il suo si sull'altare sigillando quella promessa con Matt, invece di me. Quelle parole pronunciate dalla sua bocca mi fecero male. Corsi via dalla chiesa. Allora Amalia mi venne vicino appoggiando la mano sulla mia spalla. Quel giorno mi fu di conforto. E' sempre stata dolce e confortante. Praticamente è stata la mia ancora di salvezza, ancora che ho gettato ora appena ho avuto la mia occasione con Sora. Non lo meritava e ancora non lo merita un'altra cosa così meschina come ho appena fatto. Non riesco a tenerlo dentro. Devo dirglielo ad ogni costo. 


"Signor Kamiya?"Chiama l'infermiera uscendo dalla stanza e riprendendomi dal mio monologo interiore.
"Si?"Rispondo alzandomi dalla sedia.
"Prego. Può entrare."Chino la testa come segno di ringraziamento ed entro in stanza dove la vedo guardare fuori dalla stanza. 
"Amalia."Lei si volta e mi guarda con gli occhi di chi già sa, ma cerco di non pensarci. Probabilmente è la mia impressione. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei prendendola per mano.
"Perchè sei qui? Pensavo di averti detto che non volevo farmi vedere in queste condizioni."
"Amalia...io...mi spiace."Dico con le lacrime agli occhi.
"E' tutto apposto."
"Devo dirti una cosa, ma...non so...come la prenderai."In quel momento mi mette l'altra mano sulla mano con la quale la tengo per poi sussurrarmi dolcemente:"Si tratta di Sora, non è vero?"Mi spiazza. Alzo la testa e la vedo stranamente sorridere.
"Allora...tu..."
"Pensi che io sia ceca? L'ho sempre saputo che tra di voi c'era qualcosa di grande."
"Mi spiace....io...non avrei mai dovuto."
"Amare non è peccato. E poi se ami veramente lei, non pensare a me. Dopotutto lo sapevo che sarebbe finita così."
"Amalia...io..."Continuo a balbettare.
"Sono stata abbastanza egoista con te."Mi rivela lasciandomi sorpreso a chiederle:"Di che parli?"
"Ti ringrazio di ciò che mi hai dato. Ho sempre desiderato un marito e dei figli e tu me li hai donati. Hai passato un pezzo di vita con me ed è giusto che ti ridia la tua vita indietro."
"Di che diamine parli?"Continuo a chiedere confuso mentre lei prende il suo ciondolo a forma di chiave mettendomelo tra le mani dicendomi:"Se mi odi, non fa nulla. Questa chiave ha molte cose da dirti. Cose...che non ti ho mai detto."
Incomincio a guardare quella chiave e capisco subito qual'è. "E' la chiave del tuo portagioie. Non è così? Che dovrebbe mai dirmi?"
"Tutto ciò che non ho potuto dirti. Adesso vai. Tanto mi rimane poco."
"Che?" In quel momento guarda con occhi spenti fuori e sussurra qualcosa che mi fa uscire fuori di testa:"Almeno il nostro Takeru avrà un'altra donna a cui chiamare mamma."
"Non parlare così! Anche se ci lasciassimo e mi mettessi con lei, tu devi riprenderti! Se ti ho sposato è perchè ci tengo realmente a te!"
"Ma mai quanto lei."
"Questo non centra nulla. Devi riprenderti."Continuo ad urlare con le lacrime agli occhi. Gli infermieri entrano in camera e mi sbattono fuori dalla troppa confusione creata.

Ritorno a casa demoralizzato dalle cose dette da Amalia. Questa situazione mi sembra senza via di uscita. 
"Tai, avanti. Mettiamoci a lavoro. Ho già messo qui alcune cose."Mi dice mostrandomi il lavoro fatto. Presto viene il pomeriggio e il piccolo Takeru si è addormentato sul divano guardando i cartoni insieme ad Agumon. Vado vicino e spengo la TV per poi andare in  camera da letto per sdraiarmi un pò. Sono astento le 3 del pomeriggio, ma mi sento già esausto. Qualcosa prende la mia attenzione mentre sono sul letto. E' il portagioie di Amalia sul comodino. Incuriosito mi alzo e vado verso quell'oggetto prendendo la chiave e aprendolo rimanendo sorpreso da ciò che trovo al suo interno.

"Cosa? Che significa?"Mi chiedo sconvolto. Quell'oggetto ha tutto ciò che mi sono sempre chiesto. Risponde ad ogni mio singolo perchè. E' assurdo. E' pieno di carte, ma non sono cartaccie messe a caso. Sono lettere ed analisi. Amalia ha sempre avuto l'anemia anche quando ci siamo sposati e non l'ha mai detto. Ma la cosa che mi fa più male è che lei ha qualcosa che non avrei mai immaginato che potesse avere. Mi ritrovo così tra le mani una lettera. Non è la sua scrittura, ma quella di Sora. E' un pò ingiallita dal tempo. La apro e ciò che leggo mi lascia perplesso. Quella lettera risale a prima del matrimonio tra Sora e Matt. 
"Non è possibile."Mi dico ricominciando a leggere quella lettere riga per riga, ma è inutile visto che è tutto chiaro. C'è scritto:"Se mi vuoi, mostralo! Entra come nei film ed interrompi il matrimonio. Se no capirò che in realtà non mi vuoi e non mi hai mai voluta. Sora."
"Amalia....perchè....non me l'hai detto prima....?"Sussurro tra me e me con le lacrime agli occhi, ma come ho già detto quella scatole risponde ad ogni mio perchè. Nella stessa busta dove trovo la lettera di Sora, ne trovo un'altra con la scrittura di Amalia:"Ciao, Tai. Se hai trovato questa, probabilmente io non ci sarò già più.  Mi spiace di non avertelo detto prima, ma non ho avuto il coraggio. Il mio cuore ha palpitato per te dal primo istante che ti ho visto e sapendo che amavi Sora non volevo soffrissi anche per me e la mia malattia. Lo so. Ho agito da egoista, me ne rendo conto, ma non ho sempre saputo di non avere tempo a disposizione. Sai...volevo una vita piena di emozioni e di sogni realizzati, cose che con te sono riuscita ad avere. Mi spiace averti usato. Non so se mi perdonerai per questo, ma... grazie comunque per tutto l'amore e le cose che mi hai dato, come la cosa più importante che possa mai avere una donna, il nostro Takeru. Prenditi cura di lui. Non so se con Sora tornerai, ma entrambi vi amate enormemente. Te lo dico perchè me lo dice sempre e quando ti guarda i suoi occhi si illuminano per te, proprio come lo fanno anche i tuoi quando la guardi. Vi auguro la mia benedizione e spero che Takeru stia bene con la sua nuova madre. Baci dalla tua defunta moglie, Amalia"

Quella lettera mi fa incominciare a piangere disperatamente a tal punto da rompere tutto e svegliare Agumon e Takeru.
"Tai!!" Urla vedendomi in crisi piangendo."Tai, che succede?"Continua a chiedermi venendomi vicino mentre io cado a terra preso dalle lacrime e dalla disperazione. 
"Papà..."Sussurra mio figlio, ma non ho la forza di parlare dal dolore che ho che mi distrugge il petto. E mentre io soffro dannatamente, anche qualcun'altro sta soffrendo come me. Chi? Lo saprete presto.

   
 
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