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Autore: piccolo_uragano_    06/12/2015    8 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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A mia nonna Milena,
e a quell'otto dicembre che senza te non riesco a festeggiare.

 


“Martha, ti prego.”
“Ho detto di no.”
“Ma dai! Farò il bravo!”
No, Sirius.”
Martha con un colpo di bacchetta chiuse la porta di casa dietro di sé, Appellò le chiavi dell’auto e, scendendo gli scalini voltò la testa nella direzione dell’angolo del giardino dedicato a Fierobecco. Viveva lì da meno di una settimana, eppure aveva già creato con Martha e Sirius un rapporto di vera amicizia. Aveva capito subito che Sirius aveva la capacità di trasformarsi in un animale, e così dopo meno di due ore, lui e il grosso cane nero giocavano a nascondino tra le zucche.
“Becco, stai bene?” disse, avvicinandosi.
“Becco, convinci la mamma ad andare al colloquio con la McGranitt!” implorò Sirius, avvicinandosi.
Martha fece il solito inchino. “Il punto non è che vuoi che io vada dalla McGranitt, Sirius” carezzò la testa all’Ippogriffo “il punto è che vuoi essere tu ad andare al colloquio con Piton!”
“Beh, due in un colpo solo, no? Tu vai dalla McGranitt, io vado da Piton!”
Martha scosse la testa. “Becco, tesoro mio, cosa mi tocca sentire?”
“Ti prometto che farò il bravo, Martha.”
Martha scosse la testa, salutando Fierobecco. “No.” ripeté.
“Piton nemmeno mi riconoscerà, da tanto sarò bravo.”
“No.”
“Non parlo. Non dico una parola, giuro, sto zitto.”
“No.” Martha aprì la portiera della macchina, alzando gli occhi al cielo. “Ti prego, Sirius, non fare il ragazzino.”
“Oh, Martha!” piagnucolò lui. “Non voglio andare al colloquio con la McGranitt!”
“E perché no?”
“Perché mi sembra di stare in punizione!”
Martha mise in moto. “Mi correggo, Sirius: tu sei un ragazzino.”
“Invece sono un gentiluomo.”
“Perché?”
“Perché faccio cose da gentiluomo!”
Lei sorrise, scettica. “Ad esempio?”
Lui si guardò attorno. “Ad esempio … ti sto lasciando guidare la macchina, ecco! Come un vero gentiluomo!”
Sirius!” strillò lei. “Tu non sai guidare la macchina!!”

Martha si sedette con eleganza davanti alla scrivania di Severus Piton, Capocasa Serpeverde. Lo studio era il perfetto riflesso del professore di Pozioni. Cupo, freddo, scuro, privo di vita e pieno di rancore. “Buongiorno, Severus.” Salutò, gentile.
“Ciao, Redfort.” Rispose lui. “Di norma dovrei offrire del tè ai genitori, ma non …”
“Non amo il tè.” Rispose lei, senza abbassare lo sguardo. “E non è il primo colloquio di fine anno che affronti con me nel ruolo di genitore.”
“Infatti, Redfort, passiamo al dunque.” Guardò la porta con disinteresse. “Tuo marito non ci degna della sua presenza?”
“Tre figli, due Case, due colloqui.”sintetizzò lei.
Piton annuì. “Allora, Kayla è intelligente, sveglia e matura. Non posso dire che ha un buon rapporto con i suoi compagni di Casa, perché passa la maggior parte del tempo nella Torre Grifondoro con i suoi fratelli ed i loro amici. Come lo scorso anno, ti pregherei di ricordare alla ragazzina che non potrebbe avere accesso alla Torre Grifondoro, ma …”
“Sai quanto me che non mi ascolterebbe.”
“Ecco, esatto.” Si schiarì la voce. “Passando alle materie, invece: i colleghi sono contenti della sua intelligente e attitudine allo studio, per questo la media è ottima in quasi tutte le materie, tranne Erbologia e Storia della Magia, materie che la vedono ammessa al terzo anno con una A e una O.”
Martha annuì. “Tutto qui?”
“Esatto. Posso dire che in Pozioni se la cava piuttosto bene, e …”
“Si chiama patrimonio genetico.” *
“Il patrimonio genetico non era pienamente a suo favore, comunque.”
Martha annuì. “Okay, Severus, ti ringrazio. È tutto?”
“No.” Allora lei gli fece segno con la mano di continuare. “Madama Chips ti aspetta in Infermeria.”

“Oh, Black, che piacevole sorpresa!” esclamò la McGranitt. “Fa un po’ strano vederti nei panni del genitore al colloquio di fine anno, sai?”
Sirius sorrise, chiudendo la porta dietro di sé. “Vale lo stesso per me, Minnie. A proposito, la trovo incantevole, quest’oggi.”
“Oh, il lupo perde il pelo ma non il vizio, dico bene?”
“Fa battute sui lupi?” scherzò lui, sedendosi su una delle due sedie poste davanti alla scrivania.
“Beh, Sirius, è il meglio che possa fare per sdrammatizzare la situazione, non credi?”
Sirius afferrò uno dei biscotti da tè posti nella scatola sulla scrivania. “Quale situazione, Minnie?”
“Come, non lo sai? Remus ha dato le dimissioni.”
“ ‘mus è ‘tupido.”
La McGranitt scosse la testa. “Non si parla con la bocca piena, Sirius, credevo che Martha ti avesse insegnato le buone maniere.”
“Ho detto che Remus è stupido.” Ripeté lui.
“Non …”
“Oh, andiamo, perché lascia il posto? Perché si sente inadatto?”
“Perché Severus ha rivelato ai Serpeverde la vera natura del tuo ultimo amico, Sirius.”
Sirius si ingozzò con il biscotto, iniziando a tossire.
“E per la cronaca, i biscotti erano per il tè.”
“Come ha osato, quel vecchio unto bastardo?!”
“Modera i toni!” lo rimproverò lei.
“Kayla ci resterà malissimo! E poi, questo non fa altro che confermare la nostra vecchia teoria …”
“Oh, ti prego, illuminami: le teorie di Black e Potter mi mancano tremendamente.”
“Ne hai altri, di Black e Potter.” Sorrise Sirius. “Comunque, io e James pensavamo che la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure fosse maledetta.”
Minerva sorrise e scosse la testa. “A proposito di Black e Potter, signor Black.”
Orion non è qui.” Replicò Sirius.
La McGranitt annuì. “Okay, allora Sirius. I due ragazzi sono brillanti, non c’è che dire, e credo tu lo sappia benissimo. Purtroppo hanno un pessimo comportamento, ma sono svegli e pronti a schierarsi dalla parte del più debole. Entrambi hanno ereditato la bravura dei padri in Trasfigurazione, l’incapacità di concepire pozioni degne di essere chiamate tali ed il totale disinteresse per la Storia della Magia. Harry segue anche Divinazione, ma non se la cava affatto bene. Posso anche dire che, a differenza di Robert che partecipa attivamente, Harry è spesso con la testa tra le nuvole, anche se Robert ieri si è addormentato sul banco.”
“Immagino.” Sorrise lui.
“Per di più, ho dovuto richiamarlo perché per due sere consecutive lui e la Granger scorrazzavano per il corridoio in piena notte.”
“Oh, Minerva, chi siamo noi per ostacolare un giovane amore?”

Kayla fece irruzione nell’ufficio di Remus, accompagnata da Harry. “Come sarebbe a dire che te ne vai?”
Remus alzò gli occhi dalla Mappa del Malandrino, posata sulla scrivania. “Perché vostra madre è in Infermeria?” domandò. Attorno a lui, l’ufficio era nel caos totale:era evidente che stesse partendo, cercando di incastrare i suoi averi in meno valigie possibili. Lui era pallido e, a parer di Kayla, anche leggermente dimagrito.
La Serpeverde scosse la testa.
“Hagrid ha detto che te ne andrai!” esclamò Harry.
“Hagrid ha ragione, temo.” Rispose Remus. “Stamattina Severus si è … per caso lasciato sfuggire che sono un Lupo Mannaro.”
“Non puoi andartene per questo!” si impuntò Kayla.
“Domattina arriveranno i gufi dei genitori, e …”
“Sei il migliore insegnate che Hogwarts abbia mai avuto, Remus.” Lo implorò Kayla. “Ti prego, resta.”
“Per te resterei, principessa, perché so che i vostri genitori non avrebbero problemi se un Lupo Mannaro fosse il vostro insegnante, ma …”
“Non c’entra!” strillò Kayla. “Rüf è un fantasma, perché lui può?”
Remus sorrise. “Tu sei troppo buona, Kayla.” poi scosse la testa e prese guardare di nuovo la Mappa. “Ma il professor Rüf non farebbe del male ad una mosca, non è pericoloso e …”
“Ah, e chi sarebbe pericoloso?” domandò Harry. “Tu?”
Ma Remus teneva gli occhi fissi sulla Mappa. “Merlino, vostro padre è …”
REMUS JOHN LUPIN!” La porta si spalancò e Sirius, furioso, fece irruzione. “Per quale dannatissimo motivo idiota l’hai data vinta a Piton?!” Poi sembrò accorgersi dei ragazzi. “Ah, ciao.” Disse, poi indicò Harry. “Io e te dobbiamo parlare. Anzi, no, la ramanzina ve la fa Martha, io non sono capace. Dov’è Robert?”
“Con Hermione in biblioteca.” Rispose Remus, osservando la Mappa.
“Robert è in biblioteca?” domandò Kayla.
“Oh, non importa!” sviò Sirius. “Ero qui per un altro motivo. Remus, non puoi dimetterti.”
“L’ho già fatto, Sirius.”
“Non m’importa, ritira le tue dimissioni, Silente sarà felice.”
“Non fare il ragazzino, Padfoot.”
Perché oggi tutti mi dite di non fare il ragazzino?” sfuriò lui. “Sono un uomo adulto, per Morgana!”
“Ho i miei dubbi, amico mio.” Poi guardò i ragazzi. “Ci vediamo a casa, d’accordo?”
Kayla scosse la testa. “Ritira le dimissioni.”
No.”rispose lui. “Kayla io ti voglio bene, davvero, ma …”
“Allora resta!”
“No Harry, ascoltami, sono fiero di voi, pieno d’orgoglio, ma non posso …”
“Si che puoi!” rispose Sirius. “Puoi rimanere eccome, parlerò io con tutti i genitori che …”
“No, Sirius, non ammetto che tu …” poi si perse di nuovo a guardare la Mappa. “Oh, perfetto!”
Robert spalancò la porta. “Remus, dimmi che Ron mente.”
“Oh, Ron non sa mentire!” rispose Harry.
“Allora hai davvero dato le dimissioni?” domandò, entrando nell’ufficio, salutando il padre con un cenno. Era luminoso, felice, pieno. I suoi grandi occhi grigi esprimevano la felicità più totale, ed era stranissimo, per uno che era appena uscito dalla biblioteca.
“Temo sia vero, pulce.” Rispose Sirius. “Ma lo sto convincendo a …”
“Non stai convincendo proprio nessuno, Padfoot.” Rispose Remus, chiudendo il baule pieno di vestiti con un colpo di bacchetta.
“Voglio dire, Martha lo convincerà a …”
“Martha non è qui.” Replicò secco Remus. “E non mi convincerà.”
“Moony, mia moglie ha delle capacità persuasive molto …”
“Non le usa con me, amico. È tua moglie.”
“Grandioso!” esclamò Robert. “Dirò a Tonks di convincerti a restare!”
Remus batté il pugno sul tavolo. “Tu non dirai niente a Tonks.”
Robert imitò il suo gesto. “Lascia che questo lo decida io.”
Sirius scosse la testa. “Vi prego, le tresche di Dora lasciamole fuori …”
“Non c’è nessuna tresca, con Dora.” Specificò Remus, per poi indicare un punto sulla Mappa. “Ora siamo al completo, insomma.”
Come prevedibile, Martha fede irruzione nell’ufficio ormai strapieno. “REMUS JOHN LUPIN!” strillò.
Sirius sorrise, divertito. “Martha, ben arrivata.”
“Si, mamma” sorrise Robert “papà stava giusto accennando alle tue capacità persuasive!”
“Fossi in te chiuderei la bocca, Robert Black.” Lo richiamò all’ordine lei. “So bruttissime cose sul tuo conto.”
Kayla sorrise. “Mamma, non …”
“Zitta, signorina: io e te dobbiamo fare i conti, sai? Devi dirmele, certe cose.” Kayla arrossì e distolse lo sguardo. “Ora tutti fuori, andate a limonare sul lago con chi vi pare, ma lasciate me e vostro padre da soli con quell’idiota di Moony.”
Robert si passò una mano nei capelli e abbassò lo sguardo, mentre lui, Kayla e Harry uscivano dalla stanza.
“Allora, razza di idiota.” Iniziò Martha.
“Ti voglio bene anche io, Martha.” La riprese Remus.
“Io no, in questo momento ti ammazzerei con le mie stesse mani. Ma per tua fortuna non posso farlo, perché sei nostro amico, il padrino di mia figlia e i nostri ragazzi ti adorano.”
“Bene, allora dovresti perlomeno rispettare la mia scelta.”
“Oh, lo farei se avesse un senso logico, Remus.” Martha batté il pugno sul tavolo, con gli occhi pieni di determinazione Grifondoro.
“So essere più testardo di te, Martha.”  Rispose Moony. “Devo ricordarti quanto ci abbiamo messo a chiarirci l’ultima volta che abbiamo avuto pareri contrastanti?”
Martha scosse la testa. “Oh, colpo basso ricordarmi quegli anni, Remus, davvero basso.”
Remus ridusse gli occhi a due fessure. “Se non accetti la mia scelta, finirà esattamente come allora.”
“Non puoi: vivi da me, i ragazzi hanno bisogno di te, e …”
Remus la fermò. “Se ti dicessi che devo vedere Tonks alla Testa di Porco” le disse. “mi lasceresti andare senza Cruciarmi?”
Martha sorrise. “Sei diventato il re dei colpi bassi.”

“Quindi si è addormentato sul banco?”
“Così pare.”  Sirius si levò la camicia con un gesto sensuale. “Fai la doccia con me?” la invitò.
Martha, con i capelli ancora spettinati, sorrise. “Ma non ti basta mai, eh?”
Lui si avvicinò e le baciò le labbra. “Mai.” Le sussurrò.
“Mh” disse lei, staccandosi di malavoglia. “Però ti devo dire una cosa, prima.”
“Guarda che se sei già incinta facciamo la doccia insieme ugualmente.”
Lei allargò il suo sorriso. “Non sono incinta, Sirius.” nonostante il sorriso, nei suoi occhi il marito vide un velo di tristezza. “E non riguarda noi, la cosa che ti devo dire.”
Lui le prese il viso tra le mani e le baciò il naso. “Beh, allora può aspettare, no?”
Martha scosse la testa. “No, perché riguarda Kayla.”
Sirius si irrigidì. “Piton ti ha detto qualcosa? Cosa non va? Ha combinato qualcosa, è nei guai?”
Lei si fermò: ci aveva pensato, ma era giusto che lui lo sapesse. Per Sirius, Kayla era ancora quella bambina che si era presentata a lui nell’infermeria di Hogwarts, tre anni prima. Adorava il modo che aveva di proteggerla sempre, in ogni caso, ma ciò che era successo non avrebbe cambiato le cose.
“No, va tutto bene.” Lo rassicurò.
“Allora, cosa c’è?”
“Beh, Kayla è … diventata grande.” Lui la guardò senza capire. Martha si passò una mano nei capelli. “Lei non sarà sempre la nostra bambina, Sirius. Ora è … una signorina, ecco, mia mamma avrebbe detto così.”
“Così come?!”
“Che Kayla è diventata signorina!” sorrise e allargò le braccia, come per invitarlo ad abbracciare il concetto. Lui continuava a scrutarla senza capire. Okay, si disse Martha, forse il modo di dire babbano non era stata una grande mossa. “Merlino, come faccio a spiegartelo … tu sei un uomo!”
“Oh, beh, grazie” ironizzò lui. “a questo non ero ancora arrivato.”
Lei gli posò una mano sul petto. “Okay, sarò brutale, però ti prego, non prenderla male.”  Lui aggrottò ancora di più la fronte. “Kayla ha avuto il primo ciclo mestruale, è per quello che è svenuta. Me lo ha detto Madama Chips dopo il colloquio con Piton, ha detto che …”
Sirius, contro ogni previsione era rimasto immobile, con la fronte aggrottata e lo sguardo confuso.
“Dai, amore, è una bella cosa! Sta crescendo, ma non sapeva come dircelo, così lo ha chiesto a Poppy! Certo, avrei preferito me ne parlasse di persona, ma …” Sospirò: Sirius non accennava a muoversi. Era come se fosse stato pietrificato. Martha picchiettò con la mano sul suo petto. “Sirius? Oh, andiamo Padfoot, non prenderla male!”
Niente: lui non accennava a muovere un muscolo, se non a far ruotare gli occhi grigi dalla moglie al muro. “Potresti, per favore, darmi un segno di vita?”
Lui aprì leggermente la bocca. “La mia bambina.” Sussurrò.
“Si, lo so, lo so amore mio, ma questo non vuol dire che …”
“Oggi ha il ciclo, domani se ne va di casa e settimana prossima sarò nonno.” Sussurrò, con gli occhi sbarrati.
“Merlino, Padfoot, non essere così esagerato!” esclamò Martha. “Insomma, ha dodici anni e …”
“Appunto! È troppo piccola!” si riprese lui.
“No, affatto!  Anche io l’ho avuto al secondo anno, e …”
“Tuo padre che ha detto?”
“Io a mio padre non l’ho mai detto, insomma, non …”
“Vedi? Tuo padre è morto credendoti piccola e pura, io non avrò questa fortuna.”
Martha aggrottò le sopracciglia. “Mio padre è morto sapendomi incinta, non credo che mi credesse piccola e pura.”
Lui ci rifletté su e poi fece segno con la mano che non importava. “Oh, fa lo stesso. Non gli hai detto che avevi avuto le prime mestruazioni.”
“Parliamo di vent’anni fa!” esclamò lei. “Non fa lo stesso!”
“Si che fa lo stesso!”
“Oh, beh, allora quando si sposerà tu cosa farai, minaccerai di morte lo sposo?”
“No, Godric, lo minaccerò di morte molto prima del matrimonio. E di una morte lenta e dolorosa, se solo si azzarderà a toccarla.”
Martha sorrise e scosse la testa, capendo di essere davanti a una battaglia persa. “Va bene, Sirius, va bene.” Minimizzò. Si avvicinò a lui e gli baciò le labbra. “Ti aspetto in doccia, allora.”  

“Ti sei dimesso perché …”
“Ti prego, Ninfadora, non rimproverarmi anche tu.”
“Immagino che ci abbia già pensato Martha.”
Remus annuì. Immersi nella notte in un parco babbano, con una birra in mano, Tonks era seduta a gambe incrociate sulla panchina, rivolta verso di lui, con dei lunghi capelli rosa. Nonostante tutto, quando lui le aveva scritto dicendo di avere bisogno di vederla, non aveva avuto rispetto per la sua ‘dignità di donna’ – così la chiamava Martha – e aveva messo la sua maglia preferita degli Stones, con una gonna nera a portafoglio, gli anfibi e la giacca di pelle che Robert le aveva regalato un paio di anni prima.
Non le importava della dignità, qualunque cosa fosse, non le importava di quel povero ragazzo che usciva con lei da mesi, non davvero. Non le importava di quello che diceva la gente, non le importava affatto.
Non le importava di nulla che non fosse lui.




Ciao personeeeee. 
Allora, mentre aspettavo che mia madre mi dicesse cosa si fossero detti lei ed i miei professori al colloquio, mi sono chiesta 'ma a Hogwarts come funzionano i colloqui?' .... Quindi, mi sono presa la licenza poetica di indurre dei colloqui di fine anno con i Capocasa. Spero che la cosa non dispiaccia. 
Altra NdA, avevo voglia di scrivere un capitolo fondamentalmente incentrato su Sirius e Martha. Ma non vi preoccupate, tornerò presto a scrivere dei nostri ragazzi.
Spero comunque che la 'scena' in cui Martha dice a Sirius del primo ciclo di Kayla vi sia piaciuta. Personalmente non ho mai avuto una simile esperienza - non ho mai detto a mio padre che mi era arrivato il primo ciclo -  e mi è piaciuto immaginarla così. :)
Okay, allora, oggi vorrei ringraziare particolarmente Alohomora__, una lettrice silenziosa che mi ha fatto sentire il suo affetto quando meno me lo immaginavo. Grazie! Ringrazio anche alwais, felpato8, Heart of Youkai, Distretto_9_e_34, GIOISTIK_117 e la sua amica, ed infine love_is_ everything.

Ed, infine, un piccolo regalo al #RobertSposami (composto da GIOISTIK_117&amica, _Lady Holmes_, vittoriaM20 e alwais).


Love love love love. 
Claude 
   
 
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