Ringrazio
anche solo chi legge. Scritta sentendo Warriors.
Scritta col
prompt di S.S.D.V.:-
Ti stavo a guardare/nel silenzio/il senso dello spazio ci divide
già/mi fermo qui/davanti a questo muro/ogni parola non ha
più peso
dell'aria/che si confonde in noi.
Il
marito di Stark
Cap.2 Il marito
Lex
Luthor stava sdraiato a faccia in giù nel letto. Il sudore
gli
imperlava il viso, inumidendo il cuscino e scendeva lungo il suo capo
privo di capelli. Mugolava nel sonno e stringeva gli occhi.
Un
rumore stridulo risuonò tutt'intorno.
Luthor
si voltò, gocce di sangue scivolavano sul suo viso e
precipitavano
sullo Smoking
bianco.
"Pensavo
di averti detto di creare Metallo,
non quella specie di... diavolo" ringhiò
una voce. Una
figura nera avanzò.
Lex
guardò le venature rosse luminose sul corpo del robot
intento ad
avanzare verso di lui. Luthor corrugò la fronte.
"Non mi
avevi detto 'chi' volevi!" gridò. I girasoli intorno a lui
si
appassirono e si trasformarono in polvere.
Ultron avanzò con dei
passi cadenzati e dei tonfi.
"Tu, mortale,
intrappolato così tanto nei fili, pensi di poter sconfiggere
gli
dei? Non sei riuscito a sconfiggere un falso dio..."
ringhiò.
Lex sgranò gli occhi e digrignò i denti,
mentre
sulla sua mano appariva un guanto dorato con delle gemme
incastonate.
"Pensi di essere libero, rottame? Il
'mio' falso Dio potrebbe accartocciarti con un solo dito"
ruggì.
Ultron allungò la mano e sotto le sue dita metalliche
apparve il viso di Tony.
Stark
boccheggiava, aveva i capelli arruffati, il viso ricoperto di sangue
ed il suo corpo era abbandonato per terra.
"Alex"
farfugliò.
"Sarà mio e il servo diventerà padrone. Saremo
liberi, perché hai deciso di non essere dalla mia parte?"
ringhiò Ultron.
Lex iniziò a urlare, si dimenò nel
letto e sgranò gli occhi. Diede un pugno alla testata del
letto,
boccheggiando.
Tony fu costretto a leccare il piede Ultron.
Altri due robot lo immobilizzarono e un terzo gli apparve alle
spalle, afferrandolo per i fianchi. I gemiti di dolore dell'inventore
risuonarono tutt'intorno.
Lex si alzò in piedi sul letto,
si piegò in avanti e tossì un paio di volte. Si
mise in ginocchio e
rabbrividì.
Si voltò verso il comodino ed osservò il
cellulare.
Strinse gli occhi e si massaggiò la fronte.
"Non posso
chiamare né Tony, né Clark. Non ancora"
bisbigliò.
*********
Steve
osservò Tony attraverso il vetro del complesso, Stark era
intento a
costruire un pannello simile a un pannello solare.
<... Un marito. Non fatico a credere che Pepper abbia colto al volo la prima occasione per prendersi 'una pausa di riflessione'. Eppure quel matrimonio rischia di essere annullato a causa dell'infermità mentale in ogni secondo.
Fossi stato in lei, mi sarei accontentato anche di essere il sostituto. Non sarò mai neanche lo scarto che voglio essere. Non potrà mai fidarsi di me.
Non solo non può proprio fisicamente, ma non potrò mai dimenticare il timore che ho letto nei suoi occhi durante l'ultimo scontro della nostra guerra interna.
Oh, Rogers, sei arrivato a fare una Guerra Civile contro di lui! Già è tanto ti abbia voluto di nuovo come compagno di lavoro > pensò. Si morse le sottili labbra rosee fino ad arrossarle.
“Ti sto a guardare qui, in religioso silenzio. Come se questo dividesse lo spazio che ci divide. C'è molto più di questo muro a separarci, sono proprio le nostre anime ad essere divise. Tutte le parole che dico non hanno peso.
Alle volte penso che l'aria tra noi sia diversa, più calda, altre volte carica d'odio. La verità è che tu non puoi essere felice senza l'uomo che ami. Poco t'importa che stia combattendo contro i demoni della sua mente” sussurrò. Si alzò in piedi e serrò un pugno. “Te lo riporterò! Ed anche dovessi implorare Loki, Thor, Odino o chi per loro, troverò qualcosa che possa davvero ridartelo” giurò solennemente.
<
A quel punto potrò anche sparire dalla tua vita,
perché a dividerci
sarà un amore verso cui non posso competere >
pensò.