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- Trying
to Escape the Inevitable
I corridoi
della scuola erano illuminati dalla luce delle torce, mentre dalle
finestre non
era più possibile scorgere alcunché, se non il
blu intenso del cielo. La sera
era giunta rapidamente, più fredda del solito, ed io non
potei impedirmi di
rabbrividire. Ancora una volta avevo dimenticato il mantello in Sala
Comune.
- Sono le
nove e mezza, rientrate nei vostri dormitori. - dissi ad alcuni ragazzi
del
quarto anno di Tassorosso. I tre annuirono, ma quando li superai li
sentii
ridacchiare. Sollevai gli occhi al cielo - Sto per togliervi cinque
punti
ciascuno! - sollevai il braccio e tenni ben in alto la mano, in modo da
mostrargli le dita mentre contavo alla rovescia - Tre, due, uno...
Sentii uno
scalpiccio e mi voltai in tempo per vederli allontanarsi tra mugugni e
lamentele. Non mi piaceva non essere presa sul serio e supponevo che
questo non
mi rendesse poi così diversa da com’ero prima...
ciononostante, ogni volta che
tentavo di punire qualche studente mi sentivo in colpa, come se la
“novellina”
della situazione fossi io, non loro. Sospirai e proseguii verso la Sala
Comune,
continuando a stringere tra la braccia l’ultimo libro che ero
riuscita a
trafugare dalla Biblioteca.
- Ehi Rose!
- non appena svoltai l’angolo che portava al ritratto della
Signora Grassa, mi
accolsero le voci di Frank e Al. Erano davanti all’ingresso
della Sala Comune e
mi fecero cenno di avvicinarmi. - Ciao, che fate?
- Ti
aspettavamo! - rispose Frank per entrambi - Che
cos’è quello? - chiese poi,
indicando il libro che stringevo. Per tutta risposta, serrai le mie
braccia
attorno ad esso - Questo? Questo è un... un romanzo Babbano!
- Ma non mi
dire... - disse Al, guardandomi male, prima di sfilarmelo con un gesto
veloce e
preciso. - Ehi! - protestai - Mollalo!
- “Storia della Trasfigurazione dall’anno
1000
ad Oggi”! -
lesse Frank ad alta voce
- Il titolo mi sembra un po’ pretenzioso. Sarà
sicuramente un romanzo rosa...
Al
strabuzzò
gli occhi - Non è possibile, ancora libri per la prova di
domani! Non volevo
crederci!
Sporsi il
mento in fuori e battei il piede sinistro contro il marmo del
pavimento. Sapevo
che era un gesto piuttosto stupido ed infantile, ma non riuscii ad
impedirmelo -
Lo so che è stata Dominique a fare la spia, cosa credi?!
Restituiscimi il mio libro!
- Tecnicamente,
il libro è della scuola - mi corresse con un sorriso Frank -
e quindi non puoi
accampare alcun diritto su di lui.
- Ho fatto
richiesta alla bibliotecaria “comediavolosichiama”!
Se lo perdo...
- “Comediavolosichiama” bel nome!
Potrei
chiamare mio figlio così! Non rischierei di dimenticarmene!
- esclamò Al e
Frank annuì ridendo. Li guardai male - Non è
divertente!
- Te lo dico
io cosa non è divertente - disse Al, restituendomi
l’occhiataccia - Non mi
interessa se non ti senti preparata o altro; la prova è
domani e tu hai
martoriato il tuo cervello abbastanza. Non puoi veramente sperare di
sapere
tutto, lo sai?
- Beh,
adesso non so neanche il minimo, quindi... ridammi quel libro! -
allungai le
mani, ma lui lo sollevò in alto, ben fuori dalla mia portata
- Perché sei così
dannatamente alto?! - esclamai frustrata, dopo alcuni vani tentativi di
recuperare il prezioso tomo.
- Geni
Weasley suppongo... - ribatté mio cugino facendo un sorriso
modesto. Sollevai
gli occhi al cielo - D’accordo! Fate come volete, voi due!
Quando poi non saprò
cosa dire...
-
Risponderemo noi per te! Siamo una squadra, no? Perché
dovrebbero prenderti di
mira? - chiese Frank con un sorriso ed io scossi la testa -
Perché sanno del
mio problema.
- Bah, non
sarà un piccolo problema di memoria a fermare i “Senza Capo”! - disse Al - Mi
piace come nome, rende bene il caos
che regna nella nostra squadra - aggiunse poi, mentre noi scuotevamo la
testa.
- Siete
davvero testardi, ma giusto perché lo sappiate, non tutti
nella squadra la pensano
come voi!
Frank fece
spallucce - Ma no, è un tua impressione, Rose. Beh, dato che
la nostra missione
“Salviamo il cervello di Rose”
è
andata a buon fine, ora posso
andare. Buonanotte
ragazzi! Dormite abbastanza e... in bocca al lupo per domani - aggiunse
con un
sospiro nervoso, prima di andarsene.
- Voi siete
pazzi - dichiarai, mentre io e mio cugino entravamo in Sala Comune. Lui
sorrise
serenamente - Chi è quella che dieci minuti fa ha lasciato
la Biblioteca con un
libro di Trasfigurazione di ben oltre mille pagine? Se io sono pazzo,
tu sei
paranoica.
- Tu non
capisci, Al... - cominciai, ma lui scosse la testa - Sta’
tranquilla, Rose.
Cerca di dormire - aggiunse, accompagnandomi alla mia stanza.
-
‘Notte...
- replicai, spalancando la porta con un gesto stanco. Bastò
una semplice
occhiata al suo interno per capire che... - AAAAAL! HAI PRESO TUTTI I
MIEI
LIBRI?!?!
- Buonanotte
anche a te, cuginetta!
*
Silenzio.
Nella grande
sala non si sentiva volare una mosca. L’unico suono, delicato
ma costante,
erano i sospiri dei suoi occupanti. Me compresa.
Improvvisamente
un ticchettio fastidioso, continuo, spezzò quella
tranquillità. Mi voltai verso
la fonte del rumore, per scoprire che proveniva da un nervoso studente
australiano. Sovrappensiero, senza farci caso, continuava a battere
ritmicamente la bacchetta su un vecchio banco di legno. Per i nostri
nervi tesi
fu troppo.
- Ehi. -
Matt Thomas sollevò il viso dai propri appunti per guardarlo
male - Perché non
ci dai un taglio? Dai piuttosto sui nervi con quel ticchettare.
Olivia
Taylor, capo della squadra di Oceania, rispose
all’occhiataccia di Matt, ma
fece un cenno al suo compagno, che smise immediatamente ed
incrociò le braccia
- Problemi inglesino?
- Mai quanto
quelli che ti ritroverai tu, se non la smetti immediatamente -
replicò Zabini,
sporgendosi in avanti. Frank gli diede una pacca sul braccio - E dai
Marcus,
Matt. Smettetela.
Zabini si
risedette e l’australiano scosse la testa, per poi
concentrarsi nuovamente sui
suoi appunti.
- Tutto
bene, Rose? - soffiò Lily nella mia direzione. Io cercai di
sorridere - Certo,
è... - ma prima che potessi aggiungere alcunché,
la porta della sala in cui ci
avevano praticamente stipati prima della prima prova, si
spalancò. Neville
Longbottom entrò e ci rivolse un cenno incoraggiante prima
di rivolgersi a
tutti gli studenti.
- Ci siamo.
Seguitemi;
prima l’Istituto delle Streghe di Salem, poi
l’Accademia di Stregoneria di Rio,
quindi la Scuola d’Arti Magiche di Oceania e, infine...
- I “Senza Capo”! -
gridò qualcuno tra i
nostri avversari, e molti di loro risero. Alcuni dei miei compagni
imprecarono
e Lily borbottò qualcosa su certe Caccabombe Plus andate a
male e sull’uso che
- finalmente - poteva farne.
Più
ci
avvicinavamo alla Sala Grande, più la tensione aumentava.
Alle mie spalle
sentivo Ann Grant bisbigliare formule e complicate regole a mezza voce,
nel
tentativo di ripassare, mentre Pucey fissava davanti a sé -
lo sguardo vitreo
di chi sta riflettendo attentamente - e per ben due volte Zabini
dovette
tirarla per un braccio per evitare che si schiantasse contro le
armature.
- Hanno
aperto le porte della Sala Grande - disse improvvisamente Amelia
Davies,
sporgendosi per vedere oltre la confusione. Aveva ragione; dal suo
interno
provenivano luce ed un chiacchiericcio concitato, segno che molti
studenti
erano venuti a vederci.
- Hai visto,
Potter? - Christian Lyndon, che fino a quel momento era rimasto in
silenzio
accanto a me, si sporse verso mia cugina - Se i nostri compagni sono
venuti a
vederci, forse non è poi così sfigata come gara!
Lily si
limitò a scrollare le spalle, ma non rispose. Dopotutto,
sembrava che anche lei
fosse piuttosto concentrata.
Dopo che le
squadre avversarie furono entrate, venne il nostro turno.
Sorprendentemente,
fummo accolti da applausi ed incoraggiamenti. Incassai la testa tra le
spalle e
puntai lo sguardo in avanti. Non riuscii neppure a notare se Hugo o i
nostri
cugini fossero tra la folla, ma era probabile. Nel tentativo di
svuotare la
mente focalizzai la mia attenzione sulla Sala Grande, che era stata
totalmente
modificata per ospitare la prova.
Ai suoi lati
erano state create delle gradinate di legno, molto simili a spalti,
sulle quali
erano seduti i nostri compagni di scuola, più gli ospiti
stranieri. Al centro,
i quattro tavoli delle Case erano stati ridimensionati e adesso
somigliavano
più a delle lunghe scrivanie, alle quali ogni squadra stava
prendendo posto.
Raggiungemmo il nostro tavolo e mi accorsi che un terzo spalto, proprio
davanti
al tavolo dei professori, ospitava la giuria. Lì erano
seduti i presidi delle
quattro scuole, due perfetti sconosciuti in abiti da cerimonia e tutto
il corpo
docente, compreso il professor Longbottom, che dopotutto era il vero
organizzatore delle gare.
- Tuo padre
è proprio fico, Frank! - bisbigliò Caroline
Flint, facendo sorridere alcuni di
noi. Frank sorrise serenamente - Lo so.
- Benvenuti
a tutti! Partecipanti e pubblico - cominciò Longbottom -
Innanzi tutto, diamo
il benvenuto a Clarissa Burke e a Marcus Belby, funzionari del
Ministero della
Magia. Grazie al lavoro svolto dalla squadra da loro presieduta
è stato
possibile organizzare le Gare di Conoscenza Magica! - tutti applaudimmo
educatamente, mentre i due membri del Ministero annuivano e sorridevano
senza
particolare entusiasmo.
- Adesso, la
parola alla Preside.
La Preside
McGranitt si alzò in piedi e il brusio della folla si spense
immediatamente.
- Le regole
della
Prima Prova sono semplici. La gara è costituita da venti
domande a cui ogni
squadra avrà la facoltà di rispondere. Ad ogni
risposta esatta verrà assegnato
un punto. Ogni tavolo è provvisto di un campanello magico,
opportunamente
modificato e controllato dalla giuria imparziale
- e così facendo indicò il nostro
tavolo, sul
quale era installato uno di quei classici campanelli Babbani che
normalmente si
utilizzavano nei negozi - quindi, se pensate di conoscere la risposta,
battete
con la bacchetta su di esso. Il campanello riconoscerà
immediatamente quale
tavolo si è prenotato per primo. Ricordiamo che questa breve
prova non prevede
eliminazione, ma fate comunque del vostro meglio per scalare la
classifica. E
adesso... le domande - la Preside indicò la busta che il
Direttore della nostra
Casa, con qualche difficoltà, stava cercando di aprire.
Qualcuno ridacchiò e
lui arrossì - Ehm, eccole!
La McGranitt
gli scoccò un’occhiata significativa - Le domande
- ripeté - verranno lette dal
professor Longbottom (quest’ultimo abbassò
immediatamente il braccio e strinse
il foglio tra le mani) una e una sola volta in maniera chiara e
precisa.
- Da questo
momento in avanti diamo inizio alle Gare di Conoscenza Magica. Vincano
i
migliori! - esclamò, tra le urla di incitamento del
pubblico. Il mio stomaco
fece una capriola.
- Forza
ragazzi! Vinceremo! - sbottò Al, dando un pugno al tavolo.
Gli altri
approvarono con sospiri e borbottii.
Strinsi
più
forte la mia bacchetta, e in quell’istante il professor
Longbottom si fece
avanti, puntandosi la bacchetta alla gola.
- Buongiorno
a tutti, studenti! Siete pronti? - chiese, la voce magicamente
amplificata.
Tutti risposero con entusiasmo e confusione e lui sollevò
una mano - Iniziamo!
- Potreste
pronunciare la corretta formula dell’Incantesimo di Evocazione, accompagnata dal giusto
movimento della bacchett..? Si
prenota per prima la squadra dell’Istituto delle Streghe di
Salem! - esclamò
poi, indicando il gruppo delle studentesse in rosso.
-
Dannazione! - sbottò Malfoy, che aveva colpito
più e più volte il campanello
con la bacchetta. Lasciai scivolare il mio sguardo su di lui per non
più di un
secondo; avevo evitato di guardarlo sin dalla nostra discussione ad
Hogsmeade,
e lui aveva fatto esattamente lo stesso.
Avrei voluto
non mi importasse, ma non potevo fare a meno di ripensare alle sue
parole
crudeli e al suo... - Ouff! - Lily, nella foga di battere con la
bacchetta sul
campanello, mi aveva dato una gomitata. Mi lanciò un
brevissimo sguardo di
scuse, prima di scattare in piedi.
Battei le
palpebre; eravamo già passati alla domanda successiva? Sopra
le teste delle
ragazze americane si era formato, come se fosse fatto di fumo, un bel
numero 1
in rosso.
- Molto
probabilmente, il termine Banshee deriva dall’Irlandese
“bean si”,
ovvero donna delle colline. Si tratta di creature che
prendono, normalmente, l’aspetto di donne alte, emaciate, e
dai lunghi capelli neri.
L’apparizione di una Banshee, seguita immediatamente dalle
sue grida
agghiaccianti, stanno ad indicare l’appressarsi della morte
di un membro della
famiglia di chi la vede. - Lily tacque e tutti restammo a fissarla in
totale
silenzio.
- Ottima
risposta. Un punto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. -
mormorò
con riluttanza il preside dell’Accademia di Rio. I nostri
compagni esultarono e
rivolsero complimenti e sguardi meravigliati alla più
piccola di casa Potter,
che rimase calma e concentrata. Non potei impedirmi di sorridere
soddisfatta.
La gara
proseguì a ritmo serrato, ma le capacità delle
studentesse di Salem erano ben
evidenti. Erano più veloci a rispondere e sembrava quasi
avessero inghiottito i
libri di testo. Erano saccenti e, ogni volta che davano una risposta
esatta
(spessissimo) sollevavano le bacchette,
facendo esplodere scintille bianche e rosse in onore dei colori della
loro
scuola. La folla rumoreggiava. Amelia, Ann e Samantha le fissavano
imbronciate.
Facevo del
mio meglio per incitare gli altri, battendo le mani ad ogni risposta
corretta,
ma mentre i miei compagni partecipavano
alla gara, rispondendo alle domande o suggerendo le risposte agli
altri, io
faticavo a stargli dietro. Metà degli argomenti trattati mi
erano assolutamente
incomprensibili, e l’ultimo dei miei desideri era di far
perdere punti alla mia
squadra. Eppure mi sentivo terribilmente in imbarazzo. Non sapevo se
fosse
semplice suggestione o la realtà, ma mi sembrava di avere
gli sguardi dei
nostri avversari puntati addosso.
- Accidenti!
La Scuola d’Arti Magiche di Oceania commette un clamoroso
errore a vantaggio
delle squadre avversarie - commentò Neville, mentre gli
studenti d’Oceania si
lamentavano e scuotevano la testa. Avevano un solo punto, mentre noi ne
avevamo
tre, e l’errore commesso ci fece tirare un sospiro di
sollievo.
- Dobbiamo
rispondere correttamente a tutte le domande rimanenti - disse
improvvisamente
Ann - se ce la facessimo potremmo piazzarci secondi dietro a quelle
smorfiose..!
Eppure
l’Accademia
di Rio non sembrava disposta a cederci il suo momentaneo secondo posto.
Al suo
tavolo vidi Guilherme Luiz sporgersi in avanti, la bacchetta stretta in
pugno e
i riccioli danzanti sulla fronte. Sembrava molto diverso da quando
avevamo
parlato, qualche pomeriggio prima.
- Attenzione
studenti. Chi di voi può descrivermi in maniera corretta le
caratteristiche dell’Incanto
Fidelius?
Come al
solito, cercai di concentrarmi, frustrata. Avevo letto qualcosa di quel
tipo,
ma non avevo idea di che diavolo significasse. Al aveva ragione; mi ero
costretta a leggere argomenti di tutti i tipi, ma avevo ottenuto solo
un’incredibile mix di informazioni inutili. Sbuffai e, in
quell’istante,
miracolosamente Lysander riuscì a prenotarci per primi.
Tutti ci voltammo nella
sua direzione, in spasmodica attesa.
Dal canto
suo il Corvonero sembrava perfettamente a suo agio in quella
situazione. Il
ragazzo sorrise verso la giuria - L’Incanto
Fidelius è un incantesimo antico e molto potente.
Permette di riversare un
segreto di massima importanza dentro una sola persona vivente, chiamata
Custode
Segreto. Solo il Custode Segreto può rivelare, chiaramente
di sua spontanea
volontà, l’informazione. Il caso più
recente e noto di Incanto...
- Basta
così, può andare. Un punto per la squadra di
Hogwarts! - sbottò la strega
hippie che aveva accompagnato le americane.
- Sì!
-
esultò Lysander.
- Grande!
Siamo alla pari con i brasiliani! - Lily saltellò sul posto
e poi si sporse sul
tavolo per scoccare un bacio sulla guancia del suo migliore amico, che
rimase
interdetto, mentre lei continuava a saltellare insieme ad Ann. I nostri
compagni di scuola esultavano rumorosamente intorno a noi.
- Molto
bene! - esclamò Neville, sorridendo orgoglioso - la
situazione si è fatta
interessante. Ogni squadra ha un ottimo motivo per puntare la bacchetta
sul
campanello... e il risultato della prossime due domande sarà
decisivo ai fini
della classifica!
- La
penultima domanda è semplice. Vi invito a riflettere.
Potreste indicare con
precisione Le Cinque Principali Eccezioni
alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi?
- La so! -
sibilò Al, e in quell’istante lui, Isabel Corner e
Christian Lyndon si
prenotarono; lo stesso fecero i nostri avversari. Restammo in silenzio,
mentre
i professori determinavano l’ordine di prenotazione e...
- Oh, La
Scuola d’Arti Magiche di Oceania si prenota per prima... -
mormorò Neville, senza
riuscire a nascondere la delusione. Io e gli altri restammo in attonito
silenzio, mentre una studentessa con i lunghi capelli castani citava a
menadito
le Cinque Eccezioni con voce
monotona.
- Risposta
esatta; un punto per La Scuola d’Arti Magiche!
-
Maledizione! - sbottò Zabini - Sono stati inutili per tutta
la durata della
gara... e proprio adesso decidono
di
partecipare?!
- Sono
ancora alle nostre spalle; basterà rispondere correttamente
ad almeno un’altra
domanda e... - tentai di dire, ma Philip Nott mi zittì con
un gesto stizzito -
Facile dirlo per te! Fai fare il lavoro sporco a noi e tu non ci provi
neanche!
I nostri
compagni di squadra si voltarono a guardarmi ed io arrossii
violentemente.
Al
e Lily lo guardarono male - Ma che diavolo
stai blaterando?
- Ragazzi,
la domanda! - sussurrò Isabel nel panico, ma era troppo
tardi.
-
L’Istituto
delle Streghe di Salem conquista un altro punto, piazzandosi primo con
ben 8
punti! Squadre, un po’ d’attenzione per favore -
Sbottò Neville, lanciandoci
un’occhiata ammonitrice. Al e Nott continuavano a discutere -
Apri la bocca
solo per dare aria ai denti Nott? Perché non ne parli con
Longbottom?
-
Attenzione; ultima domanda!
Deglutii -
Al, lascia stare, c’è l’ultima domanda,
possiamo...
- Proprio
quello che ho intenzione di fare, Potter. Nulla di personale, Weasley,
ma io
voglio vincere. Lo hai detto anche tu una volta, sai? Non
smetterò mai di dire
al professor Longbottom che non vedo per quale motivo noi dovremmo
avere questo
“handicap” rispetto alle altre squadre! E dato che
non sono l’unico a pensarla
così...
Sollevai lo
sguardo di scatto, mentre Neville iniziava a leggere la domanda,
continuando a
tenerci d’occhio. Christian Lyndon scuoteva la testa, la
bacchetta pronta
prenotarsi, Malfoy guardava il professore, ma dal suo sguardo vitreo
capii che
stava ascoltando tutto. Al aveva i pugni serrati e fissava Nott con
sguardo
omicida. Isabel Corner cercava di placare gli animi, mentre Ann
gesticolava
freneticamente intimandoci di tacere. Tutti gli altri fissavano me.
- Citate per
favore i Dodici Usi del Sangue di Drago.
- Non la so!
Aiutateci. – esclamò Isabel stizzita –
Smettetela di litigare!
Nott mi fece
un mezzo sorriso di scherno – In un altro momento tu avresti
saputo la
risposta, Weasley.
Strinsi gli
occhi e cercai di ricordare. Non capivo perché ma tutto
ciò che mi veniva in
mente erano le Cioccorane. Stupido cervello. Scossi la testa
– Io non…
- Non
abbiamo bisogno di lei, lasciala perdere Nott – Malfoy fece
per battere la
bacchetta sulla campana, ma venne battuto sul tempo dai brasiliani.
- No!
Guilherme
Luiz si alzò in piedi e ci lanciò
un’occhiata divertita, prima di citare in
perfetto ordine la risposta corretta. Strinsi i pugni, mentre Nott si
voltava
nuovamente a guardarmi.
- Ti rendi
conto che abbiamo bisogno di qualcuno che sia alla nostra altezza?
- …
fine
della gara! L’Istituto delle Streghe di Salem si piazza primo
con 8 punti,
seguito dalla Accademia di Magia di Rio con 6 punti. Al terzo posto la
Scuola
di Magia e Stregoneria di Hogwarts con 4 punti, mentre al quarto posto,
con 2
punti, troviamo la Scuola d’Arti Magiche di Oceania.
Complimenti a tutti! Non
dimenticate lo speciale Banchetto di stasera! – stava dicendo
Longbottom,
cercando di mantenere un tono di voce allegro e vivace, nonostante
fosse più
che evidente la sua rabbia. I nostri compagni iniziarono a lasciare la
Sala
Grande, le espressioni annoiate e deluse e le ragazze americane
esultavano.
Al e Nott
avevano ripreso a discutere animatamente, Samantha e Ann si erano
voltate per
andarsene, soffiando come gatte arrabbiate. Non potevo biasimarle.
Stando bene
attenta a non farmi notare da nessuno, anche io mi voltai e me ne andai.
In ogni caso, eccoci con la prima gara... nulla di esageratamente magico, come potete vedere, ma prometto che le cose si evolveranno presto! Il titolo del capitolo è il titolo di una canzone che mi piace molto dei Pencey Prep! :D
Bene, sono già a buon punto col prossimo capitolo... spero di postare molto presto!
Ciaooooo!
Lily_Luna