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Autore: Recchan8    12/12/2015    2 recensioni
Terra ha ormai compreso quale sia il suo destino. Solo, osservando il tramonto dal promontorio dell'Isola Che Non C'è, si prepara all'inevitabile battaglia contro il Maestro Xehanort; ma l'improvvisa comparsa di una sua vecchia conoscenza sembra mandare in fumo i suoi piani. Chi è quella ragazza dai capelli rosso Tiziano? Perché non vuole che Terra parta per il Cimitero dei Keyblade?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Terra
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: KH Birth by Sleep
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- Questa storia fa parte della serie 'Ignis' Chronicles: The Untold Story'
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-"Thunder!"-.
Un Fluttuante svanì in una fiamma nera, mentre il secondo venne colpito dal fulmine e barcollò. Ignis lo colpì rapidamente col Keyblade, e anch'esso scomparve. Nemmeno il tempo di voltarsi che si materializzarono tre Boxer e una Fialabietta.
-"Maledetti Nesciens!"-.
Decise di concentrarsi sulla Fialabietta; la distrusse senza troppe difficoltà. Il vero problema stava ora nell'affrontare i Boxer. Uno di loro prese lo slancio, saltò e, atterrando per terra, produsse delle forti onde d'urto che colpirono in pieno Ignis. La ragazza si rialzò in piedi appena in tempo. Usò il Keyblade per pararsi dal successivo attacco, ruotò su se stessa e contrattaccò.
-"Lama Caos!"-.
Colpì con un potente fendente il Boxer più vicino e lo portò in stato confusionale. Lo finì con un Blizzard. Poi si allontanò di qualche passo dagli altri due e prese la mira.
-"Zero Assoluto!"-.
Avvolta nel ghiaccio, la ragazza dagli abiti di fuoco si lanciò contro i nemici, colpendoli più volte. Questi, come i loro compagni, svanirono nelle fiamme nere.
-"Complimenti!"-.
Un ragazzo dagli abiti aderenti neri e rossi e il volto coperto da una maschera scese la scalinata del castello e si diresse verso Ignis. Che ci fosse qualche altro forestiero oltre a lei al Castello dei Sogni era strano. Si fermò a circa tre metri da lei, allargò le braccia e poi si mise ad applaudire lentamente.
-"Non male davvero!"- disse, con una traccia di sarcasmo nella voce.
Ignis indietreggiò lentamente fino a sfiorare il bordo della fontana al centro del giardino del castello. Poi si guardò intorno e notò che oltre a loro due non c'era nessuno. Anche i Nesciens avevano improvvisamente smesso di materializzarsi, come se la presenza del ragazzo in maschera li avesse intimoriti. Quel ragazzo emanava un'aura strana, piena di Oscurità. Ignis aveva un brutto presentimento.
-"Chi sei?"- gli chiese.
Il ragazzo spostò il peso del corpo sulla gamba sinistra e allargò di nuovo le braccia.
-"Chiunque tu vuoi che io sia!"- esclamò soffocando una risata.
Ignis gli puntò d'impulso il Keyblade contro. Era la prima volta che faceva una cosa del genere, nonostante fosse una ragazza impulsiva. Puntare un'arma contro qualcuno era come dichiarargli apertamente guerra. Il ragazzo mascherato alzò le braccia come in segno d'arresa.
-"Ehi ehi, bambolina! Vacci piano..."-. Fece un passo avanti, le braccia sempre alzate. -"Che bel Keyblade che hai! Rosso fuoco come te"-.
-"I miei capelli non sono rosso fuoco"- sbottò Ignis.
Il ragazzo abbassò le mani e si abbandonò a una risata sguaiata. Quel tipo le piaceva sempre meno.
-"Che hai da ridere?"-.
-"Mi piacciono i tuoi capelli, sai?"-. Smise di ridere, abbandonò le braccia lungo i fianchi e inclinò la testa di lato. Assunse una posizione inquietante e Ignis tentò di indietreggiare ancora, ma non potè. Dietro di lei c'era il bordo della fontana. -"E' un peccato però. Sei un possessore di Keyblade, ergo devo eliminarti. Potresti esserci d'intralcio. Oh, ma guarda!"- esclamò puntando un dito verso l'emblema della fascia in vita della ragazza -"Vieni dalla Terra di Partenza! Allora sei di casa!"-.
-"Che stai dicendo?!"- domandò coprendosi istintivamente con la mano l'emblema. Per tutto il tempo aveva continuato a tenere puntato verso il ragazzo mascherato il Legame di Fuoco.
-"Dai bambolina, non mi dire che non lo sai! Forse è meglio così... o forse no"-. Incrociò le braccia. -"Ah, che scelta difficile!"-.
Attaccarlo o meno? Meglio aspettare.
-"Ti dirò solamente questo"-. Fece una pausa a effetto. -"Cuore impossessato dall'Oscurità, X-Blade, Kingdom Hearts"-.
Il ragazzo tese il braccio di fronte a sé e comparve un Keyblade leggermente più grande di quello di Ignis, nero e rosso, ricoperto a tratti da spesse catene. Un Keyblade oscuro, senza dubbio.
-"Tornando al discorso di prima..."- e si lanciò rapidamente contro Ignis.
La ragazza non si aspettava un attacco così veloce e potente, e tentando di parare il colpo, il Keyblade le partì di mano, andando a finire nella fontana. Si girò di scatto per andare a recuperarlo, ma il ragazzo mascherato le si parò davanti, il Keyblade appoggiato sulla spalla.
-"Senza dubbio però, il mio è molto più figo del tuo"- disse.
Con uno scatto laterale Ignis riuscì a superarlo e a recuperare il Legame di Fuoco, poi si rigirò nuovamente, assumendo una posizione offensiva. Il ragazzo interruppe l'evocazione dello spaventoso Keyblade e aprì un portale oscuro alle sue spalle. Lentamente indietreggiò, senza dare le spalle a Ignis.
-"Sembra che stia arrivando il protagonista della tragedia"- disse sarcastico -"Ci vediamo presto... Bambolina"- e svanì all'interno del portale, che si chiuse dietro di lui immediatamente. Così come erano improvvisamente scomparsi, si materializzò un gruppo numeroso di Nesciens. Fluttuanti, Boxer, Pili-Pili, Calzevedetta... Ignis si ritrovò circondata.
-"Dannazione!"- esclamò.
Stava per lanciare un Fira quando il suo Keyblade si smaterializzò senza che lei l'avesse voluto. Guardò incredula la sua mano, mentre i Nesciens si preparavano ad attaccarla. Improvvisamente un forte senso di stanchezza si impossessò del suo corpo, e cadde in ginocchio.
-"Che cosa... mi sta succeden...do...?"-.
Fu in quel momento che Ignis e Terra si incontrarono per la prima volta, al Castello dei Sogni. Il ragazzo arrivò di corsa, attirato dalla presenza dell'Oscurità, e si piazzò davanti a Ignis brandendo lo Scuotiterra. Non era ancora riuscito a evocare il Geoflagello. Le disse di stare indietro e di lasciar fare a lui. In pochi minuti i Nesciens vennero sopraffatti dall'abilità e dalla potenza di Terra. In quel lasso di tempo Ignis notò lo stesso emblema che portava lei, alla fascia degli hakama di Terra: anche lui proveniva dalla Terra di Partenza. Che fosse stato mandato per riportarla a casa? Poco prima della fine del combattimento, con le sue ultime forze, Ignis si strappò l'emblema dalla fascia che portava in vita e lo gettò nella fontana. Il suo salvatore non doveva assolutamente sapere da dove proveniva, meglio inventare una bugia.
Quando l'ultimo Nesciens svanì, Terra si girò verso Ignis, preda di un'innaturale e improvvisa stanchezza. Interruppe l'evocazione del Keyblade e la raggiunse; si chinò su di lei.
-"Ehi, è tutto apposto?"- le domandò in tono grave. -"Ti hanno colpita?"-.
Ignis scosse lievemente la testa, i capelli mossi rosso Tiziano che ondeggiavano leggermente.
-"Non mi sembra che tu sia in forma..."-.
-"Mi sento solo un po' stanca, tutto qui"- fu tutto quello che riuscì a dire.
Ignis alzò lo sguardo verso Terra e venne presa da una fitta allo stomaco: si ritrovò a fissare un giovane dai capelli castani e gli occhi azzurro cielo, un dolce sorriso su uno splendido viso. Arrossì violentemente, tanto che per poco non assunse il colore del Legame di Fuoco.
-"Ascoltami, hai qualcosa che non va. Vieni"- disse Terra prendendola in braccio.
A quel punto la ragazza si abbandonò completamente alla stanchezza. Se non fosse stato per il bel ragazzo, forse sarebbe riuscita a cavarsela da sola. Con Ignis in braccio, Terra si avviò verso il cancello del giardino.
-"Se procedi sempre dritto..."- disse la ragazza in un sussurro.
-"Come, scusa? Non sforzarti"-.
-"Se procedi... sempre dritto..."-.
-"Cosa c'è sempre dritto?"-.
-"E fammi finire..."-.
-"Sì, scusa"-. Gli sfuggì un sorriso.
-"Se procedi sempre dritto... dovresti trovare una... radura... e poi una piccola fontana"-.
-"Va bene"-.
-"Accanto... alla fontana c'è... una panchina... in pietra..."-.
-"Ho capito, non dire altro"-.
Con un lieve cenno d'assenso, Ignis svenne tra le braccia di Terra; ciò non lo sorprese, se lo aspettava. Strano che le fosse preso un attacco di stanchezza mentre veniva circondata (sempre che quella fosse stata stanchezza). Mentra attraversava il sentiero largo e spianato che attraversava il bosco intorno al castello, Terra cercò di capire da dove provenisse la ragazza. Alla prima occhiata sembrava avere qualcosa di familiare... Eppure non portava addosso nessun emblema particolare, quindi concluse che non si trattava di una straniera, bensì di un'abitante del luogo.
Dopo circa un quarto d'ora di cammino, arrivò al luogo indicato dalla ragazza dai vestiti di fuoco. La stese sulla panchina di pietra e aspettò pazientemente il suo risveglio, che avvenne una decina di minuti più tardi.
-"Ti sei ripresa?"- le domandò.
Ignis si tirò su a sedere lentamente e si guardò intorno. Perfetto, il ragazzo aveva capito il posto. Provò a mettersi in piedi e constatò che le gambe reggevano perfettamente il suo peso.
-"Sì... Direi che sto molto meglio di prima"- rispose.
Il ragazzo le sorrise.
-"Mi chiamo Terra"-.
-"Ignis"-.
Il ragazzo la squadrò un attimo con un'aria perplessa.
-"Hai dei vestiti strani... Sono simili a quelli di una mia amica. Non sto dicendo che siano uguali, ma hanno un che di familiare, tutto qui"-.
-"Ah..."-.
-"Scusa, scusa, so che non c'entra niente!"-.
La presenza di Terra la imbarazzava. Sia perché gli aveva spudoratamente mentito (non gli aveva detto che anche lei veniva dalla Terra di Partenza), sia perché si era accorta di iniziare a provare qualcosa nei suoi confronti, così, a prima vista. Abbassò lo sguardo a terra e mise le mani dietro la schiena. Posizione più imbarazzata di quella non poteva trovarla; se ne accorse e nel cercare di trovare una posizione più disinvolta, inciampò in una pietra e finì dritta addosso al ragazzo, che l'afferrò al volo.
-"Sono inciampata, sto bene!"- disse frettolosamente e arrossendo.
Terra scoppiò a ridere e i due si sedettero accanto sulla panchina. Era sera e della luna non c'era nessuna traccia. Terra si chiese allora come potesse quel luogo essere illuminato dal momento che non vi era alcuna fonte di luce.
-"Tu... da dove vieni?"- gli domandò Ignis. -"Non sembri di questo Mondo"-.
-"Come fai ad essere al corrente dell'esistenza di altri Mondi? Dovrebbe essere un'informazione riservata!"- rispose sbigottito.
Ignis si accorse del suo gravissimo errore e non rispose. Con lo sguardo incalzò il ragazzo, che rassegnato le raccontò la sua storia, omettendo però i particolari che non erano necessari. Le disse che la sua terra natale era la Terra di Partenza, che era un possessore di Keyblade, e che aveva il compito (a grandi linee) di eliminare le creature dell'ombra, i Nesciens. Del fatto che in realtà stava seguendo le tracce del Maestro Xehanort e del ragazzo con la maschera, Vanitas, non ne fece parola; del resto non lo aveva detto nemmeno ai suoi migliori amici, Ventus e Aqua. Da Ignis invece non ottenne molte informazioni, anche perché non c'era da sapere molto. Aveva detto di essere un'abitante di quel Mondo.
-"Comunque"- disse a un certo punto la ragazza. -"Grazie per prima..."-.
-"Figurati!"-.
Poi, tutto a un tratto, Terra si alzò in piedi e si allontanò dalla panchina dove era ancora seduta Ignis.
-"Che succede?"-.
-"Scusami, ma ora devo andare; tanto mi sembra che tu non ti sia fatta nulla di grave"-.
-"No..."-.
-"Perfetto allora. Mi raccomando, non fare parola con nessuno riguardo all'esistenza di altri Mondi"- le disse. Indossò l'armatura e trasformò il Keyblade.
-"Terra, aspetta un attimo!"- gli urlò dietro lei. -"Ci rincontreremo un giorno?"-. Aver pronunciato il suo nome ad alta voce le fece uno strano effetto.
Il ragazzo fece uno strano cenno con la testa, ma dal momento che era di schiena, Ignis non riuscì a capire se quello era un sì o un no. Senza guardarsi indietro,Terra attraversò il varco che aveva creato nel cielo.
Improvvisamente era comparso, improvvisamente se n'era andato.
Per qualche giorno nel cuore di Ignis restò un vuoto. Sentiva che le mancava qualcosa. Ogni giorno ripensava a Terra, alla sua gentilezza, alla sua perfezione... Finché poi, un pomeriggio, non collegò insieme due informazioni: la prima era che si era resa conto che nel cuore del ragazzo vi era un qualcosa di strano, come una traccia di Oscurità. La seconda erano le parole del ragazzo in maschera. Sembra che stia arrivando il protagonista della tragedia.
Uno più uno fa due.
Realizzò in poco tempo che Terra era in pericolo, e non solo lui, ma anche i suoi amici e forse tutti i Mondi. Ma, ricordando di nuovo le parole di Vanitas, capì che ciò che doveva fare era tentare di fare in modo che l'Oscurità non piantasse radici profonde nel cuore di Terra. Se ciò fosse successo, lo spettacolo si sarebbe avviato verso l'atto finale, il cuore della tragedia si sarebbe mostrato, così come il piano di quell'uomo. Il Maestro Xehanort. Ignis era sicurissima che dietro a tutto ci fosse lui.
La sera del giorno delle rivelazioni lasciò il Castello dei Sogni e si mise sulle tracce di Terra. Si recò in ogni Mondo che il ragazzo aveva visitato, alcune volte arrivava troppo tardi e lui se n'era già andato, altre arrivava poco dopo il suo arrivo e faceva il possibile per allontanarlo dall'Oscurità, ma non era facile. Il cuore del ragazzo sembrava predisposto ad ospitarla.
Il Dominio Incantato, il Bosco dei Nani, il Giardino Radioso, la Città Disney, il Monte Olimpo, lo Spazio Assoluto... Ignis lo seguì in tutti questi mondi, stando attenta a non farsi scoprire. Più lo osservava, più si rendeva conto che anche lui aveva capito che Xehanort era un essere malvagio e che stava architettando qualcosa. Quello che gli sfuggiva era che lui stesso faceva parte del piano. Il protagonista.
Terra aveva deciso di recarsi al Cimitero dei Keyblade per porre fine alla faccenda, proprio come gli aveva consigliato il Maestro Xehanort; lì si sarebbe svolto lo scontro finale. Ignis riuscì per un soffio a intercettarlo al promontorio dell'Isola Che Non C'è.
 

   
 
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