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Autore: keinit    13/12/2015    2 recensioni
Il Drago è stato abbattuto, William ha scelto di credere in un futuro per sé ed il ritrovato Hannibal, un tempo nemesi ed ora amante. Ma per cominciare una nuova vita dovranno lasciarsi alle spalle quella vecchia...
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hannibal Lecter, Nuovo personaggio, Will Graham
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo II -

Eracle e Cerbero







William rimase a dir poco sbalordito, a quella così genuina proposta: con quale assoluta pacificità aveva pronunciato la loro condanna, il suo amante!

«...Mi stai dicendo che vuoi farti trovare ed imprigionare? Dopo aver fatto tutto questo?»

Un calmo sorriso apparve, allora, sulle sottili labbra del dottor Lecter; non più perfette, ma sanguinanti e gonfie per i colpi ricevuti dal Grande Drago Rosso. Tali labbra si posarono nuovamente su quelle del più giovane in un flebile e delicato contatto, così casto da sembrare irreale, un gesto così puro proveniente da un tale mostro.

Ma agli occhi di Will Graham, quell'uomo non era un mostro. Era stato un avversario, un nemico, un degenerato. Successivamente sarebbe diventato affascinante, una preda da inseguire e braccare, un eguale ed infine un amante. Mai un mostro, ma un suo pari.

«Non possiamo sconfiggere quel segugio infernale con armi, e non possiamo avere alleati. Come Eracle dobbiamo incatenarlo, e come lui portarlo al nostro Euristeo. »

La luna brillava sui loro capi, il sangue cominciava a rapprendersi e l'aria notturna pungeva col suo frescore l'epidermide dei due uomini, l'uno di fronte all'altro, intenti a scrutarsi. Hannibal amava usare giri di parole per definire concetti altrimenti semplici, ed era ciò che William amava di lui ma al tempo stesso odiava tremendamente.

« ...Che cosa c'entra Cerbero adesso? »

Già, Asperger. Forse il più giovane ne era più vicino di quanto si pensasse. La scarsa capacità di comprendere i modi di dire, il non guardare le persone negli occhi...

Ma ora William lo guardava.

Lo stava come sfidando a spiegargli il senso di quelle parole, come spesso lo sfidava per vedere chi per primo avrebbe ceduto: era quasi una prova di forza, come per scegliere l'alfa, in quella relazione. Un comportamento tanto genuino e così dissimile ma al tempo stesso intrinseco della natura umana che portò nuovamente la mano dell'ex psicologo a cercare la guancia sporca di liquido vermiglio e visibilmente tumefatta del giovane uomo, e le labbra severe si mossero a formare un sorriso.

« Incateneremo il nostro Cerbero alla convinzione che ormai è finita, e lo porteremo da Euristeo: il credere che siamo morti.» Il più grande era incuriosito dall'espressione corrucciata che via via si dispiegava, sul volto del moro: fluiva via come se il fiume di parole avesse un potere detergente nei confronti di quel concetto così astratto.

Concetto che venne dissacrato dalla ben poca poetica analisi del tutto adoperata dall'ormai ex galeotto ed ex consigliere dell'FBI.

« ...Non potevi dire semplicemente “ facciamo finta di crepare e scappiamo” ? »

« Parola mia, William: se vi è una divinità che non ti è affine, questa è Apollo.»





I preparativi per la messinscena furono brevi, dato che il sistema era stato rodato con Abigail Hobbs. Non serviva del sangue, poiché l'intero piazzale antistante l'abitazione ne era imbrattato; miscelato a quello del Drago o singolarmente presente sull'erba, sulle armi o sul selciato. Più difficile fu scegliere a che parti rinunciare.

Delle unghie, qualche capello, brandelli di abiti: Hannibal era un vero artista, in questo.

Ovviamente, la scena che si sarebbe dovuta presentare ai “soccorritori”, sarebbe stata teatralmente melodrammatica: la lotta dei due eroi contro il mostro, quest'ultimo mortalmente ferito, che riesce a sopraffarli ma non a vincere il suo fato nefasto. “Due eroi dalla fine tragica. Freddie Lounds avrebbe gioito non poco scrivendo in toni rosa quella storia, arricchendola di particolari al limite del possibile” si ritrovò a pensare il più giovane.

I due quindi si allontanarono, risalendo un pendio dalla cui sommità era possibile scrutare non visti l'area circostante: sicuramente quello stesso pendio era stato utilizzato da Francis Dolarhyde per osservarli prima di attaccare.

« Guarda. » indicò il dottore, facendo voltare l'uomo più giovane verso Sud-Est. « Le luci delle macchine della polizia, dobbiamo sbrigarci. »

Ma William rimase fermo ad osservare, e pensare a cosa stava rinunciando per seguire quello che era stato per anni il suo rivale, per il quale provava un così forte risentimento da tentare di ucciderlo innumerevoli volte. Soppesò l'idea di farlo catturare, così da contrattare con gli Alti Ranghi per non venire incriminato per un omicidio, ma comprese che “ Hannibal si prenderebbe la colpa senza che io glielo chiedessi. “ Allora pensò all'ucciderlo lì, sul posto, e vendicare tutte quelle vittime innocenti che si erano trovate sulla strada dello Squartatore affamato, ma ancora William pensò “ Non mi fermerebbe. “ Era frustrante essere consapevole che qualsiasi cosa avesse fatto, il più grande lo avrebbe accettato col quel sogghigno quasi sarcastico sulle labbra, che altro non faceva che celare la promessa di un nuovo incontro.

«Ci troveranno, dove possiamo andare? » provò quindi ad indugiare l'ex agente dell'FBI, in un vano tentativo di non venire meno alle promesse di giustizia e vendetta che lo avevano accompagnato sino alla fuga dalle grinfie di Mason Verger. Già, quale luogo poteva considerarsi sicuro dalla implacabile crociata contro lo Squartatore di Chesapeake perpetrata da Jack Crawford?

« Preferirei non rovinarti questa sorpresa, William. Ti assicuro...» il discorso del dottor Lecter si fermò quando quest'ultimo, su di un masso, allungò la mano verso l'amante in modo tale che la prendesse e superasse con più facilità un folto nugolo di radici « ...che non te ne pentirai. Dopotutto, l'attesa del piacere è essa stessa il piacere. »





L'alba sopraggiunse durante il pellegrinaggio verso la terra di pace che avrebbe dovuto accogliere i due amanti, che camminavano da ormai ore attenti ad ogni minimo rumore: il piano avrebbe funzionato? Cerbero si sarebbe fatto incatenare? Persino Hannibal, che tanto si vantava dei suoi piani riusciti con frecciatine poco comprensibili a William, sembrava teso quando quest'ultimo gli accennava domande sulla destinazione del loro vagare. Cominciando a sentire i morsi della fame e la stanchezza per il combattimento, William si abbandonò seduto sul tronco caduto di un albero:

« Fermiamoci qui, ho i piedi a pezzi! » Mugugnò, togliendosi le scarpe ed i calzini ormai zuppi di sudore.

Un flebile sospiro seguì quella specie di implorazione, che il più grande recepì come un pigolio del giovane uomo che gli teneva dietro, del cucciolo infreddolito e ansimante che lo seguiva da...minuti? Ore? Il tempo sembrava non scorrere, nell'ansia che impregnava i sensi allertati del dottor Lecter: non era sicuro di quel piano, ma era la loro ultima e sola speranza.

Un fruscio fece gelare il sangue nelle vene di William, mentre portò il più grande ad immobilizzarsi e studiare l'ambiente circostante: erano stati trovati? Cosa sarebbe successo, ora? Come avrebbero potuto combattere una squadra dell'FBI, quando i muscoli di entrambi reclamavano per lo sforzo eccessivo a gran voce, mandando fitte di dolore dalle caviglie ai polpacci, poi su sino alle cosce dritto fino alla schiena, che si era dovuta curvare per evitare dei rami bassi?

Rapidamente, quando al fruscio susseguì un rumore di passi, il dottore cercò e trovò un ramo robusto nella boscaglia, facendo come per nasconderlo dietro la schiena per non renderlo troppo evidente: avrebbe dovuto combattere, spezzare altre vite così da poter vivere la propria: una nuova vita con il suo amato Will Graham.

La tensione era palpabile nell'aria, ed i passi divennero molteplici: “ Non è da solo.

Si erano fermati in una radura, e gli unici nascondigli ne erano ai margini: rischiare di essere sentiti per correre lì? Restare fermi e sperare che gli individui ora così vicini si allontanassero?

Ma si avvicinavano.

I passi spezzavano le foglie cadute e schiacciavano i ramoscelli; gli individui parlavano tra di loro concitatamente ma quasi bisbigliando, rendendo impossibile distinguere tra le parole un discorso che avesse un senso compiuto, per i tesissimi ascoltatori.

“ Sono qui di fronte... “ Cominciò ad analizzare Hannibal. “ Potremmo raggiungere quei cespugli sulla destra...No, il rumore attirerebbe attenzione.”

Una risata roca echeggiò.

“ È troppo tardi. “




 
Aggiornamento notturno al capitolo due! Grazie a tutti per aver letto fin qui, spero vi sia piaciuto.  

Cosa accadrà, adesso? Chi e quanti sono gli individui che si stanno avvicinando, e che cosa vogliono? Chissà se qualche interrogativo verrà risolto, nel prossimo capitolo... E chissà a quanti nuovi quesiti il terzo, in arrivo domani, porterà!  Detto questo non mi resta che darvi appuntamento al prossimo aggiornamento! 

P.S.: Apollo è una divinità legata alla poesia ed a capo delle Muse. Sì, Hannibal ha detto a William che quest'ultimo è grezzo come la carta vetrata.

 
   
 
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