Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: VanillaMilk95    14/12/2015    3 recensioni
Cosa succederebbe se i personaggi di Frozen vivessero ai nostri giorni?
Se Anna da sola dovesse prendersi cura di Elsa in quei anni bui della sua infanzia?
Se la storia che conoscevate alla fine fosse stravolta?
Anna continuerebbe nel nostro mondo reale a trovare il modo di salvare sua sorella?
Mi chiamo Anna e come ogni storia tutto iniziò quando nacqui. I miei genitori furono meravigliosi fino a quando scomparirono dalla mia vita, senza un come né un perché. Dovetti arrangiarmi con le mie proprie forze, e la mia vita stava andando come avevo programmato, fino a quando una parte importante della mia vita non ricomparve, stravolgendo ogni cosa. Ma quel qualcosa, alla fine, mi accorsi di rivolerlo ad ogni costo, insieme a mia sorella.
Ma prima di riaverla dovetti spalancare l'ultima porta; Con la frase di mio padre " Anche un fiore dopo una tempesta può tornare a sbocciare"
PS: spero vi piaccia, un saluto da "Luna the night_light"
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La giornata proseguì e nonostante cercassi di incitarla ad uscire da camera sua, non riuscì per niente a fargli cambiare idea e quella fetta di torta non fu mangiata da mia sorella, e per non buttarla la misi sopra a un ripiano. 
Ero da sola assieme a Marshmallow che continuava a mordicchiare il mio piede come se fosse una sua preda.
Quando decisi di provare a bussare la sua porta. - Elsa, posso entrare? Ho con me il tuo pezzo di torta, rischio di mangiarmela tutta io dalla sua bontà. - provai a dissuaderla, ma non ci fu risposta. - Elsa? - la chiamai ancora una volta. 
- sono stanca … non ho voglia di mangiare - disse in modo freddo e distaccato.
- Ti senti bene? Vuoi che ti porti qualcosa di caldo? - Stavo per afferrare la maniglia per entrare a controllare quando vi fu risposta.
- No … ho bisogno di rimanere sola … - 
- ma è quasi ora di cena, non puoi rimanere a digiuno - continuai ad insistere 
-ti ringrazio … ma non ho fame, davvero.  
- Elsa … come ti ho già detto … sai che ti puoi confidare con me, qualunque cosa ti faccia stare male o ti faccia intristire. 
Ma dalla porta non fuoriuscì parola.
- va bene … se vuoi riposare - dissi sforzando di essere tranquilla e pacata - riposa, se hai bisogno di qualcosa sono in camera mia proprio davanti alla tua, a pochi passi. Non ti fare scrupoli a svegliarmi, ok?
- ok - fuoriuscì la sua vocina.
Avrei voluto spalancare quella porta, non era chiusa a chiave, ma entrare senza il suo permesso non avrebbe risolto nulla, anzi avrei perso quella poca fiducia che aveva in me.
Mi misi il pigiama e mi sedetti sul letto fissando quella porta chiusa, non volli cenare nemmeno io … ma oramai era un’abitudine, mangiavo solo di rado a cena per poi a volte ritrovarmi a fare una sorta di “spuntino di mezzanotte’’. Avrei desiderato che da quella porta Elsa venisse e mi dicesse che voleva mangiare o che io gli dessi la buonanotte.
Mi sentivo male al pensiero che Elsa potesse piangere o sentirsi impaurita all’interno della sua nuova stanza, e più le ore passavano più il desiderio di aprire quella porta mi parve insostenibile.
A volte mi sembrava di sentire dei rumori provenire dalla camera, come di uno scricchiolio.
Ma pensai che fosse solo frutto della mia immaginazione, come nel trovare una scusa per entrare e sapere come stasse.
Guardai l’ora “23:00” era tardi e molto probabilmente Elsa stava dormendo, ma decisi di assicurarmene, mi alzai dirigendomi a punta di piedi vicino alla porta. Appoggiai l’orecchio la porta sembrava così fredda … e all’interno non sentivo nessun rumore, come se quella fosse sempre stata la stessa stanza che usavo per mettere tutta la roba vecchia.
- Elsa … - dissi a bassa voce , non volevo svegliarla, ma pensavo che le potesse fare piacere sapere che io mi assicurassi che stesse bene.
Ma nessuna risposta … sospirai e andai a letto. Le 23:05 … le ore non passavano mai e speravo che in qualche modo il tempo accelerasse per far venire la mattina … e il sonno sembrò esaudire il mio desiderio, ma tutti i desideri hanno un prezzo. 
Mi svegliai di soprassalto come da un brutto sogno, la stanza era semibuia. 
Mi accorsi che accanto a me c’era quel batuffolo di pelo bianco, Marshmallow, rannicchiato. 
Ero stupita che un tale esserino fosse riuscito a salire su un letto 5 volte più alto di lui.
Guardai l’orologio“3:00” avevo dormito poche ore.
Rabbrividii e strofinai le braccia per riscaldarmi, avvertii una sensazione di freddo.
Decisi di andare in cucina ad alzare il riscaldamento e sentire se Elsa stesse bene.
Mi alzai dal letto posando i piedi a terra,ma li ritirai subito, il pavimento sembrava strano sembrava come … congelato.
Accesi la lampada per capire dove fossero le mie ciabatte,quando la luce mi mostrò qualcosa di irreale … mi strofinai gli occhi per vedere; la mia mente non riusciva a capacitarsene.
Eppure toccai per sentire se era reale … e fu proprio così.
Tutto ciò che mi circondava era ricoperto di brina e il pavimento era divenuto una lastra di ghiaccio.
Il mio primo pensiero fu rivolto ad Elsa e di come stesse congelando nella sua stanza.
Cercando di non scivolare ma di essere più veloce possibile, tentai di aprire ma la porta, ma sembrava bloccata da uno strato spesso di ghiaccio.
Andai in panico, la maniglia continuava a scivolarmi dalle mani, cercai di fare forza, bussai e chiamai più forte per sentire la sua voce; quando finalmente dopo una serie di spallate riuscii ad aprirla.
La luce non si accendeva, come fosse fulminata, sotto le mie ciabatte sentivo scricchiolare come dei vetri.
- Elsa - dissi con voce tremante. - mi avvicinai al letto quando con orrore scopri che era vuoto.
Lei non c’era …
Senza tanti ripensamenti anche se ero in pigiama presi il giaccone ,la sciarpa  e il primo paio di scarpe che vi erano vicino all’entrata, uscii di corsa.
“ Elsa” - chiamai a gran voce, ma nelle vicinanze nulla, mentre affrettai il passo chiesi ad ogni passante se avesse visto una bambina bionda e non tanto alta, all’ incirca sui nove anni, ma nessuno l’aveva vista.
Il freddo sembrava spietato così come la neve, le articolazioni sembravano bloccarsi.
Ed ero arrivata ad un punto in cui la città sembrava deserta e non vi era nessuno a cui chiedere nè una cabina del telefono per chiamare la polizia.
Era buio e io avevo perso in un secondo ciò che mi era ora più caro.
Ma non mi arresi, continuai a correre fino a quando inciampai e caddi a terra sopra la neve, ma cercai di rialzarmi trattenendo le lacrime della mia disperazione, quando ad un tratto un nastro non attirò la mia attenzione.
- il nastro che portava a casa - sussurrai tra me e me.
Tutto mi fu chiaro e  mi diressi verso la stazione il più velocemente possibile, seguendo ogni nastro che avevamo affisso nel nostro cammino fino a quando, ad un tratto, una piccola sagoma in lontananza mi fece quasi togliere il respiro.
- Elsa!!! - gridai a squarcia gola.
La piccola sagoma si voltò e corse via verso il parco abbandonato, subito cercai di raggiungerla chiamandola con la voce soffocata dal gelo di quella notte.
Quando arrivai al parco lo trovai vuoto,
era buio e tetro, se fossi stata una bambina come Elsa sarei scappata a gambe levate immaginandomi quale mostro ci potesse abitare.
Ma non era il momento diventare quella bambina, io avevo visto Elsa e ne ero convinta.
Mi avvicinai di più ai giochi cercando di guardare ogni fessura, Quando finalmente dentro ad una capanna intravidi una sagoma rivolta dall’altro lato dell’entrata.
- Elsa! - provai a chiamarla. 
Ma Quando ella si voltò, sgusciò dalla casetta, riuscii solo a prenderla per la manina che mi scivolò rimanendo in mano solo il guanto.
Fu allora che si voltò e si fermò quasi volendo riprenderselo.
Notai che addosso aveva solo: un pigiamino abbastanza leggero, delle calzine ai piedi  e quell’unico guanto che le era rimasto. 
Subito tolsi il mio giubbotto per avvolgerlo alla piccola Elsa.
Ma lei si scanso violentemente. - NO! - disse con tono secco - non ti avvicinare!
- ma sei impazzita! Vuoi morire di freddo! Perché sei scappata!? …  - cercai di avvicinarmi mentre Elsa si allontanava sempre di più.
- non posso stare con te … come non sarei dovuta stare con mamma è papà!-
- Elsa !non dire sciochezze perché dici una cosa del genere!?-
Ci furono pochi secondi di silenzio per poi dire la frase che mi lasciò interdetta - mamma e papà sono morti a causa mia, non risuccederà un’altra volta.
La frase mi lasciò senza parole -ma che cosa stai dicendo? Mamma e papà non sono morti a causa tua …
- invece si … per proteggermi dagli uomini cattivi-
- quali uomini cattivi, Elsa?- ma Elsa non ripose  scrollo la testa per poi sollevare gli occhi. - Elsa rispondi … ti prego.
- se te lo dicessi … saresti in pericolo anche tu.
Mamma e papà hanno perso la loro felicità a causa mia … e forse anche la tua. Non voglio provocare altri danni. 
Imperterrita proseguii avvicinandomi di passo in passo a lei - Elsa se mi dai la possibilità.  
- non ti avvicinare! Vai via!- 
Ricordo che tra quelle sue parole , nella sua mano vidi qualcosa di luminoso, di strano che fu scagliato nella mia direzione. 
Come d’istinto mi lanciai dalla parte opposta.
Sentì subito dopo un boato e un cumolo di neve cadermi sopra.
Mi rialzai voltandomi dalla direzione del rumore, ed ecco , l'albero dietro a me era divenuto di ghiaccio con spine acuminate ai rami.  
Sentii la voce di Elsa un secondo dopo di fronte a me - scusa!I-I-Io  non volevo farlo! Perdonami! Non volevo farti del male!Ti prego dimmi che stai bene!!
Cercai di rialzarmi ma non riuscii subito a formulare qualcosa per tranquillizzare in qualche modo la mia piccola sorellina, ma non ci riuscivo, ne ero rimasta troppo scioccata.
- Elsa … come … cosa e successo?-
Elsa continuò a singhiozzare stringendo più forte la sua manina ripetendo più volte - non l'ho fatta apposta, non l'ho fatto apposta, non l'ho fatto apposta! - 
- Elsa … Elsa! Cosa e successo? - ritentai a domandare preoccupata
 - I-io … stavo per congelarti , c-con i miei poteri, non l'ho fatto apposta.- disse ancora singhiozzando
- poteri - dissi scioccata e incredula- Elsa ciò che dici … ciò che e successo … non e possibile-.
- E' perché sono un mostro ... guardami … è per questo che io non posso restare con te! - disse voltandosi per andare, ma riuscii ad afferarla ancora una volta.
- Vorresti scappare-. 
- E' l’unico modo perchè tu sia al sicuro, io non sarò mai la sorella che tu desideri. - disse tra le lacrime.
- No! Ho … promesso che ti avrei protetta in qualsiasi difficoltà, continuando ciò che mamma e papà stavano continuando a fare. E … lo farò anche io. - 
- Ma ... - 
Stava di nuovo per riformulare qualcosa, quando gli feci cenno di non parlare -Torniamo a casa, vedrai che sistemeremo tutto in un modo o nell’altro, sono tua sorella non ti lascerò scappare.
A quelle parole Elsa cadde a terra e pianse, la neve sembrò fermarsi in quel preciso momento come se la gravità in quel preciso momento non esistesse, e senza che se ne accorgesse mi chinai accanto a lei, accarezzandole la testa. - guardami sto bene, Elsa, non è successo nulla. Forza, alziamoci e torniamo a casa, ne riparleremo bevendo una bella cioccolata calda.
Aiutai Elsa ad alzarsi e ad asciugare il suo visino, e una accanto all'altra tornammo a casa in silenzio.
Avevo emozioni differenti, da un lato ero felice che non avessi perso la mia piccola sorellina, ma allo stesso tempo ero spaventata da ciò a cui avevo appena assistito e da tutto quello che i miei genitori avevano tenuto nascosto per così tanto tempo.
Chi erano questi uomini cattivi di cui aveva parlato Elsa? Da dove vengono questi poteri? E quali altre domane e verità c’erano prima di arrivare alla porta finale che ci avrebbe aperto la libertà verso il nostro futuro. Quando fummo davanti la porta di casa, mi accorsi  che era semi-aperta. ''Ero sicura di averla chiusa'' - mi dissi tra me e me.
l'Aprii lentamente ,entrandoci lentantamente, quando accessi la luce, i miei occhi si spalancarono.
L’intera casa era a soquadro: i mobili erano aperti, i quadri erano caduti a terra, vetri rotti, e roba da vestire sparsa per casa.
Era come se vi fosse passato un tornado o per lo meno un ladro.
La mia piccola sorellina si nascose dietro di me. - mi hanno trovato - disse con voce tremante.
- resta qui - sussurrai  avvicinandomi lentamente alle varie stanze con grande cautela, ma assicurandomi allo stesso tempo che Elsa non scomparisse un'altra volta, controllai e ricontrollai più volte ma non vi era nessuno.
Fino a quando non mi accorsi che sopra al tavolo del salotto vi era un biglietto fatto in cartone colorato con sopra scritto qualcosa in pennarello nero.

- questo non è più un posto sicuro, portala lontano da qui. -

Il messaggio mi lasciò sbigottita, non credevo fossero i rapinatori , sembrava che qualcun'altro sapesse di me e di Elsa.
Ripetei quel messaggio , "Questo non era più un posto sicuro."
Non aveva torto qualcuno realmente sembrava cercare Elsa ... ma come potevo scappare di casa? E dove senza farmi scoprire da queste persone?
Mi serviva aiuto.

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SALVE A TUTTIIIIIIII!!!!!!
Come sempre sono sempre in ritardo -.- ... purtroppo non sto bene, e mi risulta difficile; in più, a lavoro ultimato, mio fratello deve fare la correzione finale per eliminare eventuali errori che io continuo imperterrita a commettere per la mia dislessia.  
Allora rieccoci spero che questo capitolo vi abbia lasciato con molta suspance. Mhua mhuaaa!!
Qui si scoprono i poteri di Elsa ( so che questa e un "AUT" e che Elsa tecnicamente non dovrebbe
avere i poteri, ma essendo che è ambientato nel mondo reale non potevo non metterla in questa sezione, mi sarebbe venuto un po' un caos -.-. Quindi se magari ho sbagliato mi spiace, se sapete in quale sezione metterlo ditemelo e io lo farò immediatamente. Cmq continuando Elsa dice che ci sono degli uomini cattivi che hanno ucciso i genitori, ma Anna non riesce  ha capire molto ciò che realmente è successo.
 Al quanto scossa per la scoperta di tutto ciò riesce a convincere Elsa a tornare a casa con lei. 
Infine arrivata a casa trova tutto a soqquadro e un biglietto nel quale vi era scritto:" questo non è più un posto sicuro, portala lontano da qui"
Chi l'avrà scritto? Cosa faranno ora le due sorelle? Scapperanno o rimarrano lì dove sono? Riuscirà Anna a proteggere sua sorella e sè stessa dal suo grande potere?
Scopritelo nei prossimi capitoli!!!!!!
Ringrazio tutti coloro che mi recensiscono e anche per tutti quelli che mi seguono e che mi hanno messo anche nei preferiti e nelle ricordate.
Non sapete che vera gioia mi reca, e mi spinge anche a continuare.

un grande saluto a tutti dalla vostra:

               


                                                      "Luna the Night_Light"

ps: mi scuso per non aver messo una fan art ma non ce l'ho fatta e ci sarebbe voluto troppo tempo. Spero nel prossimo capitolo, grazie ancora.

Ps: ringrazio anche la mia amica per i suggerimenti che mi da sempre ;), una vera e propria miniera di consigli.


 





 
  
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